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Autore: vas_happenin09    27/12/2014    0 recensioni
Che succederebbe se un ragazzo con un passato difficile, sempre ricoperto di lividi incontrasse un ragazzo ricco, con una famiglia affettuosa e una vita invidiabile? uno dei due è inavvicinabile, l'altro ciò che vuole ottiene, riuscirà ad ottenere la fiducia del ragazzo?
potete trovare questa FF anche su Wattpad in quanto scritta da me.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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CAPITOLO 12


Da quando Ashley andava a scuola, Zayn non fece mai un ritardo. Con la pioggia, con la neve, anche se gli facevano male tutte le ossa del corpo, era sempre andato a prendere la bambina in perfetto orario. Per questo la maestra si insospettì quando non lo vide, era molto strano. Louis, notando fin da subito l'assenza di Zayn, si avvicinò all'insegnante e la rassicurò dicendole che era venuto lui per la bambina e lei confermò che lo conosceva, che era un amico del moro. 

La bambina andò con il castano, un po' spaesata non vedendo il suo punto di riferimento, Zayn. Louis la rassicurò dicendole che il moro era rimasto a lavoro per un contrattempo, ma in realtà non sapeva cosa pensare, era fin troppo preoccupato. La portò a casa sua, dove Greta le preparò un'ottima merenda a base di biscotti al cioccolato e si mise a giocare con il figlio sul divano. Nel frattempo Louis prese il telefono di Liam e cercò il numero di Harry, era sicuro che quel riccio sapesse dove si era cacciato Zayn. 

-hey Leeyum- una voce bassa e roca lo distolse dai suoi pensieri, facendolo ridacchiare.

-ciao Harry, sono Louis- 

-oh, ciao Louis- rispose quasi deluso nel sentire la voce acuta del castano e non quella di Liam. -come mai mi hai chiamato?- chiese subito dopo accigliato.

-sai per caso dove si è cacciato Zayn?- chiese passandosi una mano fra i capelli, sedendosi sul proprio letto matrimoniale sperando con tutto il cuore che la risposta fosse affermativa.

-è uscito dal negozio una trentina di minuti fa per andare a prendere Ashley- rispose tranquillamente, alzando le spalle mentre usciva dal negozio, il suo turno era finito da un pezzo ma un cliente fin troppo esigente lo costrinse a rimanere. 

-non c'era fuori dall'asilo, Ashley è con me- rispose ancora più preoccupato. Se non era rimasto a lavoro, dove poteva essersi cacciato?

-magari è andato a casa e si è addormentato sul divano- ipotizzò il riccio, alzando appena le spalle mentre infilava la mano libera in tasca, stringendosi nelle spalle per il freddo. -andrò a controllare- continuò poco dopo camminando per la strada, la stessa pochi giorni prima aveva persorso insieme a Zayn. E fu proprio lì che lo vide, nello stesso vicolo che aveva ospitato fin troppe volte risse ai danni del moro, era proprio lì per terra, agonizzate mentre cercava di muovere qualche arto per farsi notare in qualche modo ma quello che otteneva erano solo gemiti di dolore. Harry si pietrificò sul posto. Non sapeva perché aveva buttato uno sguardo al vicolo, forse al ricordo delle parole di Zayn gli venne spontaneo e non si sarebbe mai immaginato di trovarlo lì in quello stato.

-l'ho trovato Louis, è ridotto male- mormorò terrorizzato, chiudendo poi la telefonata con il castano, isterico e spaventato almeno quanto Harry. Il riccio corse subito in soccorso di Zayn, chiamando un'ambulanza dicendo che era urgente, spiegandogli quello che vedeva e quello che presumeva fosse successo. Passò una mano fra i capelli di Zayn, ancora sveglio con gli occhi succhiusi e i muscoli contratti, mentre tremava per il freddo pungente, probabilmente. Si tolse il giaccione per metterlo sul suo corpo, sussurrandogli parole incoraggianti mentre aspettava con ansia l'ambulanza e quando arrivò lo caricarono su, portandolo con urgenza al pronto soccorso più vicino. 

