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Autore: Meissa Antares    26/12/2014    4 recensioni
Meno uno.
Ci doveva essere senz’altro una spiegazione ben plausibile per quell’evento. [...] Vide chiaramente la distanza tra i loro volti annullarsi e aveva già socchiuso gli occhi, quando sentì un dito sottile premuto contro le sue labbra.
« Non è ancora mezzanotte » disse lei, forse in preda ad un attacco di lucidità. Ma ciò sarebbe stato impossibile, poiché, se fosse stata cosciente, non si sarebbe mai azzardata a fare una cosa del genere. E con mai, si intende proprio mai: eppure, stava accadendo davvero.
« Al diavolo le tradizioni » sussurrò con voce roca, prendendo il viso della ragazza tra le proprie mani e poggiando finalmente le labbra sulle sue.
Mezzanotte.
Aveva voluto disperatamente assaggiare quelle labbra al sapore di ciliegia. Anzi no, ne aveva avuto un folle e ostinato bisogno. Come se ne andasse della sua stessa vita. [...] Ma Lily era fatta così: una volta che entrava a far parte della tua vita, non potevi fare a meno di amarla.
« Buon anno, Lily » mormorò, posandole un dolce bacio sulla fronte.
« Buon anno anche a te, Scorpius » sorrise, le labbra leggermente gonfie e i capelli scompigliati ma, per lui, non c’era spettacolo più bello al mondo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Racconto 12 - Merry Christmas.
Capitolo 11.
Merry Christmas.

Christmas Tree



 Jingle bells, jingle bells,
Jingle all the way!
Oh, what fun it is to ride
In a one-horse open sleigh!
(Michael Bublè - Jingle Bells)



« Dove stai andando? Guarda che tra poco arriveremo alla stazione di King’s Cross »

La ragazza si voltò sulla soglia dello scompartimento - in un mulinìo di lunghi capelli rosso scuro -, sorridendo tranquillamente alla sua interlocutrice, come se niente e nessuno avesse il potere di scalfire quel solido muro di calma, di cui amava circondarsi ogni benedettissima volta.

« Vado semplicemente a cercare Albus, Roxie » spiegò, ravvivandosi con una mano i boccoli che le arrivavano quasi fino alla vita sottile. « Non preoccuparti, tornerò prima che tu possa sentire la mia mancanza » strizzò un occhio con fare gioioso e divertito, salutando tutti gli altri occupanti con un cenno.

Di solito, i Serpeverde amavano stare all’interno dello spazio loro riservato, esattamente quattro carrozze più avanti rispetto a quello dei Grifondoro. Per cui, non sarebbe stato poi così difficile trovare suo fratello.
Si richiuse delicatamente la porta alle spalle, incamminandosi - non senza alcuna difficoltà - lungo lo stretto corridoio dell’Espresso, gremito di ragazzini esaltati dall’imminente ritorno a casa. Schivò abilmente qualche Bolide umano ed ignorò con particolare maestria le occhiate adoranti e ammaliate, che le venivano lanciate dalla maggior parte della fauna maschile.

« Lily, aspetta! »

Dei passi leggeri si affrettarono a raggiungere l’unico punto abbastanza isolato in cui era riuscita a rifugiarsi, per attendere - a braccia conserte - chiunque l’avesse chiamata. Quando ormai la figura riuscì a fendere la folla, si ritrovò davanti un’accaldata Alice.
Si fermò a pochi passi da lei, poggiandosi le mani sui fianchi e cercando di riprendere quel minimo di fiato necessario per parlare.

« Ogni volta che prendiamo questo dannato treno, mi domando come facciamo ad aumentare sempre di più. Non è possibile che la gente si sdoppi o si riproduca all’interno delle mura del castello! »
« Probabilmente, quasi tutti questi primini petulanti saranno figli illegittimi di Malfoy » ironizzò Lily, incurvando pigramente gli angoli delle labbra all’insù. « Che cosa succede, comunque? Perché hai abbandonato il rifugio sicuro e hai deciso di avventurarti attraverso questa giungla di corpi? »

L’amica scrollò le spalle, fingendosi indifferente. « Volevo sgranchirmi un po’ le gambe »
« E casualmente venire con me da Al? È molto premuroso da parte tua » inarcò le sopracciglia con aria scettica. « Chissà perché, ma ci avrei scommesso »
« Oh, suvvia! Non farla tanto lunga, Lily Potter! » si lagnò sbuffando, posandole poi le mani sulle spalle e spingendola lungo il resto del tragitto, mentre alle sue orecchie giunse la risata divertita della sua coetanea.

Non appena varcarono la soglia di una delle tante carrozze percorse, fu possibile notare un netto e drastico cambiamento d’atmosfera: il vociare chiassoso e spensierato era stato sostituito da bisbigli e sussurrii udibili a malapena, e la loro traversata venne accompagnata dagli spiacevoli sguardi penetranti da parte degli alunni verde-argento.  

« Che accoglienza calorosa » soffiò la rossa, stirando le labbra in un impercettibile ghigno malizioso.
« Forse non è stata una buona idea... » provò a suggerire Alice guardandosi intorno e sentendosi terribilmente a disagio.
« La tua amica non ha tutti i torti »
« Da quando è proibito far visita agli studenti di altre Case? » domandò Lily con fare provocatorio. « E poi, sono pur sempre una Grifondoro: la vista di qualche Serpeverde non mi fa certo tremare di paura »

Adam, con la spalla destra bellamente appoggiata ad una delle pareti del treno e le braccia incrociate al petto, sorrise divertito, per nulla turbato dagli strambi comportamenti assunti dalla sua nuova amica: ormai, poteva affermare con certezza di averci fatto l’abitudine.

« Che cosa porta due... coraggiose fanciulle come voi nella tana del serpente? »
« Dire che passavamo da queste parti è troppo scontato, vero? » intervenne la minore dei fratelli Paciok, piegando leggermente gli angoli delle labbra a formare un impercettibile sorriso.
« Per quello che so io, di solito, voi leoni vi raggruppate un bel po’ più indietro, rispetto a dove siamo ora »
« Touchè »

Il giovane Nott sondò con i suoi occhi verdi la nuova interlocutrice, ben sicuro di non averci mai avuto a che fare.

« Alice Augusta Paciok, tanto piacere » lo sorprese lei, salutandolo con uno sventolio della mano.
« Il piacere è tutto mio, Alice » ricambiò, per poi mettersi a squadrarle entrambe. « Allora, c’è qualcosa che posso fare per aiutarvi? »
« Potresti dirci dov’è mio fratello, per esempio » esordì Lily, con fare stranamente - ma forse non poi così tanto - scaltro e ammaliatore.

Il ragazzo fece un cenno d’assenso col capo. « Siete fortunate, so esattamente dove si trova » cominciò ad incamminarsi, sembrando una sorta di guida turistica.
« E che cosa vorresti in cambio? Insomma, lo sanno tutti quanti che voi di Serpeverde non fate mai niente per niente » lo interruppe Alice, prima che potesse proseguire qualunque discorso stesse andando ad affrontare.

