Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: fedetojen    31/12/2014    5 recensioni
Sono nuova e questa è la mia prima fan-fic che scrivo spero vi piaccia e mi aiutate ad andare avanti nel corso dei capitoli con i vostri commenti.
Sono Lea, ho 18 anni e seguo i BTS dal loro giorno del loro debutto. Ho aspettato tutta una vita per fare questo viaggio in Corea.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Namjoon/ RapMonster, Kim Seokjin/ Jin, Kim Taehyung/ V
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Angolo Scrittrice: siamo arrivati all'ultimo capitolo. Spero che questa storia vi sia piaciuta, e che me lo diciate esprimendo i vostri pareri in una recensione :D Buona Lettura e Buon Capodanno a tutti!!

Capitolo ventisei: Fine
 
Appena lavata e tornata al dormitorio, i ragazzi sono nelle loro rispettive camere, e Taehyung dorme come un panda sul proprio letto. Così chiudo la porta e sorrido.

Sento rumori di bicchieri rotti provenire dalla cucina così mi avvio e mi fermo a guardare quel macabro scenario: Jin che stava prendendo e buttando a terra, e quindi rompendo, tutti i bicchieri dello scaffale in alto.
Così mi avvicino a lui infuriata più che mai, cercando di fare attenzione a non pestare qualche vetro vicino a lui.

“Jin ma che diavolo stai facendo?” gli grido contro, ma non risponde.

“Jin!” dico afferrandolo per il braccio, ma in pochi secondi con lo stesso, mi scaraventa a terra vicino ai vetri.

Metto le mani sulla faccia per attutire la caduta, così mi ritrovo graffi sulle braccia, e fortunatamente nulla di serio.
Mi ritrovo circondata dai ragazzi che mi guardano preoccupati.
Vedo però, che Taehyung sta guardando Jin con un brutto sguardo, e Jin mi osserva con un leggero sorrisetto in volto.
In pochi secondi vedo Taehyung afferrare Jin per il colletto della maglia di quest’ultimo.

“Di un po’, stai aspettando che ti picchi lei o che lo faccia io?” chiede aggredendolo, Taehyung.

“Ragazzi” dico cercando di rimanere calma e di rialzarmi, ma sono circondata da vetri quindi sono immobilizzata.

“Zitta!” dice con rabbia Tae, verso di me.

“Tu stai scherzando davvero con il fuoco e non te ne stai accorgendo” alla fine di questa frase, Jin risponde con un sorrisetto, e gli arriva un pugno da parte di Taehyung, che lo fa rimanere con il volto verso la sinistra di Taehyung.

“Ora basta!” dico mentre continuo a sanguinare dalle braccia.

“Si ragazzi, ora basta, Lea ne sta passando troppe” dice il leader incrociando le braccia e guardando tutti.

J-Hope mi aiuta a rialzarmi e con cautela mi dirigo in bagno e mi verso sulle braccia l’acqua ossigenata.
Appena la verso, il dolore mi fa stringere i denti e mi fa chiudere gli occhi.

“Tutto bene?” mi chiede Jungkook sulla soglia della porta, evidentemente preoccupato.

“Sì, potresti prendermi quelle bende da lì sopra?” chiedo indicandole nello scaffale.

“Si certo” dice avvicinandosi e passandomi le bende.

Mi aiuta a spalmare la crema e a fasciarmi le braccia.
Ci dirigiamo in cucina e vediamo tutti all’opera: chi spazza e raccoglie i vetri da terra, chi ripone apposto quei pochi bicchieri, rimasti ancora intatti, e chi è seduto a guardare Jin con una busta di piselli surgelati in faccia.
Mi avvicino con cautela al divanetto, dove sono seduti Suga e Tae che osservano Jin seduto sulla poltrona.
Appena Tae mi vede, si alza di scatto e mi raggiunge. Mi tocca le braccia fasciate e mi guarda preoccupato.

“Come stai?” mi chiede accarezzandomi la guancia.

“Di sicuro, non bene” sulla fronte di Tae spunta una riga che divide in due la fronte.

“Calmo” dico verso Tae che mi guarda sospirando prima di rispondermi.

“Ok” lo sorpasso e mi dirigo verso Jin, mettendomi davanti a lui.

“Seguimi” gli dico con voce dura, fredda, distaccata.

Butta il sacco di surgelati a terra e si alza.
Ha un bel livido sulla guancia, gli sta bene!
Ci avviamo verso il terrazzo e una volta arrivati vicino alle piante mi giro e lo guardo.
Mi sta fissando le braccia.
Alza la mano per toccarmele, ma mi sposto con il busto per impedire il contatto della sua mano con le bende.

“Mi dispiace…davvero. Non so cosa mi sta succedendo. Ero accecato dalla rabbia che solo dopo mi sono reso conto, di averti buttato a terra in mezzo ai vetri” dice con voce abbattuta e con sguardo basso.

“Jin io non posso andare avanti con te, in questa maniera. Io cerco di aiutarti ma davanti a me vedo solo dei muri, da cui è difficile trovare una crepa per distruggerli e parlare con il vero te” dico alzandogli il volto e accarezzandogli la guancia, come segno di affetto.
Mi guarda con sguardo perso.

