Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Inikos DS    27/12/2014    1 recensioni
Si avvicinò al viso dell’altro, come ipnotizzato dalle labbra schiuse che ispiravano ed espiravano, il petto che si alzava e abbassava.
- Ogni essere è così incolume nell'atto del sonno. Pensò il biondo.
Passò lievemente un dito sulla fronte del moro, delineandone il contorno e scese fino al naso dritto. Solleticò la barba che spuntava dalle guance, inspirò il suo odore.
Brad sorrise.
Il biondo timoroso si bloccò, ma le labbra di quello si richiusero, dormiva ancora; forse avvertiva la sua presenza.
Accarezzò poi le labbra, le baciò con delicatezza, l’altro non parve accorgersi di nulla.
Com'era in pace.
Un bacio ne portò un altro ed un altro ancora… era come drogato da quel ragazzo dormiente…
Improvvisamente però il braccio che lo cingeva strinse la presa, Brad aprì gli occhi.
"Ei…" sussurrò guardandolo. "Sei una visione o cosa?"
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Buone feste a tutti  
Come state passando le vacanze? 
Io benone apparte il fastidioso mal di gola che mi sono preso ma vabbè passerà.
Che avete ricevuto per natale? 
Io i primi tre libri della saga Lux, ieri ho finito Obsidian, poi inizio Onyx *.* Me ne sto innamorando <3
Che farete a capodanno? Ahahah sono un pettegolo xD 
Ora vi lascio leggere, buona lettura a tutti. 
Un bacio. 
Xx Nick











Pov Brad




Le sue labbra, le sue docili labbra ora avvelenavano.
I suoi denti, quei luminosi denti ora ferivano.
Le sue mani, quelle eleganti mani ora graffiavano. 


Con un gesto improvvisò il biondo si staccò dal moro e rimase a fissarlo.

Le sue iridi, le sue luminose iridi ora infiammavano.

<< Perché, dimmi perché Brad! Se sapevi di non poter iniziare questa storia perché cazzo sei tornato? >>  urlò rompendo il silenzio dell’altro.  << Per Dio reagisci! >> aggiunse colpendolo in faccia con una sberla.

Brad scattò in piedi. 

<< Daniel ma cosa cazzo vuoi? Ti ho detto tutto. Lo sai, sai che sono legato per forza a quella troia! >> 
<< Il problema sei tu non lei! Le catene sono nella tua testa. >>
<< No caro, le catene sono lì fuori ad aspettarmi in caso decidessi di non  sposarla. >>
<< Scappiamo allora. >>

Brad sorrise, un sorriso carico di amarezza. 

<< Scappare? Bella questa. >> << E dimmi, dove andremmo? E soprattutto con quali soldi? >>

Il biondo non rispose.

<< Mi spiace Daniel ma la vita non è un film o un romanzo adolescenziale, dal destino non si scappa. >>
<< Parli come un’ottantenne. Potremmo vagabondare all’inizio, poi magari riuscire a trovare un lavoro per permetterci di pagare l’affitto. >>

Brad scosse la testa.

<< E la scuola?  Tua madre, la lasceresti?  Io non credo. Daniel rifletti prima di parlare! A quante cose rinunceresti per me? Alison, la musica e Dio solo sa a quanto altro ancora. >>

Il biondo si portò le mani al volto. 

<< Allora basta, che senso ha stare qui a discutere se entrambi sappiamo già come andrà a finire? >> 
<< Non lo so. >>
<< Odio questa vita ingiusta, odio questa società bigotta, odio l’amore che ci ha trovati ma ora ci impedisce di stare insieme. Odio i  sogni perché ci illudono, odio la realtà perché è troppo crudele… odio te che sei il migliore dei miei mali. >> concluse il ragazzo tra le lacrime mentre il moro lo circondava con le sue braccia. 

- Non piangere cucciolo, per favore. Io non voglio lasciarti… ma che posso fare? Non ho scelta. 
- Certo che c’è l’hai, scappa con lui. Sussurrò il cuore a Brad. 
- Scappare? E dove? 
- Qualunque posto sarà migliore di quello che ti aspetta.
- No, non posso. Lui se ne pentirebbe, ha tanto da perdere.
- Non ha niente e tu lo sai. Soltanto una madre che compatirebbe la sua scelta e un’amica che lo appoggerebbe in ogni caso.
- E la scuola? La musica? 
- Basta! Ti fai troppi problemi, si deve saper sacrificare qualcosa per amore! Concluse il cuore alquanto irritato. 

