30/12/2014
6 recensioniNOTA dell'AUTORE (così non rompo sotto): flashfic dedicata all'ultimo giorno dell'anno dal punto di vista di chi non è fortunato come noi. Probabilmente non è un granchè, ma ci tenevo particolarmente a pubblicarla. (sotto gli auguri in anticipo)
Best Wishes.
Sonja si svegliò improvvisamente a causa del fracasso proveniente dalle strade del centro della città.
Si sollevò dal cartone sudicio sul quale aveva dormito e si stiracchiò. Tirò i capelli sporchi all'indietro e li coprì con il cappuccio del vecchio giaccone.
Si guardò attorno, tutto era esattamente come prima che lei si addormentasse. La bottiglia di grappa che aveva rubato qualche giorno prima era ancora sotto i sacchi ammassati vicino alla sua "casa" e questi -per fortuna- non erano volati a causa del vento.
Dal vicolo in cui viveva, poteva scorgere le luci provenienti dalle strade rumorose e le coppiette che passeggiavano tenendosi per mano aspettando insieme la mezzanotte per scambiarsi il primo bacio dell'anno.
Pensò all'ultimo capodanno che aveva trascorso in una casa, una vera casa con il camino acceso e tante cose buone -e calde- da mangiare.
Tanti anni prima. Non volle più ricordare.
Si strinse nel giaccone e dalla tasca tirò fuori un cucchiaio, sporco come tutte le cose che possedeva, e vi si specchiò sistemando alcune ciocche di capelli che le erano sfuggite e lisciandosi il giaccone per spazzar via le pieghe. In fin dei conti era l'ultimo dell'anno anche per lei.
Guardò attentamente l'immagine distorta dalle curve dell'oggetto. Una donna dalla pelle scura, dimostrava cinquant'anni e ne aveva poco più della metà con il volto scavato e la pelle decisamente rovinata, eppure una volta ci teneva tanto alla sua pelle.
Una folata di vento la fece rabbrividire. Ripose il cucchiaio nella tasca e tornò a sdraiarsi rannicchiata sul cartone aspettando che Elbert tornasse.
Trascorse meno di mezz'ora in quella posizione, cercò di coprirsi, si rannicchiò ancora di più su sé stessa.
Poi finalmente scorse il vecchio Elbert infondo al vicolo. Notò che aveva con se una piccola busta, significava che aveva ricevuto abbastanza elemosina perché potesse acquistare un pasto (che avrebbero inevitabilmente dovuto mangiare freddo) per entrambi.
Lo accolse a braccia aperte facendogli spazio sul suo cartone.
Cenarono insieme; un pasto povero: un pezzetto di pane, una barretta di cioccolato che condividono e una porzione di pasta al pomodoro che ha racimolato alla mensa dei poveri.
Sorridono mentre mangiano. Nonostante a pochi metri da loro ci siano donne e uomini in abiti eleganti che mangiano pietanze prelibate. Forse l'inserviente del ristorante lì vicino verrà a portare gli avanzi.
Sentirono qualcuno gridare dall'altro lato della strada -Tra un minuto è mezzanotte!-.
Elbert sorrise mostrando i denti, o meglio, i pochi che gli erano rimasti. Si sollevò a fatica e andò a recuperare la bottiglia di grappa.
La consegnò alla ragazza e si strofinò le mani.
Ormai mancavano pochi secondi alla fine dell'ultimo giorno dell'anno; il conto alla rovescia in piazza sarebbe iniziato a momenti e da lì l'avrebbero sentito.
-Dieci!- veniva proprio dalla piazza, così come il -Nove!- che udirono dopo.
Rimasero in silenzio ad ascoltare fino all'ultimo secondo. Stapparono la bottiglia poco prima dei fuochi d'artificio.
-Uno!-
Si scambiarono gli auguri e mentre lo facevano si abbracciarono e si sorrisero.
Poi festeggiarono bevendo insieme da quella bottiglia che da più giorni conservavano come il loro più prezioso tesoro.
Auguri di Buon Anno (in anticipo) a tutti coloro che sono arrivati fin qui.
Federica as blackswan_
Federica as blackswan_
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