Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: principessanonima    29/12/2014    1 recensioni
Australia, Sydney. Ashton Irwin a soli diciannove anni è il capo della gang più temuta e ricerca della città. Allyson Summers segue il padre a Sydeny dopo che questo viene chiamato dalla polizia di Stato per fermare una volta per tutte i 5 Seconds of Summer.
Ma cosa succede quando Allyson verrà rapita da Ashton? Può l'attrazione nascere tra questi due opposti?
Dal capitolo:
L'aveva uccisa. Non con un'arma da fuoco, ma decidendo di allontanarsi da lei.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Well if I ever cross your mind, make sure you write down the times 
So I will know the moments I was eating you alive."
Front Porch Step-Drown

Finire il primo giorno di scuola con una C + in storia dell’arte non era il massimo, ma Allyson tornò comunque a casa con un sorriso stampato sul volto.  Era contenta perché quella sera avrebbe rivisto Jay e Lana  alla festa di inizio anno organizzata da un certo Mark Lennon.
 
Allyson non era una che si fidava subito delle persone, ma stare con quei due ragazzi le metteva quella serenità che cercava da tempo.
I suoi amici di Chicago parlavano solo di soldi, feste di gente di alta classe e del loro futuro già raccomandato.
Non si era mai sentita a proprio agio come invece era successo in quelle poche ore con Jay e Lana.
 
Quel pomeriggio sistemò gli ultimi scatoloni, per lo più pieni di disegni che appese allo specchio a muro.  Era quasi del tutto nascosto e oscurava tutta la sua immagine, fatta eccezione per gli occhi verdi limpidi.
Erano solo scarabocchi : schizzi di sguardi profondi,  di una rosa viola, di un gatto, nessuno di loro aveva importanza.
Solo amava dipingere di qualsiasi cosa.
Fu quando terminò di sistemare la stanza che sentì la porta di casa aprirsi e scese al piano superiore per salutare suo padre.
-Come mai così presto?- domandò aggrottando le sopracciglia folte.
-Il caso è più complicato di quanto pensassi. Quel Irwin avrà pure diciannove anni ma è la persona più astuta che conosca, mi hanno dato il permesso di tornare prima perché preferisco fare le ricerca per conto mio- 
Aveva iniziato solo da un giorno a lavorare su questo caso eppure già c’erano tracce di stanchezza sul volto.
Allyson rimuginò sulle sue parole. –Irwin? Chi è?-
Il padre scosse la testa prima di darle un bacio sulla fronte. –Questa volta preferisco non parlartene, è troppo pericoloso. Ora vado nel mio studio-
La ragazza sbuffò, non le era mai piaciuto sapere le cose a metà. Aveva già capito che il caso doveva essere davvero difficile per lasciare Chicago, ma pericoloso o meno lei avrebbe scoperto di cosa si trattava.
-Stasera vado ad una festa con dei ragazzi che ho conosciuto a scuola – lo informò.
-Massimo all’una a casa, mi hai capito? - 
Allyson annuì senza obiettare e rendendosi conto di star solo perdendo tempo, si affrettò a risalire in camera.
Aveva già pensato al vestito da indossare: uno semplice nero  con scollatura a V profonda e tacchi abbinati.
Mentre stava ripassando il mascara sulle ciglia sentì il clacson di una macchina. Lana era arrivata.
Prese la borsa e scese diretta verso lo studio del padre. Aprì la porta trovandolo indaffarato dietro la sua scrivania.
-Papà io sto andan..- le parole le morirono in gola quando vide una foto ritrarre due ragazzi familiari . Uno biondo e l’altro con inconfondibili capelli verdi.
Luke Hemmings e Michael Clifford.
Spalancò la bocca quando ricordò le parole di Jay.
La polizia non vede l’ora di sbatterli in prigione.
Erano loro? Era per loro che suo padre si era trasferito dall’altra parte dell’oceano?
-Allyson? Stai bene?-
I suoi occhi si posarono su suo padre e fu allora che si rese conto di star tremando. Lei annuì cercando di calmarsi –Si, si volevo dirti che sto andando-
Bryan non sembrava molto convinto, ma non disse niente.
-Va bene, stai attenta e ricordati che non puoi bere –
Ecco che si calava nei panni del poliziotto anche con lei. Allyson alzò gli occhi al celo – Non ti preoccupare, ho solo intenzione di sniffare un po’ –
-Vai prima che ti prenda a calci-
 