Mentre Harold si occupava di Zayn, Louis era così nervoso che quasi si strappava i capelli per quanto li stringeva in due pugni ben chiusi. Quando il riccio chiuse la chiamata, senza dire cosa fosse successo al moro, urlò il nome di Liam preso dal panico e lanciò il telefono sul letto, camminando nervosamente avanti e indietro. Il ragazzo corse immediatamente nella stanza del castano, temendo gli fosse successo qualcosa.

-che succede?- quasi urlò quando spalancò la porta della camera di Louis.

-Harry l'ha trovato, ha detto che è ridotto male- mormorò cercando di trattenere le lacrime, ma era troppo nervoso per riuscire a farlo. Liam si avvicinò al castano, avvolgendolo fra le sue braccia per farlo calmare, ma servì solo a farlo scoppiare definitivamente in lacrime. Cercò di calmarlo mentre Louis si stringeva al suo petto, aveva bisogno di scaricare la tensione in qualche modo. Quando sentì suonare il telefono si staccò di scatto, andando a prenderlo dal letto, leggendo subito il messaggio. 

-è Harry, dice che sono al pronto soccorso- singhiozzò Louis, alzando lo sguardo sul castano davanti a lui, visibilmente spaventato. 

-va da lui, resto io con la bambina- gli fece cenno con la testa Liam, accennando un lieve sorriso per incoraggiarlo. Louis annuì titubante, non voleva essere di troppo e aveva paura di vedere in che stato era conciato Zayn. Pensava non ce l'avrebbe mai fatta, sarebbe caduto in mille pezzi. Ma comunque si fece forza e corse come un disperato al piano inferiore, prese il cappotto e salì in auto per andare verso l'ospedale. 

Quando arrivò corse così velocemente che temeva di aver perso un polmone nel tragitto. Si trovava in sala d'attesa insieme ad Harry, con lo sguardo fisso nel vuoto, mille domande per la testa e il cuore che batteva fin troppo forte, forse per l'ansia che provava. Controllò l'orario per la decima volta da quando era arrivato e notò che erano passati solo una trentina di minuti ed era preoccupato, iniziò a pensare che forse lo avevano portato in sala operatoria per qualche emorragia interna. Solo dopo pochi minuti si ricordò dell'appuntamento che aveva con il moro e che doveva assolutamente chiamare il ristorante per disdire la prenotazione. Mandò un messaggio a Liam con il numero del ristorante, chiedendogli se poteva chiamare lui, non aveva nessuna voglia di parlare. Non parlava neanche con Harry, il quale era seduto vicino a lui e si guardava intorno, più spaventaso di quello che poteva sembrare. L'unica cosa che disse Louis era stata "dov'è Zayn?" e dopo la risposta di Harry "lo stanno visitando", non parlò più. 

Dopo un paio di ore, Harry e Louis riuscirono a entrare nella stanza di Zayn. I medici lo visitarono, gli medicarono tutte le ferite e gli fasciarono il polso destro. I due ragazzi non riuscirono ad entrare subito nella stanza perché Zayn aveva bisogno di riposo e dovettero aspettare, ma quando entrarono il cuore di Louis riprese a battere normalmente, tirò un sospiro di sollievo quando notò che il moro stava bene. Era un po' ammaccato, ma stava bene. 

Louis si sedette silenziosamente sulla sedia di fianco al letto e rimase a fissare il moro ancora sdraiato sul letto che dormiva. Ispezionò il suo corpo avvolto nella coperta, come se volesse accertarsi che fosse tutto intero e che respirasse ancora. Inevitabilmente abbassò lo sguardo dai suoi occhi chiusi alle sue labbra, sembravano così morbide e invitanti che lo avrebbe baciato in quel preciso istante, anche se era presente Harold. Aveva avuto così tanta paura di perderlo che solo Dio poteva saperlo, Harry gli aveva soltanto detto che lo aveva trovato in un vicolo, ricoperto di sangue e che era ridotto piuttosto male, avere paura era lecito. 

Soltanto qualche ora più tardi Zayn si svegliò, confuso e frastornato, ma l'importante era che riaprì gli occhi. Si guardò un attimo intorno mettendo a fuoco le persone che aveva davanti e quando li riconobbe accennò un sorriso, tornando a rilassarsi.

-Zaynie!- esclamò Harry, sorridendo felice nel vedere il suo amico sveglio. 

