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Autore: metaldolphin    28/12/2014    2 recensioni
Brutto momento per Makino: viene rapita nel cuore della notte da uno sconosciuto ed imbarcata a forza. Teme per lei ed il bambino che ha avuto da Shanks.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shanks/Makino, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'La Barista e l'Imperatore'
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Makino si svegliò nel cuore della notte: un rumore sommesso aveva interrotto il silenzio che regnava nella sua casa.
Non fece in tempo ad uscire dalla sua camera per controllare il piccolo Ace che sulla porta una mano robusta le chiuse la bocca, impedendole di gridare, mentre veniva immobilizzata. Nel buio, il primo pensiero al suo bambino di diciotto mesi che dormiva nella culla della sua cameretta e la paura quasi la sopraffece.
Chi poteva avercela con lei?
Era forse una ritorsione contro Shanks?

A mani e piedi legati, fu imbavagliata ed incappucciata e le venne da piangere. Si sentì sollevare come un sacco di patate ed issata su di una spalla robusta. Pregò e sperò che qualcuno la vedesse ed aiutasse... ma era inverno e a Foosha non girava anima viva.

Capì di essere stata portata su di un imbarcazione dal calmo dondolio e dall'odore salmastro che poteva percepire chiaramente. Le parve che la durata del tragitto si avvicinasse a poco più di un'ora, durante la quale si forzò di stare calma. Non sapeva se sperare che il piccolo fosse con lei o meno: era troppo piccolo per stare solo, ma in quella situazione non lo avrebbe voluto di certo.

Fu trasbordata e messa in piedi su un'imbarcazione più stabile, quindi più grande, dove la situazione prese una piega inaspettata.

-Ma allora sei proprio un idiota!- sentì urlare ad una voce femminile alquanto alterata, seguita da più tonfi sordi.
Poi le venne tolto il cappuccio e poté vedere una giovane donna dai lunghi capelli rossi, mentre qualcun altro, dietro di lei, trafficava per sciogliere i nodi che la imbavagliavano e tenevano legata.

Appena fu libera, corse da un inquietante ragazzo alto e muscoloso, armato di ben tre spade, che teneva in braccio il suo piccolo che continuava a dormire pacifico. Glielo sottrasse per stringerselo al petto, mentre altri strani individui vennero fuori per cercare di capire cosa stesse accadendo.
Intanto la rossa continuava ad infierire su di un individuo vestito da una camiciola rossa ed un paio di bermuda jeans.

Rimase impietrita, mentre quello protestava: -Ma ha detto che dovevo agire di nascosto e che doveva essere una sorpresa!
Un altro bernoccolo seguì all'ennesimo pugno che gli veniva somministrato con dosata maestria.
Quando si voltò lo riconobbe subito.
-Rufy...- mormorò Makino. Tenendo saldamente il figlio al petto con una mano, usò l'altra per picchiarlo a sua volta.
-Idiota!- gli urlò, afferrandolo per l'orecchio.
Stavolta il frastuono ravvicinato svegliò il piccolo Ace, che iniziò a piangere.
 
Pochi minuti dopo erano tutti riuniti attorno al tavolo da pranzo della Sunny.
-Scusaci, Makino, non doveva andare così. Io sono Nami... - esordì la rossa, mortificata, per poi continuare il giro di presentazioni.
In un angolo, il Capitano cercava di smaltire il magone, convinto che non fosse colpa sua se aveva frainteso il significato di "agire, nascosto e sorpresa" rapendola a quel modo.
La Barista si voltò verso di lui.
-Vieni qui, Rufy- lo invitò, con Ace che le si era riaddormentato in braccio.
Mestamente le si fece vicino e lei si alzò in piedi. Era cresciuto e le tornarono in mente lui e i suoi fratelli adottivi che da piccoli ne combinavano di tutti i colori e la commozione prese il sopravvento. Con gli occhi umidi se lo portò vicino, stringendolo appena per non far del male al bimbo tra loro.
-Scusa, Makino.- le disse e lei annuì.
-L'importante è che nessuno si sia fatto male. Ora spiegatemi cosa succede. Siamo in pericolo?

I sorrisi che apparvero sui volti dei presenti la rassicurarono e il Capitano rispose sibillino: -Non possiamo dirti altro se non che è una richiesta di Shanks. Lo vedrai al mattino, tra poche ore.
Si fece avanti Robin: -Vieni a riposare, abbiamo preparato una cabina per voi.- le disse gentile e l'altra la seguì.
Era meglio riposare, dopo lo spavento che si era presa. E se il giorno dopo avrebbe dovuto incontrare l'Imperatore, voleva farlo in forze e ben sveglia.
La cabina era confortevole e quel poco che aveva potuto vedere della Sunny le piaceva. Rufy era cresciuto e si era creato una bella Ciurma.


