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Autore: sophie_85    14/11/2008    26 recensioni
Voi vi siete mai chiesti perché Harry e Hermione non hanno mai formato una coppia? Io ho provato a rispondere a modo mio, scrivendo questa specie di missing moment, che si colloca tra il quarto e il quinto libro.
Spero che vi piaccia, buona lettura!
Storia partecipante al "Premio 'Piuma di Gallina', solo per storie edite" indetto da vogue, LoveChild e Fabi_ e al "The best of..." contest di nefene e Acardia.
1° Classificata al "Conto alla rovescia, il tempo è tiranno" di Hikaru_Zani e vincitrice del premio 'Orologio'
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Una notte di fine estate
di Sophie_85


















“Harry camminò su e giù, divorato dalla rabbia e dalla frustrazione, digrignando i denti e serrando i pugni, scoccando sguardi furiosi al cielo vuoto e trapunto di stelle tutte le volte che passava davanti alla finestra. Dissennatori mandati a prenderlo, la signora Figg e Mundungus Fletcher che lo pedinavano, poi la sospensione da Hogwarts e un’udienza al Ministero della Magia, e ancora nessuno che gli dicesse che cosa stava succedendo. Perché era ancora intrappolato lì, senza spiegazioni? Perché tutti lo trattavano come un bambino cattivo? Non fare altre magie, rimani in casa… Sferrò un calcio al baule della scuola quando gli passò accanto, ma lungi dallo sfogare la rabbia si sentì peggio, perché ora aveva un dolore acuto all’alluce che si sommava a quello del resto del corpo.”

Guardò le lettere indirizzate a Sirius, Ron e Hermione che aveva scritto poco prima, in attesa di essere spedite al ritorno di Edwige.
All’improvviso prese una decisione, con uno scatto afferrò la sua Firebolt e vi montò sopra.

Hanno voluto tenermi all’oscuro? Bene! Peggio per loro. Otterrò le mie risposte in un modo o nell’altro. Non ho nessuna intenzione di starmene con le mani in mano, senza avere nessuna notizia!

E senza avere una meta precisa, scalciò con rabbia e si librò da terra, sfrecciando fuori dalla finestra aperta. Era rimasto solo tutta l’estate e, adesso più che mai, aveva un disperato bisogno di parlare con qualcuno.


*


“Uff, finalmente ho finito!” Hermione si scostò una ciocca ribelle dal volto mentre guardava con aria soddisfatta il suo baule. Ormai erano più di due settimane che faceva avanti e indietro dalla sede dell’Ordine della Fenice e, alla fine, i suoi genitori avevano suggerito che sarebbe stato più comodo finire lì il resto delle sue vacanze. Si avvicinò alla porta finestra della sua camera da letto che dava sul piccolo giardino di casa Granger e si appoggiò allo stipite, godendosi la leggera brezza che si era levata.

Chissà gli altri cosa staranno facendo…

Rimase un po’ così, con lo sguardo verso il cielo stellato, fino a quando un’ombra non attirò la sua attenzione. Immediatamente portò la mano alla tasca dei jeans, dove sapeva essere la sua bacchetta, mentre con lo sguardo ispezionava il giardino, apparentemente vuoto, illuminato solo dalla luce che proveniva dalla sua stanza.

Non posso essermi sbagliata.

“Chi c’è?!”
Perlustrò con attenzione tutto il perimetro, fino a quando una figura incappucciata non rese nota la sua presenza, rimanendo però nella penombra dell’albero dietro il quale fino a un attimo prima era nascosta.
Hermione estrasse la bacchetta puntandogliela contro apertamente, anche se sapeva che Silente aveva predisposto come misura preventiva un sistema di protezione intorno alla sua casa contro l’eventuale invasione dei Mangiamorte.
“Chi sei?” disse, con un filo di tensione nel tono di voce. Il fatto che un estraneo, anche se privo di cattive intenzioni, fosse nel suo giardino, non la faceva comunque stare tranquilla.
“Non puoi fare magie fuori da Hogwarts, rischi di essere espulsa, lo sai?”
“Per salvarmi la vita farei questo ed altro.”
“Bene, vedo che hai cambiato la tua scala di priorità.” replicò l’uomo, facendo un altro passo avanti.
Quest’ultima frecciata indusse Hermione ad abbassare la bacchetta senza sapere bene il perché. La voce dell’estraneo era bassa e aveva un ché di familiare, che però non riuscì a cogliere. “Mi conosci?”
“Più di quanto tu non creda…” l’uomo si rese conto della vena di amarezza che aveva inconsciamente colorito le sue parole, quindi si affrettò ad aggiungere. “Non preoccuparti. Non ho cattive intenzioni.”
“Lo so. Silente in persona ha protetto questa casa, se avessi voluto farmi del male non avresti avuto neanche il tempo di estrarre la bacchetta.” Così dicendo abbassò del tutto la sua. “Chi sei? Che cosa vuoi da me?”
“Ho una missione molto importante da compiere.” Prese una scatolina di velluto da sotto il mantello e si avvicinò abbastanza da poterla porgere bruscamente ad Hermione. “Prendi.”
“Che cos’è?” Hermione prese la scatola, ma senza guardarla. Invece teneva gli occhi puntati sul viso dell’uomo che aveva di fronte, ma l’unica cosa che riuscì a vedere fu il suo profilo in penombra a causa del cappuccio, e delle ciocche di capelli apparentemente scuri. Sembrava affaticato, come se avesse percorso molte miglia, ma non aveva il fiatone. C’era qualcosa in lui che le dava una strana sensazione.
Sentendosi addosso i penetranti occhi di lei, l’uomo fece un passo indietro, come se avesse paura a starle troppo vicino. Poi la ridestò dicendo con voce secca. “Aprila.”
Lei distolse lo sguardo, suo malgrado, e aprì la scatolina. Dentro c’erano due boccette di vetro, una con il tappo nero e l’altra con il tappo bianco. Ne estrasse una con delicatezza e, mettendola in controluce, vide al suo interno un liquido di un profondo rosso cremisi, incredibilmente trasparente, che sembrava avere vita propria. Anche l’altra pareva contenere la stessa sostanza.  Non riconobbe con esattezza di quale pozione si trattasse, ma sapeva bene che in base al colore si poteva capire a quale categoria appartenesse, e intuì al volo quali potessero essere gli effetti.
“Appena Harry Potter arriverà, dovrai dargliela; spacciala per succo di frutta all’arancia, non se ne accorgerà.”
A quelle parole, la ragazza lo guardò stupita.

Forse è solo uno scherzo.

