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Autore: AndreMCPro    28/12/2014    3 recensioni
Era passato tanto tempo da quando Il famoso Team Electro, composto da uno Squirtle e da uno Shinx di nome Andrea, aveva sventato il malvagio piano di Darkrai, sconfiggendolo nelle profondità del Cratere Oscuro e riportando nel mondo pace e tranquillità.
Ma il Destino aveva ancora delle sorprese in serbo per loro…
Una nuova avventura stava per cominciare…
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: N, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Pokemon Mystery Dungeon'
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Pokémon Mystery Dungeon
Lo Spirito del Ghiaccio

Cap.15 La Vera Leggenda
 
Il cumulo di rocce formatesi dalla caduta del colle esplose, ed enormi massi piovvero quasi ovunque nel raggio di circa cinquecento metri. Dalle macerie emerse una figura enorme, possente e terribile. Il Drago Originale era alto almeno dodici metri e aveva complessivamente l’aspetto di Kyurem Nero, ma con una statura più eretta e non era ricoperto di ghiaccio. La sua pelle era grigia chiaro, il suo petto era coperto da un folto pelo bianco e le sue ali erano ripiegate dietro la schiena, e quindi non visibili da dove il Team si trovava. La testa era come quella di Kyurem Nero, con dei terrificanti occhi gialli e una criniera bianca che partiva dalle tempie e ricadeva all’indietro. Gli arti del Leggendario erano possenti e le dita delle zampe anteriori terminavano con dei giganteschi artigli lunghi circa un metro. Le zampe posteriori erano invece come quelle di Reshiram, tranne per l’assenza del pelo. La coda, infine, era formata da una grossa turbina simile a quella delle Forme Incomplete, con l’unica differenza che era collegata alla schiena da tre tubi trasparenti, attraversati da correnti di energia di altrettanti colori diversi: una rossa, una gialla e una azzurra.
Il Drago ruggì, dispiegando le ali e provocando un lieve terremoto. La sua apertura alare era di circa venti metri. Ogni ala era lunga quanto le braccia e recava delle sporgenze ad artiglio sulla punta di ogni osso.
Il terrore si dipinse sul volto dei sei, che fecero di tutto per non attirare l’attenzione del Leggendario. Ma purtroppo, quello puntò su di loro i suoi enormi occhi appena ebbe chiuso le ali e iniziò a parlare, con la sua voce calda e profonda: “Siete voi i Pokémon che hanno attaccato le mie forme divise?”
Alle orecchie del Team, ogni parola sembrò una condanna a morte, e nessuno osò muovere un muscolo nemmeno per rispondere, mentre quello scrutava i sei con i suoi terribili occhi gialli.
“Sì… siete proprio voi. E per quello che avete fatto dovete essere puniti”
“Ma senza di noi ora tu non saresti tornato ciò che sei!” Azzardò Andrea.
“Ridicolo!” Rispose il Drago. “Credevate davvero che le mie Spoglie del Gelo fossero in grado di competere contro entrambi i suoi fratelli? No, io so benissimo che la battaglia si sarebbe conclusa diversamente, ed essi avrebbero deciso di tornare ad essere ciò che ora sono! Non in questo momento, certo, ma alla prossima ricorrenza mi sarei trovato lo stesso qui dove sono ora!”
“Quindi è stato tutto inutile?” Sussurrò lo Shinx tra sé e sé.
“E per esservi immischiati negli affari delle mie forme divise, io, Zekyuram, il Pokémon Origine, dichiaro tutti voi condannati a morte!”
E i tubi cambiarono colore, diventando gradualmente tutti rossi. Intorno alla mano destra si formò un’aura bluastra che coprì completamente l’arto. E mentre il sole sorgeva di fronte al gigantesco Drago, un tremendo Fuocoblu investì i sei Pokémon. Una cortina di fumo si levò dalla zona d’impatto, e il Leggendario rimase a fissare la nube finchè non si fu diradata, rivelando un enorme cratere. Ma al centro di esso, un lembo di terra era rimasto intatto e sopra a questo c’erano, totalmente illesi, tutti i suoi avversari.