Inaspettatamente, Lily scoppiò in una risata cristallina, forse dovuta alla buffa espressione che si era venuta a creare sul volto basito dell’amico.

« Devo proprio ammetterlo: ti ho istruita ben, bene, Paciok » annuì soddisfatta, dandole qualche colpetto delicato sulla schiena. « L’allieva ha superato la maestra, direi »
« Beh... » esordì Adam, osservando la bruna senza batter ciglio. « ...È risaputo che a Natale si è tutti più buoni » sorrise in modo enigmatico, voltandosi verso le due ragazze. « Comunque, signore, siamo giunti a destinazione » con un solo e fluido movimento, aprì uno dei tanti scompartimenti della locomotiva.

Lily fu la prima a mettere piede dentro il loro ritrovo sicuro, ben certa di non essere accolta con la stessa benevolenza e accettazione di Adam.

« Potter?! Che diavolo ci fai, tu, qui? »
« Grazie per l’interessamento, Malfoy, io sto bene e tu? » sorrise appena, accomodandosi con grazia e dando dei colpetti all’imbottitura del sedile, per intimare Alice a sedersi accanto a lei.
« Scorps vacci piano » lo redarguì Albus, incenerendolo con lo sguardo.

Il biondo roteò teatralmente gli occhi al cielo, sbuffando e limitandosi ad incrociare le braccia, proprio come farebbe un bambino indispettito.
 

« Sembra che si sia offeso, Al » osservò Lily, trattenendosi a stento dal ghignare in modo divertito.
« Lily » ringhiò il fratello, contraendo pericolosamente la mascella.

La ragazza scrollò le spalle, ostentando un’espressione di pura innocenza. « Perché te la prendi con me? Non ho fatto assolutamente nulla di male » dischiuse la bocca rosea in un sorriso mille denti, cosa che fece ridacchiare Alice. « Come sei nervoso, fratellone. Avresti proprio bisogno di una vacanza, lo sai? »

Fortuna volle che l’omicidio di Lily Luna Potter, ad opera di Albus Severus Potter, venisse prontamente rimandato, grazie all’entrata in scena di Blake Zabini e Shane Harper, a cui la ragazza - da questo fatidico giorno - decise di dare una chance in più.

« C’è una festa in corso, per caso? Oppure ci siamo persi qualcosa? » domandò Blake, sedendosi tra le due ragazze e mettendo un braccio sulle spalle di ciascuna.

Braccio che venne immediatamente scrollato via con ben poca delicatezza, da parte di entrambe

« Paciok, mi sembrava che la pensassi diversamente ieri sera... » disse Zabini, utilizzando un tono provocante e facendole l’occhiolino.

Otto paia d’occhi si fissarono immediatamente sulla povera malcapitata - che arrossì vistosamente -, il tutto con in sottofondo la contagiosa e allegra risata di Shane.

« CHE COSA?! » urlò Lily, sgranando le grandi iridi color cioccolato al latte. « Avevi detto che saresti andata con Lorcan! »
« Scambio coppie » spiegò velocemente lei, fulminando Blake con lo sguardo e maledicendolo mentalmente per essere stato così inopportuno. « Lorcan è innamorato cotto di questa Lexie Moore e voleva andare a tutti i costi con lei » 
« Il problema era che la deliziosa Lexie era già stata invitata dal sottoscritto » proseguì Zabini, gonfiando il petto con aria di importanza. « Quindi, per forza di cose, io e Paciok abbiamo deciso di fare le persone altruiste e di concedere ai due piccioncini di godersi una serata in compagnia l’uno dell’altra. Fine della storia »

La piccola Potter si posizionò esattamente di fronte al ragazzo, assumendo una postura praticamente identica a quella di solito utilizzata da una furente signora Weasley, lanciandogli uno sguardo di fuoco, cosa che lo fece arretrare sul sedile.

« Zabini fai attenzione ai tuoi gioielli di famiglia. Fossi in te, d’ora in avanti, dormirei con entrambi gli occhi aperti »

Dopodichè si riaccomodò serenamente, come se non avesse appena minacciato di castrare uno dei più cari amici di suo fratello.


 ****


Il fumo bianco-grigiastro che riempiva il binario 9 e ¾ si stava lentamente dissolvendo, mentre l’Espresso - proveniente dalla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts - aveva ormai terminato la sua corsa a Londra, arrivando alla stazione di King’s Cross, da dove sarebbe ripartito ai primi di gennaio.
La banchina si era pian, piano popolata di maghi e streghe in trepida attesa di rivedere i loro figli o nipoti, cosa che avvenne non appena il treno si fermò: i numerosi studenti, già con indosso i più pratici abiti babbani, si riversarono in massa fuori dalla locomotiva, tutti quanti - nessuno escluso - trascinandosi dietro il proprio bagaglio e le varie gabbie contenenti gufi o gatti. Improvvisamente si alzò un fitto chiacchiericcio - composto da grida, risate e dai versi prodotti dai molteplici animali -, che rimbombava tra le ampie pareti composte da solidi mattoni marroncini.

Lily Luna Potter si era bloccata in un punto che riteneva essere non troppo d’intralcio, cercando di distinguere tra la folla una folta chioma nera e disordinata oppure una di colore rosso Weasley. I suoi amici e parenti li aveva persi nell’esatto istante in cui Hugo - prima di uscire dallo scompartimento - aveva prontamente urlato, al di sopra del frastuono, un: “Stiamo uniti, mi raccomando!”. E, adesso, tentare di riconoscere qualcuno in mezzo a quel marasma era praticamente impossibile. Non vedeva l’ora di andare alla Tana, di rivedere i suoi mille mila cugini e zii, di aiutare la nonna a cucinare, di progettare qualche scherzo con James a discapito del povero Albus, di passare queste vacanze in tranquillità con i suoi amati parenti e...

« Ciao »

Si voltò, colta decisamente alla sprovvista, e si ritrovò davanti un ragazzo - certamente di età più grande  di lei -, con dei tratti somatici che le sembravano in qualche modo familiari. Aveva i capelli corti e di colore castano scuro, così come le iridi, di una sfumatura quasi tendente al nero carbone. Lo studiò con attenzione, inclinando leggermente la testa di lato e socchiudendo appena gli occhi, incuriosita dall’essere stata avvicinata da un completo sconosciuto.

« Ciao » rispose con un sorriso enigmatico, scostandosi dal viso un ciuffo di capelli rosso scuro.
« Non ho potuto fare a meno di notarti... » cominciò, incurvando gli angoli delle labbra all’insù.
« Che tu ci creda o meno, non sei l’unico »

Scoppiò in una risata leggera, continuando a fissarla. « Oh, ne sono convinto »
« Immagino che tu sia venuto qui a prendere qualcuno » per un breve istante si guardò intorno, dopodiché tornò a focalizzare la sua attenzione sul suo nuovo ed intrigante interlocutore.

