Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D.
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Autore: paoletta76    28/12/2014    2 recensioni
La verità era che dopo Praga non riusciva più a dormire. Gli bastava chiudere gli occhi, e lei era lì. Non l'immagine strafottente uscita dal cappuccio dopo il modo non convenzionale in cui l'avevano invitata a bordo, non quella allegra dei rari momenti di pausa. E neppure quella triste con cui gli aveva raccontato di non aver mai avuto una famiglia che l'amasse.
Il sorriso di Skye non si apriva. E quelle labbra appena socchiuse colavano sangue.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grant Ward, Skye, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Indovinate cosa ho trovato!
 
I passi di Tony si bloccarono sulla porta della sala riunioni, e le labbra si piegarono in una smorfia di disappunto, notando come nessuno avesse neppure accennato a degnarlo d'attenzione.
 
Il senatore dello stato di New York Christian Ward ha aperto la campagna elettorale con un discorso che ha infiammato l'opinione pubblica e lasciato tremare i piani alti della sicurezza nazionale..
 
La figura dello speaker di Channel 7 occupava a tutto campo lo schermo piatto che decorava la parete di fondo della sala. E tutti gli occhi dei presenti erano incollati addosso a lui.
 
..Dopo il fallimento del Piano per la Sicurezza Nazionale e lo sgretolamento interno dello Shield..
 
- Adesso lo chiamano così..? - sbuffò Tony, sarcastico, incrociando le braccia ma senza interrompere quel flusso immane di bugie né spezzare il silenzio di piombo che regnava fra i coinquilini - bel nome, davvero. Anche se io personalmente preferivo Insight..
Qualcuno gli intimò di tacere con un sommesso SHH! -quasi certamente Steve-, e lui replicò inclinando appena la testa:
-..E non mi risulta che si trattasse di sicurezza.
Steve si voltò, guardandolo male e lasciandolo sollevare le spalle. In fondo, questa volta non se la sentiva, di dargli torto.
 
L'Hydra deve avere agenti anche nelle redazioni dei notiziari e nell'alta politica, per riuscire a manipolare così bene le notizie e l'opinione pubblica.. chissà, forse uno di loro era proprio l'uomo che era comparso accanto al giornalista in quel primo piano..
 
..Dopo il disastro del quartier generale e la violenta scissione interna che ha portato alla luce i veri obiettivi di quella che ormai è pubblicamente riconosciuta come un'organizzazione terroristica..
 
Tony scosse la testa, di rimando all'occhiata ed al sospiro pesante che gli aveva rivolto Phil, per poi seguire le espressioni tristi, indurite, innervosite degli altri.
Male. Quelle parole stavano facendo male come la lama di un coltello piantata in mezzo alle scapole.
Bugie, bugie e solo bugie.
 
E chissà tu cosa ci guadagni, mr. Senatore-che-cerca-consensi-per-rinnovare-il-mandato..
 
Lo schermo veniva occupato dall'immagine del politico, e adesso era la sua, di voce, a rompere, scura e decisa, quel silenzio.
..E' mia intenzione, e ferma volontà, il combattere quest'organizzazione di criminali mascherati da eroi, spazzarla via fino all'ultimo elemento. Fino a quando il nostro Paese sarà davvero sicuro ed ogni cittadino potrà essere libero di vivere senza trovarsi costretto a guardarsi le spalle.
 