Il dibattito interiore di Brad fu subito seguito da una voce affannata che urlava; era Ray l’infermiera che si occupava di Daniel. 
<< Signor Prince presto mi segua! Sua madre si sta risvegliando! >>

Daniel in un primo momento sembrò non capire molto bene cosa stesse dicendo la ragazza, poi come rinvenuto da uno svenimento alzò lo sguardo su Brad.

<< Vai. >> gli sussurrò quest’ultimo. 
Il biondo si voltò ed iniziò a correre, ma non una corsa normale, pareva più che volasse; i suoi piedi non arrivavano a toccare terra che già erano di nuovo in aria. 
Ray lo inseguì urlandogli dietro;

<< Signorino non corra così, rischia di farsi male. >>

Brad rimase in piedi immobile osservando i due correre via e vedendo il loro corpi svanire man a mano, fino a diventare spettri una volta svoltato l’angolo.
Poi rivolto al cuore disse; 
- Cosa ti avevo detto? Non potrà mai lasciarla. 

Prese l’accendino dal taschino laterale del giubbino di pelle e si accese una sigaretta, incamminandosi verso il suo ormai deciso, triste destino. 









^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^











Pov Alison



<< Per favore lasciatemi andare. >> disse Alison, mentre l’adrenalina iniziava ad invaderle il corpo.
<< Mi dispiace ma non posso. >> rispose Thomàs.
<< E va bene l’hai voluto tu. >> urlò la mora facendo una piroetta. 

Il ragazzo che non si aspettava nessuna reazione dalla ragazza se la lasciò sgusciare facilmente tra le mani.
Alison si abbassò, e con la mano chiusa a pugno mirò dritto ai gioielli di famiglia; il ragazzo si piegò in due dal dolore, poi la mora si voltò e con un calcio fece cadere il pugnale dalla mano della vecchia, che iniziò a strillare come un’ossessa parole senza un’apparente significato. 
Alison uscì dalla stanza svoltò a destra e si precipitò verso la porta d’ingresso, spinse la maniglia ma…era bloccata. 

- Merda ! Che faccio? Pensa Alison pensa. 
- Il bagno certo ! C’era una porta finestra lì, l’aveva vista poco prima.

Senza pensarci ancora la ragazza corse nel piccolo bagnetto, ma rimase stupita nello scoprire che anche quella era bloccata.
Era in trappola tutte le finestre avevano le inferriate, e le uniche vie di fuga principali erano bloccate. 
In preda al panico aprì la porta nella quale si era ritirata prima la vecchia; c’erano due scalinate, una portava in alto l’altra in basso. 

- Cristo! Quale scelgo? 
- Se vai di sopra anche li le finestre saranno bloccate quindi non avresti via di scampo. Magari sotto c’è un’altra porta che dà sul retro. 

Rassicurata da quella speranza Alison prese a scendere la scalinata semibuia, arrivata una pesante tenda scarlatta le si parò davanti, la scostò e aprì la porticina in legno di frassino (aveva imparato a riconoscerlo dopo aver letto il Diario Del Vampiro di Lisa Jane Smith).
Entrata nella stanza la sua vista venne ostacolata da un’ondata di luce. 
- Libertà. Pensò subito. 
Ma no, non poteva essere; la libertà non era così asfissiante. 
Aprì gli occhi e le si raggelò il sangue nelle vene.
Un centinaio di candele bianche erano poste al centro della stanza a mò di semicerchio, dal soffitto pendevano 7 lanterne e diversi fasci di erbe secche. 
Sulla parete destra c’era una grande libreria stracolma di vecchi volumi polverosi ed erosi dal tempo, sulla sinistra si ergeva invece un lungo tavolo inondato da una miriade di oggetti, visti soltanto nei numerosi film di Tim Burton. 
Nessuna porta. Nessuna finestra. 
- Cazzo, ma dove sono finita? 
Ora si sentiva proprio come una di quelle eroine dei film dell’orrore destinate a soccombere al volere del maligno. 