-Haz- mormorò Zayn, così piano che quasi non riuscì a sentirlo nemmeno lui. Louis rimase a fissarlo, non sapendo cosa dire o cosa fare. Nella stanza cadde un silenzio imbarazzante, fin troppo. Zayn spostò lo sguardo sul castano e accennò un sorriso, restando a guardarlo. Harry capì che era arrivato il momento di togliere il disturbo e quando se ne andò, con una scusa talmente banale che anche Ashley avrebbe capito che voleva lasciarli da soli, Louis si schiarì la voce passandosi una mano fra i capelli.

-come ti senti?- chiese guardando gli occhi del moro, mordendosi il labbro inferiore.

-non benissimo- mormorò Zayn, tentando di mettersi seduto sul letto ma ogni volta che accennava un movimento gemeva dal dolore e ben presto abbandonò l'idea. 

-se non volevi uscire con me bastava dirlo, invece di farsi ridurre con così, Zaynie- scimmiottò il soprannome affibiatogli da Harry. 

-non anche tu, ti prego- quasi implorò il castano, trattenendo una risata. Chiedere a Harry di non chiamarlo in quel modo era una battaglia persa, ma forse con Louis aveva qualche speranza di farlo smettere.

-perché Harry può chiamarti così ed io no?- chiese Louis, alzando un sopracciglio mentre lo guardò accigliato. 

-ti sembra il momento adatto per essere geloso di un ricciolino che ci sta fissando?- chiese leggermente divertito, piegando la testa di lato mentre tratteneva una risata. Louis lo sguardò confuso.

che significa "ci sta fissando"? pensò il castano. 

Quando si girò verso la porta notò Harry poco distante, con le mani nelle tasche mentre guardava ogni singola mossa dei due ragazzi, sorridendo come un ebete. Trattenne una risata tornando a guardare Zayn, scuotendo appena la testa.

-penso di no- rispose poco dopo, allungando una mano verso il suo braccio, sperando di non fargli male. -posso sapere cosa è successo?- mormorò, quasi come se avesse paura a sapere la risposta. Zayn alzò le spalle facendo un smorfia, spostando poi lo sguardo altrove con tutta l'aria di uno che non avrebbe parlato. -voglio solo sapere se è stato mio padre o qualcuno mandato da lui- farfugliò abbassando lo sguardo sulle proprie mani, si sentiva in imbarazzo e in colpa per il padre. -ne sarebbe capace- mormorò infine, sospirando sentendosi colpevole.

-non è stato lui- disse Zayn, dopo aver riportato lo sguardo sul ragazzo di fianco a lui. Louis si rianimò subito, alzando lo sguardo sugli occhi sul moro e si accigliò.

-quindi lo conoscevi- affermò osservandolo. Zayn sbuffò alzando gli occhi verso l'alto, consapevole che ogni cosa che avrebbe detto, sarebbe stata usata contro di lui.

-è stato Steav con i suoi amici- mormorò passandosi una mano sul viso, socchiudendo gli occhi per un istante mente Louis si alzò di scatto dalla sedia su cui era seduto e si portò una mano fra i capelli, stringendoli in un pugno.

-io lo sapevo!- esclamò, o meglio, ringhiò imprecando. Abbassò il capo coprendosi il viso con le mani, doveva trattenersi, non poteva mettersi ad urlare in un ospedale! Afferrò il proprio telefono componendo velocemente il numero di suo padre sotto lo sguardo attento e confuso del moro: che intenzioni aveva? Quando il padre rispose al telefono, sopreso che suo figlio lo avesse chiamato dopo la grande discussione che ebbero, sospirò pesantemente buttandosi sulla sedia.

-ho bisogno di un favore- disse senza neanche salutare il padre, era ancora arrabbiato.

-di che si tratta?- rispose il padre sospirando, avrebbe dovuto immaginare che gli servisse qualcosa.

-dovresti usare i contatti che hai per sbattere dentro tre ragazzi- disse solamente, furente di rabbia. Come avevano osato toccare il suo Zayn?

E da quando è tuo, LouisSi disse in mente.

-non posso sbattere dentro ragazzi a tuoi piacimento solo perché non hanno voluto scoparti, figliolo- rispose con un finto tono bonario, pensando davvero che il motivo fosse quello.

