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Autore: Mezzosangue_Tributo_Mago    26/12/2014    15 recensioni
~Tutti avevano qualcuno, tranne lui, Nico di Angelo~
STORIA INTERATTIVA
(Iscrizioni Chiuse)
Regolamento:
-VOTA IL PERSONAGGIO CHE TI È PIACIUTO DI PIÙ CON UNA RECENSIONE DI ALMENO 10 PAROLE
-il personaggio che ha ricevuto più voti nel capitolo precedente vince 1 punto (e un vantaggio con Nico), quello che ne ha ricevuti di meno ne perde 1 ( e viene svantaggiato con Nico)
-ogni personaggio all'inizio ha 3 punti
-quando il personaggio perde tutti i punti viene eliminato
-L'ULTIMO CHE RIMANE VINCE E SI FIDANZA CON NICO
Partecipanti:
Austin Callum Caduto, figlio di Febe
Harry Michael Blake, figlio di Apollo
Lewis Walter Sybill, figlio di Ecate
Britney Follett, figlia di Afrodite
Lilith Nightingale, figlia di Nyx
Amberly Nightingale, figlia di Nyx
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I sette della Profezia, Nico di Angelo, Nuova generazione di Semidei, Quasi tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Round 1

Callum Austin Caduto , seduto sul letto, diede uno sguardo esasperato alla sua cabina:
Per terra era pieno di cartacce, cartoni di pizza mangiucchiata, e carte di Mitomagia; dall'armadio semiaperto usciva una valanga di vestiti sporchi o meno, tra cui i suoi numerosi cappellini. Sul muro erano appesi malamente dei poster dei suoi fantasy preferiti, oppure c'erano dei residui di scotch dei manifesti precedenti; sulla scrivania, li vicino, era impilata una torre di libri che minacciava, pericolosamente, di cadere.
Il ragazzo, neanche con gli occhiali, riusciva a scorgere un solo centimetro quadro di stanza pulita, tanto era disordinata e confusionaria: era uno dei tanti svantaggi nell'abitare in una cabina da solo, essendo l'unico figlio di Febe, la titanide dell'intelletto e della profezia, Callum non aveva nessuno che potesse controllare il suo caos.
Sospirò, stiracchiandosi, col petto nudo che metteva in evidenza il fisico secco ma muscoloso. Aveva la schiena tutta indolenzita, e capì il perché quando, tra le coperte, trovò il suo album "200 pagine+1" su Nico di Angelo.
Arrossì violentemente quando si accorse che si era addormentato sfogliando le foto del suo figlio di Ade preferito, sorridendo come un ebete. Nico gli faceva sempre quell'effetto, lo faceva sentire bene, ed era forse per l'album, e anche per il peluche che ritraeva il ragazzo (con il quale dormiva sempre), che Callum quella notte non aveva avuto incubi.
Scese dal letto, nascondendo i suoi gadget di Nico sotto il materasso, cercando di convincersi che "Si, avere una raccolta di foto e un pupazzo di un ragazzo è del tutto normale, e non un'ossessione", ma si faceva ridere da solo.
Più si diceva così, più capiva che aveva raggiunto una fase di negazione nei confronti dei suoi sentimenti: perché non poteva fare altro che accettarlo, era palesemente omosessuale e si era preso una cotta colossale per Nico di Angelo.
Il figlio di Febe afferrò una maglia grigia con scollo a V e dei jeans, completando il tutto con una giacchetta di tessuto a quadri bianchi e blu, con i bottoni, e un immancabile cappello, quel giorno azzurro, come il cielo.
Si diede una lavata rapida, soffermandosi un attimo davanti allo specchio, a guardarsi nei caldi occhi castani, attraverso gli spessi occhiali. Aveva il naso all'insù e le labbra carnose, e i suoi lineamenti erano troppo morbidi e infantili per un quindicenne, secondo lui.
Si scompigliò i capelli castani, riportando il ciuffo che gli attraversava la fronte al suo posto.
Dopo essersi vestito e messo al collo l'inseparabile medaglione, Callum decise che era ora di andare a fare colazione, siccome il suo stomaco ruggiva.
Uscì dalla cabina e si diresse verso la mensa, per poi sedersi vicino ad alcuni amici.
Si ritrovò a spiare di nascosto un certo figlio di Ade, mente tormentava il suo muffin al melograno.
Stranamente Nico non stava in disparte, come al solito, ma se la rideva con i 7. Callum sentì un una fitta al cuore nei vedere Percy e Leo che lanciavano al ragazzo dei chicchi d'uva, che lui cercava di ingoiare al volo, ridendo. Non capiva però se quella fitta era provocata dal fatto Nico che si divertiva con qualcun altro, o dal vedere il sorriso così raro di lui. I denti bianchi che si mostravano, sfavillando, incorniciati dai capelli morbidi, con gli occhi neri come dei pozzi profondi che scintillavano sereni, era uno spettacolo che pareva come una specie in via destinazione: da proteggere.