<< Io guardo di sopra e tu sotto. >>
Era la voce del ragazzo! A quanto pare si era ripreso dal colpo e ora la stavano cercando. 

<< No, non ce ne bisogno; so già dov’è. >> rispose la voce della vecchia. 

- Per Salazar no ! che faccio? 

La porta si spalancò per la seconda volta. 

<< Visto Grand – Mere? Qui non c’è nessuno. >>

La vecchia gli fece cenno di zittirsi. 

<< Ecouté ! >>

Il ragazzo si mise in ascolto.

Miao Miao. 

<< Questo è il miagolio di Nefen. >>
<< Vai a prenderlo. >>

Il ragazzo si lasciò guidare dal suono del gatto e arrivò in prossimità del tavolo, alzò la lunga tovaglia onice, e se non fosse stato per i suoi riflessi pronti si sarebbe ritrovato lo stivaletto borchiato di Alison in faccia. 

<< Piccola pantera, finalmente ti ho presa. >>
<< Lasciami andare bastardo. >> imprecò Alison divincolandosi, mentre Thomàs la trascinava per i piedi. 
<< Ottimo lavoro. >> disse poi rivolto al gatto. 
<< Legala con questa. >> ordinò la donna porgendo al nipote una corda. 

Il ragazzo eseguì il compito mentre Alison iniziava a spegnersi.
L’adrenalina stava lentamente scemando, lasciando spazio a un’infinita stanchezza, i sensi si andavano annebbiando, tutto ciò dovuto anche al forte odore di inceso che stava invadendo la stanza. 

Thomàs si avvicinò al suo viso.
<< Ora chiudi gli occhi e riposa piccola, andrà tutto bene. >>








^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

Pov Brad









Ecco ormai era fatta, l’aveva perso di nuovo e questa volta per sempre…
Stupido Bras stupido.
Però andava bene così, Daniel aveva riavuto sua madre, non poteva che esserne più felice; in futuro poi si sarebbe fatto una vita con qualcun altro …
Lui invece beh…la sua stava per giungere al termine. 
Si odiava, era stupido, sottomesso e privo di speranza, non riusciva a liberarsi dalle catene e gli spettri di una famiglia che l’aveva ripudiato tornavano a farsi sentire ogni notte, quando poteva dar sfogo a tutti i suoi sentimenti.
La vita era stata crudele con lui, il destino si divertiva a torturarlo e lui continuava a lasciarglielo fare…
Chi era lui?  A chi importava di come stesse? Di cosa si agitava in quell’animo degradato? Nessuno. 
Alla sua famiglia non era fregato, a Krystal bastava tenerlo come schiavetto e farsi scopare quando ne aveva voglia, ma a lui, di lui chi si occupava? Chi si domandava? Nessuno. 
Era solo nella solitudine.. 



Stringi le tue mani Brad, stringile. 
Perfetto, ora riaprile, guardale, cosa c’è dentro? 
Niente.

Voltati Brad, voltati.
Perfetto, cosa vedi? 
Un passato sterile. 

Guarda avanti Brad, guardaci. 
Perfetto, cosa vedi? 
Il nulla. 


