“Sarò in ogni tuo sogno.
Mi nasconderò nelle tenebre che ti inseguiranno nei boschi spettrali, osserverò da lontano ogni tua morte in ogni tuo incubo fino a quando non sarò io stesso ad impugnare il coltello imbrattato dal tuo sangue.
Diventerò uno spirito errante nella tua mente sopita, pronto a impersonare il tuo omicida. Ti sveglierai in preda al panico, annaspando per trovare altro ossigeno. Non riuscirai a tenere gli occhi aperti, ma nemmeno vorrai chiuderli.
E se questo non sarà abbastanza, prenderò il controllo del tuo fragile corpo per tagliarlo e ferirlo e osservare il tuo sangue infrangersi sul pavimento, mentre tu assisterai paralizzata e impotente, incapace di liberarti dal sogno.
Ogni volta che vedrai il sole tramontare tremerai al solo pensiero di dover andare a dormire e vedere di nuovo una delle mie maschere deformate da un ghigno inquietante.”
Due grandi occhi azzurri correvano su quelle parole stampate su un vecchio foglio di carta ingiallito.I capelli cercavano invano di liberarsi dall'elastico colorato che ti intrappolava dietro alla testa e la grande maglietta scolorita coprima la pallida pelle di Giulia.
-Mi chiedo quale pazzo possa scrivere queste cose come prefazione del proprio libro... E poi, dico: che razza di regalo di compleanno sarebbe? Deve essere stato riciclato così tante volte, da essersi dimenticato il vero proprietario-
Dopo un'altra occhiata compassionevole al romanzo, decise di leggere ancora qualche pagina prima di buttarlo via e dimenticarsene.
Senza rendersene conto, Giulia era rimasta stregata da quelle pagine stanche, che sussurravano una storia, ormai vecchia. La curiosità si accese nel cuore della ragazza, tanto da spingerla a controllare su internet la biografia dell'autore e il titolo del libro: Google, però, riuscì a trovare solo un indirizzo di una vecchia libreria dove ancora si poteva trovare “La Tenebra nel sogno”.