- Bugiardo.- le prime labbra a lasciar sfuggire la rabbia compressa nello stomaco dei presenti fu quella di Steve, con una vibrazione completamente stonata con la sua immagine da perfetto eroe americano.
- Stronzo.- precisò Loki, trovandosi in un attimo gli occhi di tutti addosso e tendendo le dita verso lo schermo -..dilla com'è: abbiamo davanti un perfetto e completo stronzo. Come suo fratello. E non venite a dirmi che non lo sapevate, che non ci credo.
- Detto da te, sembra quasi..- intervenne Tony, ironico -..una citazione da film.
- Piantala, Stark. L'avete pensato tutti.- il principe nero incrociò le braccia, lasciando pensare a Coulson che forse Fury l'avrebbe azzeccata meglio mettendoci lui, a capo dello Shield.
- E quindi.. adesso..? - Natasha lasciò udire la propria voce, facendosi avanti di una manciata di passi.
- E adesso dobbiamo contrattaccare - replicò il nuovo direttore, bypassando la discussione ed anche il pensiero che gli era saltato in testa - sfruttiamo le risorse di cui disponiamo. Natasha, tu ti occuperai dell'eventuale fase operativa, ti coordinerai con May. Fitz, a te e al dottor Banner le risorse in armi ed elettronica. Simmons, tu e..- notò il sorriso opportunista e la testa piegata di lato di Darcy, e cacciò un sospiro -..e la signorina Lewis vi occuperete dei prigionieri e della macchina dei ricordi.
- La signora Barnes sicuramente darà del suo meglio.- replicò Tony, al pepe, lasciando tossire Steve e dipingere di rosso il viso della diretta interessata.
Phil sollevò le mani a dire: mi arrendo, e sciolse le righe con l'ennesimo sospiro:
-..Io parlerò con il nostro amico senatore. Vediamo se e quanto sarà disponibile..- uno scambio di sguardi, molto eloquente, col dottor Lawson -..magari portandomi dietro uno stimatissimo vip. Andiamo.
 
- Io dico che è uno di loro.- Loki lo seguì lungo il corridoio, dando le spalle al salone ed al resto della squadra.
- Lo dici da solo o l'ha visto tua figlia?
- Mia figlia non legge nella testa di tutta la popolazione mondiale, Coulson.. e non credo sarebbe una buona idea, portarla con noi. Però hai una figlia anche tu. E lei è maggiorenne.
- Non voglio coinvolgerla in questa storia. Non più di quanto non sia già coinvolta.
- Più di così c'è solo che resti incinta del tipo che ha accoltellato, Phil.
- E' sarcasmo, quello che percepisco? - il direttore attese che l'altro entrasse in ascensore e premette il tasto Ground Floor.
- Che ti ha detto?
- Lei? Ha fatto rapporto; che dovrebbe dirmi in più?
- Lui. Che ti ha detto lui?
- Lui non parla, Loki. Non con me.
- E a lei che ha detto?
- Soltanto che non è un traditore.
- La ricerca ha dato qualche frutto? - il giovane lo vide aggrottare le sopracciglia, mentre le porte si aprivano davanti a loro e i passi li portavano oltre l'atrio, verso il gelo delle strade di New York -..la ricerca sul passato di Ward.
- Lo so, a quale ricerca ti riferisci.- un'auto scura li aspettava poco distante la vetrata; Phil si avvicinò per primo e fece cenno al giovane di salire, accomodandosi al suo fianco sul sedile posteriore - Fitz ci sta lavorando.
 
Non l'aveva visto perdere il respiro, quando gli aveva nominato il fratello maggiore come il senatore che stava promuovendo la propria campagna elettorale sulla pelle dello Shield.
 
- Sai qualcosa che non so? - le dita di Sara avevano tremato, strette sullo StarkPad.
 
