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Autore: LisaTWD    29/12/2014    2 recensioni
MODERN!AU, I personaggi hanno l'aspetto che possiedono nel secondo film. Potrebbe sembrare un po' OOC
"D-Domani?! Domani... Domani non posso!..." Astrid deglutì a fatica il sorso d'acqua che stava bevendo e iniziò a battere sul bicchiere.
Diventò più nervosa, e il suo ragazzo lo notò. Erano rare le situazioni in cui lei si sentiva a disagio, di solito lui tra la coppia lasciava trapelare sentimenti che nessun'altro avrebbe dovuto conoscere. Si preoccupò.
E se ci fosse stato in ballo qualcosa di grosso?
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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~"Mia!"
L'ultimo sforzo, l'ultimo traguardo, l'ultimo gesto.
Si gettò letteralmente sul pallone, mentre quell'insieme di strisce gialle e blu piroettava in  aria. Respirò voracemente, in cerca di aria.
Sorrise soddisfatta quando la palla colpì il suolo avversario.
Esclamazioni di felicità arrivarono dal pubblico che osservava la partita, ed improvvisamente Decine di scrittori del giornalino del Liceo di Berk si aggrapparono alle giocatrici, che rilasciavano una testimonianza dopo l'altra. C'era chi però, non aveva molto tempo...
"Termina così l'ultimo match della stagione con vittoria delle Mortali Tempeste, che hanno giocato in casa, capitanate da Astrid Hofferson. Dicci, Astrid; cosa ne pensi di questo campionato...?" "Perdonami Heather, non posso restare un minuto di più;- corse spedita verso lo spogliatoio per acciuffare i vestiti buttati alla rinfusa, ed uscire correndo, facendosi strada tra la folla- ...Posso solo dire che sono orgogliosissima della nostra vittoria, ringrazio tutti quanti per il sostegno e constato che abbiamo avuto un ottimo gioco di squadra. Scusami, devo scappare, ho un altro team a cui pensare"
"Sono confusa, Astrid, le altre due partite sono già state ieri e l'altro ieri..."
"Ho un saggio di danza!" Gridò mentre si catapultava nella macchina del fidanzato.
E se fosse arrivata in ritardo? Non poteva permetterselo, sarebbe stato un anno di fatiche inutile, gettato. Ed è per questo che avrebbe sbraitato a Hic per tutto il tragitto di accelerare in continuazione.

Come telepatia, non appena lei entrò nell'automobile, Hiccup diede a tutto gas e sviò per le vie di quella piccola cittadina verso il centro del paese, alla Sala Grande "Sale per ogni vostro uso".
Consisteva in tutto e per tutto in un teatro, con platea e palcoscenico, ma veniva utilizzato anche per discorsi importanti da parte del sindaco della città o celebrazioni differenti.

Quando entrarono, arrivati addirittura in anticipo, Hiccup quasi si meravigliò dell'allestimento con cui era stata adornata la Sala quella serata. Avevano perfino cambiato le tende, che dall'usuale blu erano divenute rosse, con frange dorate. Lo stesso motivo ripercorreva e si distribuiva per tutto il salone.
Si stupì di come, gli scorsi anni, non si fosse accorto di tutto il trambusto che veniva provocato, e dalla improvvisa chiusura del locale; ma si seppe spiegare, in quanto il teatro non rappresentasse sicuramente una saletta per giovani.