Annuì con il capo, passandosi una mano tra i capelli già scompigliati a regola d’arte. « Mio fratello. Mi sono offerto volontario per riportarlo a casa, ma non ero preparato a tutta questa confusione »
« Hogwarts è molto... popolata »
« E tu? »
« Io cosa? »
« Chi stai aspettando »
« Elijah?! »

Entrambi si voltarono ad osservare il nuovo arrivato: una chioma biondo platino lasciava ben poco spazio alla fantasia.

« Scorpius » sorrise compiaciuto, dandogli qualche leggera pacca sulla spalla. « Se tu sei qui, significa che tra poco potremmo andarcene tutti quanti a casa »
« Elijah! »
« Detto fatto » fece un cenno con la mano, per farsi raggiungere.

Adam Nott si fece largo tra la massa di persone, riuscendo ad avvicinarsi a quello strano gruppetto il cui assortimento era avvenuto in modo puramente casuale.

« Lily, che ci fai qui? » domandò il giovane Nott con gentilezza.
« Tuo fratello è stato così carino da presentarsi » rispose, facendo l’occhiolino al ragazzo in questione.

Malfoy mugugnò qualcosa che stranamente somigliava ad un: “E ti pareva”.
« Geloso, Malfoy? » la ragazza inarcò un sopracciglio, sorridendo apertamente.
« Ma per favore... » brontolò seccato, voltandosi dall’altra parte. « Tu, piuttosto, non hai una famiglia da cui andare?! »
« Non riesco a trovare nessuno dei miei parenti » fece spallucce.
« Che peccato »

La piccola Potter lo trucidò con lo sguardo, mentre nella sua testa pensava a mille modi diversi per ucciderlo con violenza e poi occultarne il cadavere.

« Lily! » qualcuno la chiamò, sventolando le braccia in lontananza per farsi notare.
« Oh » pronunciò, prendendo il suo baule e la gabbia contenente il gufo. « A quanto pare sei fortunato, Malfoy. Sembra proprio che io debba andare » cominciò ad incamminarsi, salvo poi girarsi verso i tre. « Scorpy, Adam, passate buone vacanze, ci rivediamo tra qualche settimana. Elijah, è stato un piacere » strizzò l’occhio a tutti quanti, e si dileguò verso il punto in cui c’erano i suoi familiari.

« Quella ragazza è... affascinante » esordì il maggiore dei Nott, puntando il suo sguardo sulla sua figura snella, senza perderla di vista.
E non sai nemmeno quanto” pensarono gli altri due, limitandosi ad ignorare il commento fatto in precedenza.

Appena riuscì ad aprirsi un varco in mezzo al caos, Lily capì immediatamente perché non aveva riconosciuto nessuno: ad attenderla c’era uno dei ragazzi più affascinanti che potessero esistere. Forse sarà stato per il suo essere un ottavo Veela, o forse erano i capelli biondo miele di mezza lunghezza che ricadevano disordinatamente sul viso squadrato, dove erano incastonati due magnifici occhi verdi.

« Lils, finalmente! Ero già preoccupato di come giustificare agli zii la tua scomparsa »

Le labbra della ragazza si aprirono nel suo tipico sorriso, quello un po’ intrigante e un po’ malizioso. « Ciao Louis »


****


La mattina della Vigilia di Natale, Molly Weasley senior era stata la prima a svegliarsi, nonostante il sole non avesse ancora fatto capolino da dietro le numerose colline del villaggio di Ottery St. Catchpole. Il cielo era cupo e di colore giallognolo, mentre i primi fiocchi di neve cominciavano ad attecchire al suolo, aggiungendosi agli altri caduti nelle settimane precedenti e formando un’immensa distesa di un bianco puro e accecante.

Era tutto perfetto: la Tana era attualmente immersa nel più completo e totale silenzio, segno che i suoi molteplici occupanti erano ancora tutti nel mondo dei sogni. Mentre preparava la colazione per ciascuno - e, grazie al cielo, il fatto di essere una strega semplificava di molto le cose -, poteva percepire una smisurata quantità di gioia e serenità farsi largo all’interno di ogni fibra del suo essere: come se l’abitazione stessa fosse stata immersa in un enorme calderone traboccante di Elisir per indurre Euforia. Avrebbe passato quelle settimane di festa insieme alla sua numerosa famiglia e i suoi tanto adorati nipoti si sarebbero fermati a dormire lì, dove lo spazio non era mai a sufficienza per contenere tutti loro e le svariate malefatte che compivano.

Quando i primi volti assonnati fecero capolino dai piani superiori - quelli di Dominique, Lucy, Molly junior e Victoire -, l’abbondante colazione era già stata servita sul tavolo in legno della cucina - magicamente estesa per riuscire a contenere tutti quanti.

« Buongiorno nonna » esclamarono una ciascuna, andando a darle un caloroso abbraccio e lasciandosi coccolare per un po’.
« Buongiorno mie care » trillò, soffriggendo delle salsicce sul fuoco. « Dormito bene? »
« Magnificamente » rispose Dominique, precedendo le altre tre. « Sempre meglio di Hogwarts, dove le mie compagne di dormitorio russano »
« Beh, Victoire parla nel sonno » disse Lucy, scoccando alla cugina maggiore un’occhiata furba.

La suddetta nascose il viso - diventato di uno straordinario color porpora - sotto la matassa di disordinati capelli rosso fuoco. « Non è vero! » si lamentò, sperando che le credessero, ma senza ottenere alcun risultato.

« Oh sì, continuavi a ripetere: “Teddy... Oh Teddy” » recitò Molly con voce sognante e sbattendo teatralmente gli occhi castani.
« Oh Teddy, ti amo anch’io » le fece eco Dominique, giungendo le mani speranzosa e rivolgendosi a Lucy, che scoppiò in una risata senza fine.
« Smettetela! » affermò la ragazza - senza troppa convinzione -, lanciando poi un pezzo di toast verso le cugine, che si abbassarono prontamente e lo schivarono.

Pezzo di toast che, immancabilmente, colpì in fronte il povero Albus, sceso per fare colazione proprio in quel momento. La sua faccia, a metà tra lo sconcertato e l’indispettito, fece scoppiare a ridere tutti i presenti, cosa che lo mandò ancora di più in escandescenze.