“Ma certo, il Globogelo. Me n’ero dimenticato. Ma non importa… vorrà dire che eliminerò prima lei!”
Congiunse le mani, e lentamente iniziò a dividerle. E mentre i tubi abbandonavano il rosso per diventare azzurri, una sfera dello stesso colore si generò tra le zampe del Drago, finchè non divenne grande quanto la sua testa. E allora lo lanciò contro il Team. Glaceon si oppose con Iper Raggio, ma l’Incrogelo procedette noncurante dell’attacco e investì i sei, che furono sbalzati in tutte le direzioni e alcuni colpirono degli alberi vicini. Solo Andrea e Squirtle riuscirono a rimettersi in piedi, e quest’ultimo lanciò immediatamente un Idropompa, che però non sortì alcun effetto. I tubi cambiarono ancora colore, divenendo gialli, e un Incrotuono partì verso i due.
Andrea corse avanti, indurendo i muscoli della coda e colpendo la sfera elettrica con tutte le sue forze con Codacciaio. Lo Shinx e la mossa avversaria rimasero in stallo per qualche secondo prima che l’elettricità si scaricasse tutto intorno, esplodendo e facendo volare via il piccolo Pokémon, che tuttavia, dopo aver ruzzolato per vari metri, riuscì a tornare in posizione e a fermarsi. Nel frattempo, i tubi del Drago erano tornati di colore diverso l’uno dall’altro.
“Notevole! Sei riuscito a contrastare la mia mossa! Chissà, magari potrei anche lasciarti in vita…” Disse Zekyuram.
“Spiacente, ma per uccidere i miei compagni dovrai prima passare sul mio cadavere!” Rispose agguerrito Andrea.
“Ah, capisco. Ma non è necesario sai? Posso benissimo stenderli tutti senza che tu possa muovere un dito”
“Voglio proprio vedere!”
“Ti accontento subito!” E un immenso Dragobolide partì verso il cielo. Quando raggiunse l’altezza di circa duecento metri, esplose in decine di enormi proiettili, di cui nessuno indirizzato allo Shinx. Quello subito guardò i suoi compagni, sapendo di non poterli proteggere tutti da quell’attacco. Quattro di loro erano in piedi, pronti ad evitare il proprio Bolide. Ma Glaceon era ancora a terra priva di sensi, ai piedi di un albero vicino. Senza pensarci due volte, Andrea si precipitò da lei, saltò contro il tronco e si fece leva per intercettare il colpo di rovesciata, con Codacciaio. La forza che impresse al Bolide fu tale che riuscì perfino a rispedirlo al mittente e, colpito dalla sua stessa mossa, il Leggendario arretrò di parecchi passi.
“Maledetto!” Ruggì quando riuscì a tornare in posizione. “Mi sono stancato di te!”
E con i tubi tornati di colore rosso, scagliò un’Eruzione sul Pokémon. Ma Glaceon si riprese appena in tempo e si frappose tra Andrea e l’attacco, annullando quest’ultimo grazie al Globogelo.
Prima che il Drago potesse scagliare un’altra mossa, lo Shinx saltò sulle spalle della Pokémon Nevefresca e lei, come per tacito accordo, lo lanciò verso l’avversario. Un Fulmindenti in pieno petto paralizzò il Leggendario, che iniziò a subire tutti gli attacchi corpo a corpo che il Team conosceva.
Quando Zekyuram si riprese, Snivy lo afferrò con Laccioerboso e lo fece cadere all’indietro, aumentando così di molto i danni che quello aveva già subito.
