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Autore: _petrichor_    30/12/2014    13 recensioni
Quando dei canini si innamorano di ali sbrilluccicose non può essere che.. strano.
Vampire!Louis/Fairy!Harry
[Larry and Ziall]
Monster!AU
Genere: Comico, Demenziale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo V

«E adesso che ce ne facciamo di lui?»
Dopo aver interrotto la serenata di Nick ingurgitando la sua "bella", ho trascinato il centauro fuori dalla palestra seguito da Harry che gli volteggiava attorno tentando di calmare il suo pianto isterico. Dopo una mezz'ora di imprecazioni e minacce di morte verso la mia persona, Nick semplicemente si è addormentato. Adesso è in piedi accanto ad un albero del cortile, la testa leggermente piegata in avanti da cui provengo vari rantoli. Non pensavo fosse capace di russare, davvero. Questo mondo è una continua scoperta.
«Per me possiamo anche lasciarlo qui.» sbotta la fata osservando il ragazzo con un sopracciglio sollevato.
«Hai detto che mi avresti aiutato a spezzare l'incantesimo!»
«Quindi ammetti di essere stato tu» e.. Una domanda. Come diamine riesce a muovere le sopracciglia così velocemente? Insomma sembrano un trapano, sopra sotto sopra sotto sopra sotto.
«NO!» mi sento dire con una voce più acuta di due ottave. Stupido, stupido, stupido me. «Cioè.. No, non sono stato io, ma potrebbero accusarmi.»
Harry annuisce non evitando di regalarmi un'occhiata divertita, poi dallo stivaletto caccia una bacchetta dalla punta stellata e la rivolge verso il centauro sussurrando parole sconnesse «pasta, carta igienica, spugna, mutande, acido cloridrico, sombrero, tacos»
Okay, forse non ho mai studiato magia, ma sono sicuro che questa non sia una formula. «Che stai facendo?»
«mh?»
«Tacos, sombrero.. Che cos'è questa roba?»
«uh.. La mia lista della spesa.»
«Capisco ma.. PERCHÉ STAI ELENCANDO LA TUA LISTA DELLA SPESA INVECE DI RECITARE QUELLA DANNATA FORMULA MAGICA?»
Calma Louis, non agitarti, sai che poi se ti agiti, diventi affamato e devi cacciare e non è assolutamente una buona idea quando nei paraggi c'è il ragazzo che si presuppone dovrebbe piacerti e non farti venire l'acquolina in bocca. Quindi, adesso prendi un respiro profondo e cerca di non mordere il collo di Harry.
«Okay ho finito» dice quest'ultimo indicando Nick ancora immerso in un fascio di luce. Solo quando alle orecchie ci sopraggiunge un rantolo più potente capiamo che l'incantesimo è riuscito.
«Ma non eri una schiappa in magia?» domando ricordandomi delle parole di Ed di circa una settimana prima.
Noto Harry roteare gli occhi al cielo mentre dalla sua bacchetta fa materializzare una corda che poi lega al bacino di Nick. «cosa pensi abbia fatto questa settimana?»
Ah. Quindi quei libri che portava con sé a mensa li leggeva, non era solo una scusa per evitare che qualsiasi essere vivente - e non - gli si avvicinasse.
«Solo perché non sei riuscito a costruire una strobosfera? Non sapevo che mister eterosessualità in vacanza fosse anche mister perfettino»
«Non meriti nemmeno il mio aiuto, sai? Ed io che cercavo di essere gentile una volta tanto..» borbotta trascinando un Nick ancora dormiente dietro di sé. «Seguimi, imbecille.»
Ridacchio prima di raggiungere Harry in un battito ciglia.
«Non mi hai risposto comunque» dico voltandomi verso il ragazzo che mi svolazza accanto. La luna gli illumina il profilo ed è bellissimo, i ricci liberi sulla fronte leggermente corrugata e le labbra premute l'una contro l'altra fino a formare una linea sottile che fa spuntare due fossette agli angoli della bocca. 
«Era uno dei motivi, sì.» risponde senza guardarmi. 
«E quali erano gli altri?» mi lascio scappare. Finalmente si volta a fissarmi e i suoi occhi sono dannatamente verdi anche al buio.
«Non sono affari che ti riguardano.. E comunque smetti di guardarmi così.» gracchia riscuotendosi e tornando a fissare il vuoto dinanzi a sé.
«Così come?» domando inclinando la testa.
Lo sorprendo a lanciarmi una veloce occhiata prima di «Così» dire «come se fossi un tuo amico o qualcosa del genere» spiega agitando una mano davanti al mio viso.
Per poco non gliela staccavo quella manaccia.
«Non preoccuparti non ci tengo ad esserti amico» borbotto fissando la punta delle mie scarpe fare avanti e indietro seguendo il ritmo dei miei passi. 
«Meglio così»