“Non so cosa dirti, alcune volte quella parte di me, prende il sopravvento eliminando completamente il Jin buono, felice e simpatico, facendo spazio a un Jin cattivo, sgradevole ed egoista” dice levando la mia mano dalla sua guancia.

“Jin ascoltami” dico cercando di rimanere calma.

“No, ascoltami tu: la soluzione migliore sarebbe che tu te ne vada…per sempre” dice in modo quasi obbligatorio.

“Come??” chiedo irritata.

“Lei non se ne andrà per un tuo capriccio” Tae mi raggiunge affiancandomi e stringendo la mia mano nella sua.
L’espressione di Jin cambia: diventa quasi fredda e distaccata.

“Bene allora, vorrà dire che decideremo insieme” dice mentre scende le scale e si ferma al centro del salotto davanti alla tv.

“Ragazzi, faremo una votazione: chi vota per far andar via Lea da qui, alzi la mano” dice mentre è l’unico ad alzare la mano.

“Chi vuole che Lea resti?” chiede Tae al mio fianco. Tutti tranne Jin alzano la mano.

“La decisione è stata fatta” dice beffardo Tae verso Jin, che sbuffa e si chiude nella sua stanza, o vogliamo chiamarla nella sua piccola prigione?

“Ma che ha?” dice Jimin verso di noi.

“E chi lo sa” dico facendo spallucce.

Lascio la presa di Tae e mi dirigo in camera.
Mi stendo sul letto e cerco di lasciare libera la mente.
Però ci sono così troppi pensieri che fanno rumore.
Così mi alzo sui gomiti, e rimango così mentre vedo Tae che entra e chiude la porta accendendo la luce.

“Che fai?” chiedo curiosa, mentre vedo che si avvicina allo specchio della stanza.

“Mi cambio, ovvio” mi dice sorridendomi, siamo in pieno dicembre e si cambia in camera? Strano, molto strano.
Appena si sfila la maglia, noto quanto le sue spalle siano grandi e forti, come le sue braccia e il corpo.
Si gira verso di me e non posso che guardare i suoi addominali contratti e il suo fisico bellissimo.

“Perché mi guardi così?” mi chiede avvicinandosi lentamente.

“Be perché sei bellissimo e poi perché sei il mio ragazzo. È proprio scontato” cerco di alzarmi ma si butta su di me a cavalcioni bloccandomi le mani.

“E ora riesci a capovolgere la situazione?” dice con voce provocatoria, mentre si avvicina e si appoggia tra il mio collo e la mia spalla sinistra. Provo a fare forza con le braccia, ma sento i dolori lancinanti delle ferite così mi arrendo.

“Bene, ti sei arresa vedo” dice mentre allenta la presa sui polsi, e una mano la mette vicino al mio fianco, mentre mi da piccoli bacetti al
collo facendomi il solletico. Appoggio la mia mano sul suo petto, caldo e con il fiato irregolare.

“Mio dio quanto sei fredda” dice saltando via dal letto e guardandomi scherzoso. Gli sorrido.

“Siamo in pieno inverno” gli faccio costatare.

“Hai ragione, meglio mettersi una maglia” dice avvicinandosi all’armadio e prendendo un maglione a caso. Dopo di che si butta sul letto di fianco a me.

“Come dobbiamo fare con lui?” chiede Tae.

“Lui Jin? Non lo so. Più cerco di far uscire il vero lui, più esce ciò che non è. Tu che lo conosci, è mai stato così per qualche ragazza?” chiedo guardandolo.

“Veramente, sai che noi idol è difficile che abbiamo una vita fuori da questa, quindi non è mai stato diciamo, emotivamente diverso. È sempre rimasto LUI” dice guardando il soffitto e toccandosi i capelli biondi.

“Mmh. Ma perché questo improvviso cambiamento? Deve esserci stato qualcosa che ha scaturito questo suo comportamento…devo scoprirlo!” dico mentre mi alzo e mi dirigo verso la porta.

Appena sono nel corridoio mi dirigo verso la stanza di Jin.
Apro la porta con forza e mi ritrovo gli occhi di Jin addosso, evidentemente furiosi.
Chiudo la porta a chiave e nascondo la chiave nel mio pantalone.
Mi dirigo verso di lui, che appena mi vede avvicinarsi si alza in piedi.

“Esci” dice con rabbia.

“No, non prima che tu mi abbia spiegato il perché di questo tuo comportamento” dico puntandogli il dito contro.

“Fidati, non vorrai conoscere la mia vera storia” dice guardando altrove e incrociando le braccia.

“Senti, smettila di essere così cinico. Se lo faccio è perché ci tengo a te se non lo hai capito!” gli grido contro.
Di colpo mi guarda e ha gli occhi lucidi, chiude per qualche secondo gli occhi e riprende a parlare.

“Ti avverto, ciò che sto per dirti, non l’ho detto mai a nessuno, e se lo dirai a qualcuno ti prometto che non passerai giorni tranquilli” dice quasi con tono minaccioso.

