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Autore: katyjolinar    28/12/2014    2 recensioni
Una scoperta su sua madre porterà Astrid a scoprire le sue origini e battersi per mantenere vivo il ricordo della persona che l'ha messa al mondo
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Altro tempo passò.
Hiccup e Astrid riuscirono, incredibilmente, a tenere nascosta la gravidanza anche se ormai era visibile, complice il fatto che Astrid aveva deciso di indossare casacche e abiti abbastanza larghi da non far vedere troppo i suoi sette mesi di gestazione.
Gothi la visitava spesso, spiegando sia a lei che a Hiccup molte cose che avrebbero dovuto sapere riguardo ciò che stava succedendo alle loro vite. La vecchia era paziente, e si stava dimostrando anche una persona fidata, in quanto non aveva detto nulla a nessuno, ben sapendo le volontà dei due ragazzi.
Intanto l'intero villaggio era stato coinvolto nei preparativi per il matrimonio di Testa Bruta e Moccicoso, e ognuno, a modo suo, faceva la sua parte.
Una mattina, Hiccup aveva deciso di sospendere gli allenamenti a causa del freddo intenso, per cui era a casa della ragazza, al caldo del focolare, che controllava, con lei, il contenuto di alcuni bauli che avevano trovato in soffitta.
Ne aveva appena aperto uno, tirandone fuori, poco per volta, il contenuto.
"Oh... guarda!" esclamò il giovane "Questo deve essere il corredo che tua madre aveva preparato per te! Fa proprio al caso nostro!"
"Hai ragione." ammise la bionda, prendendo tra le mani quella che sembrava una fasciatura per un neonato "È molto vecchia, questa roba, ma è ancora funzionale. Ed è bellissima! La mamma ha fatto proprio un lavoro stupendo!"
Hiccup sorrise, alzando lo sguardo sulla compagna, che aveva poggiato la fasciatura sulla pancia con aria sognante. Si alzò e la baciò, dolcemente, sedendosi accanto a lei e stringendola a sé.
"Mancano solo due mesi, è pochissimo, ormai." sussurrò, carezzandole la pancia.
"Mi stupisce che ancora nessuno se ne sia accorto... è così evidente..." sospirò Astrid, preoccupata "Mi aspetto le urla di tuo padre, da un momento all'altro... abbiamo davvero evaso un sacco di regole."
"Non preoccuparti, quello che rischia davvero, qui, sono io. Tu non rischi niente, perché lui si aspetta che tu non segui le regole, come faceva tua madre. Io, invece, dovrei essere il suo successore, e le regole le devo seguire, in teoria, ma unendomi a te non l'ho fatto." la rassicurò il giovane "Non ci pensare ora."
"Okay, ci provo." disse la ragazza "Però vorrei almeno che mio padre sapesse."
"Potremmo fare una gita a Outcast Island, se vuoi." propose il castano, baciandole la tempia "Dico a mio padre che vuoi rivedere Alvin prima di Snoggheldhon, non avrà nulla da obiettare, soprattutto se facciamo venire Gambedipesce con noi."
La ragazza annuì, carezzandosi la pancia, e Hiccup si alzò, mise via il baule e uscì per parlare con Stoick e Gambedipesce.
Mezz'ora dopo erano in volo verso Outcast Island. Astrid era seduta comoda sulla sella di Sdentato, tenuta salda da Hiccup e da alcune corde che la aiutavano a stare ferma in groppa al drago; accanto a loro, Gambedipesce volava in sella alla sua Muscolone, tremante.
"Hi... Hiccup..." balbettò il biondo, dopo un po' "Pe... pe... perché devo venire anche io all'Isola de... degli E... Esiliati?"
"Perché dopo quanto successo l'ultima volta, mio padre non ci avrebbe mai fatto andare da soli a trovare Alvin." rispose l'altro "Avrei chiesto a mio cugino, ma non volevo distrarlo dai preparativi del matrimonio."
"Ma... ma se quelli ci attaccano?" chiese ancora il giovane, intimorito.
"Non lo faranno." lo rassicurò Astrid "È stato firmato un trattato di pace, e mio padre non permetterebbe che ci facciano del male: sono sua figlia, e voi siete miei amici."
"Se lo dite voi..." borbottò Gambedipesce, stringendosi a Muscolone.
Dopo un paio d'ore, finalmente, arrivarono. I due draghi atterrarono di fronte alla casa del capo degli Esiliati, che uscì e andò loro incontro.
"Ragazzi, cosa ci fate qui?" domandò, mentre i tre giovani scendevano dalle loro cavalcature "Non è un po' freddo per andare in giro? Avrebbe potuto sorprenderci una tempesta."
"Gentile da parte tua preoccuparti per noi." lo salutò Hiccup "Ma già ci ha sorpreso l'ultima volta che siamo stati qui. Comunque Astrid voleva rivederti. Possiamo entrare in casa?"
Alvin si voltò verso la figlia, che gli sorrise, poi fece cenno ai giovani di entrare in casa. Hiccup prese delicatamente Astrid per i fianchi e la accompagnò dentro, mentre Gambedipesce li seguiva, guardandosi intorno, intimorito dalle brutte facce che lo circondavano.
"Sedetevi, ragazzi." li invitò l'uomo, indicando le panche attorno al tavolo.
