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Autore: Fenio394Sparrow    30/12/2014    4 recensioni
Questa storia si è classificata quarta al contest "I'm on a roller coaster thet only goes up" indetto da M4RT1 sul forum di EFP
{Coffee Shop!AU|| Fili!Centric|| Hope you have fun!}
«Perfetto!» fece Kili chiudendo il menù: « Allora una cheesecake ai frutti di bosco, cappuccino e caffè con panna, grazie.» La cameriera appuntò tutto sul proprio taccuino e se ne andò –non prima di ammiccare in direzione del biondo, che, dal canto suo, fece finta di non vederla, anche se l’aveva vista eccome. «Allora, fratellino» esordì Fili staccando gli occhi dalle gambe della ragazza: «Come avete passato quest’ultimo mese tu e Tauriel?»
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fili, Kili, Tauriel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Partecipa al contest "I'm on a roller coaster thet only goes up"
Nome: The_Monster (efp) FelixTentia (forum)
Pacchetto: Amore fraterno
Elementi Utilizzati: tutti
Fandom: Lo Hobbit
Personaggi: Fili, Kili, Tauriel (solo nominata)
Raiting: giallo (efp comanda così u.u)
Generi e avvertimenti: fluff (suppongo che possa essere definito così) slice of life; Coffe Shop!AU
NdA: in fondo alla pagina.



Cupcakes and pies
 
Non capitava spesso che i due Durin prendessero un caffè insieme: sia perché entrambi avevano orari proibitivi –Fili in officina con Dwalin e Thorin, suo fratello sempre in giro a studiare- sia perché Kili era pazzo di Tauriel e trascorreva ogni pomeriggio libero che aveva con lei. Fili aveva iniziato a sospettare che suo fratello fosse diventato un ninfomane - e non poteva di certo dargli torto. Tauriel era bellissima e non fosse stata la ragazza di suo fratello un bel pensierino ce lo avrebbe fatto pure lui. Tuttavia erano più di cinque anni che stavano insieme e la cosa sembrava non voler finire tanto presto; Fili, dopo tutto quel tempo, aveva imparato che, sotto il velo di freddezza che caratterizzava la rossa, era celata una personalità gentile, sognatrice e combattiva.
Oltretutto Fili era convinto servisse un contrappeso alla leggendaria esuberanza del fratello, cosa che Tauriel sembrava in grado di fare egregiamente. Doveva essere sincero: a lungo andare aveva dovuto ammettere che, sebbene avesse fatto parte della Campagna Elettorale di quello spocchioso di Thranduil e per un breve periodo avesse avuto una storiella con suo figlio, la rossa era davvero una bella persona e le voleva bene.
Un po’ altezzosa e ribelle, ma gentile e sensibile come pochi. All’inizio sua madre e lo zio Thorin non erano stati contenti della scelta del fratello, specie perché quell’anno fu Thranduil e non Thorin a vincere. Ma anche Dìs e Thorin –dopo quell’iniziale reticenza- avevano iniziato ad apprezzare la ragazza, ritenendola quella giusta per Kili e considerandola a tutti gli effetti membro della famiglia.

«Allora, ragazzi, cosa vi porto?» la graziosa cameriera era apparsa dal nulla, sorridendo loro mentre estraeva il taccuino dalla tasca pronta per scrivere.
«Per me un caffè con panna. Kili, tu che prendi?» Suo fratello si decise a tirar fuori il naso dal menù: «Cosa mi consigli?» chiese rivolto alla ragazza. La cameriera parve pensarci un secondo prima di sorridere e di parlare con voce squillante: «Oggi se prendi torta di mele e caffè hai panna e biscotti al cioccolato in omaggio, ma fossi in te prenderei  una cheesecake ai frutti di bosco: è la specialità di Bilbo!»
«Perfetto!» fece Kili chiudendo il menù: « Allora una cheesecake ai frutti di bosco, cappuccino e caffè con panna, grazie.» La cameriera appuntò tutto sul proprio taccuino e se ne andò –non prima di ammiccare in direzione del biondo, che, dal canto suo, fece finta di non vederla, anche se l’aveva vista eccome. «Allora, fratellino» esordì Fili staccando gli occhi dalle gambe della ragazza: «Come avete passato quest’ultimo mese tu e Tauriel?»
«Solita roba: abbiamo fatto birdwatching, osservato i pianeti e le stelle –lo sai che Tauriel è fissata con queste cose- prelevato campioni d’acqua ..»
Fili ridacchiò: «Ma davvero l’università vi paga per fare queste cose?»
«Ehi!» ribattè offeso Kili: «Guarda che quello di ricercatore è un mestiere più che onorevole!»
Fili alzò un sopracciglio, ghignando. «E va bene, va bene!» si arrese Kili: «Ha fatto tutto Tauriel. Io ho solo portato in giro l’attrezzatura e non ho nemmeno fatto niente di divertente!»
«Ah davvero?» fece Fili ridendo sotto baffi al suo fratellino che aveva iniziato a metter su il broncio per quell’ingiustizia.
«Sì!» gli rispose- non cogliendo la presa in giro del fratello-: «Tutte le ore che Tauriel passava a fare birdwatching io dove stavo? In tenda! -iniziò a scimmiottare la sua ragazza- “Fai troppo rumore, Kili, li farai scappare tutti!” Ma a me..»