“Va bene, parla” dico prendendo la sedia della scrivania e sedendomi di fronte a lui. Si siede sul letto e posa le mani sulle sue gambe, fa
un gran respiro e inizia a parlarmi.

“Quando ero un ragazzino, circa all’età di 16 anni, ero follemente innamorato di una ragazza…Mi-hyung. Era bellissima, come il sole.
Riuscii a mettermi insieme a lei. Passammo dei mesi bellissimi, ma ad un certo punto credetti che lei mi tradiva con un altro ragazzo, così una sera gliene dissi di tutti i colori. Quella sera la rabbia scese in campo e mi fece urlare tutte quelle cose sgradevoli, e lei se ne andò correndo con le lacrime agli occhi” dice abbassando lo sguardo.

“La mattina dopo, ci fu la notizia che lei venne presa sotto da un camion ed era morta sul colpo…in quel momento a scuola, appena seppi la notizia buttai all’aria tutti i banchi e ciò che avevo davanti. Ma non bastò a placare la mia rabbia, la mia frustrazione e l’errore che avevo commesso nel credere che la mia ragazza mi stava tradendo. Quelle voci erano state messe in giro da qualche ragazza che voleva che noi rompessimo, e questo a portato alla sua morte, capisci?!?” mi dice urlando con le lacrime agli occhi. Di colpo mi viene l’istinto di abbracciarlo, e appena lo abbraccio inizia a piangere.

“Non sono riuscita a salvarla” mi dice singhiozzando. Gli accarezzo la spalla e cerco di rassicurarlo.

“Sssh” dico mentre sento che continua a piangere vicino alla mia spalla.

“Mi dispiace davvero…tu mi ricordi molto lei e non voglio fare lo stesso sbaglio capisci?” mi chiede mentre mi allontana e si asciuga gli occhi con le mani.

“Si, ma non per questo tu devi comportarti come uno stronzo. E se io stasera non avessi avuto la prontezza di mettere le mani davanti al viso, cosa sarebbe potuto succedere? Avrei potuto perdere la vista o ancora peggio!” gli dico mentre cerco di farlo ragionare.
Si mette le mani nei capelli e abbassa la testa.

“Mi sto comportando proprio come allora, sto distruggendo tutto quello che ho accanto” dice stringendo la presa nei suoi capelli. Metto le mani sulle sue.

“Jin, io sono qui per qualsiasi cosa” dico mentre alza il capo e stacca le sue mani dalla testa e mi guarda: non riesco a capire che sguardo abbia, forse è confuso, perso, non so.

“Scusami” mi dice, lo guardo non capendolo e di scatto mi prende il volto e si butta sulle mie labbra.
All’inizio ero disposta a respingerlo, ma in quel bacio c’era tristezza, confusione, rabbia, amore, gentilezza, così non l’ho respinto.
Un solo bacio, e appena si è allontanato da me e mi ha guardato, ha staccato le sue mani dal mio volto, si è alzato e l’ho fermato.

“La chiave” dico dandogliela. Esce dalla stanza e lo seguo. Si dirige nel salotto dove i ragazzi lo guardano incuriositi.

“Lea puoi chiamate Taehyung?” annuisco e lo vado a chiamare e insieme andiamo nel salone. Appena siamo arrivati Jin ci guarda tutti.

“Ragazzi, volevo scusarmi con tutti voi e in particolare con Lea. Vi ho fatto passare un bruttissimo periodo, non posso spiegarvi il perché. Non perché io non voglia ma perché vorrei cancellare quella parte che mi ha fatto diventare così…lo sapete che non abbiamo mai avuto segreti, ma alcune volte bisogna nascondere alcune verità che nemmeno io voglio che siano esistite, ma purtroppo è ciò che siamo e possiamo solo migliorare, o peggiorare. Spetta a noi decidere. Vi richiedo ancora immensamente scusa!” dice inchinandosi.

Il leader si alza e lo abbraccia.

“Basta che ti sei reso conto di ciò che hai combinato” dice il leader dopo l’abbraccio dandogli alcune pacche sulla spalla.
Tutti i ragazzi si avvicinano a lui e lo abbracciano.

“Jin, tu ormai fai parte del gruppo, se qualcosa non va parlane. Siamo una famiglia” dice J-hope verso Jin, che gli sorride e annuisce con gli occhi lucidi.

“Be e dopo questo discorso tutti a mangiare!!” dice il leader tutto felice e contento, stampandosi in viso il suo sorriso sprizza-felicità.

Dopo quella sera trascorsa a mangiare e a ridere, Jin cambiò drasticamente, divenne più solare e sempre sorridente, era premuroso con i suoi compagni e anche con me, i rapporti tra i membri divennero più solidi e forti, specialmente tra Tae e Jin.
Con tutto ciò che ne abbiamo passate tante, siamo sempre andati avanti tutti insieme.
Le mie ferite alle braccia, sono passate più in fretta del previsto, e anche quelle di Jin sono passate, non del tutto ma almeno per ora si sono chiuse.
Con la benedizione del manager e di mia madre, ho avuto il permesso di vivere con i ragazzi al dormitorio e dopo circa due anni, io e Tae ci siamo sposati.
 
FINE
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: fedetojen