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Autore: minervaclara    30/12/2014    0 recensioni
Mary Jackson vive da sola in una piccola casetta situata in un piccolo paesino dell' America settentrionale. Non è asociale ma è semplicemente stata abbandonata da tutti i suoi amici appena due mesi dopo la morte dei suoi genitori. La sua vita "pubblica" è limitata a lavoro e alle lezioni dell'Università che lei ha deciso di frequentare per assicurarsi un futuro migliore del presente. Tutti la considerano una tipa strana e nemmeno i suoi vicini la fermano per scambiare due chiacchiere e lei è troppo timida per fare il primo passo. Un giorno, arriva Jack: un ragazzo "figo"; uno di quei tipi da copertina...anche un po' snob. Si incontrano casualmente e altrettanto casualmente iniziano a frequentarsi. Non si sopportano, addirittura si odiano: sono gli antipodi; i lati opposti di un calamita...poi però trovano qualcosa che li accomuna...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mary era lì, seduta su una sedia di fronte alla finestra a vedere le foglie che ormai secche e ingiallite cadevano dai rami degli alberi in un autunno troppo freddo rispetto alla normalità. Pensava e ripensava a quella dannata sera di tre anni fa. Le capitava spesso di cadere in quelle immagini che scorrevano rapide nella sua mente; soprattutto nei giorni di autunno; soprattutto il 22 ottobre...Fu proprio il 22 ottobre di tre anni prima, pochi giorni dopo dei suoi diciotto anni, che squillò il telefono di casa. Lasciò per un secondo il libro di letteratura che stava analizzando nei minimi particolari per prepararsi bene all'interrogazione che le spettava il giorno dopo. Alzò la cornetta del telefono e una donna rispose con voce pacata e ferma:  "Pronto, parlo con la signorina Jackson?" In un primo momento Mary credette fosse una telefonata di una qualunque compagnia telefonica e stava per riattaccare quando quella donna, non sentendo alcuna risposta dall'altro capo del telefono si affrettò a dire:  "Sono Cece Durrel, parlo dall'Ospedale. I Suoi genitori sono stati ricoverati qui da noi. Hanno avuto un grave incidente. Per sapere ulteriori notizie La invito a raggiungerci.". Era incredula; la cornetta le cadde di mano e mantenendosi vigile fece di tutto per non farsi prendere dal panico. Uscì di casa, prese un autobus che non si decideva a passare e arrivò alle porte del Pronto Soccorso, chiese informazione sui coniugi Jackson: avevano avuto un grave incidente stradale. Corse fino alle stanze, vicine tra di loro, dei due genitori; li vide dalle finestre tutti e due attaccati a macchine e tubi...dopo due ore sua madre morì, proprio mentre suo padre entrava in sala opertoria dalla quale non sarebbe più uscito. Erano morti insieme, pure in questo non si erano divisi!
Mary era morta, non loro...distrutta, nella sala d'attesa dell'ospedale piangeva e cercava di capire cosa fosse realmente successo...e perchè. Aveva telefonato Marika, una delle sue più fidate compagne di classe con la quale parlava di cottarelle estive ma non di argomenti così seri, però sentiva l'esigenza di sfogarsi con qualcuno e la prima che le era venuta in mente era stata lei. Marika era corsa all'ospedale. Quando Mary tornò a scuola tutti la abbracciarono e consolarono; lei, la ragzza meno "vip" dell'istituto, era diventata l'argomento principale delle chiacchiere in corridoio.
Dopo due mesi, però, tutti si erano dimenticati di lei, persino Marika non le parlava più, diceva che "non era più quella di un tempo", "era diventata troppo depressa e non faceva più ridere come prima". Wow, che umanità! Stufa di tutte quelle critiche, aveva dunque deciso di "cambiare aria" e di trasferisi. Con i pochi risparmi lasciati dai suoi e dal ricavato della casa si era spostata dall'affollata New York, culla della sua nascita, ad un piccolo paesino dell'America settentrionale non tanto lontano dalla sua città d'origine; si era iscritta alla scuola pubblica qui presente e nel tempo libero lavorava in un piccolissimo bar frequentato solo dai vecchietti che abitavano lì da quando erano nati. Dopo aver conseguito il diploma si era iscritta all' Università per conseguire la laurea in giornalismo.
Uno squillo improvviso del telefono l'aveva riportata al presente, offrendole un'ancora alla quale aggrapparsi per non soffocare nel mare dei ricordi.
   
 
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