Entra, chiudi la porta, apri l’acqua.
Sentila come scorre, inizia a spogliarti, lentamente una cosa alla volta. 
Togli la maglia nera, ora la canottiera neutra. 
Slaccia la cinta, ora apri la cerniera, scalcia via i jeans. 
Elimina anche i calzini e infine togli i boxer blu. 
Sei nudo, solo, come la Natura ti ha fatto, guarda il tuo riflesso sulle piastrelle candide…
Sei bello, maledettamente bello… eppure sei dannato dentro, cosa te ne fai del fuori? 
L’acqua gelida  ti fa sentire vivo, ogni singola parte del tuo corpo chiede calore, ti implora di smettere, ma tu continui perché il ghiaccio ti tiene in vita. Riprendi la tua lucidità. Non riesci più a sentire le dita dei piedi e anche quelle delle mani iniziano ad abbandonarti… Ti siedi sul marmo e lasci che l’inverno cada su di te, ti riscaldi con il suo respiro defunto.
L’acqua ti parla mentre scivola sul tuo corpo. 
Prendi in mano il tuo membro, è gelido anch’esso. 
Alcune gocce si sono depositate sulla sua peluria, inizi a sfregarlo lentamente. 
Non sai perché lo stai facendo… forse vuoi solo un momento di pura estasi.
Man a mano aumenti il ritmo, lui nel mentre si ingrossa.
Il tuo corpo inizia ad accaldarsi e tu continui, continui sempre più veloce.
Ti scappa un gemito e lo senti, senti che stai per arrivare al limite del piacere.
E poi, come previsto esplodi, il liquido del piacere eterno, della sopravvivenza del genere umano fuoriesce da te schizzando sulla mano ancora abbracciata al tuo fulcro vitale. 
Sospiri e ti domandi il perché dell’esistenza. 













^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^



Pov Alison






<< Nonna non avremo forse esagerato? >> chiese Thomàs alla donna, mentre applicava un cerotto sull’avambraccio di Alison. 
<< No, il sangue era necessario per ringraziare i Loa. >>
<< Si, ma l’abbiamo spaventata a morte, ora sarà terrorizzata. >> ribattè l’altro. 
<< Lo sai Thomàs il rito doveva essere ripagato, deve ringraziarci per averla salvata e per la denuncia mancata. >>

Il ragazzo non disse nulla, semplicemente iniziò a pensare ad un modo per calmare la ragazza una volta sveglia. 

<< Io vado ad annullare l’incantesimo di incarcerazione. >> annunciò l’altra uscendo dalla camera da letto del nipote. 

Il ragazzo accese lo stereo e House on Hill dei The Pretty Reckless inondò la stanza; dopo una decina di minuti la ragazza iniziò a riprendere conoscenza, il ragazzo le si avvicinò cauto ma lei appena lo vide iniziò a strillare come un’ossessa. Thomàs provò a calmarla ma invano, quella infatti non volle saperne ragione. 

<< Non provare a toccarmi stronzo. >>
<< Ti prego calmati io…>>
<< Zitto batardo! Cosa mi avete fatto? >>
<< Ti prego di moderare i termini ed ascoltarmi. >>

Alison si calmò un poco.
Era viva e stava apparentemente bene quindi decise di acconsentire.

<< Ti abbiamo soltanto fatto un piccolo taglio sull’avambraccio destro per poter prelevare un po’ del tuo sangue. >> attaccò Thomàs. << Sai è un po’ complicato da spiegare ma mia nonna ti ha salvata con un rito e gli Dei dovevano essere ringraziati con il pegno della persona salvata. >>

Alison non rispose.
Le sembrava tutto così inverosimile, e non il fatto che fosse stata guarita da un rito ( lei stessa era pagana ), ma bensì tutto il casino che aveva fatto per scappare da quei due. 

<< Oh merda.>> si lasciò scappare a mezza voce. << Quindi non volevate uccidermi. >>
Il ragazzo sorrise a quell’affermazione.
<< Oh cazzo oh cazzo, quindi ti ho rotto i gioielli di familia per nulla? >> continuò lei avvampando. 
A quel punto l’altro scoppiò in una fragorosa risata.
Alison sperò che il letto sotto di lei si aprisse e la risucchiasse. 

<< Ahahah no ahahah quelli sono ancora ahahahah  tutti interi ahahah. >> riuscì a dire l’altro tra le risa. 
<< Però anche voi ci siete andati giù pesante eh ! Potevate dirlo da subito che volevate solo il mio sangue invece di fare tutto stile serial killer psicopatici. >> lo accusò la mora, cercando di far scemare il senso di vergogna che la stava attanagliando.
<< Sei tu quella che non ci ha dato il tempo! Sei passata subito all’attacco. >> si giustificò l’altro. 
<< Beh si forse si, ma a mio avviso abbiamo esagerato entrambi. >>
<< Va bene mettiamola così allora e non pensiamoci più. >> accordò il ragazzo. << Comunque io sono Thomàs, piacere. >> aggiunse poi porgendo la mano alla mora. 
<< Alison. >> contracambiò l’altra. 
<< E’ strano pensare che dopo tutto questo disastro ancora ci eravamo presentati. >>
<< Già! Ah io devo assolutamente andare a ringraziare ed a scusarmi con tua nonna. >> disse Alison dandosi un pacca sulla fronte. 
<< Si, ma non preoccuparti, ad ogni cosa il suo tempo, ora…>> 
- Tempo? Oh porco due! Sono in ritardo !