Lasciamo Nick nel cortile di casa sua poco dopo decidendo che non ci importa se domani si sveglierà con un raffreddore e torniamo indietro fino al bivio che separa la via per tornare a scuola da quella che porta al bosco.
Senza farci nemmeno caso mi blocco difronte a quella scelta coinvolgendo anche Harry che si volta a fissarmi curioso. 
«Allora?» mi chiede. «Non vuoi tornare a scuola?»
Mi gratto una guancia lanciando un'occhiata veloce al bosco che intravedo davanti a me e «Non lo so.» dico con un sospiro.
Le ali di Harry interrompono il loro movimento e la fata poggia i piedi a terra camminando verso di me. «Vuoi andare al bosco?» mi domanda sussurrandolo al mio orecchio. Un brivido freddo mi attraversa la spina dorsale e spero con tutto il cuore che Harry non se ne sia accorto. 
«Fo-forse» balbetto. Mi allontanano di un passo dal ragazzo riccio che mi guarda con un sorriso beffardo dipinto sulle labbra.
«Perfetto allora» esclama battendomi una mano sulle spalle «andiamo!»
La festa scolastica completamente dimenticata.

Essere in un bosco buio, pieno di strani animali notturni e con la luna piena a vegliare su quella vegetazione incolta potrebbe essere la situazione ideale per un qualsiasi vampiro, ma io, Louis Tomlinson, me la sto facendo sotto.
Non è per il bubbolare del gufo appollaiato su un ramo appena sopra la mia testa, nemmeno il fruscio del vento tra le foglie delle querce secolari della foresta a farmi accapponare la pelle, quanto l'incombente presenza di una fata al mio fianco.
Siamo seduti sulla mia roccia, quella su cui per alcune sere mi son seduto per dialogare con il ragazzo misterioso, Harry guarda in alto verso la luna, la luce di quest'ultima gli illumina il profilo rendendolo una visione celestiale. 
«Stai fissando»
Gli occhi chiarissimi di Harry mi stanno scrutando con attenzione adesso, una ruga separa le sue sopracciglia arcuate in una smorfia confusa.
«Non è vero.» nego mantenendo lo sguardo, riesco a vedere il mio riflesso nella sua pupilla dilatata a causa del buio, i miei capelli sono terribili.
«Osi negarlo, Tomlinson?»
Roteando gli occhi al cielo «Okay» rispondo «stavo fissando.»
«Lo sapev-»
«Cercavo di capire se tra quel nido che ti ritrovi in testa si nascondesse qualche uccellino»
Harry esala un sospiro, scuotendo la testa. «Non ho uccelli, mi spiace. O almeno, non di quelli che volano»
«Sei osceno.»
«Sono bellissimo.»
«Cosa ci fai ancora qui con me?»
«Diciamo pure che io sia qui perché non mi va di passare una così bella serata chiuso nella palestra della scuola e che tu abbia trovato la mia idea così intelligente da seguirmi fino a qui.»
«Questo è alterare il reale andamento dei fatti!»
«Ho annullato la tua fattura, Tomlinson, dovresti essere riconoscente e baciarmi mani e piedi.»
«Non sono io quello che bacia, se non sbaglio.»
La mascella di Harry si contrae alle mie parole, lo sguardo si raffredda e le ali si agitano dietro la sua schiena «Ero. Ubriaco.»
«Nessuno ti aveva detto di bere.»
«Ma si può sapere che vuoi?»
«Un altro bacio.»
Okay, andata Tommo, conta fino a cinque poi preparati a guardare il mondo con gli occhi di un rospo. Che diavolo ho combinato? Harry sa della mia cotta adesso. Be' avrebbe già dovuto accorgersene mesi fa quando mi sorprese a scattargli una foto in cortile mentre era mezzo nudo a causa del caldo post allenamento di volo. Aveva il petto completamente bagnato di sudore, solo al ricordo potrei venire nei pantaloni. 
Sta di fatto che sono proprio una testa di mezzosangue, meriterei di essere un vampiro alla Edward Cullen, brillare al sole ed essere preso per culo da Zayn.
«Tu cosa
