Film > Le 5 Leggende
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Autore: Altair13Sirio    27/12/2014    1 recensioni
STORIA IN STATO DI MANUTENZIONE - CAPITOLI CORRETTI AD ORA: 7
"Sono passati tre anni da quando Pitch e Jack Frost hanno avvolto il mondo con la paura e il freddo. Da allora, la Terra è avvolta in un perenne inverno e tutti hanno paura. I Guardiani sono scomparsi. Nessuno crede più in loro. Questo perché bisogna vedere per credere, e nessuno li ha mai visti, a parte me!"
Un ragazzo viaggia attraverso il suo paese. Non sa dove va, né quando ci arriverà. Con lui la sua sorellina che cerca di educare e convincere del fatto che la paura non esiste. Vuole porre fine a tutto ciò. Questo vortice di paura deve finire! Sembrerebbe un'impresa impossibile, se non fosse per il fatto che lui ha un asso nella manica...
Genere: Avventura, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack Frost, Jamie, Nuovo personaggio, Pitch, Sophie
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Jamie era seduto al centro del tavolo di legno, che era stato spostato al centro della stanzetta, in mezzo a Bonnie e Billy. Walter era seduto a capotavola e Leila arrivava con il coniglio in un vassoio metallico rigato ma ancora buono. Lo avevano cucinato fuori, su una brace di fortuna.
Jamie guardò il coniglio deglutendo. Non sapeva se fosse pronto a mangiarlo. Pensò che magari avrebbe potuto evitarlo, dicendo di non avere fame, ma dubitava che Walter e Leila gli avrebbero creduto.
<< Finalmente il coniglio è pronto! >> Esclamò Leila sorridente posando il vassoio al centro del tavolo. Bonnie e Billy lanciarono degli urletti eccitati, mentre Walter batteva le mani sorridente.
Leila prese posto di fronte a Jamie e gli sorrise. Jamie tentò di rispondere al sorriso, ma non si sentiva molto in vena, in quel momento. Walter prese a fare a pezzi il coniglio con un grosso coltello e una forchetta, mentre i bambini tremavano sulle loro sedie dal desiderio di mangiare. Il ragazzo diede ad ognuno il suo piatto: Bonnie e Billy ricevettero più carne di tutti; Leila ne ricevette un po’ di meno, e Walter si lasciò un pezzetto insufficiente a sfamarlo, mentre Jamie ottenne un pezzo simile a quello di Leila, ma un po’ più piccolo.
Walter sorrise ai bambini, prima di sentenziare:<< Buon appetito. >> Bonnie e Billy cominciarono a mangiare, e nonostante cercassero di darsi un contegno, era impossibile nascondere la loro fame. Anche Walter aveva fame, e cominciò a mangiare lentamente. Jamie fissò il piatto davanti a sé con immensa stanchezza. Leila gli aveva rivolto un ultimo sorriso prima di cominciare a mangiare.
Mangiavano tutti, ma non lui. Nessuno gli disse niente, ma quando Walter ebbe finito il suo piatto – e ci mise molto per farlo – guardò Jamie con delusione. << Dovresti mangiare finché è caldo. >> Gli consigliò.
Jamie gli rivolse uno sguardo di supplica. << Non credo di avere fame… >> Mormorò il ragazzo guardando il piatto con tristezza. << Forse faresti meglio a mangiarlo tu il mio piatto… >> Lo offrì a Walter.
<< Nemmeno per sogno! >> Rispose quello duramente. << Quella è la tua cena, e se non la mangi tu allora si butta! >> Jamie sussultò a quelle parole. Guardò Billy alla sua destra.
<< Perché non lo diamo ai bambini…? >> Suggerì.
Leila si intromise. << Nightmare, c’è qualcosa che non va? >>
<< Fa lo schizzinoso, ecco cosa non va! >> Sbottò Walter.
<< Walt, calmati! >> Lo rimproverò Leila cercando di farlo stare calmo. Tornò a guardare Jamie. Il ragazzo non voleva portare un dispiacere a Leila, ma non voleva nemmeno mangiare il coniglio; era come se uccidesse il Coniglietto di Pasqua con le sue mani, non sapeva bene perché…
<< Non mi calmo, perché sono andato a caccia nel bosco per portare questo coniglio a casa, e ora lui non lo vuole! >> Esclamò Walter alzandosi dalla sedia. Jamie decise di rispondergli.
<< Ti ricordo che c’ero anch’io a caccia con te! >> Fece lui alzando la voce.