Il Drago si rialzò di scatto, spaventando il gruppo, e si levò in volo. E da un’altezza di circa venti metri, prese a scagliare una raffica di Dragopulsar sui sei, che iniziarono a correre da tutte le parti nel tentativo di evitarli. Il primo ad essere colpito fu Andrea, che subito però si rimise in piedi e ricominciò a correre. Ma una tremenda fitta alla zampa posteriore destra lo fece quasi inciampare. Si fermò per un momento, e vide un rivolo di sangue scendere lungo l’arto.
Dannazione! Questa non ci voleva! Pensò, e, mentre riprendeva la corsa, gli vennero in mente le altre occasioni in cui aveva subito una così brutta ferita: una era quando combattè contro Grovyle, sulle sponde del Lago di Cristallo, e l’altra fu durante la battaglia finale con Darkrai. E in entrambi i casi, anche Squirtle aveva riportato gravi ferite.
Osservò gli altri della squadra: Oshawott faticava a muovere il braccio sinistro, Squirtle perdeva sangue dalla fronte e Glaceon dal fianco. Di quel passo sarebbe stata la fine per tutti e sei. Non poteva permetterlo! Schivò l’ennesimo Dragopulsar e, ansante, gridò: “Qui, presto!” E si gettò nel cratere che il loro nemico aveva scavato a inizio lotta. E al vedere i sei rifugiarsi in una così inutile fossa, il Drago rise.
“È inutile che vi nascondiate lì dentro! Io sto volando, nel caso non l’aveste notato!”
Ma quelli lo ignorarono e Andrea iniziò a parlare con i suoi amici: “Dobbiamo trovare un modo per chiudere la lotta al più presto! Qualche idea?”
Tutti scossero la testa, consapevoli che il Leggendario non avrebbe conceso loro il tempo per pensare.
“Io ne ho una” Disse Squirtle, e tutti si voltarono verso di lui.
“Allora diccela, presto!” Fece Andrea, e il Pokémon iniziò a parlare.
 
Il Drago osservò il gruppo, tutto intento ad ascoltare il piccolo Squirtle.
“Si può sapere cos’avete in mente?” Ruggì dopo pochi secondi.
“Stai per scoprirlo!” Rispose il Pokémon Tartaghina.
Tutto il Team saltò fuori dalla buca, e il Drago atterrò sopra le macerie della tana di Kyurem.
“Pronti, ragazzi?” Chiese Andrea.
“SÌÌÌ!” Gridarono gli altri, e Squirtle, Glaceon e Oshawott lanciarono rispettivamente Idropompa, Iper Raggio e Idropulsar. La sfera d’acqua fu circondata dalle altre due mosse, che presero a roteare l’una intorno all’altra. Scarica di Andrea caricò i tre attacchi di elettricità, mentre Vorticerba e Pietrataglio formavano come un alone intorno al resto delle mosse.
“Illusi…” Disse il Drago prima di rispondere con Dragopulsar. La mossa si scontrò contro la combinazione e rimase in equilibrio con essa, ma le pietre e le foglie intorno continuarono imperterrite la loro avanzata e raggiunsero l’obiettivo, facendo perdere potenza al suo attacco. Il drago allora attinse a tutte le use energie rimaste, ben poche rispetto al suo stato a inizio lotta, e la combinazione rischiò di essere spazzata via dalla sua potenza. E Andrea gridò:
“Non arrendetevi! Possiamo farcela!”
“N-no… non che la faccio più…” Rispose Snivy.
“Arrendetevi! La vostra fine è gtà segnata! Non potete nulla contro di me!” Gridò Zekyuram.
Odio ammetterlo, ma ha ragione! Pensò Andrea. Anche io sono ormai allo stremo… delle forze…
E qundo ormai il Dragopulsar stava per prendere definitivamente il sopravvento, una forte luce si sprigionò al fianco dello Shinx.
“Cosa sta succedendo?” Chiese Oshawott.