“Mi dispiace, ma anche se accettassi di dargliela, probabilmente non lo vedrò prima dell’inizio di Hogwarts.” disse in un mezzo sorriso.
“Invece ti sbagli. In questo momento sta sorvolando Londra cercando di ricordare il nome della zona in cui abiti.”
“E tu come fai a saperlo? E poi, perché dovrei dargli questa pozione con l’inganno?”
L’uomo ribadì con decisione. “Devi fidarti di me. Ne va del futuro del Mondo Magico.”
“Come faccio a fidarmi di te se non vuoi dirmi neanche chi sei?” lo apostrofò lei, sarcastica. “E poi, come potrebbe un filtro d’amore cambiare il destino del Mondo Magico?”
Lui fece un mezzo sorriso, come se avesse previsto che lei avrebbe capito così in fretta la funzione della pozione. “È così, invece. A volte basta un piccolo gesto, una frase non detta o, in questo caso, un amore non sbocciato, per cambiare in maniera inimmaginabile il futuro.”
Quelle parole caddero pesanti tra loro, insinuandosi nella mente di Hermione.
“Vorresti farmi credere… che tu vieni dal futuro?” Lo guardò con aria scettica, quando improvvisamente si accorse di un oggetto dorato attaccato alla cintola dei pantaloni, che fino a quel momento non aveva notato: era la Giratempo più grande che avesse mai visto. Aveva dei particolari strani che non ricordava, ma era indubbiamente una Giratempo. “Da quanto tempo in avanti vieni?”
“Anni. Ti basti sapere questo. È importante che tu faccia quello che ti dico.”
Hermione lo guardò piuttosto spaesata.  Nel presente non esistevano Giratempo in grado di tornare indietro di più di sei mesi, almeno per quel che ne sapeva lei, ma niente impediva di pensare che futuri progressi nella magia avrebbero potuto portare a manipolazioni dello spaziotempo così importanti. La persona che le stava di fronte stava sostenendo che il loro mondo era in pericolo, e il fatto che probabilmente venisse dal futuro, rendeva questa ipotesi molto più credibile e minacciosa di quanto non lo fosse stata fino a quel momento.

Possibile che quest’uomo venga davvero dal futuro? Non mi sembra molto vecchio, avrà poco più di vent’anni. Se fosse vero, potrebbe anche essere un mio compagno di scuola… forse è per questo che non vuole rivelarsi.

Hermione abbassò lo sguardo sulla boccetta che ancora teneva tra le dita.

Possibile che una cotta di Harry possa cambiare il destino del mondo?

Una domanda le salì alle labbra istintivamente. “E l’altra boccetta per chi è?”
Ci fu un attimo di silenzio prima dell’arrivo della risposta. “Pensavo che l’avessi già intuito. L’altra… dovrai prenderla tu, subito dopo che lui sarà andato via.”
“Che cosa?!”
Prima che lei riuscisse a dire altro, lui l’anticipò. “Bisogna eliminare ogni pericolo che tu e lui vi possiate innamorare.”
Hermione era a bocca aperta, senza sapere bene cosa dire. Poi alla fine scoppiò a ridere.
“Ma deve esserci sicuramente un errore! Guarda che non c’è bisogno di farci prendere una pozione per questo. Io e Harry non abbiamo mai pensato a noi in quel senso… È semplicemente ridicolo. Lui è come un fratello per me! E sono sicura che anche per lui è lo stesso! E poi, ognuno di noi è interessato a qualcun altro!”
“Non mentire, Hermione.” Anche se l’uomo tentò di appoggiarsi al muro con naturalezza, qualcosa nel suo gesto tradì la sua fatica. Sembrava molto debole. “Sai perfettamente che, almeno da parte tua, non è più così. La storia con Krum ha messo in crisi tutte le tue certezze. Non sei più così convinta di essere innamorata di Ron, ed è per questo che hai rimandato il più possibile il trasferimento a Grimmauld Place. È ancora presto, nessuno di voi due ha ancora realizzato di provare un qualche interesse nell’altro, ma probabilmente, per entrambi, le prime incertezze e le prime consapevolezze inizieranno proprio da stasera.” La ragazza lo fissò completamente sconvolta. “Ma come…?”

Non è possibile! Come può conoscere il turbinio di emozioni che mi hanno agitata tutta l’estate, quando a malapena io sono riuscita a venirne a capo? …Chi è questa persona?

Prima che potesse formulare la domanda ad alta voce, l’uomo la anticipò allungando una mano verso di lei, come per farla tacere. Seguì il suo sguardo rivolto verso il cielo e vide a malapena una figura lontana e molto piccola che volava in ampi centri concentrici. Doveva essere Harry che cercava la sua casa.
“Presto, sta per arrivare. Mi raccomando, assicurati che la beva tutta.”
Con un moto di ribellione, Hermione protestò. “Ancora non ho ancora detto che ti aiuterò!”
Il modo brusco con cui le rispose la fece sobbalzare. “Fa come ti ho detto. Ne va del futuro di tutti. Se sono qui, nel tuo giardino, senza aver subito conseguenze, vuol dire che non ho cattive intenzioni, altrimenti sai benissimo che l’incantesimo di Silente si sarebbe già attivato. Potevo costringerti con l’Imperius, ma ho deciso di parlarne per dimostrarti che puoi fidarti di me.” Tirò fuori la bacchetta e con un gesto deciso la puntò contro la scatolina ancora nelle mani della ragazza, che sparì silenziosamente. “Quella per Harry è in cucina, mentre la scatola con quella per te è sulla tua scrivania. Non mischiare il filtro al succo di frutta, potrebbe alterarne gli effetti.” E senza aggiungere altro si avviò di nuovo verso l’albero all’estremità del giardino.

Lo so da sola che le pozioni possono essere miscelate solo con l’acqua! Comunque ha ragione, se avesse avuto anche solo l’intenzione di farmi del male, la protezione di Silente si sarebbe immediatamente attivata.
…Non riesco ancora a credere che in un futuro saremo in pericolo per una cosa del genere.

Uno spostamento d’aria improvviso le impedì di soffermarsi ancora su quelle riflessioni. Quando alzò lo sguardo, si ritrovò a fissare gli occhi verdi e sorridenti dell’amico.
“Ciao, Hermione.” disse scendendo dalla scopa.
“Harry!” disse l’amica, correndo ad abbracciarlo. Lui ricambiò, accarezzandole brevemente la massa di ricci.
“Ma che sorpresa! Che ci fai qui?! Non è pericoloso allontanarsi da casa Dursley?” Gli fece cenno di entrare nella sua stanza e, vedendo la sua titubanza, aggiunse. “Tranquillo, i miei sono andati a trovare mia zia, torneranno domani.” Ed insieme entrarono in camera di lei.
“Se ti dicessi che sono venuto solo per un saluto, non mi crederesti, vero?” le chiese, regalandole un sorriso storto. “Che bella stanza che hai, non sono mai stato qui.” Le girò le spalle per prendere tempo e Hermione ne approfittò per osservarlo di nascosto.