<< Forse saresti dovuto andare a cercare qualche altro vestito, dato che sei tanto bravo a trovarli dove nessuno li aveva mai trovati, oppure un attrezzo che mi aiuti a riparare il tetto, che ancora non ho aggiustato! >> Esclamò Walter alzando una mano e puntando un dito al soffitto, dietro di sé.
<< E’ un problema se sono voluto venire a caccia? >> Chiese Jamie.
<< Diciamo che è stato come se non ci fossi! Avrei preso quel coniglio anche senza di te! >> Ribatté Walter. << Sei tanto bravo a trovare le cose nelle macerie, ma quando si tratta di trovare cibo sei inutile! >> Disse avvicinandosi a Jamie, che cercò di mantenere la calma, nonostante le provocazioni di Walter.
<< Se ci fossi stato io al posto tuo, a quest’ora non dovremmo preoccuparci del cibo per tre giorni! >> Rispose a tono Jamie.
<< Non è quello che ho visto! >> Ribatté Walter senza mostrarsi offeso.
<< Basta! >> Strillò Leila. << Nightmare, diglielo! >>
<< Dirgli cosa? >> Chiese Jamie allibito muovendo le mani verso di lui.
Leila voleva chiaramente che Jamie raccontasse a Walter ciò che aveva passato, quello che aveva affrontato prima di arrivare lì, così il ragazzo più grande avrebbe smesso di insultarlo, ma Jamie non voleva fare la scena patetica: voleva affrontarlo a testa alta.
<< Cosa vuoi dirmi? >> Chiese Walter sorridendo beffardo. Jamie si alzò dalla sedia, raggiungendo la sua altezza; non c’era differenza di statura tra loro, anche se Walter era più grande di lui… << Vuoi forse dirmi che hai paura? Che sei debole e che non ce la fai? Vuoi tornare da mammina? >>
<< CHIUDI QUELLA FOGNA!!! >> Fu l’urlo disumano di Nightmare che fece tremare la casetta. Bonnie era accanto a loro, e si guardò intorno preoccupata. Billy guardava i due ragazzi con occhi spalancati, e Leila era esterrefatta dalla reazione di Jamie.
Passarono due secondi. Due secondi che per Jamie furono interminabili. Sentì il suo cuore battere con forza, il sangue scorrere nelle sue vene con tanta forza da fargli girare la testa, il fuoco che gli bruciava dentro si era riacceso.
Poi tutto svanì. Un muro della casa fu sfondato e nella stanzetta irruppero dei Soldati di ghiaccio alti due metri e più robusti degli altri. I bambini urlarono terrorizzati, Leila spalancò gli occhi atterrita e Walter si girò incredulo. Jamie reagì in ritardo, quando li vide.
Uno di loro spinse Walter contro l’armadio con una spallata, mandandolo in frantumi. Travolsero Jamie subito dopo, buttandolo a terra e aprendogli una ferita sulla fronte. Bonnie scattò nascondendosi sotto il tavolo per evitare di essere calpestata da quei mostri, mentre Leila e Billy si strinsero in un angolo, sperando che i mostri non arrivassero lì.
Jamie guardò a sinistra e vide Walter che tentava di rialzarsi, ricoperto di assi di legno; a destra c’era Bonnie sotto al tavolo, spaventata e confusa; vide una lacrima scenderle da un occhio. Dietro di lui, in un angolo, c’erano Leila e Billy che urlavano dalla paura. Sopra di sé c’erano i Soldati che correvano, ignorandolo. Li vide entrare sempre di più nella casetta. Sentì il cuore battere, il sangue scorrere e il fuoco bruciare.
Nightmare cambiò espressione in quello stesso istante.
Ci fu un lampo e Jamie si ritrovò in piedi; un Soldato era stato mandato in frantumi, e il ragazzo aveva un braccio sollevato ricoperto da un artiglio di acciaio; si voltò guardando tutta la stanza prima di muoversi. Fece sparire l’artiglio e si lanciò sotto al tavolo, scivolando sulla pancia e afferrando Bonnie al volo, prima che un Soldato lo schiacciasse. Si rialzò e la portò da Leila. La ragazza lo ringraziò con voce isterica, ma non ebbe il tempo nemmeno di finire la frase; Jamie si voltò, e vedendo i Soldati di fronte a lui diretti proprio in quell’angolo, alzò le braccia e fece apparire due fucili d’assalto XM8 che impugnò saldamente. Proprio come l’altra volta sulla torre con Coniglietto di Pasqua; la stessa furia che lo assaliva adesso l’aveva sopraffatto in quell’istante.