Gli occhi della fata sono spalancati, le labbra dischiuse e le sopracciglia aggrottate. Tanto vale confessare, no?
«Scherzavo, sai che schifo!» Va bene, no.
È solo che Harry è cotto di Taylor, ed io non sono né biondo, né alto, né una cheerleader.
Chissà cosa ne pensa dei costumi da cheerleader, magari potrei travestirmi e giocare con i suoi pompon. 
Oh santo cielo spero seriamente che le fate non leggano nel pensiero perché tutto ciò è davvero, davvero imbarazzante. Troppo persino per me.
«Vorresti dire che ti ha fatto schifo baciarmi?»
È piuttosto inquietante che il suo volto, adesso, sembri addirittura più scandalizzato di prima.
Cosa diamine gli prende?
«Vorrei dire.. Che non ricordo, che è meglio che io non ricordi e che faresti bene a tenere le tue labbra al proprio posto.»
«E quale sarebbe il loro posto, sentiamo?»
Non dire cose di cui potresti pentirti, Louis. Non farlo. Non provare a farlo.
«Smettila, mi stai irritando.»
«Io dovrei smetterla? Sei tu che hai iniziato questa conversazione!»
«Si ma tu mi hai baciato!»
«Ero ubriaco, cazzo!»
«E da quando gli ubriachi baciano vampiri random?»
«E da quando i vampiri mettono pozioni d'amore nei drink delle fate?!»
«Non sono stato io!»
«Ed io ho i capelli lisci»
«Ti odio, Styles.»
«Ed io odio te, pipistrello da quattro soldi.»
Con uno sbuffo isterico Harry si alza dalla roccia e borbottando imprecazioni tra i denti si fa strada nella penombra della foresta.
«Dove stai andando, adesso?»
«Non ti riguarda»
La schiena della fata scompare tra il fitto fogliame, lasciandomi solo in balia del vento gelido di questa notte.
È Halloween, dovrebbe essere una serata magica per me, e invece sono qui a deprimermi aspettando invano il ritorno di Harry.
Come se non bastasse il ragazzo della foresta non è tornato nemmeno oggi, ora che parlare mi avrebbe fatto bene.
Forse ho sbagliato ad aggredire Harry, ma il suo atteggiamento da prima donna mi ha fatto uscire fuori dai gangheri, sempre con quell'aria spocchiosa. Sarebbe perfetto con quella serpe di Taylor, ne sono certo. Magari si riuniscono di notte e invece che confessarsi a vicenda i segreti si scambiano formule magiche.
Una folata di vento muove le foglie ormai secche dell'albero che mi sovrasta, alcune cadono finendo nei miei capelli, altre rotolano lungo la roccia posandosi sul letto d'erba.
Un drago ha appena attraversato il cielo travolgendo tutto il paesaggio con il suo battito d'ali. I draghi, come i vampiri, sono creature della notte, di giorno, uscire, per loro, sarebbe pericoloso, potrebbero essere notati e finire in qualche laboratorio per essere analizzati. Scoprire che parlano anche la loro lingua sarebbe oltremodo scioccante per la razza umana. 
«LOUIS?!» un urlo proviene dalla palude, la stessa parte in cui Harry è scappato poco fa, sento dei passi veloci far scricchiolare le foglie secche poi di nuovo il mio nome gridato in lontananza. «LOUIS, DOVE CAZZO SEI?»
E questo è Harry, ne sono certo. Corro verso di lui, i passi si fanno più definiti, altri più pesanti arrivano da più lontano, la fata ancora urla il mio nome.
«Harry?» chiamo al vento, i tonfi si avvicinano, corro tra i rovi rischiando di strapparmi gli abiti, le foglie si sollevano al mio passaggio, tutto scorre ai miei lati vittime della mia velocità sovrumana.
Sto per chiamare ancora una volta il nome della Fata quando questa sbatte contro il mio petto, trema di paura, le guance rigate di lacrime. «Si avvicina» dice tra un singhiozzo e l'altro «L'ho vista»
Senza pensarci su due volte mi carico il ragazzo sulle spalle e sfreccio via dal bosco, puntando un posto qualsiasi lontano da lì.
I tonfi si interrompono appena arriviamo in strada.