« Nonna, almeno tu, pensavo stessi dalla mia parte! » si sedette a tavola, brontolando poi qualcosa come: “Stupida solidarietà femminile”.
« Bella presa, Al » scherzò Louis, entrando in cucina e dando una pacca sulla spalla al cugino con fare gioioso, accomodandosi di fianco a lui.
« Bel pigiama, Lou » disse Fred, strizzandogli l’occhio con fare complice. « Che cosa sono, Puffole Pigmee? »
« Anche un Troll capirebbe che sono delle Fate, Freddie » Roxanne diede un bacio sulla guancia alla signora Weasley. « ‘Giorno nonna »
« Perché entrambi non vi togliete la cacca di drago dagli occhi? » ribattè infastidito, sgranocchiando allegramente i suoi cereali. « Sono gnomi. Ho scovato questo pigiama a Diagon Alley e l’ho trovato divertente: una sorta di elogio alla casa dei nonni »
« Louis! » la signora Weasley volò verso di lui come una tempesta, e gli rifilò una cucchiaiata in testa. « Modera il linguaggio, giovanotto! »
« Ahia, nonna! »

Ci fu uno scoppio di ilarità collettivo, che coprì le svariate proteste del ragazzo.

« Ci siamo perse qualcosa? » chiesero Rose e Lily all’unisono, affrettandosi a salutare la nonna e a prendere posto.
« La nonna ha semplicemente picchiato Louis con un mestolo » spiegò Fred, asciugandosi qualche lacrima dagli occhi, dovuta alle troppe risate.
« Un Louis piuttosto cresciuto, per ricevere ancora una sgridata del genere » replicò il suddetto, massaggiandosi insistentemente il punto colpito.   
« Che carino il tuo pigiama, Lou » soffiò la piccola Potter, dando una gomitata complice al cugino, esattamente di fianco a lei.
« Mph » si limitò a borbottare, ancora offeso dal trattamento decisamente poco amichevole riservatogli qualche minuto prima.
« Nonna, per stasera è già tutto pronto? » chiese Molly interessata, più che disponibile ad offrirsi volontaria per aiutarla, nel caso in cui la risposta non fosse stata affermativa.
« Non preoccuparti, tesoro, oggi dopo pranzo arrivano i vostri genitori e cucineremo le ultime cose » le lasciò un’amorevole carezza su una guancia.
« Sarà meglio che la mamma faccia qualcos’altro, se non volete finire al San Mungo per il resto delle vacanze di Natale » affermò Hugo - annunciando la sua presenza -, scendendo i ripidi gradini della scala con gli occhi ancora chiusi a causa del sonno.

Tutti si domandarono come avesse fatto a non inciampare e a trovare la strada per la cucina. 

« Hugie caro, potevi dormire ancora un po’ » proferì la signora Weasley, scrutandolo con aria preoccupata.

Lily si limitò a ridacchiare divertita, scompigliando i capelli - già abbastanza in disordine - al suo cugino preferito. « Ha sentito odore di cibo »
Rose annuì concorde. « Anche se in inverno va praticamente in letargo, quando scende è perché ha fame » sorrise apertamente, tagliando le uova che aveva nel piatto.

La signora Weasley lanciò un’occhiata al tavolo, da dove risuonavano chiacchiere allegre e sghignazzamenti divertiti, e cominciò a contare sottovoce.
« Dov’è James? »

« Sicuramente sta ancora ronfando serenamente, nonna » rispose Albus, precedendo la sorella. « Come se stanotte non avesse russato abbastanza! Sono convinto che un Gigante con il raffreddore farebbe meno rumore di lui »
« Stavate parlando di me? » il ragazzo si presentò in cucina sorridendo apertamente, salutando calorosamente ciascuno dei presenti e tirando uno scappellotto al fratello.
« Ahia! E questo per che cos’era?! »
« Per aver parlato male di me in mia assenza, fratellino » replicò, sbafandosi un piatto intero di frittelle in qualche boccone. « Ma, d’altronde, deve essere una caratteristica dei Serpeverde, troppo codardi per dire le cose in faccia agli altri » ghignò, osservando il viso di Albus assumere tutte le sfumature di rosso esistenti in natura.

La signora Weasley si limitò ad alzare gli occhi al cielo, pregando coloro di cui i due ragazzi portavano i nomi, affinchè donassero un po’ di pace.

« Il nonno non sarà mica a lavoro, vero? »
« Freddie, anche tu dovresti essere a lavoro, se non sbaglio »
« Jamie, se tu leggessi una delle mie lettere, ogni tanto, sapresti che - essendo gli studenti lontani da Hogwarts e non avendo alcuna uscita prevista ad Hogsmeade almeno fino a febbraio -, ho ritenuto che il negozio di Diagon Alley potesse fare più affari. Quindi, se anche chiudo il negozio per qualche giorno, non andrò sicuramente in malora » annuì, soddisfatto per l’accurata risposta che aveva dato.
« Sì, Fred caro, il nonno si è Smaterializzato questa mattina presto per fare un salto al Ministero, ma dovrebbe ritornare in tempo per il pranzo » lo sguardo di fuoco che lanciò all’orologio¹ posto sulla parete di fronte al tavolo, fece intendere a tutti che mancavano le parole: “E sarà meglio per lui che lo faccia”.
« Nonna, credo che stia venendo qualcuno » annunciò Dominique, in piedi vicino alla finestra, tenendo il suo piatto tra le mani, per andare a sciacquarlo nel lavello.

La signora Weasley si affacciò per tentare di capire chi potesse arrivare a quell’ora, siccome era riuscita a convincere tutti i suoi figli a raggiungerli nel primo pomeriggio.
Un insistente bussare alla porta la fece sobbalzare: si asciugò le mani nel grembiule allacciato dietro il collo - con sopra delle divertentissime riproduzioni di Mandragole - e si affrettò ad aprire l’uscio.

« Buongiorno a tutti e buona Vigilia! Spero di non essere arrivato troppo presto » un uomo non troppo alto, robusto e muscoloso fece capolino sulla soglia, il viso largo circondato dai capelli rossi e pieno di lentiggini.
« Zio Charlie! »

Ci fu un marasma collettivo e tutti i dodici nipoti si precipitarono fuori casa per abbracciare quello zio sempre distante, ma che quando veniva a trovarli raccontava loro storie incredibili e portava regali meravigliosi per ciascuno.

« Ehi, che accoglienza! Non pensavo che foste già tutti qui! »
« Ci piace far impazzire la nonna già da subito! » esclamò James, beccandosi un’occhiataccia dalla suddetta.

Rientrarono tutti al caldo, chiacchierando del più e del meno, e facendosi raccontare le ultime scoperte in fatto di draghi.
 

« Ragazzi, lasciate riposare un po’ lo zio... ha fatto un lungo viaggio e sarà stanco » disse la signora Weasley, scacciandoli via, nella speranza che trovassero qualcos’altro da fare.
« Battaglia a palle di neve! »

La proposta di Louis venne accolta con una risposta di assenso collettivo, suscitando un sorriso divertito sulla bocca di Charlie e una ruga corrucciata sul volto di Molly Weasley senior.

