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Autore: Akami92    13/11/2008    8 recensioni
Sembrava una scatoletta malamente confezionata, e il fiocchettino fucsia si stava slegando.
«Ci sarà un motivo se non gioca con nessuno!» ribatté Ino, fulminando un bambino dai capelli neri che sedeva tutto solo in un angolino, giocando con una macchinina. «Tira i capelli a tutte le bambine che gli si avvicinano. È tanto carino, ma è proprio antipatico!» storse il nasino, contrariata.
«Non importa!» Sakura sembrava essere sul punto di piangere, schiacciando sempre di più il pacchetto come per ricevere sicurezza. Si allontanò da Ino, dirigendosi a lunghi passi verso il bambino. Quando fu davanti a lui si accovacciò e gli porse il regalo, nascondendo il viso arrossato nelle ginocchia.

Un piccolo pensiero per una grande persona!
Auguri, Rò! *O*
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Macchinina Blu

 

 

Storia © Akami

Personaggi © Kishimoto

 

 

«Sakura? Sei sicura di volerlo fare? Quel bambino è cattivo!» strepitò una bambina che non doveva avere più di sei anni, tirando l’amica per la maglietta.

La piccola Sakura spinse via la coetanea, negando con la testa, scotendo i corti capelli rosa.

«Non è vero! Guardalo, Ino! È tutto solo e non gioca con nessuno.» replicò, stringendo un prezioso pacchettino al petto, mentre la carta da regalo s’increspava sotto la pressione delle braccia. Sembrava una scatoletta malamente confezionata, e il fiocchettino fucsia si stava slegando.

«Ci sarà un motivo se non gioca con nessuno!» ribatté Ino, fulminando un bambino dai capelli neri che sedeva tutto solo in un angolino, giocando con una macchinina. «Tira i capelli a tutte le bambine che gli si avvicinano. È tanto carino, ma è proprio antipatico!» storse il nasino, contrariata.

«Non importa!» Sakura sembrava essere sul punto di piangere, schiacciando sempre di più il pacchetto come per ricevere sicurezza. Si allontanò da Ino, dirigendosi a lunghi passi verso il bambino. Quando fu davanti a lui si accovacciò e gli porse il regalo, nascondendo il viso arrossato nelle ginocchia.

«Tieni!» riuscì a dire, un po’ spaventata, temendo per la reazione del bambino alla vista del regalo. Lo sentì prendere il pacchetto dalle mani, titubante, e alzò la testa quando vide che aveva iniziato a scartarlo. Nella scatoletta incartata c’era una piccola automobile blu scura con, seduta al posto del guidatore, una bambolina stilizzata che assomigliava vagamente a Sasuke Uchiha, il destinatario del regalo.

«Così non dovrai più prendere le macchinine dalla cesta della scuola. Il pupazzo l’ho fatto io con la stoffa e la sabbia! I capelli sono fatti di lana e…» cominciò ad elencare Sakura, tutta felice che il suo regalo fosse stato aperto.

«È proprio brutto.» la interruppe Sasuke, appoggiando la macchinina per terra e riprendendo a giocare con quella che aveva usato poco prima.

La bambina si rialzò, con le lacrime che scendevano dagli occhi, e corse via, buttandosi nel caloroso abbraccio dell’amica Ino.

Quando non fu più davanti a lui, il moretto prese l’automobile blu e se la rigirò tra le mani. Esaminò attentamente il pupazzetto e vide che aveva pure gli occhi e un sorriso sbilenco disegnato. Ridacchiò divertito e diede un calcio alla macchinina rossa, facendo correre la sua nuova e lucente macchinina blu.

 

La musica proveniente dal cortile della grande villa Uchiha era assordante e, ogni due per tre, una macchina di passaggio suonava il clacson, per augurare buon compleanno al festeggiato.

Oltre l’alta siepe del giardino era stato eretto un grande gazebo, sotto il quale stavano una ventina di persone sedute al tavolo, mangiando pizza e chiacchierando da buoni amici.

A capotavola stava il festeggiato, Sasuke Uchiha, che sembrava essere l’unico a non divertirsi. Dalla parte esattamente opposta il fratello Itachi stava beatamente ridendo in compagnia dei suoi amici ubriachi che si erano auto invitati appena aveva saputo che ci sarebbe stata una festa.

Anche Naruto, il suo presunto migliore amico, e Rock Lee avevano alzato un po’ troppo il gomito ed ora la ragazza di quest’ultimo, un’anonima ragazzina dai corti capelli castani e un’infinita pazienza, stava cercando di fermarli dal salire sul tavolo a ballare come delle soubrette.

Aveva intuito che la festa sarebbe degenerata nel momento in cui il suo furbo fratello aveva tirato fuori gli alcolici che Sasuke aveva espressamente vietato di comprare.

Odiava le feste. Odiava il suo compleanno. Eppure ogni santissimo anno gliene organizzavano una, nonostante non uscisse quasi mai con quelli che definiva “amici”, nonostante si comportasse malissimo con loro.

E tra tutti i componenti della compagnia, c’era una ragazza che, per quanto male venisse da lui trattata, si impegnava sempre ad invitarlo ovunque. Aveva aiutato Itachi ad organizzare questa festa impiegandoci tutta sé stessa e si era persino scusata con lui per non aver nessun regalo.

La ragazza in questione, Sakura Haruno, si stava avvicinando, stringendo un bigliettino al petto, con le gote arrossate dall’imbarazzo.

Un flash ricordò a Sasuke che quella scena l’aveva già vissuta.

«Tieni!» esclamò Sakura, porgendogli il biglietto ed abbassandosi, per nascondere il volto. «Mi dispiace di non averti fatto nessun regalo, Sasuke.»

