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Autore: Nessie26    28/12/2014    1 recensioni
SPOILER (3x09): non leggete se non avete visto la terza stagione e soprattutto il midseason finale.
La storia prende vita quando la notizia della morte di Oliver giunge a Starling City.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Malcolm Marlyn, Oliver Queen, Roy Harper, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Quando uscii dall'ospedale il peso sul mio cuore non si era minimamente alleggerito.

Tornai a casa per rimettermi in ordine. I capelli erano totalmente scompigliati e annodati, l'abito che indossavo ero sporco di sangue. Infatti mi ero ferita alle mani rompendo la teca di vetro contenente il manichino col costume di Arrow. Dopo essermi data una rinfrescata, mi cambiai e spazzolai i capelli, fermandoli nella solita coda di cavallo, poi fissai la mia immagine allo specchio. Gli occhi e la pelle del viso erano molto arrossati. Gli occhi azzurri sembravano due pozze scure e profonde. Chi era quella donna riflessa allo specchio? Non potevo essere io.

Andai in cucina e mi sedetti su uno sgabello pensando al fatto che Malcom Merlyn era venuto da me per raccontarmi della morte Oliver. Non riuscivo a capire il perché. Tra tutti, perché scegliere proprio me? Non ero sicura della risposta, ma di una cosa ero certa: molto presto Merlyn avrebbe pagato per la morte di Oliver. Era stato lui il responsabile, il bastardo senza cuore che l'aveva indotto a duellare contro uno degli uomini più potenti sulla faccia della terra. Pensando al dolore e alla sofferenza che aveva provocato durante la sua miserabile vita, sentii crescere dentro di me un odio talmente vigoroso che ne ebbi paura. Non avevo mai provato così intensamente un sentimento del genere e per un attimo non mi riconobbi. La paura fu presto trasformata in una torbida consapevolezza: la morte di Oliver non poteva rimanere impunita.

Nella borsetta accanto a me qualcosa iniziò a vibrare, scuotendomi da quei pensieri. Qualcuno mi stava telefonando. Osservai il display del cellulare: Diggle. Mi resi conto di aver aspettato troppo a lungo. Non potevo tenere una notizia del genere solo per me. Anche gli altri meritavano di sapere. Dovevo dirglielo ma non mi sentivo pronta, non trovavo neanche la forza per ammetterlo a me stessa. Il fatto che Diggle mi stesse telefonando mi preoccupò: che sapesse già qualcosa? Risposi al telefono e con voce tremante dissi semplicemente: «Diggle.»

«Felicity, va tutto bene? Sono alla fonderia. Qualcuno dev'essere entrato qui mentre non c'eravamo.». Non sapeva nulla, aveva solo visto vetri rotti dappertutto. Presi il coraggio a due mani e dissi d'un fiato: «Diggle, ho bisogno di parlarti immediatamente... Sto arrivando. Chiama anche Roy.”. Riagganciai la telefonata prima che potesse rispondere, e con il cuore pesante e atterrito mi diressi al Verdant come se mi stessi recando al plotone di esecuzione.

 

Quando arrivai Diggle e Roy erano già lì ad aspettarmi. Senza volerlo avevo impiegato più tempo di quanto avessi realizzato. Diedi una rapida occhiata in giro; notai che i cocci di vetro era stati spazzati e provvisoriamente messi in un angolo. Il costume di Oliver era correttamente posizionato sul manichino posto all'interno della teca, ormai frantumata.

Diggle seguì il mio sguardo, poi vide la fasciatura ad entrambe le mani e capì. Nessuno era entrato al covo, ero stata io a distruggere la teca con le mie mani.

Le lacrime stavano già facendo capolino, ma serrai gli occhi e mi feci forza. Non potevo piangere, non adesso. Nonostante avessi aperto la bocca per dire qualcosa, le parole restarono bloccate in gola; non fuoriuscì neppure un suono. Riprovai, ma ciò che produssi fu più simile ad un lamento che ad una parola vera e propria.

Sia Diggle che Roy mi guardavano oltremodo confusi. John si avvicinò, poggiandomi una mano sulla spalla e guardandomi dritto negli occhi, disse:

«Felicity, sei sconvolta. Cosa è successo per l'amor del cielo?».

Nel suo tono di voce era tangibile la paura. Alzai lo sguardo e i nostri occhi si incrociarono. La sua paura si tramutò in consapevolezza ed io non dovetti dire nulla perché John aveva già capito ogni cosa.

«Sei... sei sicura?» - chiese terribilmente turbato, aveva bisogno di una mia conferma.

Annuii e indicai la spada poggiata sulla scrivania di Oliver.

«Malcom Merlyn è stato qui stamattina. Ha portato quella spada, dicendo che... che Oliver è morto».

Un altro taglio sul mio cuore, una sferzata feroce che mi fece sanguinare, ancora.

John si portò le mani sulla bocca, visibilmente sconvolto. Le sue mani tremavano.

«O mio Dio... o mio Dio... non può essere vero... » - continuava a ripetere quelle parole con voce spezzata.

Lo sentivo respirare a fatica e ben presto quel respiro si trasformò in un lento singhiozzare. Cercava di trattenere quel flusso di emozioni dentro di lui, invano. Non l'avevo mai visto così scosso. Non l'avevo mai visto piangere. Distolsi lo sguardo per permettergli di assimilare la notizia.

Mi avvicinai a Roy. Aveva lo sguardo perso nel vuoto; gli accarezzai un braccio con delicatezza e lui mi abbracciò, stringendomi forte. Pianse anche lui. Restammo abbracciati finché si calmò, poi si allontanò da me, sentendosi un po' imbarazzato per quel crollo emotivo. Mi schiarii la voce.

«Dobbiamo trovare il modo di dirlo a Thea. Ha il diritto di sapere.» - dissi, spezzando il silenzio di quella stanza.

«Troveremo il modo, Felicity» - rispose Diggle dopo un po'; cercava di essere forte, ma il suo tono di voce lo tradiva.

Mi limitai ad annuire. Tutte quelle emozioni mi avevano sfinito e privato di ogni forza.

Ero un involucro vuoto, trascinato dal turbine di quei sentimenti.

Annichilita com'ero cercai una sedia su cui sedermi ma le gambe cedettero e crollai a terra ancora prima che il cervello riuscisse a elaborare qualsiasi comando necessario a impedirlo.

Stesa sul pavimento vidi solo le forti mani di Diggle afferrarmi, poi il buio mi avvolse e persi completamente i sensi.

 

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Nota personale.

Lo so, anche questo è un capitolo molto triste.

Mi scuso per questa doppia dose di tristezza, purtroppo però la notizia della morte di Oliver è terribile e personalmente non riesco a immaginare un modo diverso per assimilarla.

Nel prossimo capitolo cercherò di inserire più dialoghi e azioni, rendendolo meno intenso.

Spero che chiunque legga apprezzi la mia storia, almeno un po'.

Grazie a chi leggerà e a chi, se lo vorrà, dedicherà del tempo per lasciare un commento.

A presto.

 

   
 
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