-Hey, Call, cosa guardi?- il sorriso spontaneo di Lacy, sorella di Piper, lo riportò alla realtà

-Uh!? Niente...- rispose girandosi

-Amico, oggi devi stare sveglio... se no come lo battiamo Di Angelo a Mitomagia!?- gli domandò Malcolm, figlio di Atena e suo migliore amico

-Come scusa?!- esclamò Callum

-Insomma, non ti ricordi? Nico ci aveva promesso una sfida due contro uno a Mitomagia, con la sua nuova espansione "Mutande tigrate di Dionisio"- spiegò l'amico, trattandosi la nuca bionda

-Ah, scusa, me ne ero dimenticato...- disse il ragazzo alzando le braccia, in segno di arresa

Lo disse come se fosse qualcosa di poco conto, ma in realtà, dentro fremeva. Da quanto era che Nico non faceva con loro una sana partita? Troppo tempo... e dire che era così che si erano conosciuti, giocando a Mitomagia, e poi il figlio di Ade lo aveva salvato durante la battaglia a Manhattan e Callum non era più riuscito a resistere.
Adorava Mitomagia, era come combattere nella realtà, con strategie e scontri, ma decisamente meno impossibile. Callum era negato in qualunque tipo di scontro, faceva fatica a non trafiggersi impugnando un coltello da burro, e per questo ammirava ancora di più Nico: un eccellente mente in Mitomagia e un guerriero formidabile nella realtà.
Decise di andare a preparare il mazzo per l'incontro, alzandosi dal tavolo, seguito da Malcolm.
Chiacchieravano del più e del meno, quando passarono vicino all'arena.
"Dis Immortales, perché a me!"pensò nel vedere la figura di Nico che si allevava tra la folla. Aveva una i soliti jeans e canotta nera, mezza sfilacciata, che lasciavano intravedere i pettorali, e i muscoli tesi delle braccia, che impugnavano la spada di Ferro dello Stige. La pelle chiara era imperlata di sudore, e luccicava sotto il sole alto. Sul volto aveva espressione concentrata e divertita, con il sopracciglio destro lievemente abbassato, in modo da creare una fossetta sulla fronte, che Callum trovava adorabile. Guardandolo sconfiggere avversario su avversario, senza il minimo sforzo, con i capelli color pece che svolazzavano nell'aria e la sabbia che creava una sorta di area dorata, il ragazzo aveva sempre di più la certezza di ritrovarsi di fronte ad un essere divino.
Callum era così preso dal Re degli Spettri, che non si accorse del ragazzo che si trovava sul suo percorso, anch'esso distratto, e fu inevitabile che i due si scontrassero:
SBAM! E Callum cadde a terra...

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Harry Michael Blake stava tranquillamente sorseggiando un po' d'acqua, durante la pausa del suo allenamento, all'arena.
Si passò una mano tra le ciocche biondo cenere, "Devo comprare dell'altro gel, i capelli mi si stanno afflosciando" si appuntò mentalmente.
Le labbra sottili si piegarono in un sorriso, mentre i suoi occhi blu cielo schizzavano per tutto il campo di combattimento. Quel era in forma, decise stiracchiandosi, stendendo le braccia abbronzate da surfista.
Il figlio di Apollo si sentiva forte, invincibile, niente lo avrebbe potuto far cadere e... SBAM!
Harry era steso sulla sabbia dell'area, con sopra il ragazzo che lo aveva steso.

-S-scusa! Non ti avevo visto...- balbettò il tipo, aiutandolo a tirarsi su

Harry lo identificò come Callum Caduto, il figlio di Febe. Vedendolo, tutto mortificato e dispiaciuto, mentre si toglieva di dosso la polvere, pensò di divertirsi un po' con lui.

-Strano che tu non mi abbia visto, con quei fondi di bottiglia!- ghignò, indicandogli occhiali, e attirando molte risate di chi era rimasto a guardare la caduta

-Ok, ti ho già chiesto scusa, non c'è bisogno di sfottermi- ribatté l'altro, calmo

-Hai ragione ci pensi già tu da solo...- altre risate

-Ha-ha-ha, che ridere.
Comunque questi sono un regalo di mio papà... ci tengo molto- rispose Callum, accennando un sorriso nostalgico

-Già perché è bello avere il papino che ti compra gli occhiali firmati?- sputò Harry, con una punta di disprezzo nella voce

Odiava le persone che non capivano quanto era bello poter avere un famigliare accanto. Sapevano solo lamentarsi delle cose materiali che non possedevano, senza rendersi conto di quello che avevano... E Harry lo sapeva bene quanto fossero fortunati coloro che avevano tutti i parenti vivi, lui, che aveva perso sua madre Belle, per un cancro, e la sua gemella, uccisa da un ciclope. Anche se aveva avuto accanto degli zii fantastici come Regan Blake e Judith Hood, non aveva mai accettato i loro decessi.

-A dir la verità mio padre è morto quando io avevo 9 anni-confessò Callum -E io a quanto pare sono riuscito ad andare avanti lo stesso, e credo che lui sarebbe fiero di me- concluse sorridendo nostalgico

Quell'affermazione fece sentire Harry peggio del dovuto: a parte per la gaffe appena fatta, si sentiva in colpa perché lui non era stato abbastanza forte, lui non ce l'aveva fatta a realizzare la dura realtà, nonostante i numerosi anni passati dagli episodi. Improvvisamente, Callum Austin Caduto, non gli sembrava più un ragazzo tanto debole e spaurito. Anzi, era uno che era riuscito ad affrontare, e superare, una delle cose più dolorose e spaventose: la Morte.