È cresciuto ancora dall’ultima volta che ci siamo visti. Non posso crederci che io e lui… cioè, non che non mi piaccia, ma santo cielo, è Harry!

Intanto il ragazzo si era girato “Tutto a posto? Mi stai guardando in modo strano.”
“No, ehm… stavo solo pensando che sei diventato più alto di me, tutto qui.”
 Harry le sorrise e le si avvicinò, mettendosi di fronte. “È vero! Non ci avevo fatto caso! Ma anche tu sei cambiata. Hai qualcosa di diverso.”
Per tutta risposta, lei prese una ciocca riccia, lisciandosela fra le dita. “Quest’anno non ho ancora tagliato i capelli.”
“Non farlo. Sono più belli lunghi.”
“Non cambiare discorso. Non pensare di cavartela con qualche complimento.” Borbottò Hermione, imbarazzata. “Perché hai lasciato la casa dei tuoi zii?”
Il ragazzo si lasciò cadere pesantemente sul bordo del letto e, dopo un lungo sospiro, spiegò brevemente la situazione a Hermione.
“Oh, Harry, ma è terribile! Non possono espellerti da Hogwarts per una cosa del genere! Rischiavi la vita, che altro potevi fare?! Sono sicura che è previsto per legge che si possa usare la magia in questi casi, anche se minorenni!”
“Non sai quanto la tua indignazione mi sia di sollievo.”
Per un po’ rimasero seduti così, l’una di fianco all’altro, senza dire nulla. Harry voleva farle un sacco di domande, avere notizie di eventuali spostamenti di Voldemort, cosa avessero fatto lei e Ron durante tutto quel tempo ma, per il momento, preferì rimanerle semplicemente accanto. Da quando era tornato dalle vacanze era sempre stato inquieto, e perfino nei sogni il ricordo di Cedric lo tormentava: per la prima volta da tanto si sentiva tranquillo.
Fu Hermione la prima a spezzare il silenzio. “Posso farti una domanda, Harry? Mi fa piacere averti qui, davvero, ma non sarebbe stato più prudente andare alla Tana?”
Harry si girò verso di lei con sguardo sorpreso, ma era come se non la vedesse sul serio.

Già, la Tana! Perché non ci sono andato direttamente invece di venire qui?

“Effettivamente hai ragione. Beh, ecco… quando sono uscito ero piuttosto nervoso, e ho volato senza pensare. Credo di essermi diretto qui perché era più vicino.”
Hermione si alzò all’improvviso dicendo: “Ma che maleducata che sono, non ti ho neanche offerto qualcosa, lo vuoi un succo di frutta?” E senza attendere una risposta uscì dalla stanza diretta in cucina.

Ho la testa così piena di pensieri che mi stavo per dimenticare la pozione.

Prese due bicchieri colorati, per evitare che l’aspetto così intenso della pozione potesse insospettirlo; in uno versò dell’acqua, nell’altro versò il contenuto della fiala dal tappo nero. Probabilmente al suo interno c’era il capello di qualche ragazza vicina a Harry. Rimase per un po’ a guardare quei riflessi quasi ipnotici.

Starò facendo la cosa giusta?

Dalle cose che le aveva detto, il modo in cui le aveva parlato,  le facevano sembrare quasi che quell’uomo la conoscesse davvero; e poi c’era qualcosa in lui che le ispirava una fiducia irrazionale. Ripensò alla storia pazzesca che aveva sentito e a tutte le possibili conseguenze. E alla fine decise.
Quando tornò in camera, trovò l’amico di nuovo fuori in giardino, a guardare le stelle. Senza far rumore, Hermione posò il suo bicchiere accanto alla scatola di velluto e per un attimo si concesse di nuovo di guardarlo di spalle.

Non posso credere che io e Harry avremmo potuto amarci. È davvero incredibile.

Mentre lo raggiungeva fuori, era così presa dai suoi pensieri che non fece caso al rialzo della porta a vetri: sarebbe sicuramente caduta se Harry, grazie ai suoi riflessi da cercatore, non l’avesse afferrata al volo.
“Tutto bene?” Sentiva il calore delle sue mani stringerle la vita, il suo fiato sfiorarle i capelli; i suoi occhi, così incredibilmente verdi, che la scrutavano preoccupati le procurarono un brivido. Hermione arrossì violentemente. Non avrebbe mai pensato che la vicinanza di Harry potesse farle provare una simile sensazione.

Smettila, Hermione! Ti stai solo facendo condizionare dai discorsi di quell’uomo, tutto qui! È solo Harry!