La coppia non se lo fece ripetere e si sistemò, ma il corpulento biondo restò vicino alla porta, accanto alla sua Muscolone, che si era accucciata vicino a Sdentato.
"Ehm... i.. io..." balbettò "Io sto bene così..."
Alvin guardò gli altri due, e Hiccup fece spallucce. Il capo degli Esiliati, allora, indicò la panca e fissò il giovane, severo.
"Siediti, ragazzo." tuonò. Gambedipesce, spaventato dal tono di voce dell'altro, eseguì senza fiatare, sistemandosi tremante al tavolo, mentre i suoi due amici erano scoppiati a ridere.
"Stai tranquillo, Gambedipesce." lo rassicurò la bionda "Non ti farà nulla; c'è un trattato di pace tra le nostre tribù. Inoltre non penso che papà voglia provocare un dispiacere a sua figlia o a suo nipote."
"Hai ragione, ragazza mia.." ammise l'altro, andando a prendere dei boccali e una brocca di idromele, prima di rendersi conto delle parole della figlia, avvicinarsi di nuovo e guardarla, a bocca aperta "Come hai detto, Astrid?"
La giovane sorrise, scambiando uno sguardo con Hiccup, poi si alzò in piedi e si scoprì la pancia, rivelando la gravidanza.
Alvin la fissò, sorpreso, posò la roba che aveva in mano e, tremante, si avvicinò alla ragazza, poggiando il palmo sul pancione, che saltava visibilmente, poiché il bambino non stava fermo.
"Sacri Dei..." sussurrò "Da quanto tempo sei..."
"Sono rimasta incinta la notte successiva alla tua ultima visita." riferì Astrid, mentre il castano li raggiungeva e la prendeva per i fianchi. L'uomo spostò lo sguardo su di lui, che intuì la tacita domanda e anni i.
"Mio padre non lo sa ancora." disse il ragazzo "Siamo riusciti, miracolosamente, a tenerglielo nascosto fino adesso; ma quando lo saprà, sicuramente, ci saranno delle conseguenze non piacevoli, per me. Ma sono pronto a qualunque cosa: affronterei nuovamente la Morte Rossa, purché mio figlio sia al sicuro."
L'omone annuì, spostando la mano dalla pancia della figlia; la guardò e le sorrise, prima di abbassarsi e posarle un bacio sulla fronte.
"Hai trovato un brav'uomo, ragazza." disse, dando una pacca sulla spalla a Hiccup "Sarà sicuramente un padre migliore di quello che sono stato io. Tua madre sarebbe fiera di te."
"Grazie, papà." rispose Astrid, rimettendosi a posto la casacca, poi si voltò verso i due ragazzi "Forse è meglio se torniamo, è quasi sera, e non voglio viaggiare col buio."
"Hai ragione." ammise Hiccup, facendo un cenno a Gambedipesce, che si alzò e raggiunse Muscolone in un batter d'occhio "È meglio andare."
"Un momento, ragazzi." li fermò Alvin "Il viaggio di ritorno è lungo, e volare su un drago è scomodo, soprattutto per Astrid, nelle sue condizioni. Vi darò una nave abbastanza robusta per voi e i vostri draghi, con provviste e coperte. Ci metterete un po' di più, ma almeno non correrete troppi rischi."
I tre si guardarono, accettando il dono dell'uomo, e lo seguirono al porticciolo, dove Alvin diede alcuni ordini ai suoi uomini, che prepararono una nave, con provviste e tutto il necessario. I ragazzi assistettero ai preparativi, poi, poco prima di salire a bordo, Astrid abbracciò il padre.
"Grazie, papà." ringraziò "Vieni a trovarmi a Berk, quando vuoi. Tra un po' non potrò spostarmi molto."
"Lo farò di sicuro." promise l'altro "Voglio conoscere mio nipote. Ora vai, il tuo ragazzo e il tuo amico ti stanno aspettando."
La giovane sorrise e salì a bordo dell'imbarcazione e, quando fu tutto sistemato, salparono.
"Quanto ci vorrà per arrivare a casa?" domandò, dopo un po', Gambedipesce.
"Arriveremo stanotte, se tutto va bene. Non sono previste tempeste, per fortuna, quindi la traversata sarà veloce." riferì il moro, guardando l'orizzonte, prima di raggiungere Astrid, che si era seduta sotto la tettoia riparata vicino al timone, assieme ai draghi e stava coccolando uno dei tre Terribili Terrori che i giovani si erano portati dietro, da mandare in caso di comunicazioni urgenti con Berk.
"Stai bene?" domandò, premuroso, mettendole addosso una delle coperte offerte da Alvin.
"Sì. È solo che il bambino è un po' agitato..." rispose la ragazza "Probabilmente avrebbe preferito fare il viaggio di ritorno in groppa a Sdentato."
Hiccup sorrise e la baciò, carezzandole la pancia, poi andò ad aggiustare il timone, mentre Gambedipesce controllava l'orizzonte.
Un'altra mezz'ora passò, apparentemente tranquilla, finché ad un certo punto Astrid fece un lamento, tenendosi il pancione.
"Hiccup, c'è qualcosa che non va..." si lamentò "Credo mi si siano rotte le acque..."
   
 
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