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Autore: Annatar    26/12/2014    3 recensioni
Anna Nulda, il Dono Segreto, è una giovanissima Istari inviata dai Valar in Arda per l’improvviso risvegliarsi del Male in Dol Guldur nel corso della Terza Era. Data la natura improvvisa della sua chiamata, ella non è ancora in grado di gestire perfettamente i suoi poteri e, per questo, viene assegnata a Romestamo e a Morinethar, i due Stregoni Blu, come Apprendista Istari. Vedrà molti anni passare innanzi a sé, vedrà il suo potere crescere, ma il mondo per lei resterà sempre un grande sogno lontano e bramato. Il suo destino si compirà una volta per tutte quando Gandalf Olòrin la porterà con sé a Minas Tirith, per aiutarlo in certe ricerche segrete riguardo l’Anello Sovrano e, quando conoscerà un certo Capitano della Torre Bianca, il suo amore per il mondo degli Uomini diverrà tale da costringerla a combattere in prima linea per la Libertà su Arda.
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boromir, Faramir, Gandalf, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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L’Apprendista Istari

 
2770, Terza Era, Sponde del Mare di Rhun.
 

Le stelle si rispecchiavano fioche nelle acque salate del mare di Rhun mentre la luna iniziava ad alzarsi nel cielo. Due figure sostavano sulla battigia pigramente battuta dalle onde scure: erano uomini avvolti in mantelli blu, il volto coperto da cappucci. Sotto i mantelli si indovinavano fisionomie forti e giovani dall’aria virile ma, nonostante questo, si reggevano entrambi a dei nodosi bastoni di legno alti quanto loro.
“Quanto ancora dovremmo attendere questo ipotetico dono, fratello?” Sbuffò uno dei due scoprendosi il viso,  rivelandosi come un giovane uomo nel pieno della maturità, il viso glabro e i capelli lunghi e neri che si perdevano sotto il mantello. Sembrava vagamente scocciato dalla lunga attesa e, per ingannare il tempo, si accese la lunga pipa di spuma per l’ennesima volta. Il suo compagno sospirò con aria infastidita.
“Aspetteremo il tempo necessario, Romestamo.”
L’altro sbuffò una nuvola di fumo “ Mi sembra di aver aspettato a sufficienza.” Romestamo guardò la nuvola di fumo alzarsi nella notte e la trasformò in un piccolo drago di nebbia.  Sorrise con aria furba. “Seriamente, Morinethar, non sai il motivo della nostra attesa?”
Morinethar si lasciò scivolare il cappuccio sulle spalle e rivelò un viso bello e forte, caratteristica accentuata dal naso aquilino,  le guance coperte da una corta barba rossiccia. Si passò una mano nella folta chioma riccia, chiedendosi per l’ennesima volta come avesse fatto a scegliersi un compagno del genere per il resto dei suoi giorni in Arda. “So che accendo i tuoi istinti omicidi”, disse con aria divertita Romestamo, plasmando un altro drago dal fumo della pipa , “Ma davvero non ne posso più: che cosa stiamo aspettando?”
“ Un dono dai Valar” Sbottò Morinethar, sedendosi sulla sabbia fine della riva, continuando a guardare il cielo. “ Così mi è stato riferito in sogno da Manwe”
“Manwe stesso ti è comparso in sogno?” Esclamò Romestamo, sedendosi a sua volta accanto al compagno. Lo guardò un attimo prima di proseguire. “ Credo che nemmeno a Curunir abbia più parlato dalla nostra partenza… Deve esserci qualcosa di grande all’opera perché avvenga un simile evento!” Morinethar sorrise, fissando gli occhi al cielo pieno di stelle. “Oh si, fratello, non ti immagini quanto.”

Fu allora che lo vide: nella luce della luna, volteggiava un puntino nero.“Alzati, l’attesa è finita.” Disse al compagno, dandogli una gomitata. Mentre osservava il puntino avvicinarsi, ripensò alla rivelazione che Manwe gli aveva fatto in sogno: i Valar, nella loro infallibile saggezza e lungimiranza, avevano deciso di mandare un sesto Istari in loro soccorso ma, essendo questo un dono imprevisto, l’aiuto che veniva inviato era incompleto come aspetto e come conoscenze. A loro due, a Morinethar il Coraggioso e a Romestamo l’Illusionista, il compito di allevare e crescere l’apprendista, affinché possa essere pronto per “ il pericolo mortale in cui tutti saremo”- così Manwe aveva terminato il suo discorso, lasciando che Morinethar si svegliasse di soprassalto e andasse a chiamare il suo fratello di ventura, per poi trascinarlo nella luogo dove ora si trovavano.

