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Autore: Midnight_Sun    13/11/2008    5 recensioni
-E’ finita, Harry.- Sussurrò abbassando lo sguardo. – Beh, forse è meglio così, Ginny..- Disse con un’alzata di spalle. Quella notizia, si accorse, non gli fece nè caldo e nè freddo, lo lasciò, completamente, indifferente, lì per lì non seppe spiegarselo, ma l’avrebbe capito pochi minuti dopo.
Genere: Romantico, Introspettivo, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: Alternate Universe (AU), Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Salveeeee!
Ecco una nuova FF, anzi non proprio nuova.
L’avevo pubblicata con il mio vecchio nick: Andie.
Avevo ricevuto parecchie recensioni. *_* Spero di riceverne altrettante anche adesso.
Ho un po’ modificato la storia e l’ho resa più leggibile.
Eccovi il primo capitolo, ditemi cosa ve ne pare, mi raccomando.

 


La sera del ventiquattro Dicembre tutti erano a casa Weasley. Fuori faceva molto freddo, nevicava ormai da qualche ora, il giardinetto della casa era coperto di candida neve. 
All’interno della casa un gruppetto di persone chiacchierava allegramente al calduccio del vecchio caminetto. 
Era il sesto anno che passavano il natale tutti assieme, erano come una grande famiglia ormai. 
Ron aveva invitato Lavanda con cui stava da qualche mese, ovviamente c’erano Hermione ed Harry e alcuni membri dell’Ordine, tra cui Lupin e Tonks. Passarono una serata davvero divertente, scherzando e ridendo, e non pensando per una volta ai soliti problemi, che poi era sempre uno: Voldemort che diventava sempre più potente. 
Dopo cena tutti erano in cucina a brindare e chiacchierare, tranne i ragazzi che erano andati in salotto per stare un po’ tranquilli tra loro. La stanza era piccola, ma confortevole come tutta la casa, insomma.
Il debole caminetto riscaldava la stanza ed emetteva una luce fioca. 
Un divanetto rosso e malandato era al centro, mentre due vecchie poltrone si trovavano ai lati. 
Ron si sbaciucchiava su una di queste con Lavanda, non facevano altro, sembravano attaccati con la colla, se non avessero avuto bisogno d’aria, probabilmente, non si sarebbero più separati. 
Harry e Ginny erano sul divanetto e discutevano animatamente su una festa organizzata nella stupenda villetta di Seamus. Nell’ultimo periodo non sembravano andare molto d’accordo, litigavano per qualunque sciocchezza. 
Hermione, invece., era sull’altra poltrona a leggere un libro, o meglio a sfogliarlo distrattamente. Era un po’ cambiata in questo periodo, passava molto tempo da sola, soprattutto quando c’erano Ginny e Lavanda con i ragazzi.          
-Harry, dobbiamo andare per forza alla festa di Seamus è importante..-  sbottò Ginny  irritata. –Ci saranno un sacco di persone, quasi tutta la scuola ci va, non capisco perché non vuoi.- Ginny era sempre più capricciosa, certo amava Harry, ma, stranamente, non riusciva più a capirlo come una volta.
-Ginny, per favore, ti ho già detto che non mi va..- Ribatté il ragazzo stancamente. - Voglio godermi le vacanze tranquillamente, senza festini, alcol o roba del genere..- Continuò. – Se vuoi andare vai, non ti sto dicendo di non andare, ma senza di me.. – Era tutta l’estate che Ginny lo portava a feste piene di gente ubriaca dove non ci si divertiva nemmeno. Era stanco, di tutto..
- Grazie mille, Harry.- Disse gelida la rossa. –Non so che diavolo ti prende in questo periodo.. Dov’è finito l’Harry dolce e premuroso dei primi mesi? No, perché adesso c’è solo quello che pensa a Voldemort, che si preoccupa per tutti, che non ha mai tempo per me. –
Concluse con gli occhi lucidi, aveva le guance arrossate e i capelli scompigliati.
Hermione alzò lo sguardo per ascoltare meglio. All’inizio sembrava una delle loro solite discussioni che si risolvevano con Harry che diceva: “Va bene amore, mi dispiace.” Ma adesso non sembrava proprio sul punto di dirglielo. La riccia sentiva un peso sullo stomaco, mai provato.. o forse si, una volta.. Al momento non seppe spiegarselo però..
Ron e Lavanda, dal canto loro, pareva non si fossero accorti di niente, erano tutti aggrovigliati, si staccavano solo per riprendere un po’ d'aria.
-Senti Ginny- riprese Harry pazientemente come qualcuno che sta spiegando ad un bambino una cosa elementare –Non capisco perché fai così per una stupida festa, cosa c’entra adesso tutto questo?- Ecco adesso stava cominciando ad arrabbiarsi sul serio.- E’ tutta l’estate che mi trascini a queste feste come il tuo stupido trofeo, lasciami in pace per una buona volta..-
Ahia, l’aveva detto.. e adesso?
-CHE COSA?!- tuonò Ginny indignata- il mio trofeo?! Harry, per favore, non dire sciocchezze, sai che per me non sei mai stato Harry Potter, ma solo Harry. Non dirmi certe cose.- Concluse con le lacrime agli occhi, che strizzò per ricacciarle dentro.
-Non so più cosa pensare, Ginny..- Riprese il ragazzo chiudendo gli occhi.

