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Autore: VelenoDolce    30/12/2014    8 recensioni
Dalla storia: Il dolore è per chi resta indietro e non può più vedere chi è morto. Tu ora non hai dolore. Sei libera.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Te ne sei andata, in silenzio, come tuo solito.

Ti ho conosciuta tanti anni fa, una delle migliori amiche del mio nuovo ragazzo. Eri un po' timida. E un po' spaventata che io potessi non volerti. In fondo il tuo amico si era trovato una ragazza, una cosa seria. Io come avrei preso il vostro stare vicino? Come avrei reagito al vostro prendervi per mano con affetto? Vivevamo lontani, e voi vi scrivevate lunghissime lettere e vi telefonavate. Come avrei reagito alla tua presenza? La prima volta che ci siamo viste ricordo che eri rimasta stupita, non avevo gelosia per il vostro rapporto speciale. E così è sempre stato. Invece di sentirmi esclusa hai cercato di integrarmi in quel rapporto. Hai cercato di essermi amica, e con una come me non è facile, lo so. Se ho qualcuno davanti parlo e chiacchiero e sono di compagnia, ma al telefono non riesco. È più forte di me, conosco il mio limite. Hai anche tentato con le lettere, peggio che andar di notte. Ci mettevo secoli a rispondere, e mi sembravano sempre troppo brevi e stupide. All'epoca non scrivevo molto, e non c'era internet ad aiutarci. Tu invece eri tutto l'opposto di come ero io. Scrivevi lettere interminabili, che io leggevo con interesse. Ma quando eravamo una davanti all'altra ti intimidivi. Ma anche così andava bene. Ho sempre saputo che mi eri amica. E tu sapevi che per me era lo stesso? Gli anni son passati, le chiacchiere aumentate. Ci siamo conosciute sempre di più. Anche unite dal fatto di avere una persona in comune da amare. In tutti questi anni non ho mai dubitato che il tuo amore per il mio compagno fosse fraterno e sincero. E ne sono sempre stata felice.

Poi è arrivata la malattia. È arrivato lui, il cancro. E io ho ingenuamente sperato che te la saresti cavata, quasi ignorando chi mi diceva che ormai non c'era più nulla da fare. Ci siamo sentite poco ultimamente, ogni tanto, su fb. Come negli ultimi anni in cui sono stata fuori dal mondo reale per mia scelta. Troppo presa dal lavoro prima, e troppo da me stessa poi. Alcuni giorni fa la notizia, sei entrata in coma. E io ho pensato no! È troppo presto. Ha ancora tanto da fare. Tanto da dire. Ma ormai era arrivato il tempo. So cosa vuol dire per un malato terminale entrare in coma. Era solo questione di tempo. E oggi è arrivata la notizia. Un semplice messaggio, perchè una telefonata in quel momento faceva troppo male.

L'Ilaria ci ha lasciati...

E io ora sono qui e mi chiedo. Lo avrai capito che ti volevo bene? Si, e sorrido. Mi mancherai, e il sorriso sparisce lasciando il posto alla tristezza. Sei partita per un viaggio nuovo. La morte non è la fine. Per un po' saremo tristi, forse anche più di solo 'un po'... Ci mancherai fino a quando non passeremo anche noi per quell'esperienza. Poi saremo insieme. Il dolore della morte non è per chi muore. Il dolore è per chi resta indietro e non può più vedere chi è morto. Tu ora non hai dolore. Sei libera. Spero che il nostro affetto arrivi da te e ti scaldi in questi giorni freddi, e che sia per te una dolce brezza quando arriverà il caldo. Di certo una cosa è sicura, ora non soffrirai più per l'allergia ai pollini. Sorrido all'idea che mi è venuta in mente. Addio amica. Sei una persona speciale. Era da un po' che ti volevo dire che scrivevo... Ma poi con la malattia che si aggravava non ne ho mani trovato il coraggio. Solo da poco lo dico apertamente. E oggi, qui da sola ho pensato che scrivere due parole su di te sarebbe stato un modo per non dimenticarmi di questo triste momento. Per ricordare i momenti felici ci sarà sempre tempo, ma volevo fermare questo oggi per sempre.



Molte persone entreranno e usciranno dalla tua vita, ma soltanto i veri amici lasceranno impronte nel tuo cuore.

Eleanor Roolsvet




   
 
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