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Autore: TheSandPrincess    29/12/2014    1 recensioni
Adesso sono seduta in spiaggia, a guardare il mare, e il sole che ci si tuffa dentro.
Ti direi che è un tramonto bellissimo, e che vorrei tu potessi vederlo, ma sarebbe una bugia.
Questo tramonto non è bello.
Questo tramonto è rosso, come il sangue che gli dei ci stanno chiedendo di versare, come il sangue che io non voglio veder scorrere.
Questo tramonto è rosso, e mi fa paura, perché ho quindici anni e non voglio morire.

[raccolta | OC | missing moments]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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#5. Poligono di tiro con l'arco ~
Solo tu e il bersaglio









 






Cahaya guarda il bersaglio, con le sopracciglia aggrottate per la concentrazione.
Cerca di isolarsi da tutto ciò che la circonda. 
Esistono solo lei e il bersaglio.
Prende un respiro profondo, fissando gli occhi sul piccolo puntino rosso che ne rappresenta il centro. 
Espira, e nello stesso momento scocca la freccia.
Immobile, ne segue il percorso con lo sguardo, sperando che arrivi a destinazione, pregando di non aver fallito anche stavolta.
Questa speranza folle non la lascia fino a quando non vede la freccia conficcarsi nel legno. 
Ha preso il quarto cerchio.
Cahaya si lascia sfuggire un lamento frustrato, e sbatte l'arco a terra, sconfitta.
Perché solo lei non ne è capace? Perché solo a lei Apollo ha negato una mira perfetta? 
Non fa altro che chiederselo, ma sa fin troppo bene che non riceverà risposta.
Con un sospiro, si passa una mano sul volto.
Ha i capelli scuri, Cahaya, e la pelle scura, ma la sua espressione di solito emana una luce inspiegabile.
Oggi, però, è scura anche quella.
Perché Cahaya sa che il motivo per cui non è brava quanto i suoi fratelli con l'arco è che suo padre ha voluto donarle una voce decisamente fuori dal comune, più bella di tutte quelle degli altri figli di Apollo. Sa che si tratta di un tentativo di bilanciare le capacità, e le è sempre andata bene così.
Almeno finora.
Perché adesso che si tratta di combattere, la sua voce non servirà a nulla.
Non l'aiuterà a restare in vita, non la proteggerà dai mostri, non impedirà che si versi del sangue. Nessuno lo dice, nessuno glielo fa pesare, ma lei sa che è così.
Adesso che si tratta di combattere, Cahaya non servirà a nulla.
Cahaya non servirà a nulla.
Le parole le rimbombano nella testa, si amplificano, le impediscono di concentrarsi su altro. Si sente come se le mancasse l'aria, come se stesse per affogare.
Cerca di calmarsi, fa un respiro profondo. 
Raccoglie l'arco da terra, con mano ferma.
Cahaya servirà a qualcosa.
Si rimette in posizione, e il suo cuore smette di battere furiosamente per la paura e per la rabbia.
Tira fuori una freccia dalla faretra, e la incocca come se non ci fosse al mondo azione più naturale.
Sente le voci dei suoi fratelli e degli altri semidei, che cercano di fingere una tranquillità che ormai non li ha abbandonati da tempo. Le cancella.
Sente gli uccelli che cinguettano negli alberi, senza preoccupazioni, ignari di quello che sta per piombare sul mondo. Li cancella. 
Vede gli altri bersagli, allineati accanto al suo, con frecce conficcate nel centro esatto, o poco lontano. Li cancella.
Vede gli alberi, oltre il poligono di tiro, di quel verde così brillante da sembrare finto. Li cancella.
Ci sono solo lei e il bersaglio.
Le sembra quasi di sentire la presenza di Lee alle proprie spalle. Come se lui fosse ancora qui, ancora pronto a insegnarle tutto quello che sa.
Improvvisamente, si sente in dovere di ripagarlo.
Solo tu e il bersaglio, Cahaya.
Scocca.






Cahaya ha gli occhi chiusi quando la freccia arriva a destinazione, 
ma Michael Yew, che si sta esercitando poco lontano da lei, non può fare a meno di stupirsi. 
La freccia si è conficcata esattamente al confine fra il centro e il secondo cerchio. 
Eppure, è piuttosto sicuro che se dovesse valutare il tiro in una competizione, 
lo classificherebbe come centro.























Yaw.
Da qui, credo, iniziamo a capire un po' meglio chi sia questa Cahaya.
Non so se sono l'unica malata che si fa questo genere di domande, ma a un certo punto mi è venuto da chiedermi se fosse davvero possibile che tutti i figli di Apollo fossero bravissimi con l'arco. Insomma, ok che loro padre è una metà del duo di arcieri più famoso dell'Olimpo, ma ci sono anche un sacco di altre cose sotto la giurisdizione di Apollo: la poesia, la medicina, il canto... E alla fine mi sono risposta che magari, proprio come i figli delle diverse divinità hanno capacità diverse, magari anche all'interno della stessa cabina potevano esserci differenze simili, un po' come Nico e Hazel: uno controlla i morti, l'altra le ricchezze. Quindi, eccovi una figli di Apollo incapace con l'arco (rispetto agli standard dei suoi fratelli, s'intende), ma con una voce straordinaria.
Per quant riguarda invece la costante menzione di Lee (che sarebbe Lee Fletcher, ovviamente), devo ammettere che neanche io so bene come sia venuta fuori. Si tratta di un personaggio di cui ci viene parlato praticamente solo per dirci che è morto, ma che diveva evidentemete avere un ruolo importante, essendo il capo della casa di Apollo. E quindi, un po' così, perché mi andava, ho deciso di includerlo, prendendomi la libertà di creare questo forte legame con Cahaya.
E quindi niente, perdonatemi se aggiorno ogni due per tre e vi rompo le scatole, ma sono in vacanza e non ho niente da fare xD

-TheSandPrincess-
  
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