« Copritevi bene, mi raccomando! » li avvertì, impensierita.
« Stai tranquilla, nonna, ad Hogwarts ci alleniamo per questo momento dalla prima nevicata! » la rassicurò Dominique, aprendo le labbra in un sorriso meraviglioso.
« Maschi contro femmine? » suggerì Hugo, prendendo un paio di guanti con i colori di Grifondoro.
« Anche se siamo in svantaggio numerico, non pensate di poterci battere così facilmente! » disse James, allacciandosi la sciarpa intorno al collo.
« Non preoccupatevi, ci andremo piano con voi, donzelle » Louis si scambiò un cinque con Fred.
 

Lily inarcò elegantemente un sopracciglio, piegando gli angoli delle labbra in un sorriso che non prometteva nulla di buono. « Vi faremo pentire di essere nati »
« Esatto Lils! » ruggì Roxanne, agitando un pugno con aria minacciosa. « Come si permettono?! Guardatevi le spalle, perché vi faremo il cu-... »
« Roxanne! » esclamò la signora Weasley con aria scandalizzata, mentre Charlie - dietro di lei - si stava sbellicando dalle risate.
« Scusa nonna, è colpa della competizione »
« Abbiamo una cosa che volge a nostro vantaggio » spiegò Rose, la più diplomatica del gruppo.
« Ci stanno sottovalutando » completò Molly, ricevendo un cenno d’assenso dalla cugina coetanea.
 

Lucy roteò gli occhi al cielo, emettendo un mugolio esasperato. « Come ogni anno »
« Coraggio ragazze! » Dominique battè le mani per riportare l’ordine e farle concentrare.
« Andiamo a massacrarli » pronunciò Victoire, uscendo per prima in giardino.


****


« Non è possibile! » urlò James indignato, rientrando in casa e precedendo gli altri. « Avete ba-ra-to! »

Louis, Fred, Albus e Hugo annuirono, completamente d’accordo con quanto affermato dal ragazzo.

« Che cosa?! » la voce di Victoire raggiunse un livello spaventoso, degno di essere udito soltanto dai pipistrelli. « Semmai è il contrario! Avevamo stabilito di giocare pulito, senza usare la magia visto che alcuni di noi ancora non possono, eppure mi sembra di ricordare che qualcuno » e qui, il suo sguardo accusatore si soffermò verso il fratello e gli altri tre cugini - visto che Hugo era ancora minorenne -, facendoli rabbrividire. « Abbia compiuto degli Incantesimi di Levitazione! »
« Non è vero, stai mentendo! » si aggiunse la tonante voce di Louis, difendendo a spada tratta il cugino coetaneo, o forse soltanto il suo ego, profondamente offeso dall’insinuazione della sorella.
« Tu dici?! Ho ben sei testimoni oculari, Louis! » proseguì la ragazza, scatenando la sua furia.

Ginny Potter ed Hermione Weasley si affacciarono sulla soglia del soggiorno, attirate dal frastuono messo in atto dai dodici ragazzi, dove ognuno di loro sosteneva apertamente la propria innocenza.

« Che sta succedendo? » domandò Hermione sottovoce, sporgendosi verso Lily, in modo tale da riuscire a farsi sentire al di sopra del frastuono.
« James è fermamente convinto che noi ragazze abbiamo barato, durante la battaglia a palle di neve, quando l’abbiamo visto tutti che ne ha lanciate sette contemporaneamente »

Ginny sollevò gli occhi al cielo, disperata da quel comportamento così infantile. « E chi ha vinto? »
« Ovviamente noi, mamma » rispose la piccola Potter, strizzando l’occhio con fare complice.
« Allora ci subiremo lo sproloquio di James fino a Capodanno » disse la donna con un sospiro. « Mio figlio non sa assolutamente perdere »
« Mamma! » esclamò scandalizzato il suddetto, spalancando gli occhi e la bocca in una muta espressione di orrore. « Anche tu! Dovresti sostenermi, sono il tuo bambino! »
« Oh be’, ci sono sempre Albus e tuo padre che possono spalleggiarti... » e fece l’occhiolino alla figlia, che sorrise apertamente.

James stava per ribattere piccato, con un’aria completamente indignata, quando Harry Potter comparve al fianco della moglie, quasi come se avesse sentito di essere stato nominato.

« Chi è che dovrei spalleggiare? »
« Me, papà! » tuonò il maggiore dei suoi figli, indicandosi.
« Avete vinto anche quest’anno la grande battaglia, ragazze? » domandò l’uomo, rivolgendo la sua attenzione a loro.

Un ringhio sovraumano si sollevò da James che, furibondo, si diresse al piano di sopra e si chiuse nella sua stanza, in attesa di essere chiamato per il Cenone della Vigilia.

« Direi che la risposta la puoi capire da te, zio » disse Rose, ridacchiando leggermente.
« Mi chiedo come faccia a sopportarlo la povera Effy » esordì Lily, guardando il punto in cui era sparito il fratello maggiore.

George Weasley entrò trafelato in ingresso, chiudendo magicamente la porta della cucina con un veloce colpo di bacchetta, e ansimando furiosamente, quasi come se avesse corso una maratona.

« Zio, tutto bene? » domandò Lucy, preoccupandosi.

L’uomo si guardò intorno per un breve istante, accertandosi che colui o colei da cui stava scappando non fosse nei paraggi.

« Tuo padre e tua zia Angelina si sono messi di comune accordo per braccarmi » le riservò un’occhiata seria. « Ho quasi rischiato la pelle »
« Che cosa hai combinato, George? » Ginny gli puntò un dito contro, con fare accusatorio.
« Io?! » esclamò scandalizzato. « Assolutamente niente! »
« GEORGE WEASLEY! » un urlo terrificante si sollevò da dietro la porta bloccata della cucina.
« Oh santo Merlino » sussurrò l’uomo, con aria spaventata. « Devo nascondermi. Se vi chiede qualcosa, voi non mi avete visto » e scappò fuori in giardino, senza premurarsi di cancellare le impronte sulla neve.
« Credi che uno stupido incantesimo possa fermarmi?! Alohomora! » Angelina Johnson in Weasley si guardò intorno con una furia omicida nello sguardo, cosa che fece arretrare più o meno tutti quanti. « Harry! Dimmi dov’è andato, lo so che tu lo sai! »
« Ehm... io... ecco... veramente... »
« Louis! »
« Sì, zia? » domandò con voce tentennante, quasi sperando che cambiasse argomento o si concentrasse su qualcun altro.
« Se mi dici dove si è nascosto tuo zio, non ti farò più pagare nessun prodotto dei Tiri Vispi »
« Ehm... veramente zia... C’è già Fred che mi lascia prendere gratis tutto quello che voglio » disse con onestà, ignorando palesemente le occhiatacce di sbieco e i gesti di avvertimento messi in atto proprio dal cugino.

La donna si voltò lentamente verso il figlio maggiore, che si limitò a fare un sorriso mille denti, nella speranza di essere in qualche modo graziato.