-Hey, ragazzi che succede?- un tocco sulla spalla lo fece sussultare

Si girò e per poco non gli venne un colpo, di fronte a lui c'era Nico di Angelo, in tutta la sua maestosità. "Ok, Harry calmati, è solo un (FOTTUTAMENTE FIGO!) figlio di Ade. È qui per controllare che tutto vada bene, visto che è uno degli eroi del Campo, insieme ai 7" si disse mentalmente. Eppure il suo cuore non sembrava pensarla così, perché rischiava di scoppiargli fuori dal petto, tanto martellava insistentemente.

-Oh, niente, il tizio qui è più cieco di una talpa e mi ha travolto... gli sto solo facendo gentilmente notare che non è stato educato- rispose grattandosi la nuca, e sentendo tintinnare il suo braccialetto portafortuna

-Non è andata proprio così!- intervenne Callum, improvvisamente paonazzo

-Che ne vuoi sapere tu?! Non hai neanche visto...SEI UNA TALPA- Harry mise quanto più potere possibile nelle sue parole, schiacciando le dita

Un raggio di Sole illuminò Callum, che incominciò a crescere il pelo, e la faccia si allungò. Gli arti su accorciarono, mentre dalle mani crescevano delle lunghe unghie.
Poco dopo davanti a loro c'era una piccola talpa bruna che squittiva contro Harry.

-Ma che diamine hai fatto?- esclamò Nico

-Oh, niente... se la Luna fa trasformare i lupi mannari, il Sole ha le TALPE MANNARI!- sorrise l'altro

-Ok, ma adesso riportalo com'era prima!- ordinò Nico, incrociando le braccia, ma ridacchiando

Harry schioccò le dita, sbuffando, ma pur sempre contento di aver strappato una risata al ragazzo, e Callum tornò umano.
Tutti incominciarono a ridere, e il figlio di Febe assunse un color peperone, cercando di scomparire.

-BLAKE! Ma sei scemo o cosa?!- gli strillò, quasi squittendo come prima

-Dai bello calmati, eri così carino...- sorrise Nico, tentando di calmarlo

Le guance di Callum si tinsero, se possibile, ancor più di rosso, sciogliendosi di fronte al figlio di Ade.
Harry capì che quel ragazzo lo aveva battuto ancora una volta: vedendo la sua reazione per Nico di Angelo, il figlio di Apollo capì che Callum aveva anche già accettato il suo amore per quel ragazzo, cosa che a lui risultava ancora impossibile. Non riusciva a dirsi che era gay e che li piaceva Nico, ma piuttosto si convinceva che solamente avesse una passione per il suo sorriso.
Grazie ad un moto di antipatia, Harry decise che non avrebbe mai lasciato che Caduto mettesse le mani su Nico (e il suo sorriso) e che quindi avrebbe fatto di tutto pur di conquistarlo lui. O almeno questa era la spiegazione più logica all'ondata di gelosia che lo travolse, nel vedere Nico e Callum insieme.

-Hey, dovresti ringraziarmi, ti ho solo aiutato a liberare il tuo potenziale... - sogghignò, accarezzandosi il naso dritto

-Adesso basta!- Callum furibondo lo attaccò

Ma Nico fu più veloce e si frappose tra i due litiganti. Aveva la spada contro la gola Callum, e la mano che tirava il bavero del figlio di Apollo.
Harry lo guardò grato, ma il figlio di Ade sembrava tutt'altro che contento, era come una rosa, bella ma letale:

-Adesso andiamo da Chirone. Subito!- sussurrò, guardandoli male entrambi

Un'allegra scampagnata con un il suo nuovo rivale e la sua cotta segreta, Harry non vedeva l'ora, era quello che pensava, mentre sorrideva sarcastico.

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Britney Follett stava distesa in riva al lago, mente osservava le nuvole mutare forma.
Aveva i piedi immersi nell'acqua, e, nonostante la preferisse allo stato di ghiaccio(quando poteva pattinarci sopra), in quel momento non le dispiaceva. I pantaloni chiari erano tirati su per non bagnarli, e la maglia arancione del Campo era troppo larga, cosicché si intravedeva, da sotto la stoffa, il fisico formoso della figlia di Afrodite.
Probabilmente qualunque maschio non si sarebbe soffermato sulla sua cicatrice che aveva sul fianco, ma per sua fortuna, con lei c'era solo Piper McLean.
La sorella era stesa accanto a lei e giocava con una ciocca dei suoi lunghi capelli castani e mossi, mentre guardava il cielo.