<< Che ore sono chiese allarmata? >>
<< Le 21:40 >>
<< Cooosa? I miei mi uccideranno se non torno subito a casa. >>
La mora saltò giù dal letto, afferrò la felpa e gli stivaletti abbandonati accanto ad una sedia ed inizò ad infilarseli. 
<< Mi dispiace ma devo andare, subito. >>
<< Vieni ti accompagno. >>

Scesi al piano di sotto Alison vide la signora in salotto intenta a ricamare.

<< Buona sera signora. >> disse. 
Ella non rispose. 
<< Volevo  soltanto scusarmi per il terribile equivoco e per averla colpita, veramente mi dispiace. E poi volevo ringraziarla per avermi guarita. >> disse tutto di un fiato facendo un piccolo inchino. 
La vecchia si fermò  dal suo lavoro e si voltò a guardare la ragazza, poi socchiuse gli occhi e riprese a ricamare. 
Thomàs trascinò via Alison prima che quella potesse aggiungere altro.

<< Mia nonna è una donna di poche parole. >>
<< Mi odia. >> disse l’altra. 
<< No veramente, fa così con tutti. >>
<< Vabbè farò finta di crederci, ma ora devo proprio andare. >> ammise davanti alla porta d’ingresso. 
<< Avanti allora vai, hai paura di aprire la porta per caso? >> la schernì il ragazzo.

Alison girò il pomello e quella si aprì.
<< E solo che prima… vabbè lascia stare. >>

La brezza notturna investì Alison con una carezza cristallina. 

<< Be ciao allora. >> disse al ragazzo. 
<< Ci rivedremo? >> chiese lui. 
<< Chissà, magari in giro. >> rispose lei mentre si allontanava sul selciato buio.
<< Vuoi che ti accompagni alla fermata? >> Le urlò dietro.
<< No grazie, va bene così. >> rispose alzando il pollice, poi scomparve nella notte. 










^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^






Pov Brad 






DRIIN DRIIN 

Suono, no, non è lui. 

DRIIN continua. Alzati, no non è lui.

DRIIN DRIIN. Vedi te stetto alzarsi dal letto e andare ad aprire la porta, ma poi ti accorgi che l’mmagine del tuo io si muove a scatti.

DRIIN Vortica via, nero.


- Il campanello ! 
Brad scattò dal letto come una molla. 
La Luna giaceva nel cielo, guardò l’orologio sgangherato segnava le 20:30.
DRIIN il campanello stava per staccarsi dal muro a furia di essere suonato. (Lol)

<< Arrivo. >> urlò infilandosi i primi pantaloni che gli capitarono a tiro, indugiò un secondo allo specchio, si passò una mano sui capelli e quasi cadde inciampando sulla bottiglia di birra scolata poco prima.
Aperta la porta Krystal entrò nella stanza con due buste in mano. 

<< Ciamo amoruccio, dormivi? >> chiese stampandogli un bacio sulle labbra.
Poi iniziò a curiosare per l’appartamento, << Squallido proprio come l’avevi descritto. >> commentò acida. << Però visto? Sono venuta lo stesso, contento? >> cinguettò.

- Contento?! 
Cosa ci faceva lei nel suo appartamento? 
Era la prima volta che vi metteva piede l’aveva sempre ritenuto un luogo indegno della sua presenza e Brad ne era sempre stato contento, e invece ora dopo anni di “fidanzamento”  o meglio “costrizione” quella osava recarcisi di sua spontanea volontà? 
Il moro stentava a crederci.
Quello era uno dei pochissimi luoghi che non erano ancora stati infettati dalla Mantide Religiosa, fino a pochi secondi prima.