-per quanto la mia vita sessuale è attiva, non si tratta di questo papà- disse con tono duro, contraendo la mascella cercando di calmarsi. Sentiva lo sguardo divertito e confuso di Zayn addosso. -perseguitano Zayn- disse al padre ancor prima che riuscisse a chiedergli di nuovo di cosa si trattasse. Il padre scoppiò in una grossa risata che fece infuriare ancora di più Louis. Che aveva da ridere?

-non spenderò il mio tempo per quel delinquente, che si arrangi- rispose con nonchalance. 

-come lo hai chiamato?- chiese a denti stretti, alzandosi dalla sedia. Probabilmente se fosse stato davanti a suo padre gli avrebbe dato un pugno. Lui non conosceva Zayn. 

-non è necessario Louis, lascia stare- disse il moro, notando che Louis stava per scoppiare dalla rabbia. In risposta il castano scosse la testa accennando una risata sarcastica.

-se non vuoi denunciarli tu, lo farò io! La prossima volta dove dovrò venire a trovarti? Al cimitero? Oh no caro mio- esclamò spostando lo sguardo sul viso di Zayn, il quale lo guardò senza replicare. Tornò subito dopo a prestare attenzione al telefono, il padre aveva smesso di ridere, probabilmente confuso dalla sua affermazione. Non pensava fosse così grave la situazione. 

-quel delinquante come lo chiami tu, ora è in ospedale con un polso slogato e ferite in tutto il corpo, con una bambina di cinque anni a casa ad aspettarlo. Se non farai qualcosa tu, lo farò io a nome tuo- lo minacciò il castano, passandosi una mano fra i capelli, passeggiando nervosamente per la stanza. 

-non capisco perché fai tutto questo per lui, non lo conosci affatto e non penso che ti porterà a letto solo per tutte queste premure che hai- rispose con disinteresse il padre, comodamente seduto sulla sua poltrona in pelle, con i piedi sulla scrivania del suo ufficio. Louis avrebbe voluto urlare, tirare un pugno al muro, o meglio a suo padre.

-finiscila cazzo! Non vado a letto con le prime persone che mi capitano a tiro, non faccio come te, papà.- rispose sprezzante Louis, con un piccolo ghigno sul viso. 

-non avrai nulla da me- rispose secco Luke, il padre di Louis.

-Luke Anthony Tomlinson, sei un vero stronzo- disse il castano prima di chiudere la telefono e reprimere un urlo. Zayn si schiarì la gola guardando Louis a disagio.

-non è necessario che litighi con tuo padre per colpa mia- disse Zayn passandosi una mano fra i capelli, sospirando leggermente. 

-è lui che è troppo ottuso per capire la situazione- scosse la testa il castano, tornando a sedersi sulla sedia di fianco al letto.

-dov'è Ashley?- chiese dopo qualche istante di silenzio. 

-è con Liam a casa mia- rispose Louis, alzado lo sguardo sul moro, accennando un sorriso. -mi dispiace se hai dovuto assistere a quello spettacolino osceno- disse poco dopo, mortificato. 

-è tutto okay- rispose Zayn, allungando una mano verso di lui nel tentativo di prendergli la sua. Quella notte Louis la passò nella stanza del moro e dormì vicino a lui con un adorabile sorriso sulle labbra. 

 

La mattina successiva, dopo che Louis dovette subirsi una ramanzina da parte dell'infermiera per il fatto che non poteva rimanere a dormire con un paziente, tornò a casa con la splendida notizia che Zayn sarebbe stato dimesso nel pomeriggio. Nonostante fossero le undici del mattino, quando entrò in casa tutti stavano ancora dormendo. Andò a nella stanza degli ospiti dove Liam dormiva da più di un mese e lo trovò con Ashley sotto le coperte, che dormivano beatamente. Notò che la bambina aveva in viso tracce di lacrime asciutte e pensò subito a Zayn, non lo vedeva da più di ventiquattro ore e sicuramente era la prima volta per lei. Andò anche nella camera riservata a Greta, la sua domestica, aprì lentamente la porta solo per vedere se era in casa e la trovò ancora sotto le coperte che riposava. Lei appena lo vide si alzò, sorpresa dalla sua presenza. 