Ci sediamo contro il muro di un palazzetto il cui colore non è distinguibile sotto la fioca luce lunare, i lampioni in quella via funzionano a stento, non è uno dei posti più invitanti della città se devo ammetterlo.
Harry ha ancora il fiatone, ovviamente, non essendo abituato ad utilizzare le gambe ha fatto non poca fatica a correre per tutto il bosco. 
«Perché non hai volato?» gli chiedo una volta che ha riacquistato un respiro più o meno regolare.
Harry non risponde, si limita ad abbassare il capo mostrandomi la schiena.
Ciò che mi si presenta davanti è disgustoso. Un'ala è completamente andata, strappata via, l'altra spezzata a metà la cui parte superiore è sul punto di cadere.
«Oh Dio, Harry! Come diavolo è successo?»
La fata si volta guardandomi con occhi lucidi e pieni di lacrime, in un nano secondo me lo ritrovo a piangere sul mio petto, i pugni stringono la stoffa della mia maglietta mentre il naso strofina contro le mie clavicole. «Harry, calmo, troveremo un modo per ridarti le tue ali, ma adesso dimmi che hai visto, cosa è successo.»
Harry annuisce e tira su col naso pulendo poi una guancia con il polso tremante. «Ero incazzato con te, tanto, così avevo deciso di allontanarmi per far distende i nervi e impedirmi di lanciarti qualche maledizione di cui mi sarei pentito. Ero fermo su un albero a guardare la luna quando il battito d'ali di un drago molto vicino al mio ramo mi spinge giù con violenza. Durante la caduta le ali sbattono contro gli altri rami e una volta atterrato con la faccia sul terriccio umido mi ritrovo in queste condizioni.» 
«E perché diamine non sei venuto da me prima?»
«Ero ancora incazzato e troppo orgoglioso per farmi vedere da te in quello stato, così avevo pensato di andare da mia nonna che abita dall'altra parte del bosco e farmi medicare o semplicemente confortare, non lo so, sta di fatto che mentre camminavo ho pestato qualcosa e devo aver svegliato quella bestia. Ha iniziato a inseguirmi e ho corso e urlato il tuo nome fin quando non ti ho trovato e mi hai portato fuori.»
Annuisco e me lo stringo al petto, Harry pare rilassarsi sotto il mio tocco. Presto smette anche di piangere e restiamo lì, abbracciati e scossi mentre il mondo fuori di noi continua a girare.

Per tutta la notte Harry non ha fatto che agitarsi e tremare sia per il vento che per gli incubi che popolavano il suo sonno. Verso le quattro del mattino trascino Harry fino a casa mia, ed una volta dentro lo porto fino alla mia stanza e lo faccio distendere sul letto. Nel dormiveglia mi chiede di restargli accanto e ubbidendo mi stendo dietro di lui. Harry risposa contro il mio petto, ed io mi limito ad abbracciargli un fianco carezzandogli qualche volta il ventre piatto.

«Non ho capito bene, adesso, cioè proprio in questo istante, Harry Styles è nel tuo letto che dorme nelle tue lenzuola nella tua stanza?»
«Si»
«Porco Alpha, complimenti amico!»
Zayn mi batte una pacca sulla spalla mentre Liam-micetto strizza un occhietto giallo nella mia direzione.
Questa mattina, non appena la sveglia è suonata sul mio cellulare ho chiamato i miei amici pregandoli di correre subito a casa mia. Due minuti dopo hanno bussato alla porta ed io ho raccontato loro della sera prima.
«Zayn, non capisci, Harry ha le ali fuori uso e stavamo per essere uccisi nel bosco.»
Il licantropo si fa strada verso il soggiorno, Liam ed io lo seguiamo e ci sediamo con lui sul divano.
«Non sono l'unica creatura spaventosa del bosco dunque.» riflette massaggiandosi il ponte del naso.
«Vorrei farti notare che siamo tutti creature spaventose, qui.» interviene Liam che adesso è nella sua versione umana e piena di muscoli. 
Zayn borbotta un "si è uguale" mentre riprende il suo discorso «L'hai vista?» mi chiede puntando lo sguardo nocciola nel mio azzurro.
Nego con il capo e «chiamo Niall» li avverto prima di dirigermi in cucina e comporre il numero sul cellulare. Harry ha tutto il diritto di vedere qualche faccia amica e Zayn di godere di una bella visuale.
«Salve buondì, come sta, chi è lì?» recita l'elfo non appena risponde.
Sorrido alla rima e «Ciao Niall, sono Louis Tomlinson frequentiamo la stessa scuola..»
«Ah ma certo sei Louis il vampiro! Di cosa hai bisogno, di un libro, un papiro?»
«No, veramente volevo chiederti di venire a casa mia, Harry è qui e non è in ottima forma..»
«Cosa gli hai fatto? Ieri sera è sparito! Dimmelo Tomlinson, gli hai rotto un dito?»
«Assolutamente no. Solo.. Vieni per favore, ti spiegherò tutto qui.»