-Cosa sembra?- chiese la più piccola, indicando una nube

-Una saetta- rispose l'altra

-E quella?- continuò

-Un'aquila- Piper sorrise

-Non ti sembra che ci siano troppi riferimenti al tuo fidanzato?- borbottò Britney, guardandola con gli occhi castani, screziati d'argento

-Hai ragione...adesso mi concentro-

-Brava... allora, quella cos'è?-

-Jason-

-Sei un caso irrecuperabile Pip- rise cristallina, Britney

-Quando avrei un ragazzo capirai, Brit- la sorella gli tirò un pugno amichevole sul braccio

-Questo era un colpo basso, visto che conosci la mia situazione sentimentale...- la ragazza mise su un finto broncio, girandosi di pancia

Piper era l'unica a cui aveva confessato il ragazzo che le piaceva: Nico di Angelo.
Era stato abbastanza difficile, perché la sorella era una amica della persona in questione, e all'inizio ci era rimasta di pietra, per poi decretare che gli avrebbe assolutamente fatti mettere insieme.
Ma confidarsi con Piper era di sicuro più facile che farlo con qualunque altra figlia di Afrodite, con le quali non condivideva la passione per il trucco (si metteva solo del mascara e un rossetto rosso fuoco), lo shopping e il vedere storie d'amore tra qualunque cosa si muovesse (e non).

-Dai non va così male, no? Avete partecipato anche a una missione insieme, dove lui ti a salvato...- cercò di consolarla Piper

-È come in quei film romantici: la ragazza insicura si innamora del ragazzo figo e misterioso. Mi sento una cavolo di ragazzina con crisi ormonale, non una quindicenne!- Britney sospirò, affondando la faccia nell'erba

La sorella stava cercando di dire che non era vero, e che comunque alle fine, in quei film, i due si fidanzano, quando qualcuno li interruppe:
era Nico di Angelo, che si trascinava dietro due ragazzi, che riconobbe come Harry Michael Blake e Callum Austin Caduto, circondati da una scorta di scheletri.

-Pip, ho bisogno di te. Questi due stavano per attaccare rissa, e li sto portando da Chirone, mi farebbe comodo la tua lingua ammaliatrice- il ragazzo la guardò, speranzoso, con occhi da cucciolo

Britney si sentì scogliere nel vederlo così dolce, e si sentì scaldare ancora di più quando sentì la risposta di Piper:

-Ho un appuntamento con Jason, se viene Britney è uguale, no? Sa usare anche lei la lingua ammaliatrice...- consigliò la ragazza

-Beh,ecco, io...- la più piccola cercò di protestare, imbarazzata

-Per me va bene- disse noncurante Nico

-Allora è deciso! Brit VAI- Piper pronunciò l'ultima parola con potere

La lingua ammaliatrice della sorella era molto più potente della sua, così Britney si trovò a seguire Nico di Angelo e il suo strano seguito.
Ogni tanto Call e Harry si scambiavano qualche insulto, ma venivano prontamente puniti dagli scheletri.
Nico camminava silenzioso, con le mani ficcate nelle tasche, la spada appesa alla cintura, e uno strano sorridono divertito in volto.
Britney avrebbe tanto voluto vedere da più vicino quelle labbra incurvate, e magari appoggiarle contro le sue... NO, decisamente stava correndo troppo!
Finalmente raggiunsero la casa grande, ma quando bussarono alla porta trovarono un Chirone tutto agitato, con gli occhiali da sole e una maglia dei "Party Pony", e che correva da una parte e dall'altra gettando cose a caso nella valigia.

-Ehm... Chirone, qui ci sarebbero due semidei che si stavano per picchiare da punire- provò a dire Nico

-Non ho tempo: sono in ritardo per la riunione a Ibiza dei Party Pony! Decidi tu la punizione, mi fido!- e detto questo sbatté loro la porta in faccia

Dopo l'iniziale stupore, sul volto di Nico si fece strada un sorriso sadico, che spaventò, oltre ai due peccatori, anche Britney.

-Cos'hai intenzione di fare?- chiese titubante

-Oh, solo un un Legame d'Ombra, Brit- rispose, per poi tirarla per un braccio, incamminandosi verso le cabine

Il suo soprannome detto da lui, e la sensazione delle sue mani sulla sua pelle, la fecero sentire come se avesse raggiunto i campi elisi, o come quando pattinava, felice e libera delle preoccupazioni.

-Aspettate un attimo io non vado da nessuna parte!- esclamò Harry, impuntandosi, nonostante gli scheletri

-Questa volta sono d'accordo-approvò Callum

-Britney usa la lingua ammaliatrice- ordinò Nico

La ragazza si sentì sprofondare, odiava costringere le persone a fare qualcosa, e poi,lei, riusciva a utilizzarla solo cantando, cosa abbastanza imbarazzante.
Ma Nico contava su di lei, e un aveva po' di curiosità su cosa fosse misteriosa punizione... Così si fece forza e intonò:

~Figlio Di Febe
E Figlio di Apollo,
Marciate,
Seguite Il Re Degli Spettri,
Fino Alla Punizione
Che Vi Spetta~

I due ragazzi si irrigidirono, e come marionette iniziarono a camminare dietro a Nico di Angelo.