 Hermione decise che ne aveva abbastanza per quella sera.. Tra sbaciucchiamenti e litigi le era venuto il mal di testa, si alzò dalla poltrona cominciando a raccogliere le sue cose.
-Ehm- Cominciò titubante, avrebbe urlato anche a lei? - Scusate ragazzi io vado a letto, sono stanca.- disse guardandoli.
Ron e Lavanda, in quel momento, si staccarono come ritornati dal mondo dei sogni..
-Oh dai Hermione è ancora presto- disse Ron sbuffando. – Ogni anno non andiamo a letto prima di mezzanotte, non fare la guastafeste..-
-Lo so, Ron, mi dispiace, ma sono stanca veramente..- rispose Hermione- E poi devo ancora fare i bagagli..- Aggiunse a mo’ di scusa.
-Bagagli!? Quali bagagli, Hermione? Manca ancora una settimana all’inizio della scuola.- s’intromise Harry chiaramente confuso.
Ginny sembrava abbastanza irritata.. Aveva interrotto la loro discussione per una sciocchezza.
-Non ve l’ho detto?-  Rispose Hermione accigliata.- Devo essermelo dimenticato, ma come ho fatto?! Comunque, domani vado dai miei, ho già informato tua mamma, Ron, passerò con loro il resto delle vacanze..- Concluse abbozzando un sorriso.
-Ma se le hai sempre passate con noi, Hermione.- Ribattè il rosso. –E’ successo qualcosa a casa?- Ogni anno aveva sempre passato il Natale con loro, tranne il primo, quando ancora non correva buon sangue tra loro.
-Appunto, mi sembrava carino passare un po’ di tempo con loro, visto che non li vedo da molto.-  Rispose la riccia. Beh in realtà, non era questo il vero motivo.. Da un po’ di tempo si sentiva, come dire, il terzo incomodo. Non era una bella situazione per lei.
-Allora, buonanotte ragazzi, e buon Natale. Ci vediamo a scuola settimana prossima.- Così dicendo salì le scale ed entrò nella stanza che divideva con Ginny e Lavanda.
-Beh, io l'ho sempre detto che ha qualche rotella fuori posto..- Disse Ron accigliato e Lavanda fece una delle sue solite risatine senza alcun senso.
-Hermione si comporta in modo strano in questi giorni..- Aggiunse Harry preoccupato. - C'è qualcosa che non va..-
-Che c'è di strano a voler passare un po’ di tempo con la sua famiglia? Io non ci vedo niente di male.- Disse Lavanda indifferente giocando con una ciocca di capelli del suo ragazzo.
-Tu non conosci Hermione..- Dissero in coro Ron ed Harry con una nota di rassegnazione nella voce. Loro erano le sole due persone che potevano capirla veramente, che potevano capire quello che le passava per la testa.. e non voler passare il Natale alla Tana era sospetto.
- Vado su a parlarle. - Disse il Prescelto ad un tratto. Non era stupido, aveva visto il cambiamento di Hermione, anche se era sempre troppo occupato a litigare con Ginny.
-Harry!- urlò Ginny indispettita- Se non ti dispiace stavamo parlando, Hermione può benissimo aspettare.-