Neanche dieci minuti dopo, Niall è arrivato a cavallo di Ashton circondato da una strana luce arcobaleno, si è catapultato in casa urlando qualche rima e ha raggiunto Harry in camera mia.
Alla vista della sua schiena martoriata e delle ali distrutte Niall ha avuto un mancamento e per poco l'elfo non mi moriva sul parquet. 
«Harry..» mormora incredulo prima di portare una mano alla bocca e scappare verso il bagno a rigettare l'anima.
Il riccio si sveglia a causa dello sciacquone ritrovandosi steso in un letto non suo, in una camera sconosciuta. Ha lo sguardo confuso, ma non appena incontra il mio ricorda e capisce. 
In quel momento Niall fa il suo ingresso fiondandosi su Harry e abbracciandolo forte. Il biondo piange sulla sua spalla mormorando frasi sconnesse.
«Niall, ti prego, sto bene, troveremo un rimedio, vero Lou?»
I suoi occhi sono così pieni di speranza che annuire e sorridergli mi risulta piuttosto facile.
«Ce la faremo.»

Nel frattempo, in soggiorno, Zayn è quasi morto d'infarto quando Niall è entrato e Liam ha iniziato una conversazione con Ashton riguardo le code
«Ho lasciato Harry con Niall» dico gettandomi a peso morto sul divano ed estraendo una sacca della mia scorta personale di 0 negativo dallo spazio accanto al bracciolo.
Ashton mi guarda porgendomi poi uno zoccolo in segno di saluto. Batto un pugno contro di esso dopodiché l'unicorno riprende a chiacchierare con Liam.
«È bellissimo.» Sento mormorare Zayn contro un cuscino. Ha gli occhi sbarrati e la sua schiena dondola avanti e indietro come i pazzi in manicomio «Le sue orecchie a punta sono tutte da mordere.»
Roteo gli occhi al cielo sbuffando una risata, è incredibile.
«Perché dopo non vai a parlargli?»
«Ma dico sei pazzo?! Scioccato com'è finirebbe per vomitarmi addosso tutti gli indovinelli che conosce.»
«Scelta tua.»
«Tu piuttosto.. che ci facevi con Harry nella foresta? Non è che stai evitando di raccontarci qualcosa per scaramanzia?»
Bella questa. Sono già l'essere più sfigato di questo pianeta, gatti neri, specchi rotti e scale non possono nulla contro la mia grande sfortuna. Altro che scaramanzia qui ci vorrebbe una benedizione.
Già, peccato che l'acqua benedetta sia mortale per i vampiri.
Vaffanculo.



Scusate per l'enorme ritardo ma l'ispirazione era andata a farsi fottere insieme ai Larry.
Dunque, capitolo piuttosto fondamentale direi.
Abbiamo avuto molto Larry (cosa bella) ma anche un'altra novità (cosa bella) e Niall ha parlato (altra cosa bella)
MA
Harry è rimasto ferito (cosa brutta)
Scusa Harry, ma se nelle mie ff qualcuno non soffre (certo oltre a te, Lou, che sei la sofferenza fatta vampiro) non sono felice.
Bene, se voleste lasciarmi un parerino, ne sarei felice.
(Ho anche aggiornato prima del 2015, merito un applauso insomma)
Come al solito aggiornerò dopo dieci recensioni.
Un morso (e siamo in tema oh)
Virg.
  
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