Con la maggior naturalezza possibile, si sciolse da quell’abbraccio involontario “Grazie. Che sbadata che sono! Meno male che non ho rovesciato il succo d’arancia. Tieni.”
Harry ne bevve un sorso. “Wow, quant’è dolce! Però è buono. Ha un retrogusto particolare… Sei sicura che sia succo d’arancia?”
“Sì, sì. L’ha fatto mia madre.“ Inventò di sana pianta lei. “Forse per questo è un po’ strano.”
“No, è buonissimo.” La tranquillizzò lui.
Iniziarono appena a raccontarsi, tra una risata e l’altra, delle proprie piccole avventure estive, quando Harry si appoggiò pesantemente alla sua spalla.
Lei si affrettò a sostenerlo meglio che poté, chiedendogli preoccupata: “Che cos’hai?”
“Non lo so…  mi gira la testa…”
Provarono a fare qualche passo in direzione della stanza, ma all’improvviso svenne. Anche Hermione stava per cadere sotto il suo peso, quando l’uomo incappucciato venne ad aiutarla, facendo adagiare Harry sul letto.
“Stai tranquilla, tra qualche minuto si sveglierà e non si ricorderà praticamente nulla. Spiegagli brevemente cosa è successo e mandalo via.”
Hermione stava per replicare, ma lui si era di nuovo volatilizzato in giardino. Sospirò infastidita, guardando l’amico privo di sensi.
Sorrise, mentre gli scostava una ciocca di capelli neri dal viso e gli raddrizzava gli occhiali sul naso. Improvvisamente però lui riaprì gli occhi e lei ritrasse la mano come se si fosse scottata. “Stai meglio?”
“Hermione?” si tirò a sedere, guardandosi intorno senza capire.
“Harry, tutto a posto? Sei venuto per raccontarmi dei Dissennatori, e mentre stavi andando via hai avuto un malore.”
“Davvero? Strano, io mi sento benissimo. Questa è camera tua?” disse guardandosi intorno confuso.
“Non ricordi niente? Comunque è meglio che tu ora vada, mi hai detto che aspettavi notizie da Silente.” Disse sospingendolo verso il giardino.
“Già, forse qualcuno verrà a prendermi, è meglio che mi faccia trovare a Privet Drive. Mi dispiace averti disturbato, Hermione. Appena saprai qualcosa, scrivimi!” Era visibilmente  confuso, quasi fosse indeciso sul da farsi, ma alla fine salì in sella alla sua Firebolt e partì.
Hermione lo seguì con lo sguardo finché non scomparve all’orizzonte. Improvvisamente si sentì triste. Era stupido provare un sentimento del genere, visto che tra loro non c’era mai stato niente, ma aver reciso un amore ancor prima che potesse nascere, la faceva sentire come se non sarebbe mai più potuta essere completa, come un puzzle di cui si è perso un unico, singolo, piccolo pezzo e non può essere finito.
Rientrò nella sua stanza e fu seguita poco dopo dallo sconosciuto, che rimase vicino la portafinestra.
“Non mi sembra di averti invitato ad entrare.” gli disse sarcastica, ma lui la ignorò.
“Sono felice che tu abbia deciso di fidarti di me. La tua scelta potrebbe condizionare la sorte di tutti noi. Ora prendi la tua boccetta.”
Anche alla luce della sua stanza non riusciva a vederlo chiaramente in volto. Hermione si limitò a lanciargli un’occhiata e senza dire una parola, si avvicinò alla scatola di velluto contenente la pozione. Nello spostare il bicchiere, l’attenzione di lui venne attirata dal liquido che si intravedeva al suo interno. Stava per protestare, ma la ragazza lo anticipò. “Tranquillo, è solo acqua. So bene che i filtri d’amore sono dolcissimi, così ho pensato di allungarlo un po’.” Prese la boccetta tra le dita e la stappò delicatamente. “Ma… ora che Harry ha bevuto la sua, è così necessario che la prenda anche io?”
“Assolutamente. Anche se lui ha bevuto la sua pozione, quando ti innamorerai di lui, potresti annullarne gli effetti. Se rimarrete legati ad altri, manterrete lo status quo, ed è quello che deve accadere. L’amore vero… tende a venire a galla prima o poi. Non posso rischiare.”
Hermione gli si avvicinò, infastidita. “Parli come se fosse già tutto scritto e predeterminato. Non puoi essere sicuro che io mi innamori di lui!”
Per un momento lui sembrò irrigidirsi, come se avesse detto un’ingiuria. Ma poi improvvisamente le chiese: “Hai già pensato al regalo di Natale per Harry, vero?”
Lei non se lo aspettava e arrossì vistosamente. “Sì, so dove vuoi arrivare, ma…”
“Pensavi di farne uno uguale anche agli altri, giusto?” terminò la farse per lei. La ragazza si limitò ad annuire e lui continuò. “Ma all’inizio agli altri non ci avevi pensato. Quando hai trovato quella foto di te e Harry hai pensato di incorniciarla e regalargliela per Natale, per fargli sapere che in un modo o nell’altro tu sei sempre con lui. Ma poi ti sei resa conto che forse alla fine era un gesto troppo intimo. Anche Harry ha fatto una cosa del genere, sai? Ha ritrovato tra le cose che sua zia aveva buttato nello scantinato un vecchio ciondolo a forma di farfalla che apparteneva a sua madre. All’inizio voleva tenerlo per darlo un giorno a sua figlia, se mai ne avesse avuta una, o qualcosa del genere, ma alla fine lo regalò a te.”
Hermione rimase a guardarlo in silenzio per un istante, prima di mormorare “Questo non dimostra niente.”
“E invece sì!”
“Il destino lo scriviamo noi e noi soltanto. Prima non sapevo a cosa andavo incontro, ora sì! Già non mi sembrava possibile prima, che potesse accadere qualcosa tra noi. Il fatto che io ora sappia che mi sarei dovuta innamorare di Harry potrebbe essere un vantaggio!”
“Il fatto che tu ora sappia che ti saresti dovuta innamorare di Harry, invece, potrebbe solo peggiorare la situazione! Ti chiederai che cosa di lui avrebbe potuto farti innamorare e noterai particolari a cui magari non avresti mai fatto caso!”
Hermione si tormentò l’unghia del pollice con i denti, prima di sussurrare “Non sono d’accordo.”  
“Dannazione, Hermione! Perché devi essere sempre così dannatamente testarda!” dicendo queste parole, il ragazzo si passò una mano tra i capelli corvini in un chiaro segno di frustrazione. Questo gesto però gli fece scivolare il cappuccio all’indietro, ma se ne rese conto solo quando incrociò gli occhi stupiti della ragazza.

Non è possibile…

Lui strinse la mascella, imprecando a bassa voce, mentre lei si avvicinava lentamente per guardarlo più da vicino. I capelli, neri e mossi, erano in disordine e arrivavano a sfiorargli il collo. Aveva una profonda cicatrice che partiva dal sopracciglio fino a metà della guancia sinistra, i lineamenti più marcati e una leggera barba incolta, ma non poteva sbagliarsi. Lui cercò di sfuggire al suo sguardo, ma la ragazza gli posò una mano sul viso, costringendolo a guardarla.
 