Nightmare cominciò a sparare all’impazzata, lanciando un lungo urlo di rabbia che gli diede più coraggio. Colpiva tutti i Soldati che avvistava, li frantumava e li faceva a pezzi, lasciando solo dei blocchi di ghiaccio più o meno grandi. Nessuno di quegli Scheletri riusciva a raggiungerlo per farlo smettere, e nessuno in quella stanzetta lo avrebbe fermato. Continuava a ricaricare i fucili grazie al suo potere, per poter continuare a sparare senza fermarsi. Il fracasso era tale che il ragazzo non sentì più niente per alcuni istanti.
I fucili erano roventi. Aveva sparato per troppo tempo e aveva ignorato il calore anche troppo a lungo. Senza perdere la calma, Jamie lanciò prima un fucile contro i Soldati, poi l’altro. Fece apparire poi un piccone con cui si mise a spaccare le teste degli Scheletri di ghiaccio. Urlò a Leila di andare via da lì, e la ragazza obbedì, portando Bonnie e Billy con sé fuori dalla casupola. Walter li raggiunse e non appena furono fuori sbatté con forza la porta, lasciandoli fuori e restando lì dentro con Jamie e i Soldati. Afferrò di corsa l’attizzatoio e cominciò a colpire con forza gli Scheletri, attirando l’attenzione di alcuni di loro.
Quando Jamie vide alcuni degli Scheletri voltarsi per attaccare Walter si spaventò, temette il peggio. Il ragazzo tentò di colpirne uno alla testa con l’attizzatoio, ma lo mancò e fu colpito in pieno nello stomaco da quello. Il pugno lo fece volare, e Walter si scontrò contro il muro questa volta, cadendo a terra esausto.
Maledizione! Jamie stava per colpire il Soldato di fronte a sé, ma improvvisamente quelli si fermarono e si fecero da parte. Un forte vento gelido invase la stanzetta, e un attimo dopo entrò nella stanza Jack Frost, che atterrò leggero sul pavimento di legno. I suoi capelli scompigliati si mossero quando si abbassò in avanti durante l’atterraggio.
Jamie lo fissò con odio. << Non ti vedevo da un po’, Jack. >> Disse senza staccargli gli occhi di dosso. << Cominciavo a chiedermi che fine avessi fatto… >>
Jack sorrise divertito e si raddrizzò con la schiena. << Tu, Nightmare… >> Disse. Fece roteare il bastone tra le dita. Jamie si irritò a sentire il suo tono di voce così sicuro. << Non hai provocato nessun trambusto in questi giorni… Non ti abbiamo sentito di niente… >>
<< Forse mi sono stancato di stare dietro ai vostri capricci. >> Ribatté Jamie a tono. Jack lo guardò indignato.
<< Non vuoi più salvare il mondo? >> Chiese confuso.
<< Il mondo? >> Chiese Jamie. Ora non stava più usando un tono di complicità. Ora era adirato. << Il mondo? >> Chiese di nuovo con voce più acuta. << Io non sono riuscito a salvare mia sorella! Come posso salvare il mondo?! >> Gli urlò contro infuriato. Walter osservava la scena da dietro le spalle dei Soldati, che lo stavano ignorando.
Jack strinse le spalle. << Non so cosa dirti, ragazzo. Sei stato tu a cominciare questo… >>
<< IO HO COMINCIATO QUESTO?! >> Urlò fuori di sé Jamie. << Io avrei dato inizio a tutto questo? >> Chiese puntandosi un dito al petto. Si avvicinò a Jack con passi rapidi e profondi, ma non lo attaccò; lo fissò dritto negli occhi e disse:<< Guardami negli occhi, Jack Frost, e prova a ripetere quello che hai detto! >>
Jack rimase a fissarlo deluso.
<< Quello che ha tradito coloro che si fidavano sei tu! Quello che ha gelato il mondo sei tu! Quello che ha ucciso mia sorella sei tu!!! >> Ringhiò sul punto di scoppiare il ragazzo.
Jack cercò di correggerlo. << C’era anche Pitch. >>
<< Almeno Pitch ha cercato di scusarsi, in qualche modo, anche se inutilmente! >> Ribatté Jamie. << Tu sei un traditore e un vigliacco! >> Si gettò addosso a lui afferrandolo per le spalle. In quello stesso istante il suo corpo cominciò a bruciare e Jack lanciò un urlo di dolore. Il calore era forte, troppo forte per lui.
I Soldati si mobilitarono per allontanare Jamie, ma Walter ne colpì uno ficcandogli l’attizzatoio nella schiena. Si gettò a terra e scivolò sotto le sue gambe, prima che quello lo colpisse, e afferrò il piccone che aveva creato Jamie e che aveva lasciato all’arrivo di Jack Frost. Non capiva cosa stesse succedendo, ma una volta preso quel piccone poté sentirsi più forte, e cominciò a fracassare gli Scheletri di Ghiaccio attorno a lui.