-Grazie. Sei stata bravissima- le disse ammirato il figlio di Ade

Britney pensò che di sarebbe sciolta come un pezzo di ghiaccio, in una pozza d'acqua fredda, per il complimento. Ma siccome ciò non avvenne, proseguì il suo cammino per scoprire che cos'era il Legame d'Ombra.

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Lewis Walter Sybill camminava per le strade di Manhattan impugnando una spada di bronzo celeste. Intorno a lui vi era il caos: semidei che combattevano mostri, mostri che cercavano di sbranare i semidei, e titani che calpestavano tutto.
Al figlio di Ecate però non importava, stava cercando qualcos'altro, o meglio qualcun altro.
D'un tratto tutto si fece silenzioso, la città destra. Lewis si girò, vedendo che davanti a lui c'era una ragazza: Amy Farah, la sua vecchia amica che aveva abbandonato il Campo, risentita per non era stata riconosciuta.
La ragazza lo guardava disperata, con la paura negli occhi, chiedendo pietà.
Ma Amy gli aveva traditi, e lui non poteva perdonarla, se l'era ripromesso, e Lewis non infrangeva mai una promessa.
Protese il braccio davanti a se, spalancando la mano. La nebbia verde avvolse Amy, che iniziò a tossire. Si portò le mani alla gola, con un grido disumano, la faccia che si contraeva, diventando paonazza.
Vedendo la ragazza contorcersi a terra, strillando, Lewis non provò alcun rimorso, davanti a se non aveva più Amy Farah, ma un nemico, come gli altri, da distruggere.
Sorrise sadico, mentre la ragazza crollava a terra, immobile, con la pelle pallida e fredda.
Si svegliò di colpo, ansimante. Era seduto sull'erba, appoggiato ad un albero, al Campo Mezzosangue.
"Era solo un incubo" si disse, rilassandosi. A quanto pareva, si era addormentato mentre disegnava.
Aveva l'album da disegno li vicino, con le matite sparse sull'erba, lo aprì scoprendo, come spesso accadeva, che aveva disegnato nel sonno. Sulla carta era rappresentato un macabro schizzo di una ragazza scossa da convulsioni. Amy era stata la prima (e unica) amica che si era fatto al Campo, nella cabina di Ermes. Purtroppo la ragazza non era mai stata riconosciuta, a differenza sua (l'incidente delle vettovaglie, era abbastanza famoso), e perciò si era schierata con Crono. Lewis l'aveva uccisa con le sue mani, e la cosa ancora più inquietante era che provava un senso di soddisfazione e piacere, nel pensarci.
Sfogliò le altre pagine, trovando qualche disegno di zia Tessa, che costituiva la sua vera famiglia, e pochi del padre, Walter Sybill. Sapeva poco del genitore, perché non aveva mai vissuto con lui, perché faceva parte di una comunità wicca, e non riusciva a vederlo perché gli ricordava troppo Ecate. Solo di recente, dopo una vita vissuta con la zia, Lewis aveva avuto qualche incontro con il padre.
Sempre nell'album, trovò un suo autoritratto, fatto in un momento di orgoglio: aveva il viso incavato e affilato, con gli occhi verdi scuro, tendente al marrone, che spiccavano, incorniciati dalle brune ciocche mosse. Nel ritratto si vedeva la sua figura allampanata e esile, fin troppo magra.
Lewis sapeva di non essere considerato un canone di bellezza, visti i lineamenti rozzi, e il viso pallido, e non era neanche il semidio più popolare del Campo, essendo introverso e inquietante, ed era a conoscenza del fatto che tutti lo chiamassero Lewis L'Oscuro, ma faceva finta di niente.
Come se ciò non bastasse, era sordo dall'orecchio sinistro, in seguito ad un incidente, e aveva l'indice e il medio destri paralizzati (anche se ciò non gli impediva di disegnare).
Ma Lewis considerava tutto ciò come un pregio, anziché uno svantaggio: lui era diverso, si distingueva dalla massa, il suo gusto per il macabro lo rendeva speciale e (per lui) superiore agli altri.
Alla fine però, c'era qualcuno che gli assomigliava, qualcuno solitario e schivo, spesso ritenuto inquietante...
E chi altro poteva essere se non il figlio del dio degli inferi?
Lewis adorava questa somiglianza, e ciò era dimostrato dai numerosi disegni raffiguranti Nico di Angelo, posti tra gli schizzo di morti macabre.
Lewis lo aveva conosciuto tra la folla della casa di Ermes, quando ancora era un ragazzino ingenuo e spaurito, ma aveva maturato il suo interesse per di lui quando il ragazzo era diventato più grande, e lo aveva visto combattere con una ferocia e una maestosità, degna solo del Re degli Spettri. Avevano avuto modo di conoscersi durante la costruzione delle nuove cabine, dopo la battaglia di Crono, e così Lewis aveva fatto i primi passi per la conquista di Nico.
Lewis aveva 17 anni e l'altro un anno in meno, ma aveva lo stesso una sorta di timore nel vederlo, il fisico asciutto e muscoloso, il viso spettrale ma regale, in netto contrasto con i capelli sempre scompigliati e l'abbigliamento nero. Ma Nico era anche dolce, quando sorrideva o metteva il broncio, peccato che non fossero mai rivolti a lui, avrebbe tanto voluto scaldarlo in un abbraccio...
Lewis si maledisse, non erano da lui quei pensieri zuccherosi. Si alzò raccogliendo le sue cose, deciso a tornare nella cabina di Ecate.
Ma, dopo qualche passo, decise di cambiare i suoi piani; improvvisamente aveva voglia di seguire (o stolkerare) un curioso gruppetto di persone, composto da:
una ragazza castana, evidentemente figlia di Afrodite dalla bellezza che irradiava, un tipo impacciato con gli occhiali, e uno con il fisico da surfista. Completare il tutto c'era Nico di Angelo, in tenuta di allenamento, che comandava a degli scheletri che scortavano i due ragazzi.
Lewis pensò di fare la cosa che gli riusciva meglio: passare inosservato, aiutato da un po' di Foschia della madre.
Iniziò a pedinare i ragazzi, che si stavano dirigendo verso le capanne.
Quando vide davanti a quale cabina si stessero per fermare, Lewis ebbe un fremito: un figlio della Morte, che si portava dietro due vittime, insieme a una bella ragazza, diretti nella dimora dei figli di Nyx, la dea della Notte... sembrava l'inizio di un rito satanico!