Quegli occhi…

Erano verdi, di un verde intenso. Conosceva una sola persona con degli occhi così incredibili.
“Harry…?” disse quasi in un sussurro, ma in cuor suo non aveva bisogno di nessuna conferma. “Oh mio Dio!” Fece per abbracciarlo, ma lui si scansò senza guardarla.
Lo scrutò senza capire. Non era lo stesso sguardo che era sempre stata abituata a vedere e che aveva visto poco prima. L’Harry che aveva di fronte aveva un’espressione tesa e stanca, e i suoi occhi sembravano tormentati, duri. Come se un profondo dolore li avesse privati di tutta la loro vitalità.
“Oh, Harry. Che cosa ti è successo?”
Le tende che incorniciavano la porta a vetri si alzarono leggere tra loro, sospinte dalla brezza. Lui si concentrò sui movimenti di quella stoffa impalpabile, come se questo potesse ricacciare indietro le orribili immagini che la domanda di lei aveva richiamato alla sua mente. Sembrava stesse per rispondere, ma poi si limitò a dire “Ti prego, Hermione, non chiedermelo.“
Lei aveva una tale confusione in testa che non riusciva a ragionare con lucidità. Vedendo che lui non aveva intenzione di spiegarle, provò a cercare lei stessa una risposta. “Sei venuto tu stesso a bloccare il nostro amore sul nascere… che cosa è successo, Harry?” questa consapevolezza l’aveva molto colpita. Lui si limitò a scuotere la testa e lei continuò. “Ti prego, che cosa è successo di tanto grave tra noi da compromettere tutto il Mondo Magico? Possibile che la nostra unione possa creare un tale disastro?”
A quelle parole venate di sconforto Harry alzò lo sguardo su di lei e, prendendole il viso tra le mani, le disse con infinita dolcezza: “Tra noi andava tutto a meraviglia! Tu sei stata il regalo più bello che la vita potesse farmi.”
L’amico che poco prima era andato via non l’aveva mai toccata così. Quel tocco gentile era di un uomo innamorato e lei, senza neanche accorgersene, si ritrovò con gli occhi chiusi quando lui le carezzo la guancia col pollice, anche se era consapevole che non era lei l’Hermione a cui era destinato quell’amore. Alla fine si decise a riaprire gli occhi in una muta domanda. Voleva sapere cosa avrebbe distrutto il loro futuro insieme.
Come se solo allora si fosse accorto di quello che stava facendo, Harry si scostò da lei.
La guardò per un lungo istante e disse “E va bene.” poi l’avvertì. “Non posso svelarti troppi particolari, potrei cambiare in maniera irreparabile il futuro, lo sai. Già tornando di così tanti anni indietro… magari tutto quello che sto facendo non servirà a niente, o magari, nel futuro cambiato, io sarò morto e quando tornerò indietro, ritroveranno solo il mio cadavere.”  
Hermione lanciò un’occhiata alla Giratempo. “Come funziona esattamente? È impensabile rivivere tutti gli anni che ti separano dal tuo futuro senza farti vedere. Già quelle che durano più di una settimana sono solo in fase sperimentale.”
“Infatti anche questa lo è. Ma funziona diversamente da quelle normali. Bisogna impostare quanti anni indietro devi tornare e per quanto tempo ci vuoi stare. Per me un’ora era più che sufficiente, e questo vuol dire che tra venti minuti circa per te sarà come se io sparissi, mentre per me il tempo inizierà ad andare velocissimo, come quando schiacci il tasto ‘avanti’ nei videoregistratori Babbani.”
Hermione lo guardò ammirata. “Wow, è eccezionale!”
“Sì, ma è ancora in stretta fase sperimentale. Non solo è molto debilitante per il corpo, ma anche per la mente: tornando così tanto indietro nel tempo, i fatti potrebbero mutare in maniera incalcolabile, e non si sa se la persona che ha viaggiato acquisterà automaticamente i nuovi ricordi, o gli rimarranno quelli vecchi, o entrambe le cose. Potrebbe impazzire. Succedono cose terribili a chi interferisce con lo spazio-tempo, ma penso che io potrei dare un grosso aiuto nella ricerca. Sono il primo che si è avventurato in un viaggio così lungo.”
Hermione lo guardò seriamente preoccupata, poi alla fine si decise ad esortarlo a dirle la verità. “Allora dimmi che cosa succederà di così grave nel futuro da spingerti a fare un viaggio tanto rischioso.”
Come aveva fatto poco prima l’Harry del presente, anche lui si lasciò cadere sul suo letto, ma con le spalle incurvate, come se l’aria sopra di lui fosse troppo pesante da sorreggere. Lei gli si sedette accanto, in attesa. Dopo un po’ Harry iniziò a parlare, fissando il muro davanti a sé.
“Anche se avessi rischiato con certezza la mia vita, avrei fatto questo viaggio lo stesso, perché vedi, nel futuro da cui vengo non c’è più nessuno ad aspettarmi. Sono tutti morti.”
Hermione trasalì a quella notizia terribile, ma fece forza su se stessa per non interromperlo. Lui, d’altro canto, sembrò non accorgersi minimamente della reazione della ragazza, sembrava stesse quasi parlando a sé stesso. Aveva gli occhi fissi, ma il muro era come se non lo vedesse, sostituito da immagini che solo lui conosceva e che tormentavano i suoi ricordi. Poi continuò, come se le parole facessero fatica ad uscire. “Voldemort riuscì a diventare sempre più potente e a riunire svariati seguaci intorno a lui. L’Ordine della Fenice però era più forte. Eravamo riusciti a scoprire un suo segreto e ormai pensavamo che avremmo potuto batterlo, ma poi… io caddi in una trappola. Voldemort riuscì a scagliarmi una maledizione e… riuscì a piegarmi al suo volere…”
Come flash, immagini orribili gli attraversarono la mente. Lupin a terra, con gli occhi sbarrati. Arthur Weasley sanguinante. Neville, Ginny, Fred, George, Ron.
“Sono stato io, Hermione. Ho ucciso io i nostri compagni.”
Questa volta Hermione non riuscì a trattenersi, completamente sconvolta. “Com’è possibile?! Non ci credo! Non può essere riuscito a convincerti a fare una cosa del genere, neanche col più potente degli incantesimi di controllo mentale!”
Lui continuava imperterrito a non guardarla, ma aveva l’aria stravolta e Hermione, nel vederlo così, non poté fare altro che convincersi che era vero. Si sentì come svuotata e a malapena riuscì a sussurrare “Non è possibile.”
Lui continuò il suo racconto come se non l’avesse sentita. “Fu Ron a farmi tornare in me. Non riuscii a dargli il colpo di grazia e facendo leva sulla nostra amicizia… e su di te… riuscì a far riemergere la mia coscienza. Ma era troppo tardi. Aveva perso troppo sangue e l’unica cosa che riuscì a fare fu di rivelarmi l’esistenza di questa Giratempo nell’Ufficio Misteri, prima di morire tra le mie braccia. Con l’aiuto di Piton elaborammo questa particolare pozione, ed eccomi qui.”
Hermione rimase per un po’ completamente senza parole, a fissare anche lei il muro davanti a sé. Non riusciva ancora a credere a tutto quello che aveva sentito, ma le mancava ancora un tassello. “E io? È a causa mia che è successo tutto questo, vero?”
Harry era completamente fuori di sé. Aveva gli occhi sbarrati dai quali si riuscivano ad indovinare i suoi tormenti. “Lui… lui ha saputo di noi. Ha visto come ti ho protetta da Lucius Malfoy in un attacco. Ha capito che ci amavamo sul serio e… ti ha rapita. Il suo obbiettivo era farmi crescere tanta rabbia dentro da volerlo uccidere spinto da un odio cieco. E ci è riuscito. Quando pronunciai l’Avada Kedavra ero così fuori di me che riuscì a penetrare nella mia mente con una facilità estrema.” Harry rivisse quella scena penosa con una nitidezza sconvolgente. Lui, legato alla sedia, mentre la sua Hermione era lì di fronte, tremante e inerme, con il corpo pieno di piaghe, che gemeva dal dolore e con il viso rigato dalle lacrime e dal sangue.
Hermione gli posò una mano sul braccio e lui si voltò a guardarla di scatto, con il ricordo ancora impresso a fuoco nella sua mente e un’espressione di puro odio sul viso. La durezza di quegli occhi le mise quasi paura, ma poi all’improvviso scomparve, sostituita da una profondissima tristezza.
Con un’espressione straziata Harry si prese il viso tra le mani, come se, coprendosi gli occhi, potesse davvero smettere di vedere quelle immagini terribili che gli stavano logorando l’anima. Hermione, profondamente colpita, gli si inginocchiò davanti. Lo costrinse ad alzare il viso verso di lei e nel vedere i suoi occhi, così pieni di angoscia, le si spezzò il cuore. Gli accarezzò la guancia senza dire nulla, e lui in quel gesto trovò la forza di spiegare. “Ti ha tenuta lì tre giorni di fronte a me… ti ha fatto torturare, seviziare…” gli occhi gli si velarono di lacrime. “Dannazione, Hermione, eri incinta! E lui ti ha tormentata fino a che non sei morta di stenti… Con gli occhi fissi nei miei… Quando ho capito che eri morta è stato come se anche la mia anima si fosse spenta per sempre.” La voce gli venne a mancare, mentre le lacrime gli rigavano il viso. Anche Hermione aveva gli occhi lucidi, e quando si mosse per abbracciarlo, lui non oppose resistenza, anzi. Si appoggiò a lei, nascondendo il viso nella sua spalla e ricambiando l’abbraccio quasi con disperazione. Rimasero in quella posizione per un tempo indefinito e quando Harry si fu calmato, l’aiutò ad alzarsi dicendole “Ora che sai tutto, ti prego: prendi la pozione.”
Anche se le piangeva il cuore, Hermione sapeva di non poter fare altrimenti. Senza protestare, prese il bicchiere e se lo portò alle labbra. Bevve tutto in un unico, lungo sorso.
Harry le si avvicinò, e appena lei manifestò gli effetti del filtro, fu pronto a sorreggerla. Mentre la teneva tra le sue braccia, le spostò una ciocca di capelli dal viso. “Probabilmente nel nuovo futuro che ci attende, noi non staremo mai insieme, o forse io non ci sarò neanche, ed è per questo che te lo dico ora, Hermione, perché forse non potrò farlo mai più. Grazie. Tu mi hai dato tutta te stessa, ed io ti ho amata più della mia vita. Non sarò mai più lo stesso senza te.” Avvicinò il suo viso a quello di lei e la baciò. Un bacio struggente, salato, a cui Hermione non poté fare a meno di rispondere con tutta se stessa, prima di perdere i sensi. Harry la prese in braccio e l’adagiò sul letto. Dalla tasca estrasse un ciondolo a forma di farfalla e glielo mise tra le mani.
“Addio, Hermione.”
Improvvisamente sparì, mentre sul viso di lei, senza neanche sapere il perché, scivolò una lacrima silenziosa.
Tutto il loro futuro sarebbe cambiato, tutto in una notte di fine estate.