-Signor.. Louis- lo chiamò in segno di saluto, rossa in volto. -perdonatemi se sono ancora a letto, ma ieri sera la piccola non faceva altro che piangere chiedendo del suo amico e abbiamo fatto fatica a farla addormentare- si scusò subito, guardandosi le mani imbarazzata. 

-non preoccuparti Greta, torna a riposarti- le fece cenno con il capo di tornare a letto, sorridendole incoraggiante. Uscì subito dopo che la donna lo ringraziò. In fondo se lo meritava, non rientrava nelle sue mansioni occuparsi di una bambina, eppure lo aveva fatto senza discutere. 

Quando si fece ora di pranzo, Louis uscì per andare a comprare delle pizze e quando tornò tutti svegli. Ashley era sotto il tavolo della cucina che piangeva e Liam con sua madre che cercavano di calmarla. Che era successo? 

-Che cosa è successo?- chiese Louis poggiando le pizze sul tavolo.

-Adesso non mi vorrete più- disse Ashley piangendo, nascondendo il viso nelle gambe che portò al petto. Louis aggrottò le sopracciglia, che stava dicendo? Si abbassò andando sotto il tavolo, mettendosi nella stessa posizione in cui erano Liam e Greta.

-perché non dovremmo più volerti, piccola?- chiese dolcemente il castano, spostando poi lo sguardo su Liam al suo fianco. 

-ti arrabbierai- scosse la testa con l'intezioni di non parlare. Louis promise che non si sarebbe arrabbiato e alla fine Ashley parlò. Aveva bagnato il letto mentre dormiva con Liam. Il castano la costrinse ad uscire da sotto il tavolo dicendole che non c'era nessun problema e che poteva capitare. La fecero calmare e Greta la aiutò a cambiarsi, improvvisando un vestito con una camicia di Louis. Non aveva nessun cambio e Louis non poteva entrare in casa di Zayn senza chiavi. Più tardi, quando Zayn fu dimesso, Louis lo portò a casa, facendolo sistemare e infine andò a prendere Ashley portandola a casa. Quando la bambina vide Zayn le si illuminò il viso e corse ad abbracciarlo, facendolo gemere dal dolore. 

-perché sei vestita così?- chiese Zayn guardando la sua bambina, sistemando con una mano i suoi capelli biondi. 

-questa notte ho fatto la pipì- mormorò la bambina dispiaciuta. Zayn la abbracciò forte dicendole di scusarsi con Louis. Il castano disse che non era successo niente e si sedette sul divano, vicino al moro. 

-se ti dico una cosa non ti arrabbi?- mormorò la bambina a Zayn, cercando di non farsi sentireda Louis. Il ragazzo la incoraggiò a parlare, mordendosi il labbro inferiore. -questa notte posso dormire con Liam? Mi sono innamorata!- mormorò, coprendosi poi la bocca con le sue manine arrosendo. Zayn scoppiò a ridere scuotendo la testa divertito, promettendole che ci avrebbe pensato, poi la spedì in camera sua a cambiarsi. Rimase solo con Louis, sentiva il suo guardo insistente addosso e decise di voltarsi verso di lui. Si guardarono per alcuni istanti, uno che sprofondava negli occhi dell'altro e si sorridevano come degli idioti, pensando alle stesse cose: entrambi morivano dalla voglia di baciarsi e se non fosse stato per l'enorme desiderio di Louis, probabilmente lo avrebbero ai fatto. Il castano si avvicinò velocemente a Zayn, posando le labbra sulle sue mentre chiudeva gli occhi. Le sue labbra erano morbide come se le immaginava, si sentiva in paradiso e il moro era il suo angelo. Zayn invece non aveva mai sentito dei sentimenti del genere mentre baciava una persona. Era forse questo l'amore? Come poteva saperlo, lui ci sperava e basta. 

Si baciarono dolcemente per vari minuti, il cuore a mille e le famose farfalle nello stomaco, fino a quando non sentirono Ashley fare un verso mentre si copriva gli occhi dicendo "non si fanno queste cose" e corse poi in camera sua disgustata, come ogni bambino della sua età avrebbe fatto. I due ragazzi si staccarono quel tanto che bastava per guardarsi negli occhi, accennando una leggera risatina divertita per il comportamento di Ashley e rimasero a guardarsi, dicendosi con gli occhi quanto era stato bello quel tanto atteso bacio.

  
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