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Autore: OdiTheUnicorn1975    29/12/2014    1 recensioni
Karma è una ragazza come le altre, con un solo problema: soffre di leucemia. Non si è mai posta il quesito "cosa fare prima di morire?", perché una ragazza solare come lei non aveva il motivo, ma ora il suo unico pensiero è "morirò, e forse presto".
Ci troviamo davanti ad una diciassettenne con un unico pensiero: la morte. Scopre di avere la leucemia e di doversi operare al midollo osseo il prima possibile. Tra trasfusioni, trasferimeti e operazioni, Karma incontrerà un ragazzo, poco più grandi di lei, che le salverà la vita: Matthew. Karma ruberà il cuore a Matt e non solo quello...
Leggete per scoprire la storia di Karma, la "ragazza bianca" e Matt, il ragazzo "senza midollo".
(i sopranomi non sono casuali, leggendo capirete)
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Benvenuta in Amrica!














Matthew dell'aeroporto si è imbarcato da un pezzo, ma mi ha lasciato il suo numero con la scusa che gli "piacerebbe sapere come è finita la deliziosa storia di Karma e il ragazzo senza midollo".
Lo ha chiamato così quando gli ho detto che mi avrebbe donato il suo midollo osseo, e io l'ho trovato un soprannome carino.
Mi ha raccontato anche di lui.
Ha detto che lui si sta trasferendo in Inghilterra, per seguire le lezioni all'università di Oxford e che il suo sogno è diventare uno scrittore di romanzi per ragazzi.
Ci siamo salutati con un cenno della mano e piano l'ho visto scomparire dietro le grandi mura che separano l'ala d'aspetto con quella per i passeggeri dei vari voli.
Dopo quasi un'ora dall'arrivederci con Matthew, i miei genitori vengono a cercarmi con le valige.
Senza dire niente ci incamminiamo verso l'uscita dell'aeroporto.

Non credevo esistesse più rumore di quanto non ce ne fosse dentro, ma non avevo ancora fatto i conti con quello che succedeva fuori da quelle mura, mio padre chiama un taxi, e anche se è nato e cresciuto qui, in America, il suo è uno spirito inglese, e quindi si "fa mettere i piedi intesta" da un americano qualunque, che si prende il nostro taxi.
Mia madre, stanca e frustata, fa scostare mio padre dal l'uscio della strada in malo modo e portandosi due dita alla bocca emette un fischio che farebbe invidia ad un vero Newyorkese.
Carichiamo tutti i bagagli nell'auto con l'aiuto dell'autista e saliamo sul sedile posteriore della vettura gialla.

-"mamma, non per essere impicciona, ma dove ci troviamo?"- domando in modo sarcastico.
-"siamo a Chicago."-
Ecco spiegato il freddo glaciale.
-"aspetta, ma i nonno non vivono a New York?"-
Chiedo dopo essermi ricordata dei miei nonni paterni che non vedo più da qualche anno.
-"esattamente. Passeremo il natale da loro, infatti."-
Che bello, è tanto di quel tempo che non passo un po' di tempo con loro, e ora passeremo il natale insieme.
Ah il Natale.
Natale.
Aspetta un attimo.
-"come sarebbe a dire Natale? Vuoi dire che non torneremo a casa per Natale? Manca più di un mese a Natale! Quanto rimarremo qui?"-
Domando per ultimo rilassandomi un tantino.
-"all'incirca 4 o 5..."- Non la lascio finire
-"settimane, vero?"-
-"no tesoro. Resteremo qui 4 o 5 mesi, se non di più. Questo tipo di interventi sono complicati e necessitano molto tempo."-
-"mamma! Molto tempo sono 2-3 settimane al massimo. 5 mesi sono una vita!"-
-"lo so tesoro. Però siamo in America e non possiamo litigare in tutti i paesi del mondo, quindi non iniziamo."-
-"bene."-
Mi giro dalla parte del finestrino e guardo il panorama intorno a noi.
Più andiamo verso Chicago più l'aria si fa fredda, vedo persone con cappotto sciarpe d guanti ovunque e ripenso alla mia valigia.
Forse non ho portato abbastanza abiti invernali per ripararmi dal freddo.
Immersa nei miei pensieri non mi accorgo del primo tintinnio del mio cellulare, ma subito dopo me ne arriva un altro così sblocco lo schermo e vedo cos'era.