Fili non prestava molta attenzione al resoconto dettagliatissimo che il suo fratellino stava facendo riguardo alle tecniche d’osservazione che lui avrebbe voluto attuare- su Tauriel però- perché era troppo impegnato ad osservarlo con attenzione. Non era la prima volta che accompagnava la sua ragazza per aiutarla nelle ricerche, ma ogni volta che tornava da quei viaggi Fili lo temeva sempre di trovarlo un po’ cambiato, invece rimaneva sempre uguale a sé stesso. Quella barbetta lì, per esempio: non ne voleva sapere di crescere nonostante i ventitre anni suonati del fratello –era sempre lì, corta, sulle sue guance, non se ne andava mai- come pure quell’aria fanciullesca e sbarazzina che lo caratterizzava. L’allegria che aveva nello sguardo era la felicità tipica dei bambini, di chi sa vedere il bello in ogni cosa, di chi sa che ogni cosa è bella. Kili non era più un bambino, eppure suo fratello lo vedeva ancora come tale: il suo bambino, quello che lo seguiva dappertutto, che voleva uscire quando lui usciva, che piangeva quando lo vedeva piangere ancora prima di sapere il perché.

Ed ora era lì, a parlargli per l’ennesima volta della donna che amava: l’ardore che metteva nel parlarne Fili non glielo aveva mai visto; la passione che aveva nello sguardo quando pensava agli occhi verde bosco, ai capelli di fiamma, nessuno poteva eguagliare quella che in Kili ribolliva come tempesta. All’inizio Fili detestava Tauriel perché credeva che gli avesse strappato via il fratellino dalle braccia e lo avesse preso per sé per fargli un dispetto. All’epoca Kili aveva diciotto anni e Fili ventitré; il signor Dwalin lo aveva preso come apprendista in officina e il fratello studiava ancora. Possibile che gli fosse bastato abbassare la guardia per un istante per farglielo portare via? Kili aveva avuto altre ragazze- come lui del resto- ma erano tutte storielle, avventure, svaghi. Perché con Tauriel fosse stato diverso all’epoca non l’aveva capito. Solo in quel periodo aveva compreso quanto i Durin potessero amare con gelosia e spietatezza: perché era così che si sentiva col fratello, possessivo, doveva essere lui a proteggerlo dai pericoli del mondo. Non gli sembrava possibile che il primo drago che arrivava potesse penetrare così velocemente le mura della montagna e rubare il tesoro. Nelle sue fantasie, lui era la montagna, Kili i tesoro e Tauriel il drago. Però se c’è una solo cosa che i draghi sanno fare bene è proteggere e custodire con amore e gelosia il proprio tesoro: e di questo, Fili ne sarebbe stato eternamente grato.

«… ma poi glieli ho fatti vedere io gli uccelli, altro che birdwatching» concluse soddisfatto Kili. Fili si lasciò andare ad una risatina: «E lei?»
Suo fratello sorrise gongolando come non mai: «Ha cinguettato, la mia colombella»
Fortunatamente la cameriera scelse proprio quel momento per portare le loro ordinazioni: posò al centro del tavolo un bel vassoio nero su cui erano disposti – in modo piuttosto artistico e grazioso- il caffè con panna meravigliosamente coperto di cacao, il cappuccino di Kili con tanto di panna e cucchiaino, lo zucchero e la più bella fetta di torta che Fili avesse mai visto. Era tagliata in modo da sembrare un triangolo perfetto, in modo da esporre le parti di cui era composta: un letto di biscotti sbriciolati sorreggeva la parte in yougurt –l’acquolina saliva in bocca solo a guardarla- mentre fragoline, lamponi e mirtilli coprivano il tutto. Dovevano aver  aggiunto la crema al cioccolato, che creava gioiosi contrasti col candore del piatto.

«Grazie» Kili sorrise buttandosi sulla torta, esponendo così un cupcake coperto di glassa azzurra e stelline, che se ne stava lì tutto solo, piccolo e invitante. Chi lo aveva ordinato? Entrambi assunsero la stessa espressione interrogativa e si lanciarono lo stesso sguardo curioso che fece sorridere la ragazza:« Offre la casa» si limitò a dire, dedicando un provocante occhiolino a Fili e andandosene ancheggiando.
Kili alzò un sopracciglio: «Hai fatto colpo, eh?»
Fili sorrise sghembo: «E’ che sono troppo attraente, fratellino. Se non ci fossi stato tu probabilmente mi sarebbe saltata addosso. Dopo qualche ora così – a servire i tavoli e i brutti ceffi- si comincia a dare i numeri. E poi ti vedi questo splendore ..»
Si guardarono e scoppiarono a ridere in sincronia. E mentre Kili si sbafava la sua torta con indecente golosità e Fili addentava il suo dolce pasticcino, non potè fare a meno di pensare che per lui la felicità era quello: un dolcetto condiviso in un pomeriggio piovoso con suo fratello.


 

NdA:
nulla da dire se non che a me piace un sacco e spero che possa piacere anche a voi. Passatemi la licenza poetica che a 23 anni Kili e 24 Tauriel siano già ricercatori provetti.
Bacioni e buon anno <3
   
 
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