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Lilith Nightingale stava litigando con la sua gemella, Amberly. "Sai che novità" pensò, sarcastica.
Se ne stava beatamente seduta alla scrivania, sorseggiando la sua cioccolata calda, e cercando qualcosa col computer, quando la sorella le era inciampata contro, rovesciandole addosso la bevanda.
Lilith non era una persona molto
paziente e gentile, quindi si mise a sbraitare:

-Ammy! Era la mia maglia preferita!- il grido risuonò per tutta la capanna di Nyx

-Ehm... Ops?! Sai ero di fretta...- disse la sorella, con un sorrisino imbarazzato

-OPS?! Ma mi stai prendendo in giro? Sono tutta sporca e appiccicosa...- si lamentò indicandosi

-Eddai Lils, non è il caso di farne una tragedia- provò a dire Amberly

-Si ma mi vedi?! Sono un disastro!- si abbandonò contro lo schienale della sedia, esasperata

-Non c'è mica Nico di Angelo che ti deve vedere...- la stuzzicò l'altra

Grosso errore, quello di Amberly.
Per Lilith nessuno poteva parlare del SUO Nico, soprattutto sua gemella, anch'essa innamorata del suddetto ragazzo.
Se prima avevano un rapporto abbastanza instabile, la scoperta di essere entrambe innamorare del figlio di Ade, aveva fatto cedere ogni resistenza.
Soprattutto ora, perché Lilith era convita che la sorella avesse molte più possibilità di lei di conquistare Nico.
D'altronde, Amberly (a detta sua) era sempre stata la più fortunata:
Lilith, essendo nata per prima, aveva ereditato un potere maggiore rispetto alla minore, ma non lo considerava un vantaggio, anzi, ciò la aveva resa scontrosa e cinica, abituata com'era alla gente che la guardava spaventata. Amberly non irradiava la sua stessa aura oscura, e quindi spesso non veniva neanche associata a lei, essendo gemelle eterozigote.
Almeno di questo era contenta, non erano uguali. Avrebbe odiato convivere con una se stessa perfetta.
Avevano in comune il fisico esile e i capelli castani, ma se i suoi erano lisci, quelli di Amberly erano mossi e lunghi fino alla schiena. Gli occhi della gemella erano da cerbiatta, di un color acquamarina, mentre i suoi castani, gelidi e magnetici. Amberly aveva,poi, la pelle pallida, spruzzata di lentiggini, e i tratti del viso eleganti, con gli zigomi alti e delle labbra sottili. In compenso, lei aveva delle labbra rosee sempre incurvate in un sorriso gelido.
-Lil, NO! Ti prego!- strillò la gemella, coprendosi il volto con le mani

-Che c'è ?!- chiese allarmata

-Gli occhi... ti stavano diventando neri- spiegò Amberly, terrorizzata

-Ecco, se non te ne vai subito, lo faccio davvero!- ne approfittò Lilith, spingendo la ragazza verso la porta

-Aspetta, io...!- non fece in tempo a finire la frase che era già fuori dalla capanna

"Ah, finalmente un po' di pace" pensò, avendo la cabina tutta per se.
Decise di farsi una doccia per togliersi l'appiccicume della cioccolata calda di dosso, così iniziò a far scendere l'acqua.
Entrata nella doccia, si lasciò andare, mettendo a nudo tutte le sue preoccupazioni. Innanzitutto faceva sempre più fatica a controllare il suo potere, e ciò la spaventava; addirittura stava per usarlo sulla sorella, alla quale, anche se spesso era seccante, alla fine voleva bene, essendo la sua unica famiglia, insieme al padre Harvey Nightingale, che però abitava ancora in Virginia.
Forse si limitava di meno, pensò mentre le goccioline gli solleticavano la pelle, perché alla fine li piaceva vedere il volto spaventato delle sue vittime, quando sussurrava loro "Efialtis" (in greco incubo), una semplice parola, che faceva crollare anche i più grandi eroi.
Cercò di scacciare il pensiero, spegnendo il getto getto d'acqua, per mettersi un accappatoio nero.
Quando andò entrò nella stanza principale, per prendere i vestiti, sentì un insistente bussare alla porta.
Seccata, lo ignorò, convinta che la gemella meritasse una punizione, ma siccome diventava sempre più irritante si avvicinò all'entrata:

-Ammy, smettila!- esclamò spalancando la porta

Davanti a lei non c'era solo Amberly, ma anche Nico di Angelo, palesemente imbarazzato, e altri tre semidei che non conosceva.
E lei era solo in accappatoio.