__________________________________

Ciao a tutti, la vostra Sophie è tornata! ^__^ Mi era davvero mancato scrivere, quando ho finito ho riscoperto una soddisfazione che non provavo da tempo! Spero che voi non vi siate annoiati… Ho ripostato il capitolo corretto dalla mia nuova beta-reader, Fabiola :)

Alla prossima,

Sophie!

ps: Inizialmente questa storia era nata come una one-shot, ma in seguito avevo pubblicato un altro capitolo perchè avevo (e ho ancora) intenzione di pubblicare un seguito. Putroppo però, per ora non ho idee, quindi per evitare che abbandoni la storia e lasciarvi in sospeso (cosa che da lettrice odio dal profondo), preferisco cancellare il secondo capitolo che avevo postato. Per questo chiedo enormemente scusa a chi mi aveva già lasciato un commento (HINATA_CHAN, HERM735, BIANCHIMARSI, LIGHTS, STELLAPITON, VALEVIGI1995, HERM83) e li ringrazio di cuore, davvero. Spero che se mai continuerò questa storia, sarete di nuovo qui a sostenermi. Un bacio a tutti,

 Sophie


Potete trovare la mia pagina su fb qui: http://www.facebook.com/pages/Sophie_85/297003163686205 dove inserirò eventuali nuove storie e chiacchiericci vari ^_^

23° Classificata nel contest "Premio 'piuma di gallina'"
Vincitrice del premio speciale " miglior avvertimenti- tipologia I "





Grammatica 8.6/10
Lessico e stile 12.5/15
Caratterizzazione 13.6/15
Sviluppo della trama 9.4/10
Originalità 9.5/10
Gradimento Personale 8/10

totale 61.6/70

Giudizio di Fabi:


Parto col dirti che in passato mi sono chiesta molto spesso perché la Rowling non avesse messo subito Harry con Hermione, ma che alla fine mi sono lasciata convincere dalla sua idea di canon e non ci ho più pensato.
Sarà per questo che leggendo una storia come la tua, mi sono tornati in mente i miei dubbi e mi sono chiesta perché.
Questa storia è molto originale, sei riuscita ad inserire elementi innovativi e interessanti, poi li hai giustificati uno ad uno, rendendo la storia credibile.
Harry fa un viaggio che cambierà la sua esistenza. Non sa se tornerà indietro, lo fa con la speranza di rimediare ai suoi errori, di salvare chi ha perso.
Descrivi molto bene gli atteggiamenti dei personaggi, con attenzione e cura. Hai reso Hermione attenta ai dettagli, scettica e diffidente, ma sensibile al punto di riconoscere il suo amico.
Dal punto di vista grammaticale, ci sono un paio di verbi senza accento, e alcune volte hai dimenticato tra parentesi gli appunti del betaggio. Per il resto, escludendo una frase senza virgole, tutto bene.
La storia è lunga ma si fa leggere con piacere.
Io l'ho amata e non vedo l'ora di leggere il proseguimento.
Mi è piaciuta molto la coppia, che tu hai perfettamente giustificato, dando ai sentimenti dei due delle giustificazioni che appaiono perfette.