“Un’entrata in grande stile” Borbottò Romestamo, e Morinethar tornò alla realtà: quello che da leghe di distanza era sembrato un puntino si era rivelata essere una delle Grandi Aquile delle Terre Selvagge. Volteggiava sopra le loro teste, nascondendo a tratti con la sua mole la luce della luna ormai alta. Improvvisamente, l’aquila si lanciò in picchiata verso di loro e, solo all’ultimo momento, scartò di lato, provocando numerose increspature sullo specchio d’acqua e mulinelli di sabbia. Con un ultimo, imponente battito d’ali, l’aquila toccò terra poco lontano da loro, mostrando così che attaccata al collo portava un passeggero: qualcosa di piccolo, avvolto in un mantello blu notte.
Morinetar e Romestamo si avvicinarono, emozionati. “Chi sei?” Chiese Romestamo mentre si avvicinava veloce, gli occhi scintillanti di emozione, precedendo di un bel pezzo il suo compagno. Il passeggero, ancora aggrappato alle penne candide dell’aquila, parve ridestarsi e, col cappuccio ben calato sul viso, si lasciò scivolare a terra, dove le gambe malferme faticarono a tenerlo in piede. Romestamo giunse giusto nel momento in cui la figura cadde in ginocchio. “Tutto bene?” Chiese con aria preoccupata, tirando indietro il cappuccio del nuovo arrivato. Grande fu la sua sorpresa nel vedere che si trattava di una ragazza, poco più di una bambina, che lo fissava con scintillanti occhi nocciola. “Credo che il viaggio mi abbia un po’ scossa” Mormorò lei, alzandosi lentamente, mentre Romestamo ancora incredulo la teneva per un gomito. Giunse anche Morinetar e le sorrise. “Benvenuta a te, Anna Nulda, Dono Segreto di Manwe.” Si inchinò profondamente “Che i tuoi giorni possano essere gioiosi e il tuo aiuto inaspettato possa essere grande per i popoli di Arda”.
La ragazzina sorrise, inchinandosi a sua volta. “Ti ringrazio, mio signore, per avermi accolta in maniera tanto calorosa. Spero che le aspettative che vengono riposte in me non siano deluse.” Aprì la mano destra col palmo rivolto all’esterno e la sabbia della spiaggia, fattasi incandescente, iniziò a salire verso l’alto in una piccola colonna verticale infuocata, attorcigliandosi all’estremità più alta per formare una cavità poco profonda.
La ragazza si frugò in una delle tasche del mantello e vi estrasse una pietra blu dalla superfice levigata e la pose nella cavità apparentemente senza sentire il calore che emanava dal bastone ancora incandescente. Una volta che la pietra fu posizionata, la sabbia si richiuse su di essa con una delicata trama, lasciando vedere la pietra in trasparenza. Solo allora lei toccò il bastone, e al contatto con la sua mano la sabbia si fece vetro traslucido e la pietra prese a irradiare una pallida luce.

“Sei una di noi!” Esclamò Romestamo quando ebbe finito, fissandola intensamente. “Credevo che fossimo solo noi cinque...“
“Infatti, io non sono esattamente come voi” Disse la giovane, accarezzando il becco dell’aquila. “I Valar mi hanno inviata qui per prestarvi aiuto, ma la mia formazione è ancora incompleta. “ Si fece seria “Il male a Dol Guldur va risvegliandosi, un drago di fuoco si è impadronito della Montagna Solitaria, schiacciando col suo potere un potente clan dei Nani, gli orchi nel Nord vanno moltiplicandosi. Manwe mi ha svelato che il mio destino si comparirà fra molti anni e contro questi mali io nulla posso perché per ora il mio compito è qui, con voi. “ Sorrise a entrambi “Miei nobili fratelli e signori, sono la vostra umile apprendista Istari.”
 
 
 
Dulcis in Fundo:
Ciao a tutti! Con la fine dello Hobbit cinematografico mi è venuta una grande malinconia della Terra di Mezzo e non ho potuto fare a meno di farla rivivere nella mia mente scrivendo qualcosa su questo fantastico mondo! Mi sono ispirata alla storia di Arda e, soprattutto, ai personaggi degli Istari. Non essendo una fanatica delle regole e del canon letterario, mi sono affidata a due personaggi di cui poco o nulla si è parlato in tutti i lavori di Tolkien: gli Stregoni Blu. La storia si svilupperà in modo che la nostra protagonista possa prendere parte alla Guerra dell’Anello assieme a Frodo Baggins e alla Compagnia… ma non voglio svelare di più! Stay tuned! Aggiornerò quando potrò perché tra lavoro e impegni vari la mia vita vera è ridotta a poche ore alla sera… so sad!
Ps. Anna Nulda in Quenya significa esattamente “ Dono Segreto”. Essendo Anna un nome che apprezzo ho deciso di usarlo nel senso di nome proprio della nostra ragazza J . Morinethar e Romestamo significano rispettivamente il Coraggioso e l’Ilusionista… Cosa avranno da insegnare alla nostra Anna ?
A Presto ( Spero ).
Annatar

   
 
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