Al mattino, l'allegria che animava la colazione la contagiò. Qualcuno si contese il piccolo Ace, altri le sue attenzioni.
Solo lo Spadaccino dai capelli verdi, che pure quella stessa notte l'aveva sottratto a Rufy, stava in disparte.
Makino guardò la rossa che aveva duramente rimproverato il suo Capitano la sera prima, avvicinarglisi col bimbo in braccio e porgerglielo con convinzione. Quello non poté fare a meno di prendere quell'esserino che gli tendeva le manine paffute, ma arrossi e poi sembrò esplodere quando la Navigatrice gli disse: -Su Zoro, lo so che sei un'ottima tata!
Intanto il pupetto allungava la mano verso i pendenti d'oro che gli ornavano l'orecchio sinistro, attirato dal triplice luccichio, sorridendo con i bianchi dentini in vista.
Ma bastò lo sguardo minaccioso dell'uomo per zittire i compagni di Ciurma che sghignazzavano, Sanji in primis.
Makino sorrise comprensiva; non doveva preoccuparsi per Ace: quei ragazzi non avrebbero permesso che potesse accadergli nulla di male.

Avvistarono la Red Force in tarda mattinata e, nonostante la stagione, il tempo si manteneva stabilmente bello.
Emozionata, la donna si protese a prora, per avvistare il Rosso e anche lui era ben ritto sulla sua nave e si agitò non appena la vide, salutandola col braccio alzato.
Su entrambe le navi tutti notarono il luccichio nel loro sguardo e quando con un'accurata manovra, i due galeoni furono affiancati, Shanks fece per saltare dal suo per correre dalla compagna che non vedeva da mesi.
Fu afferrato al volo da un serio Benn Beckman, che lo ammoni: -Sta' buono... Non dovresti vedere la sposa prima della cerimonia, porta male, lo sai!

Makino si paralizzò.
Sposa?
Cerimonia?
Che stava succedendo?
Si rivolse al pirata alto e serio: -Benn! Mollalo giù!- gli disse e quello lasciò la presa con un'alzata di spalle... Li aveva avvisati, per il resto erano fatti loro!
Shanks, che aveva perso lo slancio, atterrò malamente sul ponte della Sunny.
Ma invece della calorosa accoglienza della compagna, si trovò a guardarla dal basso verso l'alto, mentre lo squadrava con le mani ai fianchi con un'aria decisamente arrabbiata.
-Cosa sta succedendo, Shanks?
Lui le sorrise radioso, rimettemdosi in piedi: -Succede che ci sposiamo, tesoro!

-E quando me lo avresti chiesto?- sbottò la donna con rabbia.
Shanks si bloccò.
Non lo aveva mai fatto... Era un problema?

Entrambe le ciurme li guardarono sparire sottocoperta ed attesero per un paio d'ore che smettessero di urlare, dubbiosi che per sera l'obiettivo sarebbe stato raggiunto.
Quando tornarono sul ponte, apparentemente le cose si erano appianate, Makino si era ricomposta e sorrideva di nuovo, mentre Shanks esibiva un vistoso occhi nero, con nonchalance.

Con Nami e Robin in veste di damigelle e Rufy in qualità di celebrante, anche gli altri si erano messi in tiro per fare le cose per bene.
La Red Force era stata riccamente addobbata e Sanji si era occupato del rinfresco.
Nella cabina per lei approntata, la sposa trovò un discreto assortimento di abiti adatti. Ne scelse uno molto semplice e fu aiutata dalle altre due ragazze ad abbigliarsi ed acconciarsi. Tutte quelle attenzioni la mettevano un po' a disagio, ma contemporaneamente la facevano sentire una principessa.

Come fortemente sperato da Shanks, Rufy non fece errori, riuscendo a svolgere perfettamente la cerimonia, dimostrandosi all'altezza della situazione, con gran sollievo di tutti i presenti.
E fu così, in quel tardo pomeriggio, con lo sfondo di un tramonto mozzafiato, che Shanks sposò Makino secondo le leggi del mare.

Era passato del tempo, più di un anno, ma da quando Benn aveva dato quell'idea al suo Capitano erano successe tante, troppe cose.
Prima che Rufy e la sua Ciurma potessero tornare al Mare Orientale dovevano essere raggiunti degli obiettivi ed era stato fatto.
Adesso si trovavano al cospetto del Re dei Pirati, ma per loro restava il ragazzino di un tempo.
Il più grande Spadaccino del mondo, suo vice, teneva sulle spalle il loro piccolo, sorridendo alla Cartografa che aveva completato la mappa del mondo.

E mentre pronunciavano il loro sì, una grossa balena fece zampillare una fontana d'acqua, creando un meraviglioso arcobaleno con la complicità dell'ultima luce del sole che si immergeva all'orizzonte.
-Grazie, Lovoon!- urlò Brook fuoribordo, poi iniziò a suonare sul suo violino una romantica ed immortale marcia nunziale.
   
 
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