Giudizio di LoveChild:


Ci sono disparati errori grammaticali e di forma che hanno contribuito ad abbassare il punteggio. Indicazioni lasciate fra parentesi, varie imperfezioni della punteggiatura, una preposizione scorretta, un errore di concordanza e un errore di battitura.
Lo stile è elementare e piacevole, il problema principale, a parer mio, è che il testo è eccessivamente lungo per i pochi eventi messi in scena e, in effetti, dopo un po’ ho faticato a continuare.
La caratterizzazione è buona, l’OOC è trattato in maniera totalmente corretta. L’unica cosa che trovo un po’ inverosimile è che Hermione sia così arrendevole nei confronti dell’estraneo e accetti di dare la pozione ad Harry prima di avere ogni spiegazione e di scoprire chi sia il misterioso uomo.
Lo sviluppo della trama è relativamente completo anche se le idee che ‘tormentano’ Hermione mi sembrano un po’ labili e sarebbero dovute essere approfondite maggiormente.
E’ senz’altro un’idea originale, nonostante il crack pairing sia abbastanza comune, mi ha ricordato una vecchia puntata di Roswell dove il Max del futuro torna ad avvertire Liz.
E’ senza dubbio una bella storia, è particolare e mi ha incuriosita molto. Brava!

Giudizio di Vogue:

Dal punto di vista grammaticale, la storia risulta abbastanza precisa. Gli errori sono pochi, e per lo più dovuti a distrazione. Lo stile non è affatto male, tuttavia in più parti mi è sembrato essere poco scorrevole, data anche la talvolta eccessiva presenza di puntini di sospensione. Il lessico è semplice, lineare, e non presenta nessun problema particolare.
La caratterizzazione non mi ha convinta del tutto. Harry mi è parso fin troppo grave, pur se giustificato da frangenti che ancora devono verificarsi, e alcune sfumature del carattere di Hermione mi sono parse eccessive per come siamo abituati a conoscerla, per il suo carattere ostinato e, fondamentalmente, positivo.
La trama mi è parso si svolgesse in modo troppo veloce, tuttavia niente di grave, ogni spunto da te intrapreso è stato sviluppato in modo che la fine risultasse coerente, solo il tempo che Hermione impiega a convincersi di quanto sta accadendo mi è sembrato fin troppo ridotto.
La storia è abbastanza originale, sebbene alcuni espedienti risultino poco credibili persino per il mondo della magia. Resta il fatto che hai saputo giostrarti con una situazione abbastanza innovativa, spiegando bene le ragioni di Harry, e ciò che l’ha portato ad agire in un determinato modo.
Non è piaciuta eccessivamente. Non che sia una brutta storia, tutt’altro, solo non mi ha trasmesso nulla di particolare. È un dato puramente soggettivo, s’intenda, ma mi è mancato quel certo non so ché a renderla degna di nota.

 


pps: il primo paragrafo virgolettato è stato preso da "Harry Potter e l'Ordine della Fenice"









15°classificata al "The best of..." di nefene e Acardia

GRAMMATICA E CORRETTEZZA FORMALE: 6,45
PARTICOLARITA' STILISTICA E RICCHEZZA LESSICALE: 7,25
CREDIBILITA' E CARATTERIZZAZIONE: 8
ORIGINALITA' E PERSONALIZZAZIONE: 7
GRADIMENTO PERSONALE: 7,5