-Ehm... avremmo bisogno del tuo aiuto- disse Nico

-Certo, entrate- rispose, morendo per l'imbarazzo

Amberly ridacchiava, così ricevette una gomitata nel fianco.
Lilith guardò i nuovi arrivati, Britney Follet, figlia di Afrodite, Callum Austin Caduto, figlio di Febe, e Harry Michael Blake, figlio di Apollo. Gli ultimi due erano circondati da degli scheletri, che si sgretolarono appena entrati in casa.

-Allora, in breve, questi due- Nico indicò i due ragazzi, rossi per la vergogna - si stavano per picchiare, e Chirone mi ha dato carta bianca per la punizione. Io avevo pensato al Legame D'ombra- con un sorriso furbo, il ragazzo si passò la mano tra i capelli

-Un Legame D'Ombra?! Sei sicuro?- esclamò Amberly

-La volete smettere?! Che diamine è questa cosa?- intervenne Harry

-Ti basta sapere che è una cosa molto potente... e pericolosa- disse Lilith

-Allora tutto come al solito, no? Siamo semidei, anche giocare a biliardo è pericoloso, e credetemi, io lo so per esperienza...- disse ridacchiando

Lilith lo prese subito in antipatia. Già di per se non sopportava i figli di Apollo, poi uno che non prendeva niente sul serio la faceva infuriare.

-È molto peggio di quanto tu creda...
Se sciogli un Legame D'Ombra, è come infrangere un giuramento sullo Stige- spiegò Amberly

-Cosa?!- Callum deglutì, spaventato

-Si, ma perché siamo venuti proprio qui? Non potevi fare tu l'incantesimo Nico?- chiese Britney

-No, perché servono dei gemelli- rispose il ragazzo, mentre accarezzava il filo della spada

-Beh allora, andavi dai fratelli Stoll e il gioco è fatto!- si lamentò Lilith, ansiosa di uscire da quella situazione imbarazzante

-I due gemelli devono avere poteri oscuri, e nonostante gli Stoll siano indubbiamente loschi, non sono figli di Nyx, o Ade. E poi non mi affiderei mai a loro...- ribatté Nico

Lilith non sapeva se scaldarsi nel sapere che il figlio di Ade si fidasse di lei, o preoccupassi per dover scagliare una pericolosa maledizione.
Guardò le due vittime: le dispiaceva per Callum Caduto, sembrava così imbarazzato, mentre per il figlio di Apollo non provava nessuna pietà.
Continuava a sorridere, facendo qualche battutina, per scaldare l'ambiente.

-No sai cos'è la paura figlio di Apollo?- disse guardandolo negli occhi azzurri

-Non più di quanto Demetra conosca qualche cibo all'infuori dei cereali- sorrise furbo

-Va bene accetto, facciamo l'incantesimo-sibilò

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Amberly Nightingale non poteva credere in che situazione era finita.
Era nella stessa stanza con il ragazzo che le piaceva, e sua sorella gemella, in accappatoio, anch'essa innamorata di Nico. E dovevano decidere se scagliare una maledizione su due ragazzi, per punizione.
A Amberly dispiaceva, anche se i nuovi arrivati le avevano fatto tutti cattiva impressione, e lei difficilmente cambiava idea.
Sua sorella gemella aveva appena accettato, probabilmente per la sua antipatia cronica per i figli di Apollo.
Dove decidere in fretta, anche perchè aveva gli occhi di tutti addosso, e di solito gli risultava facile, perché era una persona estremamente istintiva, ma il padre le aveva insegnato che nella storia, la materia che insegnava, i più grandi errori erano dati da scelte azzardate.
Cercò di concentrarsi, difficile per una semidea iperattiva, in compagnia della sua cotta, e di quattro altre persone che potevano rubargli Nico.
Quel pensiero le fece accendere una lampadina: Caduto, Blake, e la Follett guardavano il figlio di Ade in maniera strana, di contino, ma di nascosto. Harry, per vedere se rideva alle sue battute, Britney guardava la scollatura della canotta che lasciava vedere i pettorali, e Callum semplicemente lo osservava sorridendo, con le guance rosse.
Amberly riconobbe quegli sguardi come gli stessi che rivolgevano lei è Lilith al semidio. La cosa era chiara in quella stanza, su 6 persone, una sola non era innamorata di Nico, ed era lui stesso.
La gelosia e l'istinto presero il sopravvento:

-Anch'io ci sto- esclamò

-Perfetto- sorrise sardonico Nico

Britney e il ragazzo si allontanarono, mentre le due gemelle e le vittime di misero al centro della stanza.