"Hic? Hiccup?!- la bionda gli stava sventolando la mano davanti al volto, si era totalmente incantato- Belle eh? Pensa che ci ha dato una mano anche tuo padre" "Quindi mio padre sapeva che..." "Era l'unico he assisteva e che assiste tuttora ai miei spettacoli. Non lo ringrazierò mai abbastanza, era come se mi sentissi a casa. E poi, Hic, un sindaco come si deve, esattamente come tuo padre, non si sarebbe perso un evento così. Non se l'è perso mai. Nemmeno un anno. Ogni..." "E non mi ha detto nul..." "Gliel'ho chiesto io... non penso ne avrebbe fatto parola comunque con te... Era... stupito talmente tanto la prima volta che, ogni anno che mi vede comunque è sempre... - Strinse i denti, e cambiò discorso-
Sul serio io sembro mio padre? Non ho davvero un briciolo di femminilità?"
Astrid aveva cambiato espressione, non era più la bimba eccitata per un saggio. Era uno sguardo rotto, spezzato, disilluso.
"Astrid,..."
"No, Hiccup! L'ho dichiarato esplicitamente a tutta la scuola, tutta Berk! Io non so se sono pronta..."
La zittì con un bacio veloce, e la guardò in una maniera tale che le trasmise abbastanza calma e sicurezza per potere pronunciare ad alta voce: "Nessun rimpianto. Hai ragione"
Si abbracciarono. Il moro parlò: "Tu non sei come tuo padre. Non starei qui se fossi come lui." "Aspetta solo che glielo vada a dire..." "Sai benissimo che hai fatto la cosa più giusta" Disse sviando l'argomento, e ridendo lui. Un riso contagioso, ma vero.

E si sorrisero. La voce dell'attrezzista risuonò: "Forza, Astrid!"
Ormai avrebbe dovuto indossare il suo magnifico costume, si erano trattenuti fin troppo. Mentre lei si allontanava l'altro inevitabilmente si accorse della meta particolare verso la quale la bionda si stava dirigendo. Hic alzò gli occhi al cielo: "Cioè, anche Skaracchio?! Ma ero l'unico che non lo sapeva?!" "Adesso lo sa tutta la città, perciò smetti di frignare!"

Il moro andò ad accomodarsi vicino a suo padre, che stupefatto, lo guardò. Dopo un attimo, però si sentì più sollevato, sicuramente da un enorme peso: "Benvenuto figlio, alla XXII edizione del saggio di danza della Berk Dance School"
"Astrid ti ringrazia, papà. Di tutto"
L'omone rise burbero: "Oh, ma sa che non ne ha bisogno, e che lo faccio senza problemi. Adesso silenzio. La tua fidanzata danza divinamente, e non devi perderti un solo movimento" Disse strizzandogli un occhio.


Che idiota! Era dovuto uscire durante il finale perché se li era dimenticati. Se lo sarebbe rimproverato per sempre.
Ricorse dentro la Grande Sala, ed inciampò proprio in lei.
"Quasi non ti riconoscevo, mi ero abituato a vederti con quel tutù indosso. Sei stata sublime, lo sai?"
"Grazie, Hic."
Fu spiazzata dal mazzo di fiori che le venne posto sotto al naso.
Il suo primo mazzo di fiori. Quanto aveva sognato quel momento. Ogni anno sapeva che non le sarebbe arrivato nulla; il sindaco Stoick faceva fa troppo per lei; mentre i genitori delle altre bambine facevano a gara a chi comperava il mazzo più grande o con più fiori alla figlioletta.
Il suo, semplicemente dall'amore della persona che gliel'aveva regalato, rappresentava uno dei gesti più belli che lui avesse fatto a lei.
Lo baciò, trasmettendogli tutta la gratitudine che un semplice "Grazie", non avrebbe potuto offrire.
Ma lei era testarda
"Ti sei perso il finale. Sai che avevo paura ti stessi annoiando e pensavo iniziassi a pensare che ti avrei costretto obbligatoriamente a venire e..."
E così lei continuò, camminando mano nella mano con il pazzo scellerato di cui si era innamorata.
Del resto...
Lui era sempre stato un cretino. Ma lei non desiderava altro. Voleva solo che quell'idiota le restasse sempre accanto.


Ovviamente all'ennesima richiesta da parte dei ragazzi di uscire il pomeriggio in cui il moro aveva scoperto la dedizione della fidanzata per la danza; lei aveva declinato. E lui anche. E a parere di lei, era stata la cosa più stupida e allo stesso tempo intelligente e altruista che il suo ragazzo le potesse fare.

-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-
Non riesco proprio a non ficcare le mie passioni nella fanfic, vero?
Capitolo più lungo che io abbia mai scritto O_O, uno di quei miracoli da nevicata.
Bene, Fine storia, spero sia piaciuta, se non è chiaro qualcosa (potrei essermi persa in diversi punti) chiedete pure :D
A_d_a

   
 
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