TOTALE: 36,2



L’espediente narrativo è già visto, già sfruttato, ma questo non significa che tu non sia riuscita a renderlo nel modo giusto esponendolo con le tue parole. Il tutto è ben argomentato, lascia ben poco al caso, e inoltre è facile notare come tu ti sia impegnata nella stesura del testo attraverso il delineamento di una trama articolata e diversi particolari che fungano da contorno, senza adagiarti su una parentesi riflessiva che non richieda uno sforzo di vera e propria edificazione della struttura della fanfiction.
Come avrai potuto notare dalla valutazione, ci sono diversi errori grammaticali:
- numerose ripetizioni (“senza avere”, “disse”, “certezze/incertezze”, “credere/incredibile”, per non parlare del verbo “riuscire”, che nell’arco di sole ventisette righe compare ben QUATTORDICI volte);
- una “d” eufonica di fronte a “Hermione” (la “h” rimane pur sempre una consonante);
- la totale mancanza di differenziazione tra “suo” e “proprio” (in sostanza l’utilizzo costante del primo, mentre il secondo viene del tutto ignorato);
- un “fa” imperativo senza apostrofo (in alternativa sarebbe “fai”);
- qualche virgola fuori posto e soprattutto un utilizzo errato della punteggiatura nei dialoghi (a riguardo ti rimandiamo allo specchietto antecedente le valutazioni);
- un “potevo convincerti” e un “avremmo potuto amarci” che avrebbero invece ragione di divenire rispettivamente “avrei potuto convincerti” e “ci saremmo potuti amare”;
- un periodo strutturato in maniera illogica e grammaticalmente scorretta, vale a dire “Dalle cose che le aveva detto, il modo in cui le aveva parlato, le facevano sembrare quasi che quell’uomo la conoscesse davvero”. (“Dalle cose che le aveva detto… le facevano sembrare” purtroppo non ha senso, mentre lo avrebbe un “Le cose che le aveva detto, nonché il modo in cui le aveva parlato, le facevano sembrare…”).
- un “provarono a fare qualche passo in direzione della stanza, ma all’improvviso svenne”. (Il soggetto del verbo “svenire” è considerato sottinteso, ma così facendo si cade in errore, in quanto il soggetto sottinteso dell’intero periodo è “essi”/”loro” [“essi provarono”]);
- l’espressione “iniziarono appena a raccontarsi”, che appare impropria, essendo più adatta “Avevano appena iniziato a raccontarsi”.
Insomma, diverse pecche. La storia è lunga – ben cinquemilatrecento parole circa – e ne abbiamo tenuto conto, ma trattasi in alcuni casi di errori anche piuttosto gravi ;)
In particolare abbiamo notato la tendenza a una costruzione del periodo piuttosto macchinosa, faticosa, all’interno del quale le proposizioni si “tirano” l’un l’altra, senza amalgamarsi del tutto in un discorso fluido.
Ad esempio:
- “Harry camminò su e giù, divorato dalla rabbia e dalla frustrazione, digrignando i denti e serrando i pugni, scoccando sguardi furiosi al cielo vuoto e trapunto di stelle tutte le volte che passava davanti alla finestra.”
In questo caso è quella specie di elenco di gerundi a creare attrito. In primo luogo, trattandosi proprio di un elenco, pensato allo scopo di trasmettere l’impazienza di Harry, quella “e” tra “digrignando i denti” e “serrando i pugni” spezza il ritmo, rendendo fastidiosa la presenza del terzo gerundio successivo, ovvero “scoccando”. Un’alternativa valida sarebbe stata “digrignando i denti, serrando i pugni e scoccando sguardi furiosi”, oppure “Harry, divorato dalla rabbia e dalla frustrazione, camminò su e giù a denti digrignati e pugni stretti, scoccando sguardi furiosi…”, o ancora “I pugni stretti e i denti digrignati, divorato dalla rabbia e dalla frustrazione, Harry camminò su e giù, volgendo di tanto in tanto sguardi furiosi…”.
- “Era stupido provare un sentimento del genere, visto che tra loro non c’era mai stato niente, ma aver reciso un amore ancor prima che potesse nascere, la faceva sentire come se non sarebbe mai più potuta essere completa, come un puzzle di cui si è perso un unico, singolo, piccolo pezzo e non può essere finito.”
Qui i problemi sono due: in primis la virgola dopo “nascere”, e in secondis quel “come se non sarebbe mai più potuta essere completa”. Per quanto riguarda la virgola, ancora una volta, spezza il ritmo della frase, ne danneggia la fluidità. Sarebbe meglio eliminarla del tutto. “come se non sarebbe mai più potuta essere” invece è un’espressione a dir poco artificiosa, una specie di scioglilingua di negazioni e verbi essere. Qualche modo per esprimere lo stesso concetto in modo meno contorto c’è: “la faceva sentire come se da quel momento in poi fosse destinata a essere incompleta, un puzzle di cui si è perso (anche se “è andato perduto” sarebbe meglio) un unico, singolo…” è uno dei tanti ;)
- “Hermione si limitò a lanciargli un’occhiata e senza dire una parola, si avvicinò alla scatola di velluto contenente la pozione.”
La costruzione giusta del periodo sarebbe stata: “Hermione si limitò a lanciargli un’occhiata e, senza dire una parola, si avvicinò alla scatola…”
Il lessico è tutto sommato abbastanza semplice e forse potrebbe essere raffinato, ma in generale è buono.
La caratterizzazione è attenta e pulita, ma abbiamo comunque un appunto da farti: la reazione di Hermione al racconto dell’Harry proveniente dal futuro è… molto accondiscendente. Un tizio sconosciuto proveniente dal futuro si presenta in casa sua e cerca di convincerla che è importante somministrare a Harry una pozione in grado – a detta sua – di annebbiare i sentimenti, e lei, la razionalità fatta adolescente, non si chiede neppure per un istante se invece per caso non si tratti di un subdolo piano per avvelenarlo, o chissà quale altro stratagemma – considerando peraltro che sia lei che Harry (a maggior ragione) stanno vivendo una guerra in prima persona. Si limita a preoccuparsi dell’effetto delle sorti di quell’amore che potrebbe non nascere mai, quasi fosse del tutto normale fidarsi di un losco figuro – che poi scopre essere un Harry in formato maxi, – venuto dal futuro tramite una Giratempo.
In sostanza hai eliminato un po’ di attrito, ponendo l’accento sulla componente sentimentale dell’avvenimento e trascurando quella tecnica.
La gestione del dialogo è ottima, fluida e dinamica.
Il consiglio è di rivedere più attentamente i propri scritti – perché no, magari servendosi di una Beta, un rilettore esterno, che in questo contest era addirittura consigliato – e di lavorare il più possibile sulla costruzione del periodo, perché ci sono le basi per grandi miglioramenti e ottimi risultati futuri, a partire da una storia che già adesso è comunque buona.









1°classificata al "Conto alla rovescia, il tempo è tiranno" di Hikaru_Zani e vincitrice del premio "orologio"

-correttezza grammaticale 9/10 punti
Uno punto dove ho qualcosa da segnalarti -ahimé- Ti consiglio di rileggere la fan fiction (non sto a farti l'elenco) per togliere tutte le virgole -o punti e virgola- precedenti/successivi alla congiunzione "e". Purtroppo si tratta di una licenza poetica concessa in dati casi aulici,
Infine un microscopico errore -di distrazione, sicuramente- in una frase hai ascritto "verso" anziché "versò".
Ecco tutto (:

-stile e lessico 5/5 punti
Hai uno stile davvero incredibile, spesso mi sembrava di leggere pagine strappate dalle bozze della Rowling. Per non parlare del ricco vocabolario che possiedi. Mi hai lasciato -perdona il gioco di parole- senza parole!
-inserimento della parola tempo/utilizzo del prompt tempo 1/1 punto (+ 5PUNTI BONUS)
L'unica fan fiction ad ottenere il massimo dei punti bonus. Non solo hai inserito la parola tempo, ma sei riuscita ad usarlo egregiamente anche come promt.
La tua è stata la storia meglio scandita, presente e futuro erano i "veri" protagonisti della storia.
Ho amato il nuovo modello di Giratempo, un'idea davvero formidabile!

-originalità 10/10 punti
Avrei mille domande da farti su questa storia: "Dove hai trovato l'idea?", "Quanto tempo ci hai messo per scriverla?" e chissà quante altre ancora, tempo passerei un intero giorno a tormentarti! Mi hai fatto avvicinare sempre più allo schermo, fino a rendermi conto di esservi praticamente appiccicato.
Bellissima e molto, molto originale.

-caratterizzazione dei personaggi 10/10 punti

Nonostante la lunghezza della storia, hai sempre tenuto sullo stesso livello i tre (due) personaggi. Nessuno di loro è mai passato in secondo piano e soprattutto, come ti ho già fatto sapere prima, mi sembrava di leggere pagine mancanti dal quinto libro.
Ottimo lavoro!

-gradimento personale 5/5 punti
Purtroppo il fandom è povero di storie come questa, ti prego con tutto il cuore di continuare a scrivere, sarei orgoglioso di inserire, non solo questa storia, ma anche te fra i miei preferiti. Non vorrei essere ripetitivo, ma non trovo altre parole per dirti quanto abbia mato questa storia: personaggi, trama, tutto.
Brava, davvero bravissima! Spero di poterti trovare in qualche altro futuro contest.
-TOTALE 40/41 (+5punti bonus)


   
 
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