<< Ma perché sei qui? >> le chiese sgarbato.
Krystal si voltò a guardarlo.
<< Amore ma come siamo nervosetti oggi. >> lo schernì sorridendo. << Sono venuta per farti una sopresa; non capisci finalmente è tutto pronto per il grande giorno, dobbiamo festeggiare. >> esclamò raggiante. 

Brad rimase serio, per quanto si sforzasse non riusciva a fingere, non quella sera. 
Krystal fece finta di non averlo notato. 

<< So io come rimetterti su di morale. Ho portato panna, fragole e champagne. >> sussurrò maliziosamente al ragazzo indicando le buste. << E poi… >> continuò iniziando a togliersi il cappotto. 
<< Mi spiace Krystal ma non mi sento bene. >> disse il moro interrompendo il suo penoso spettacolino. 
La ragazza per tutta risposta si sfilò il cappotto esibendo un completino di pizzo rosso che lasciava intravedere molto più di quello permesso normalmente in spiaggia. 

<< Allora sicuro di sentirti ancora poco bene? >> gli domandò sorridendo. 
Senza aspettare una risposta spinse il ragazzo sulla poltrona e si accovacciò davanti a lui ed iniziò a sbottonargli la cerniera dei pantaloni. 

Brad sbuffò. 
<< Krystal veramente non me la sento. >>
Lei gli mise una mano sul pacco e facendo pressione, avvicinò il viso a quello dell’altro sibilandogli a denti stretti. 
<< Io lo voglio adesso. >> 

La pressione faceva male e la birra scolata poco prima dal ragazzo non era stata ancora smaltita, così il ragazzo colto da un lampo di genio fece una cosa che non credeva avrebbe mai più fatto; iniziò a fare pipì.
Il liquido caldo si fece sentire subito e Krystal ritrasse la mano innorridita balzando all’indietro.
<< AAAAAH Brad che schifo ! Ma che cazzo fai? >> urlò in cagnesco. 
Il ragazzo riuscì a stento a non riderle in faccia, e mentre la pipì gocciolava sul pavimento, si protese in avanti ed emise un fragoroso rutto. 
Krystal si appiccicò al muro.
<< Mi fai ribrezzo! PORCO. >>
Brad si portò le mani alla pancia e corse in bagno.
<< Sto per vomitare. >> esordì un secondo prima di iniziare ad emettere schifosissimi versi animalischi in modo da convincere la ragazza del suo presunto malessere. 
Quella nel mentre si rivestì e riprese tutte le sue cose si avvicinò alla porta del bagno,
<< Brad per colpa tua ora la mia mano emana un odore terribile! Ora vado a casa a depurarmi da tutto questo schifo. >>
Lui continuò ad emettere versi distorti. 
<< Vedi di rimetterti per il matrimonio. >> ordinò furibonda 

Poi uscì sbattendo la porta.
Brad iniziò a ridere come un’idiota.
C’è l’aveva fatta aveva mandato la bastarda a farsi fottere!!
Dopo aver ripulito il piccolo disastro si rifugiò di nuovo nella doccia, era stato un fottuto genio e almeno per quella sera l’aveva scampata.






^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^




Salve, 
volevo solo fare un paio di precisazioni.
In primo luogo mi scuso per tutti gli errori ma dal pc di mia mamma (preso illegalmente) non riesco a mettere il correttore non so cosa gli sia preso. Io ho riletto per due volte tutto ma sono più sicuro che qualche errore mi sia sfuggito.
Poi nel pezzo in cui Brad “parla” con il proprio cuore, be non è mai successo a nessuno di voi di dialogare con voi stessi? A me succede spesso quindi non mi è sembrato insolito inserire questa cosa.
In ultimo nella scena in cui suona la sveglia, non so se vi succede ma spesso quando la mattina per esempio suona la sveglia, io mi convinco di essermi svegliato e vedo me stesso fare quello che farei realmente, ma poi mi accorgo di essere ancora nel letto e che in realtà quello che vedoè solo frutto della mia mente. Non so se mi sono spiegato bene. AHAHAH ora penserete che sono un disagiato ma vabbè.
Un bacio a tutti. 
Appena posso pubblico il prossimo capitolo.
xxNick
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Inikos DS