<< Tutto quello che ho affrontato, è stato causato da te! >> Disse Jamie con gli occhi spalancati e arrossati. Fissava Jack Frost con insistenza, ma lo Spirito si dimenava per il calore; aveva anche perso il bastone, quando Jamie gli si era avventato addosso. << Tutte le lacrime e il dolore me li hai causati tu! La tua rabbia ti ha fatto andare con Pitch, ma non è come te lo immaginavi, vero? Sei rimasto deluso da chi credeva in te, e hai pensato che terrorizzare la gente non era abbastanza! Hai cominciato a lottare contro di noi, finendo per uccidere tutti i miei amici, solo per dimostrarmi che eri superiore! >>
Jack tentò di dire qualcosa. << Io… Non sono stato io a ucciderli… Pitch… Ha ucciso i tuoi amici…! >>
<< ZITTO! >> Gridò Jamie stringendo le dita con più forza sulle sue spalle. << Hai ucciso mia sorella, mi hai fatto impazzire, mi hai tormentato per tutto questo tempo! COSA VUOI ANCORA DA ME?!?! Non posso riposare in pace, dopo tutto quello che ho passato?! >> Era fuori di sé. Non gli importava più di niente; se un Soldato avesse tentato di ucciderlo, lui non si sarebbe spostato; se Jack Frost fosse riuscito a colpirlo, non avrebbe più lottato. Tutto quello che voleva, era fare del male allo Spirito del Ghiaccio.
Una folata di vento coprì ogni suono. Il vento era forte, talmente forte da sollevare ogni cosa nella stanza. La casupola cominciò a tremare; era Jack, che tentava di fare qualcosa per liberarsi da Jamie. E ci riuscì. All’improvviso il tetto crollò, e Walter si scansò per non restare di sotto. Jamie no. Jamie rimase addosso a Jack, mentre i Soldati restanti venivano frantumati dal tetto.
<< Il crollo del tetto, eh? >> Chiese Jamie con tono di sfida. << Sempre lo stesso piano, quando sei a corto di scappatoie… Mi fai schifo! >>
Jack ringhiò e fissò Jamie negli occhi. << Non credere di potermi trattare così, umano! >> Gridò spingendolo con forza verso un lato e riuscendo a liberarsi dalla sua presa. Jamie gridò frustrato. Vide Jack Frost afferrare il suo bastone e scivolare via, e aprì un varco per seguirlo.
Comparve dietro di lui mentre si sollevava in aria e riuscì ad afferrarlo dalla caviglia prima che fosse troppo lontano. Jack si accorse dell’intruso subito e cominciò a dimenarsi, cercando di fargli perdere la presa.
<< Io non ti lascio fuggire più! Non ti lascio! >> Gridava Jamie, mentre Jack Frost si sforzava di volare dritto. Il peso di Jamie aveva reso instabile il volo, e i due andarono a sbattere contro una trave sospesa di un cantiere.
Jamie perse la presa e Jack si schiantò a terra assieme a lui. La neve attutì la caduta. Jamie si rialzò in fretta e si gettò addosso a Jack.
<< Ora dimmi una cosa… >> Scandì stringendo i polsi a Jack. << Ti senti realizzato, ora che il mondo è sprofondato nell’oblio, ora che tutti ti temono? Ti sentì soddisfatto ad aver ucciso una bambina innocente? >> Nella sua voce c’era odio, ma era stranamente calma. Lo fissò con gli occhi spalancati digrignando i denti. Dalla sua ferita sulla fronte era colato del sangue fino al mento.
Jack lo fissò terrorizzato negli occhi; forse vide la sua rabbia, il suo odio verso di lui, o forse quello sguardo gli aveva trasmesso tutto il dolore del ragazzo, la sua paura… Non voleva continuare a fissarlo, qualunque fosse il motivo…
Jack alzò il braccio colpendo Jamie al mento e facendogli perdere la presa. Il ragazzo si accasciò a terra, mentre Jack si rialzava a fatica. Si appoggiò al suo bastone e poi spiccò il volo, trasportato dal vento.
Jamie rimase a terra, a fissarlo mentre si allontanava. Il suo sguardo si abbassò e si concentrò sulle sue dita contratte.
Che cosa sto facendo…? Si chiese. Perché continuo a fare tutto questo? Qual è il motivo?
Nessuna risposta arrivava dal cielo, dalla neve, o dalla Luna, che illuminava la notte e brillava fiocamente nel cielo…
C’era solo lui, la sua tristezza e la neve che scendeva dal cielo, e che lentamente lo ricopriva…
   
 
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