« Fred. Dov’è!? »

« È scappato in giardino, mamma » cedette, abbassando lo sguardo con fare colpevole. « Probabilmente si sarà nascosto nel capanno degli attrezzi del nonno »

Qualche ora dopo - e un George Weasley con un occhio nero in più -, si sedettero tutti a tavola, pronti per cominciare a mangiare le squisite pietanze del Cenone, sotto lo sguardo amorevole della signora Weasley che non poteva ritenersi più soddisfatta e felice di com’era in quel preciso istante.

Sì, era proprio tutto perfetto.


****


Un’assonnata Lily Potter aprì i grandi occhi color cioccolato e dalla forma leggermente a mandorla, a causa di un frastuono proveniente dal piano inferiore. Si rigirò tra le coperte, ancora calde e saldamente avvinghiate al suo corpo, e rimase a contemplare il panorama al di fuori della finestra. Quella mattina, la mattina del giorno di Natale, il sole aveva deciso di degnare l’Inghilterra della sua presenza, facendo capolino tra le nubi, che giocavano a rincorrersi nel cielo grazie al delicato soffio del vento.

Con un improvviso moto di allegria si alzò dal letto, essendosi ricordata della moltitudine di pacchetti - con sopra recanti il suo nome - che l’aspettavano sotto l’albero in salotto. Una delle tradizioni della sua famiglia, nata non appena erano diventati tutti abbastanza grandi da capire cosa stesse succedendo, era quella di aprire i regali tutti insieme, chi seduto per terra e chi appollaiato sulle comode poltrone, ringraziandosi a vicenda per il bel pensiero o ridendo a crepapelle per l’obbrobrio ricevuto da chissà chi.

Scese lentamente i ripidi scalini in legno, facendo attenzione a dove mettere i piedi per non ruzzolare giù, e spalancando bene le orecchie per capire chi fosse già in piedi.

« Ben svegliata, dormigliona! » la salutò Louis, comodamente spaparanzato sul divano e tenendo in mano un piatto contenente quelli che sembravano uova e bacon.
« Sono l’ultima? » domandò tranquillamente, soffocando a stento uno sbadiglio, e ringraziando Fred per averle passato degli enormi muffin al cioccolato.
« Chi dorme non piglia pesci! » disse James, stravaccato su una delle poltrone vicino al camino, dove scoppiettava allegramente un fuocherello dalle fiamme aranciate. « O meglio: non si prende i posti migliori! »

Ginny gli tirò uno scappellotto sulla nuca, guardandolo storto. « Fai sedere tua madre, piuttosto »
« Oh mamma! » si lagnò, cercando di non spostarsi di un millimetro. « Mi sono alzato all’alba apposta! »
« Forza, poche storie. O ti rifilo una bella Fattura Orcovolante »
« Ti conviene darle retta, James » esordì George, accomodandosi vicino a Roxanne. « Quando eravamo giovani ne lanciava alcune veramente strepitose »
« Lumacorno l’aveva voluta nel suo Luma-club proprio per questo motivo » aggiunse Ron, facendo sedere Hermione sulle sue gambe.
« Perché non avete sperimentato quelle di Lily » ribattè Albus con convinzione, scacciando via il fratello che aveva tentato di spodestarlo. « Vi posso assicurare che sono a dir poco terrificanti »
« Le hai mai provate? » Rose tirò una ciabatta in testa a James, che se ne andò via affranto, dopo aver provato a prendere la sua poltrona con la forza.
« Fortunatamente per lui no » rispose Lily, precedendolo. « Ma deve aver visto quelle che ho lanciato a Malfoy, durante il corso dell’anno »
« Lily! » ruggì Harry, guadagnandosi un’occhiata di approvazione dalla moglie, ben pensando che volesse sgridarla per essersi comportata in quel modo. « Ti sembra il caso che tu compia questi incantesimi, in modo così straordinario, senza dirmi nulla?! » Ginny si allungò per tirare uno schiaffo anche a lui.

La ragazza ridacchiò leggermente, portando una mano a coprirsi la bocca. « Stando a quanto mi ha raccontato Al, l’ultima che gli ho lanciato è durata per ore »
« Brava, tesoro! » tuonò Ron, annuendo freneticamente, salvo poi beccarsi un’occhiata fulminante dalla moglie.
« Bel modo che avete di insegnare ai vostri figli la cooperazione tra le Case! » disse Hermione, assumendo un’aria indignata.    
« Ma andiamo, stiamo parlando di Malfoy! Hai presente? »
« Certo che ce l’ho presente, Harry, ma ti ricordo che la Guerra magica è finita più di vent’anni fa »
« Grazie al cielo! » squittì la signora Weasley, portando qualche altro spuntino.
« Molly cara, direi che di cibo ne abbiamo mangiato più che a sufficienza, non contando poi quello che ci sarà oggi al pranzo di Nat-... » Arthur Weasley venne immediatamente zittito da un’occhiataccia della moglie.
« Arthur, sono perfettamente in grado di capire quando è il caso di fermarmi, grazie tante! » pronunciò infastidita, sedendosi su una parte del divano che Louis le aveva riservato. « E poi non vedi come sono sciupati i ragazzi? Scommetto che non mangiano abbastanza! »
« Mamma, suvvia, direi che per il momento siamo a posto così » la interruppe Percy, facendo apparire due enormi cuscini dal nulla, sulla quale si accomodarono lui e Audrey, la moglie. « Siediti, così possiamo cominciare ad aprire i regali »
« Giusto, Perce! » acconsentì George, battendo le mani. « Forza, gente, muoviamoci a prendere posto, così possiamo iniziare! »

Gli ultimi ritardatari - tra cui Lily, che si appollaiò con grazia su uno dei braccioli della poltrona di Hugo - si affrettarono a trovare uno spazio libero in cui sedersi, più o meno comodamente.

James, prontamente respinto da tutti i suoi cugini a cui era andato a chiedere ospitalità, fu costretto a prendere un cuscino per sedersi sul pavimento, nell’unico spazio libero rimasto, ossia vicino all’albero di Natale. Questo significava che sarebbe toccato a lui, quell’anno, distribuire tutti i regali agli svariati familiari. Brontolando qualcosa tipo: “Qua mi sfruttano come un elfo domestico”, consegnò a ciascuno dei suoi parenti i propri doni, per poi riaccomodarsi e cominciare a scartare i suoi pacchetti, con l’aria di un bambino.

Lily rimase piacevolmente sorpresa dalla massa di regali che aveva ricevuto quell’anno: sembrava addirittura che ce ne fossero alcuni in più, rispetto al Natale precedente. Decise di aprire per primo un inconfondibile pacco dal contenuto soffice: certamente uno dei maglioni di nonna Molly. Difatti, proprio come previsto, qualche minuto dopo indossò quel caldo capo d’abbigliamento color blu cobalto, con una bella “L” rossa ricamata sul davanti. Guardandosi intorno, scoprì che ormai tutti i suoi parenti ne avevano uno uguale addosso. Sorrise intenerita e si affrettò a scartare il resto della pila.