Amberly continuava a dirsi che era sbagliato, che non era colpa loro se li piaceva Nico (cosa del tutto condivisibile), e che lei lo stava facendo solo per gelosia.
Era vero e non poteva farci niente, si sentiva svantaggiata rispetto ai due ragazzi che lo conoscevano da più tempo, e visti suoi precedenti gay.
Lei invece ci aveva parlato sul serio solo due mesi prima, durante una caccia alla bandiera. Da quel momento però non era più riuscito a scollarselo di testa, nonostante si sentisse in colpa verso sua sorella Lilith, che si era innamorata molto tempo prima.
Nico in quel momento aveva uno sguardo incuriosito, appoggiato contro il muro con le braccia incrociate, in modo che i bicipiti fossero messi in evidenza. Solo a gel pensiero si sentì felice, ma molto sciocca, come poteva un figlio di Ade come lui a innamorata i di una figlia di Nyx come lei, quando avrebbe potuto avere una figlia dell'Amore, o ancora dei ragazzi carini come il surfista figlio di Apollo e il tenero discendente di Febe?
La voce della gemella che iniziava l'incantesimo la sveglio:

-Prendetevi per mano- ordinò Lilith

-Cosa?! No!- esclamò Callum

-Mi dispiace per te Caduto, ma funziona così- la ragazza lo fulminò con lo sguardo, e i due ubbidirono

Amberly e Lilith incorniciarono a girarli intorno, con le spade sguainate canticchiando in greco, la seconda cercando di non inciampare nell'accappatoio.
Le ombre nella stanza cominciarono a muoversi, come impazzite.
Callum e Harry di guardavano spaventati, sempre tenendosi per mano.
Nel punto di massimo potere, le due gemelle si fermarono, sbattendo le spade a terra:

-SPIRITI DELLE TENEBRE
E DEE INQUIETE,
COME GEMELLE QUESTE OMBRE RENDETE- strillarono all'unisono

Per un attimo Amberly non vide niente, solo buio, poi tutto tornò come prima.
Al centro della stanza Harry e Callum proiettavano un ombra unica, anche quando provarono ad allontanarsi, tra di loro restava sempre un filo di tenebre.

-Io non mi sento diverso...- disse il figlio di Apollo

-Scoprirete più avanti le conseguenze- Nico di Angelo aveva un sorriso da lupo stampato in volto

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Nico di Angelo pensava che quella era stata indubbiamente una giornata insolita.
Così, quando la sorellastra Hazel, quella sera nella cabina di Ade, gli chiese:

-Cos'hai fatto oggi Nico?- la ragazza in canottiera e pantaloncini lo guardò, sorridendo

-Oh, niente. Ho solo separato due che stavano per fare rissa. E poi gli portati a prendere una maledizione, per punirli- disse con noncuranza

La sorella rise, raggiungendolo nel letto.
Nico la strinse in un abbraccio, e si mise ad accarezzarle i capelli ricci, finché lei non si addormentò, sempre tra le sue braccia.
Nico era solo in boxer, e avere il corpo caldo della sorella contro la sua pelle lo fece sentire bene, solo gli dei sapevano quanto le volesse bene.
Si mise a pensare agli strani semidei che aveva incontrato quel giorno, e un po' si sentì in colpa per Harry e Callum, i due ragazzi che avevano subito la maledizione, ma la cosa lo fece anche un po' ridere, come anche il pensiero della faccia di Lilith quando lo aveva visto fuori dalla porta. Gli dispiaceva anche di aver disturbato Britney e le figlie di Nyx per quel capriccio, ma gli dava troppo fastidio vedere quei due litigare (per chissà cosa poi), e grazie al Legame D'Ombra le cose sarebbero migliorate.
La cosa forse più strana era stato quel ragazzo, Lewis gli sembrava di chiamasse, che gli aveva seguiti ovunque, pensando che Nico non vedesse attraverso la foschia. Gli era sembrato tenero e anche un po' buffo.
Nico sorrise pensando a quegli 6 strani semidei che quel giorno lo avevano stupito e divertito, per poi appoggiare il viso nell'incavo del collo di Hazel, che respirava dolcemente.









Angolo Autrice:
C'è l'ho fatta ad aggiornare!
Spero che i personaggi siano venuti bene;)
Come avrete notato non ho potuti metterli tutti (anche se mi piacevano!), e ne ho scelti 6:

Callum Austin Caduto
Figlio di Febe-15 anni

Harry Michael Blake
Figlio di Apollo-15 anni

Britney Follett
Figlia di Afrodite-15 anni

Lewis Walter Sybill
Figlio di Ecate-17 anni

Lilith Nightingale
Figlia di Nyx-15 anni

Amberly Nightingale
Figlia di Nyx-15 anni


Ora tocca a voi! Votate il vostro personaggio preferito (potete darlo tutti) in modo che guadagni un punto e non ne perda uno!
Ci vediamo tra una settimana,
Mezzosangue_Tributo_Mago
   
 
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