 
Quando salì a bordo della Opel Adam di Lana quest’ultima la trucidò con lo sguardo.
-Sei già in ritardo alla tua prima uscita con i tuoi nuovi amici signorina Summers? –
Si sporse per dare un bacio sulla guancia a Jay e poi le rispose con un sorriso divertito.
-Ciao anche a te Lana, cosa vuoi farmi? Mettermi una nota?-
Notò qualcosa tra le dita della mora e riconobbe subito cos’era dall’odore che emanava. Erba .
Sapeva che non erano affari suoi, la vita era la loro, ma doveva ammettere di essere un po’ delusa. Di sicuro loro non avevano bisogno di fumare per divertirsi, perciò, a che scopo lo facevano?
Subito si distrasse da quei pensieri quando Lana mise in moto e si ritrovarono a cantare a squarcia gola Paranoid dei Black Sabbath.
 
 
 
Una volta scesa dall’auto, Allyson non staccò gli occhi da quella villa gigantesca.
-Figa eh?- disse Lana intrecciando il suo braccio con il suo.
-Il padre dev’essere uno importante, che cosa fa?-
Lei scrollò le spalle –Non ne ho idea, ma ha tutta l’aria di essere un truffatore-
Il giardino di casa Lennon era già stracolmo di gente e Lana ridendo le indicò un ragazzo che già vomitava l’anima.
-Benvenuta a Sydney  Allyson Summers, dove anche le anime più pure diventano cattive-
 
Allyson capì ben presto le parole di Lana. Poiché, anche se aveva esplicitamente detto che era minorenne e che quindi non poteva bere, si ritrovò a sorseggiare una bevanda con tasso alcolico oltre lo 0,20.
E in più, forse per colpa dell’alcool o perché era presa da tutta quella euforia,  si stava muovendo in pista con Jay e Lana  in modo ridicolo.
-Devo fare pipì!- li avvertì ridacchiando. Ok, aveva scoperto che lei l’alcool non lo reggeva per niente. Grandioso.
I due ragazzi però erano troppo presi dal loro balletto ecco un  po’ spinto  per darle ascolto.
 
Peccato che non aveva la più pallida idea di dove fosse il bagno e vagare per quella villa piena di gente si rivelò inutile.
Si ritrovò nel retro della casa e per un attimo le passò in mente l’idea di fare pipì lì tra i cespugli.
-Aiuto!-
La ragazza alzò la testa confusa. Lì però non c’era nessuno, forse era solo stordita.
-Per favore no!-
Allyson adesso era più che sicura di aver sentito. Lo sguardo finì verso il boschetto da cui era sicura che provenisse la voce e lentamente decise di avvicinarsi.
Sentiva i brividi di freddo ovunque, ma le voci si facevano sempre più chiare e di tornare indietro non ne aveva intensione.
-C’è qualcuno?-  mormorò avanzando.
Chi diavolo si troverebbe in quel boschetto a quell’ora di notte?
-Dacci tutto quello che hai  e noi non ti faremo niente- parlò un’altra voce. Allyson impallidì, quando davanti ai suoi occhi si presentò la scena più brutta che avesse mai visto in diciassette anni della sua vita.
Quattro ragazzi incappucciati circondavano un ragazzino.  Ma ciò che la terrorizzò ulteriormente erano gli oggetti di metallo che stringevano tra le mani.
Pistole.
Un piccolo grido involontario uscì dalle sue labbra.  Appena si rese conto di ciò che aveva fatto iniziò a tremare.
-Chi cazzo è stato?- urlò uno dei quattro ragazzi incappucciati.  Allyson non riusciva  a vedere i volti, solo quello del ragazzino disteso per terra.
Non poteva più stare lì, doveva andarsene.
Allyson stava per girare i tacchi quando una mano le afferrò i polsi strattonandola.
-Non così in fretta ragazzina-
Non ebbe il tempo di dire neanche una parola che qualcosa le tappò la bocca e in poco tempo il buoi la travolse.
 
 Autrice: Eccomi qui con il secondo capitolo.  Cosa ne sarà di Allyson?  Per saperlo continuate a leggere:)


 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: principessanonima