-No Ginny, non può, non è da lei comportarsi così.- Ribattè Harry contrariato- Tu non la conosci quanto me..!-
-Oh ma davvero?!- disse Ginny ironica- Ma sentilo, si dia il caso che lei è la mia migliore amica, la conosco quanto te.. e, inoltre, tu sei il mio ragazzo, dovresti preoccuparti per me, non per lei.. – Aveva ricominciato ad urlare, cosa che mandò Harry su tutte le furie, se prima era arrabbiato per la discussione sulla festa, ora lo era molto, ma molto di più. Non doveva mettere in mezzo i suoi amici, non doveva paragonarsi a loro, soprattutto ad Hermione che per lui c’era stata sempre.
-Ginny, quando la smetterai di fare la bambina?- urlò Harry che adesso si era alzato.- Conosco Hermione meglio di chiunque altro qui dentro, non metterti sempre in mezzo!-Ron e Lavanda li guardavano a bocca aperta..
Da quando Harry parlava così a Ginny?
Da quando Harry aveva la forza di dirle di stare zitta una buona volta?
-Adesso mi sono proprio stancata Harry!- ribattè la Weasley con gli occhi, di nuovo, lucidi- Non puoi dirmi queste cose.. Ti importa di tutti tranne che di me! Parli sempre di Hermione, di Ron, di Quidditch.. Non ce la facciò più! Mi dispiace, ma non possiamo continuare così- urlò tutto d'un fiato mentre ormai non tratteneva più le lacrime.
-Benissimo, hai finito?- Rispose Harry più duro di quanto volesse. La verità era che non ce la faceva più neanche lui.. Certo aveva amato Ginny, all’inizio quando era una ragazza comprensiva e divertente, ma adesso..era soffocante.
La ragazza lo guardò a bocca aperta per una manciata di secondi.

-E’ finita, Harry.- Sussurrò abbassando lo sguardo. Le faceva male dire una cosa del genere, ma forse era la cosa più giusta da fare.. 
Il moro rimase in silenzio per un attimo, il tempo minimo per realizzare cosa fosse successo. – Beh, forse è meglio così, Ginny..- Disse con un’alzata di spalle.
Quella notizia, si accorse, non gli fece nè caldo e nè freddo, lo lasciò, completamente, indifferente, lì per lì non seppe spiegarselo, ma l’avrebbe capito pochi minuti dopo.
L’unica cosa che voleva fare adesso era andare da Hermione, parlare con lei e poi raccontarle tutto..
Lasciò tutti a bocca aperta, salì le scricchiolanti scale di corsa ed arrivo davanti alla porta della camera di Hermione, bussò più volte, ma non rispose nessuno.
Decise di entrare, comunque. Era salita pochi minuti prima, dove sarebbe potuta andare?
La stanza era molto piccola e buia, tre lettini erano l’uno accanto all’altro con vecchi copriletto sgualciti. Effettivamente Hermione non c’era, ma avvertì dei rumori provenienti dalla stanza accanto: il bagno.
Si sedette, quindi, su uno dei piccoli letti e aspettò che la ragazza uscisse...

  
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