L’Uchiha aprì il biglietto: una macchina blu era stata disegnata in copertina, dentro di essa, al posto del guidatore, c’era lui, Sasuke, ritratto talmente bene da lasciare a bocca aperta. Sul fondo Sakura aveva scritto, con la sua calligrafia rotonda ed ordinata, “Buon compleanno, neo-diciottenne”.

«È proprio brutto.» disse, nonostante fosse rimasto piacevolmente colpito. Si avvicinò a Sakura, che sembrava essere stata molto ferita da quelle parole, e le baciò una guancia, esprimendole la sua più sincera riconoscenza.

Aveva sempre odiato le feste… fino a quel giorno.

 

Sasuke si sistemò la cravatta davanti allo specchio, stringendo il nodo con troppa veemenza e finendo per strozzarsi.

Guardò le varie foto che aveva sul comodino della stanza e si soffermò su una in particolare, a cui era molto legato affettivamente. Ritraeva lui e la sua futura moglie, romanticamente seduti su una panchina, che si scambiavano un bacio. Era stata scattata a tradimento da Naruto un giorno che lui, Sasuke, non credeva di essere seguito.

Misurò la stanza a grandi passi, cercando di calmare il nervosismo che lo affliggeva. Stava per sposarsi e ne era terrorizzato. Prendere moglie significava un futuro ad arrabattarsi dietro a mille problemi, tra la convivenza e, deglutì, la possibile prole.

«Ma guarda un po’…» lo interruppe bruscamente una figura che stava appoggiata sullo stipite della porta, le mani incrociate sul petto non nascondevano il seno prominente e il pancione che mostrava una gravidanza inoltrata.

«Ino… che ci fai qui?» sibilò Sasuke, sistemandosi i gemelli sui polsi, senza degnarla di uno sguardo. Non voleva che leggesse l’ansia sul suo viso.

«Sono venuta a mostrarti una cosuccia che potrebbe interessarti.» spiegò, scostandosi un poco e rivelando ciò che nascondeva dietro alla schiena: una meravigliosa corolla di fiori di vario tipo con al centro un piccolo ciondolo blu a forma di macchinina. «La tua cara mogliettina mi ha pregata di chiederti se fosse abbastanza bella per il vostro matrimonio.»

Sasuke osservò allibito la composizione floreale e poi poggiò lo sguardo sul pancione della donna.

«Geloso che non sia tua la bambina?» lo provocò Ino, ridacchiando. «Mi dispiace, Sasuke: non avrebbe mai funzionato. Ti odio troppo per amarti.» esclamò, e poi rise di gusto. «Inoltre, Shikamaru non ne sarebbe contento.» sorrise, carezzandosi la pancia.

Sasuke, non sapendo come rispondere, tornò ad ammirare la corolla.

«È proprio brutta.» biascicò, a fiato corto, voltandosi di scatto. Nonostante Sakura non fosse capace ad accostare i colori a dovere, quella volta aveva compiuto un vero miracolo.

 

«Fugaku, vieni qui! Non andare dal papà! Sta dormendo!» sussurrò Sakura, inseguendo un bambino piccolo che zampettava lungo il corridoio, verso la camera da letto dei suoi genitori.

Una figura estremamente veloce sorpassò la madre e si gettò su Fugaku, bloccandolo ed impedendogli di muoversi ulteriormente.

«Mikoto! Lascia tuo fratello!» alzò leggermente la voce Sakura, agguantando la figlia per i piedi e tirandola lontano dalla porta della camera dove riposava Sasuke. Fugaku, nel frattempo, pensò bene di abbassare la maniglia per continuare la sua missione di risveglio.

La porta della stanza accanto si aprì di scatto e ne uscì un ragazzino sui tredici anni, nelle orecchie le cuffiette del lettore musicale.

«Vogliamo fare meno casino?» inveì contro i fratelli e la madre, infastidito.

«Itachi! Tornatene in camera! Rischi di svegliare papà!» ringhiò la madre, ma ormai il figlio maggiore si era rintanato nella sua stanza e non ne sarebbe riemerso se non per l’ora di cena.

Finalmente era tornato il silenzio. Fugaku, rimasto imbambolato ad osservare un punto impreciso della porta della camera di Itachi sembrava aver perso ogni volontà di svegliare il padre, mentre Mikoto si stava muovendo a grandi passi verso il fratello per proporgli di andare a giocare.

In quell’istante, una figura scarmigliata e in disordine aprì la porta della stanza dei genitori.

«Sì?» domandò Sasuke, sbadigliando, grattandosi la testa con fare assonnato, mostrando fiero il pigiama con stampate alcune macchinine blu.

Mikoto scoppiò a ridere e si rivolse alla madre. «È proprio brutto da appena svegliato!»

Ma Sakura lo guardava, con occhi maliziosi. Era sempre troppo affascinante, anche dopo tanto tempo.

 

 

A/N

Oggi compie gli anni una persona molto importante ù.ù

Datemi una R *olè*! Datemi una O *olè*! Datemi una R *olè*! E datemi una Y *olè*!

Auguri Rò!!! *Akami lancia in aria coriandoli, soffia nelle trombette, balla, si sbraccia e tira un cuscino addosso alla Rò, contemporaneamente*

Questa fic è dedicata a te, al tuo compleanno e alla tua amicizia. Grazie, e auguri.

Ti voglio bene (ù\\\ù).
Va' e conquista il mondo col SasuSaku!

 

Aka-chan

 

P.S. Per chi se lo stesse chiedendo: sì, la brunetta che tenta di fermare Rock Lee… sono io ù.ù.

   
 
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