“Non distraetevi! Qualunque cosa sia, non possiamo smettere… di attaccare…”
D’un tratto, il Vorticerba si carico di centinaia di migliaia di altre foglie che ruotavano ad una velocità impressionante intorno alla combinazione di mosse. L’attacco si era potenziato a tal punto che era diventato un Verdebufera.
“Ma quand’è che l’hai imparata, Snivy?” Chiese il Pokémon Lontra.
“Da quando mi sono evoluta!” Rispose lei. Ed era vero: non solo i suoi attacchi erano diventati più forti, ma anche la sua voce era diventata più matura e, per quello che Andrea riuscì a vedere, anche la sua statura era aumentata. Snivy si era appena evoluta in Servine.
Le sei mosse, con un così valido aiuto, sbaragliarono il Dragopulsar di Zekyuram che, colpito in pieno volto, fece un lungo volo prima di rovinare a terra. Tutti tranne Servine si accasciarono, distrutti, sperando ardentemente che l’avversario fosse KO.
Passarono alcuni secondi di terribile silenzio, e poi il Leggendario si mosse, spostando le braccia sotto il corpo e spingendo più che poteva nel tentativo di rialzarsi. Il Team rimase a guardare terrorizzato il Drago che si mise prima in ginocchio e poi in piedi, e che infine disse: “Io sono Zekyuram. Io sono il Leggendario Originale! Nessuno può battermi, tantomeno dei Pokémon comuni!”
Fece un passo verso i sei, ma poi i tubi sulla sua schiena si spensero e cadde in ginocchio. Riprese: “Ma se c’è una cosa di cui ora mi rendo conto… è che voi non siete dei Pokémon normali. Anzi, se c’è una vera leggenda qui, oggi… quella siete voi”
E cadde di nuovo, pancia a terra, gli occhi ancora fissi sui sei.
“Nessuno era mai riuscito a sconfiggermi prima che mi dividessi in tre parti… vorrei poter dire che parte di quella forza originaria sia stata perduta quando mi sono diviso… ma non è così. Mi avete battuto… mentre ero al massimo della forma”
Chiuse gli occhi e, senza più forze, concluse: “Vi affido la mia pietra. Lascio a voi il compito di trovare un degno luogo di riposo per il mio corpo, affinchè io possa recuperare le forze senza essere disturbato. Vi prometto che, quando sarò tornato in perfette condizioni, abbandonerò questo mondo, così che io non possa provocare mai più danni sul vostro pianeta”
Una forte luce avvolse la figura del leggendario, che lentamente divenne una piccola sfera simile a quelle di Reshiram e Zekrom, di colore grigio e con degli strani disegni bianchi e neri. Fu Conkeldurr a raccoglierla, dicendo: “Me ne occupo io. Dato che la tana di Kyurem è andata distrutta e la Torre Bianca finirebbe per crollare sotto il suo peso una volta tornato normale, credo la portrerò nel Dirupo Oscuro. Almeno lì non dovrebbe correre pericoli”
Tutti annuirono e, dopo qualche secondo, Oshawott gridò, rivolto a Servine: “Ti sei evoluta! È fantastico!”
“Già. Ora però è tutto così strano…” Rispose lei.
“È normale. Un’evoluzione può influenzare notevolmente non solo lo stile di lotta, ma anche la psicologia dei Pokémon. Ci vorrà un po’ prima che tu ti abitui a questa tua nuova forma” Spiegò Conkeldurr.
“È strano, però. Credevo di essere io il più forte” Disse Oshawott
“E come intendi dimostrarlo? Con una lotta?” Lo provocò la Pokémon Serperba.
“Oggi no di certo… Il braccio mi fa malissimo!”
“Potrei batterti anche se fossi in buone condizioni, fidati” Scherzò lei. I compagni risero, mentre Oshawott desiderava poter sparire sottoterra.
“Missione compiuta! Si torna a casa!” Gridò Andrea. E con il sole ormai alto nel cielo, il gruppo si mise in marcia, in direzione della Gilda di Conkeldurr.
  
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