Quando afferrò uno degli ultimi regali rimasti, ne cadde un biglietto, accuratamente sigillato.


Cara Lily,
Spero che tu passi un buon Natale.
Goditi questo piccolo pensiero, prima della partita
Grifondoro-Serpverde che si terrà a febbraio.
Ci rivediamo ad Hogwarts!
Con affetto,
Adam.


Sorrise, poi rivelando il misterioso contenuto accennato dal suo nuovo amico di Serpeverde: un biglietto per assistere alla partita delle Holyhead Harpies contro i Falmouth Falcons, che si sarebbe tenuta di lì a qualche giorno. Decise che si sarebbe fatta accompagnare da Hugo, in fondo era il suo Vice-Capitano.

L’ultimo pacchetto aveva una forma rettangolare e sembrava piuttosto corposo. Sicuramente un noiosissimo libro da parte di zio Percy. No, un momento: il regalo dello zio l’aveva già aperto. E allora di chi diavolo era questo

Strappò via la carta blu scuro - decorata con dei fiocchi di neve brillantinati -, con una certa foga, dovuta più alla curiosità che al regalo in sé e per sé. Era un libro dalla copertina rigida, color verde, con il titolo scritto in chiare lettere argentate: “Come diventare un perfetto Serpeverde in dieci semplici mosse”². Scoppiò in una risata cristallina, attirando su di sé alcuni sguardi incuriositi, e aprì il volume con enorme interesse. Nella prima pagina, sotto la dedica dell’autore alla sua famiglia, c’erano un paio di righe scritte con una grafia bella e semplice.


Ogni buon Serpeverde impara a dare quei “nomignoli idioti”
grazie al capitolo quattro. Da oggi potrai sbizzarrirti anche tu.
Buon Natale, Potter.
S.M.


Chi l’avrebbe mai detto.


****


Se lo getti nel camino, non saprai mai come reagisce
un perfetto Grifondoro agli affronti subiti. Da oggi, potrai
imparare a difenderti valorosamente dalle mie Fatture Orcovolanti
(nah, non credo. Sono troppo brava!).
Buon Natale, Malfoy.
Lily.


Scorpius accarezzò con cura la copertina rigida del nuovo volume che gli avrebbe tenuto compagnia, durante le notti in cui non sarebbe riuscito a prendere sonno. Era di colore rosso scuro, mentre il titolo dorato riluceva a contatto con qualsiasi fonte di luce: “Come diventare un perfetto Grifondoro in dieci semplici mosse”.

Chi l’avrebbe mai detto.





Angolo dell'autrice:

Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.

¹
Quest'orologio, è il famosissimo e stranissimo orologio dei Weasley, quello che al posto dei numeri ha scritte come: "In ritardo", "Pericolo mortale", ecc.
 
² Il titolo di questo libro è stato un'idea della fantastica Valyn92

Salve a tutti/e! *Si sente un incessante frinire di grilli*. Come state? Vi posso assicurare che non sono un'apparizione, ma sono tornata! Temo proprio di non avere più scusanti e mi vergogno terribilmente per essere sparita così di punto in bianco, senza più avere la decenza di aggiornare questa storia. Ma ehi, eccomi qui! Spero sempre che qualcuna di voi ci sia ancora e che si ricordi di questa autrice sciagurata, che non si fa sentire da mesi. Premetto che avevo iniziato a scrivere questo capitolo ad agosto (ed immaginatevi la stranezza nel dover descrivere ambienti natalizi), ma poi non avevo alcuna idea decente, quindi ho accantonato il tutto e l'ho ripreso giusto un paio di giorni fa. Ancora adesso, se devo essere sincera, non mi convince pienamente, ma vabbè: io non sono mai soddisfatta del mio lavoro. Spero soltanto che non sia troppo "caotico", per voi lettori/lettrici, e - se così fosse - chiedo venia, ma (come avrete senz'altro notato) in questo undicesimo capitolo ci sono più personaggi di quanti ne tratto di solito, quindi è stato piuttosto difficile (anzi, diciamo che è stato un parto vero e proprio).

Anyway, veniamo a noi e a questo obbrobrio.

Parte uno: ebbene sì, il viaggio di ritorno Hogwarts-Londra non è ancora concluso. Questa volta, a differenza del capitolo precedente, lo vediamo dal "punto di vista" di Lily e co. Come avevo già scritto in qualche risposta alle recensioni, c'è un accenno alla friendship Lily/Alice. Le nostre Lilice (?) sono molto legate da una forte amicizia, essendo praticamente cresciute insieme (mi piace pensare che Neville sia rimasto in contatto sia con Luna che con Harry, Ron, Hermione e Ginny). Casualmente, la nostra cara Paciok vuole accompagnare Lily a trovare Albus, rinchiuso in un'altra carrozza con i suoi amici, in quello che mi piace chiamare: "lo spazio riservato alle Serpi". Pensandoci bene, sia nei libri che in qualche film, i Serpeverde sono riuniti in uno scompartimento esclusivamente riservato a loro (giustamente, vista l'accoglienza che le nostre due beneamine hanno ricevuto, ahahah). Spunta il nostro caro Adam. 
Questo ragazzo è come un angelo custode (o un fungo, a seconda dei punti di vista): appare sempre nel momento più opportuno e inaspettato. Btw, finalmente, dopo uno scambio di battute alquanto stuzzicanti e divertenti, riescono a trovare Al.
Ho adorato questo piccolo momento Scorily (lo sapete che io non riesco a non farli bisticciare/punzecchiare un po').
Blake e Shane. Oh, quanto li amo.
Giuro che, successivamente, darò un po' di spazio anche a questi due idioti. Perchè non posso non farlo. Scopriamo anche perchè Lorcan è andato al ballo con Lexie, anzichè con Alice, a cui - invece - è toccato proprio Zabini. Ahahahah, sono sadica lo so. Ma lo è di più Lily, in questa parte. Inzomma, ci siamo capiti. ;)  

Parte due: abbiamo una new-entry! *Suona delle trombette colorate* Elijah Nott, signore e signori! E' il fratello maggiore di Adam, già - ovviamente - uscito da Hogwarts, dove apparteneva alla Casa di Serpeverde (eddaje!). Me lo sono immaginato come Daniel Gillies (per chi non lo conoscesse, interpreta Elijah Mikaelson in The Originals e in The Vampire Diaries): bello, elegante, con capelli e occhi scuri e un irresistibile fascino, il tutto circondato da un bell'alone di mistero. Piuttosto intrigante, ecco. :D E poteva, il nostro bell'Elijah, restare indifferente alla piccola Potter? Of course not! La nostra Flirty-Lily (l'alter ego flirtesco (?) della rossa) è, ovviamente, incuriosita da questa... novità, diciamo così. Lei non si tira mai indietro, lo sapete perfettamente. Scorpius.
Mio caro, dolce, Scorpius. Questo ragazzo impazzirà, a stare dietro a tutti gli spasimanti della Potter, ma forse ve ne sarete accorte dai suoi commenti inaciditi. Ahahahah, povero tesoro. Coraggio, Scorps, resisti!
Ta-daaaan! Ragazze belle, è arrivato LOUIS WEASLEY! Il nostro Veela-boy è andato a prendere i vari cugini, per portarli alla Tana. Lui, invece, me lo immagino come Alex Pettyfer (può esistere un ragazzo così bello?
*Occhi a cuore*).

