Questa
micro-storia-o-come-la-volete-chiamare è
dedicata a tutti coloro che negli anni mi hanno spronata a scrivere e
aiutata.
Non è degna di un
ringraziamento così vasto e
importante, in realtà è solo un esperimento che,
tanto per cambiare, non mi
convince per nulla. Però in qualche modo mi ci sono
affezionata, quindi provo a
lasciarlo cadere nella mia pagina autore e vedere che cosa
succede…
Mah.
E’ nato come scommessa
con me stessa: in genere non
sono in grado di stare in cento lettere nemmeno con le fanfiction,
semplicemente non mi riesce…
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Il
ragazzo uomo guardava stordito il tramonto dalle rovine in fiamme della
sua
casa.
I
suoi occhi si perdevano in quel sangue, annegavano in quelle calde
sfumature
cremisi.
Non
s’intonavano alla sua anima di piombo, ma lui le amava
ugualmente sopra ogni
cosa, viveva per loro.
Fissò
estasiato le fiamme salire al cielo, dello stesso colore del sole
morente,
fondersi con esso, mentre il fumo veniva portato via dal vento e
confusi pezzi
di carta svolazzavano sopra la sua testa -i documenti di suo padre-.
Anche
le grida si erano ormai concluse da tempo.
Era
finita, dopotutto.
Il
ragazzo sorrise.