Il sole è alto nel cielo, c'è una leggera brezza che rende il caldo estivo appena sopportabile e, all'ombra del proprio ombrellone, Zoe potrebbe anche addormentarsi beatamente, se non fosse che viene disturbata da un palla da beach volley che le rimbalza contro una gamba.
Apre un occhio dietro i Ray-Ban neri e mette a fuoco una figura che le sta correndo incontro, poco distante dal suo sdraio. Si tira a sedere e prende nota della ragazza - forse della sua età, dal fisico asciutto, coperto solo da un bikini di Batman e dei lunghi ricci castani sciolti sulle spalle.
Zoe inarca un sopracciglio e un sorrisino divertito le si dipinge sulle labbra mentre quella si avvicina.
"Hey, mi dispiace" si scusa la riccia sinceramente, con gli occhi grandi e dolci, raccogliendo la palla da terra. Ha le guance leggermente arrossate e Zoe si chiede se sia per il caldo o per l'imbarazzo.
"Tutto bene?" le chiede poi, tenendo la palla contro un fianco. Zoe alza gli occhi sul suo viso, smettendola di scannerizzare il suo corpo, e ringrazia di avere gli occhiali da sole che impediscono alla riccia di notare il suo sguardo da ebete – perché, be', wow. Zoe ha sempre le parole giuste per tutto, ma l'unica cosa che le viene in mente guardando quella ragazza è solo “wow”. Un po' stupido, ma pensandoci bene, la mora è convinta che sia perfetto.
"Uhm. Sì, sì, tutto okay. Non preoccuparti" risponde dopo un attimo di silenzio.
La riccia sorride.
"Lia! La smetti di flirtare e riporti quel tuo bel culo qui? Oppure dacci la palla!"
Zoe e la riccia - apparentemente Lia, spostano lo sguardo su un'altra ragazza dai capelli castani, a caschetto e lisci, che si trova sul campo da beach volley ad un paio di metri di distanza e che sta sventolando un braccio nella loro direzione. Dall'altra parte della rete ci sono altre due ragazze, una altissima con dei boccoli tenuti più o meno a bada da una bandana e una biondina coi capelli corti corti che assomiglia a un pulcino.
Lia aggrotta le sopracciglia e mostra il dito medio alla ragazza col caschetto, che si porta una mano al cuore, fingendosi offesa, prima di ricambiare il gesto. Lia alza gli occhi al cielo, scrolla le spalle e si volta nuovamente verso Zoe.
"Ignorala, è così che riesci a sopravvivere con Louise" le dice e stavolta Zoe è sicura che stia arrossendo per l'imbarazzo. Si sorridono, ma la mora non dice nulla, quindi stanno in silenzio per qualche minuto. Zoe sta aspettando che Lia dica qualcosa, sembra sul punto di farlo, e alla fine apre bocca.
"Ti va... ti va di venire a giocare con noi?" domanda, un po' esitante.
Il volto di Zoe s'illumina e non perché le è stato proposto di fare attività fisica - non è proprio incline all'idea, con quel caldo. Piuttosto perché una ragazza carina le ha appena chiesto di passare del tempo assieme e Zoe sarebbe stupida a dirle di no, quindi si alza e la segue.
"Io sono Zoe, comunque" si presenta, toccandole la spalla con la propria, mentre si dirigono al campo di beach volley.
"Mi devi un favore" commenta colei che Zoe ha capito si chiama Louise, quando arrivano al campo, facendo l'occhiolino a Lia prima di fare un cenno con la testa verso Zoe, che finge di non aver visto.
Lia arrossisce furiosamente, prima di darle una pacca sul braccio e sibilare qualcosa. Zoe e le altre due ragazze ridacchiano, mentre Louise ride sguaiatamente prima di lanciare la palla in aria.
Zoe si inserisce incredibilmente bene in quella strana combriccola ed entro sera riesce a guadagnarsi un bacio sulla guancia e il numero di telefono di Lia.
Non pensa che quella giornata sarebbe potuta andare meglio di così, ed è davvero contenta.