*è più bello di me?* e subito dopo un altro messaggio
*a proposito sono Matt*
Così rispondo, senza chiedere di chi parla, perché praticamente è stato il solo argomento delle nostre chiaccherate in aereoporto.
*lo so chi sei. È un principe azzurro a cavallo praticamente!
*
*come sarebbe a dire? Nessuno è più bello del sottoscritto! Era una domada retorica.*
Rido leggendo il messaggio.
*idiota! Ancora non l'ho visto e se fosse davvero un principe a cavallo lo spingo giù sperando in un trauma cranico. I cavalli sono molto alti ops.* 
*ho mio Dio! Ho una pazza omicida come prima amica inglese!*
Rido ancora così mia madre si insospettisce.
-"con chi parli tesoro? Un ragazzo?"-
-"un amico che ho conosciuto"-
Accenna un sorriso e riprende a fare quello che stava facendo un minuto fa.
*già!* rispondo solo.
*ehy ora devo andare per sapere i corsi da seguire ma dopo mi racconterai tutto sul ragazzo senza midollo!
P.s voi inglesi siete tutti razzisti contro gli Americani?*
*Siete voi gli antipatici boriosi*

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Arriviamo in città dopo alcune ore nel taxi, e il mio pensiero va al conto che il tassista chiederà per il viaggio.
Qui non sono tutti come in Inghilterra, sono tutti scontrosi e arroganti, mentre invece noi, siamo più sofisticati e pacati.
La città è proprio come me l'ero immaginata, molto caotica e, sopratutto, grande... Enorme oserei dire.
Ci sono grandi strade e un infinità di macchine che le attraversano.
Le persone non sono del tutto civili, ma credo ci si possa lavorare.
I grandi grattacieli che sovrastano l'intera città.
Non ho mai visto tanta gente nello stesso posto, e posso dire di essere spaventata da tutte queste persone.
Gente che corre in due versi opposti, persone che si scontrano e gridano, tutto questo è ansioso.

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L'albergo è enorme, anche conoscendolo a memoria ci si potrebbe perdere.
Un ragazzo che lavora li ci ha portato le valigie in camera.
All'ingresso ci sono delle ampie finestre che lasciano entrare la luce, al centro dei divanetti bianchi padroneggiano la stanza, e tra un divano e l'atro ci sono dei tavolini, anche questi rigorosamente bianchi, con sopra delle riviste.
Ai due lati opposti della stanza ci sono le reception e più distanti da esse due grandi archi, che intuisco siano le entrate al ristorante dalla musica e dal rumore ovatto di piatti che si scontrano.
Ho scoperto che l'albergo ha una piscina al chiuso riscaldata e una vasca idro-massaggio, ma la cosa migliore è che avrò una stanza tutta mia.
I miei genitori mi hanno prenotato una stanza matrimoniale solo per me, si sono giustificati dicendo che quella sarebbe stata la vacanza che ormai non avevamo da troppi anni. So che c'è qualcosa sotto, ma non mi importa in questo momento perché sono felice ma esausta dal viaggio, nello stesso modo.






ANGOLO AUTRICE:
Salve! 
Sono riuscita ad aggiornare subito, prima che mi arrivi il cellulare nuovo, così non passerà molto tempo per il prossimo capitolo. 
Allora, benvenute in America, d'ora in poi, tutto sarà ambientato a Chicago, e New York, ma darò poco conto alle giornate passate a New York, quindi possiamo dire che ormai il tutto sarà ambintato a Chicago. 
Karma imparerà ad apprezzare l'America e i suoi cittadini, ma non subito, perché si sa, l'Inghilterra e l'America anche se per alcuni aspetti sono simili, per altri sono due mondi opposti. 
Detto questo vi auguro un buon capodanno e felice anno nuovo, perché probabilmente non pubblicherò in questi giorni.
Un bacione 

.vostra Delly  
  
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