Parte tre
: La Tana.
Vi giuro che solo a leggere la parola, mi si riempie il cuore. Ho pensato che fosse carino far sì che Molly Weasley senior ospitasse i suoi adorati (e numerosi) nipoti, per le vacanze natalizie, in modo da passare dei bei momenti tutti insieme. Abbiamo l'introduzione di altri personaggi: Victoire (anche se è la più grande del clan Potter-Weasley, ho pensato che fosse carino farla restare dai nonni, assieme ai cugini. Teoricamente - nella mia fantasia -, vive con Teddy Lupin, ma visto che quest'ultimo è il professore di Difesa Contro le Arti Oscure, ho immaginato che fosse rimasto ad Hogwarts assieme agli altri insegnanti. Victoire me la immagino come Karen Gillan, che ha interpretato Amy Pond in Doctor Who); Dominique (me la immagino come Ashley Benson, la fantastica Hanna Marin di Pretty Little Liars); Molly (me la immagino come Dakota Blue Richards, Frankie di Skins) e Lucy (che me la immagino come Freya Mavor, Mini di Skins). E' un piccolo momento di raccoglimento, dove tutti i cugini sono finalmente insieme. Ovviamente, essendo in tanti ed avendo caratteri totalmente differenti, anche in futuro, aspettatevi molti piccoli ed esagerati battibecchi.
Sorpresa, sorpresa: spunta Charlie! Il Weasley meno presente, è tornato in Inghilterra per trascorrere serenamente (e lontano dai draghi) le vacanze. Stando alle mie ricerche su internet, Charlie non si è mai sposato e nella mia fantasia è rimasto un po' un "ragazzone", se così vogliamo definirlo.
Mi conoscete: non potevo resistere ad un po' di sana competizione tra Potter e Weasley. Quale modo migliore di divertirsi, se non attraverso una battaglia a palle di neve? Girls vs Boys.

Parte quattro: un altro sano momento familiare. In fondo, è Natale e sono pienamente convinta che il Natale si debba passare in famiglia, circondati dalle persone a cui si vuole bene. Anche qui, rispuntano nostre vecchie conoscenze: da Ginny ed Hermione, attirate dal frastuono messo in atto dai ragazzi; a Harry, sempre presente; da un George Weasley in fuga (
) ad un'Angelina infuriata, che lo insegue valorosamente. Un Natale prettamente in stile manicomio. Ma a Molly Weasley senior va benissimo così (e chi siamo noi per discutere?).

Parte cinque: è la mattina di Natale.
Merry Christmas! *Canticchia allegramente*. Per quanto riguarda la tradizione di aprire i regali, la mattina di Natale e aspettando ogni membro del parentame, mi sono liberamente ispirata alla tradizione della mia famiglia: a casa mia, apriamo i pacchi presenti sotto l'albero il 25 di dicembre, seduti tra divano e poltrone. Ora. A casa mia siamo in tre (io e i miei genitori), quindi la cosa è decisamente più semplice rispetto alla storia, ahahah. Nessuno viene spodestato/cacciato dal proprio posto, nè tantomeno ci svegliamo all'alba per appropriarci di uno spazio decente.
Questa volta, ho fatto diventare Jamie lo sclerato di turno, ahahahah. Povero cuore.
Ha delle reazioni un tantino esagerate, ma James me lo sono sempre immaginato come un eterno bambinone, sempre alla costante ricerca di attenzioni (non detto con cattiveria, sia chiaro). C'è anche qualche piccolo rivangamento (?) del passato e tenetelo bene a mente, soprattutto le reazioni gioiose di Harry e Ron nel sentire che Lily aveva affatturato Malfoy. Per quanto riguarda Percy (bentornato!), sempre nelle mie ricerche su internet, avevo letto che si è sposato con una certa Audrey (ecco da dove ho preso il nome). Chi sia questa Audrey, come sia fatta (fisicamente e caratterialmente) non si sa. Io me la immagino tutto l'opposto del pomposo e ambizioso Perce.
Si aprono i regali gente! Poteva mancare il tradizionale maglione della signora Weasley? Certo che no

Lo so. Adam. Capisco che abbia fatto un regalo un po'... banale? (In fondo, Ginny - lavorando come giornalista sportiva per il Profeta - avrebbe potuto avere tutti i biglietti che voleva per quella partita, però le mie idee in fatto di regali per maghi e streghe, scarseggiavano un pochetto, quindi accontentatevi :D). E Scorpius? Ne vogliamo parlare? Valyn, mio tesoro, ti ringrazio sentitamente per quest'idea che mi hai dato.
Ho fatto apparire il nostro amato Scorps un po' meno... Scorps.

Parte sei: c'è forse bisogno di qualche spiegazione?
Questi due sono l'amore, sappiate solo questo.

E anche per questo capitolo, è fatta. Dal prossimo, il dodicesimo, ritorneremo in ambiente Hogwarts e ci sarà la famigerata festa di Capodanno, già presente nel primo capitolo.
Credo di avervi detto tutto, in caso contrario sono sempre più che disponibile a chiarire i vostri dubbi. Un sentito grazie a coloro che (ancora) seguono questa storia, l'hanno messa tra le preferite/ricordate, a coloro che lasciano recensioni e anche soltanto a chi la legge silenziosamente. :) Di nuovo, uno speciale ringraziamento a Valyn92.
Come di consueto, vi ricordo che - chi non avesse mai visto o non si ricordasse - i volti dei personaggi potete trovarli nell'angolo autrice del capitolo 3. :) Chiedo ancora venia per l'imperdonabile ritardo con cui pubblico e, purtroppo, non sono di nuovo certa sulla data del prossimo aggiornamento, spero di farcela il prima possibile, ma tra la sessione esami sempre più vicina e svariati blocchi, non posso garantirvi nulla. Quando potrò, pubblicherò. L'importante è che sappiate che io non mollerò mai questo racconto: non mi piace lasciare le cose incompiute e a questa storia ci tengo davvero, davvero tanto. Quindi, ancora un sentito grazie (portate pazienza!). Spero che abbiate passato un buon Natale e niente, vi auguro un felice e sereno 2015. :)
Un bacione e alla prossima!


Fatto il misfatto.

Giorgia.
   
 
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