Immobile fra le lenzuola, le spalle ai cuscini ed entrambi i polsi legati alle sbarre del letto, Grant si era limitato a sospirare.
- Sì, lo sapevo. Che non è morto, che non lo è neppure mio padre. Non ho scelto di ucciderlo per caso. Come vedi, anch'io sono vittima delle bugie.
- Hai imparato dal migliore..- replicò la ragazza, acida, spostando appena il viso verso i messaggini di aggiornamento che le arrivavano da Leo.
- Che ti sta suggerendo Fitz? - l'uomo adesso la guardava quasi con compassione, e la sua voce era un velo.
- Niente. Fitz non mi suggerisce niente. Non ho bisogno di qualcuno che mi telecomandi, io.
- La piccola allieva della vedova nera..
- Và al diavolo, Ward.- gli voltò le spalle, decisa ad andarsene, ma quella voce leggera e scura la bloccò con la mano tesa sull'anta della porta.
- Hai fatto un errore.
- Già. Non ho premuto abbastanza quel maledetto coltello.- ringhiò, sfiorando appena il sensore e lasciando scorrere la porta, ma senza muovere un altro passo.
-..Ad innamorarti di me. Sono un essere sbagliato, Skye. Il mio destino è quello di soffrire. Di soffrire anche quando non sono io, a sbagliare, né a dover chiedere perdono.
- Sei solo un patetico bugiardo, ecco cosa sei.- lei voltò il viso di tre quarti, riducendo la voce ad un mormorio soffocato - e sei tu, quello che sbaglia. Io TI ODIO, Ward. Ti VOLEVO uccidere. Non sei morto solo per un caso. E sei qui solo per essere infilato in quella macchina e dirci tutto quello che sai. Dopo, non mi servirai più.
- Non sono uno di loro, Skye..
- A questo punto a me non importa, sentirti dire chi sei o chi non sei. Le informazioni su di te le ho tutte qui. Quelle vere, non le bugie con cui mi hai riempito la testa per mesi.
- Skye..- adesso quella voce scura si velava di paura, s'incrinava.
- No. Basta.- lei scosse la testa, lasciando che per la seconda volta la porta scorresse, e mosse un passo, due, fuori, mentre quella voce ripeteva il suo nome, facendosi implorante.
Sollevò il viso. Di fronte a lei, il perimetro del corridoio illuminato dai faretti che ne spezzavano l'oscurità. L'immagine di un uomo che le veniva incontro, sorretto da una figura molto più minuta ed accompagnato dalla risata squillante di Darcy.
 
Darcy. James.
Il Soldato D'Inverno sollevò su di lei quegli occhi di ghiaccio, stirando appena le labbra, mentre la ragazza la salutava con allegria ed aggrottava le sopracciglia alla sua risposta vagamente accennata.
- Sara.. tutto bene?
- Sì.- replicò, evasiva.
- Non mi sembri tanto convinta.- Darcy scivolò lontano dall'abbraccio del giovane, tornando indietro di una manciata di passi, e a quel suo indagare Sara non riuscì a trattenere ulteriormente la rabbia che si nascondeva nel tremore delle sue dita.
- Guardati le spalle, Darcy.
-..Scusa?
- Fossi in te, non mi ostinerei a fidarmi dell'uomo che ha cercato di ucciderti. Chiunque finga di essere adesso.
- Perché.. perché dici così? Lui..- Darcy adesso appariva ferita, ed indignata. L'uomo non aveva mosso un muscolo, rimanendo a fissarla con quegli occhi trasparenti e silenziosi - lui ci sta aiutando a smantellare l'Hydra! E a costo di soffrire, non immagini nemmeno cosa gli abbiano fatto, e-
- Il dito sul grilletto era il suo.
- GRAZIE. Sei un'amica fantastica.
-..Anche quando a cadere ero io.
Darcy non aveva trovato parole per replicare. Aveva voltato lo sguardo verso il compagno e l'aveva visto piegare il viso a terra, prima di voltare le spalle e riprendere i propri passi incerti lungo il corridoio, fino a scomparire oltre la porta della propria stanza-cella.
- NON E' STATO LUI, e tu lo sai.- Darcy puntò l'indice verso il viso dell'amica, ferita ed arrabbiata - gli hanno fatto del male. Se solo vedessi i suoi ricordi.. hanno giocato col suo corpo e con la sua testa come si fa con una bambola di pezza. L'hanno.. distrutto, programmato, ferito, gli hanno sperimentato addosso qualunque tortura. Non me lo spiego ancora, come abbia fatto a fermarsi davanti a me. Non lo sa nemmeno lui. Non riesco neppure a trovargli ricordi buoni per compensare quelli cattivi. Non ne ha abbastanza. Vai a vedere le immagini che ha raccolto la macchina, se non mi credi. Sarebbe meglio. Così potresti capire anche quello che succede oltre quella porta lì.
La sua mano puntava la stanza di Ward, la voce che si lasciò alle spalle era incrinata di lacrime, adesso.
 
Sullo StarkPad era comparso il profilo 3D del chip che avevano innestato nel collo di Ward.
 
Hanno giocato anche con te..? Allora mi stai.. mi stai dicendo la verità?
  
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