Fanfic su attori > Jamie Campbell Bower
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Autore: quattro    31/12/2014    1 recensioni
Ottobre.
Londra.
Sono appena atterrata.
Piove.
Tre iniziali entrano nella mia vita. La mia vita è già cambiata una volta, per mano mia, cambierà di nuovo? Sono sicura di essere pronta per quello che queto comporterebbe?
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jamie Campbell Bower, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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Lei era lì che si preparava, lui era fermo sulla soglia che la guardava da qualche minuto, gli dava le spalle e non era chiaro se si fosse accorta di lui e fingesse indifferenza o se davvero era stato silenzioso abbastanza da non destare sospetti.
Era il suo acceleratore spinto al massimo e sapevo che lei era lì per lui.
Lui voleva essere qui per lei.
Aveva il carattere che Jamie non aveva mai trovato nelle ragazze che aveva frequentato, il polso sulla vita che a vent'anni nessuna si sogna di avere. Si era fatta strada nel mondo ed era cresciuta con esso...era una donna. Forse più pronta di lui ad avventurarsi in queste cose, e avrebbe avuto da imparare molto, ma non vedeva l'ora.
Era tutto ciò che avrebbe potuto cambiargli le prospettive. 
Era il contatto con la terra, era come la famiglia ma senza rompiscatole che ti dicono cosa fare, lei era ciò che doveva fare.
Jamie fece qualche passo e le fu accanto con le sue mani sui suoi fianchi, lei si bloccó e sussultò.
- ti stavo aspettando - gli disse mezza dentro e mezza fuori dalla sua maglietta.
- Questa non ti serve per ora...- le rispose Jamie sfilandogliela del tutto. Jamie sapeva che non poteva fare il ragazzino che non doveva saltarle addosso, voleva che lei fosse fiera della scelta che aveva fatto che non avesse rimorsi sul l'aver riposto la sua fiducia in un ragazzo più giovane e appartenente ad un modo fatto di frivolezze.
Ali si girò, era già rossa in viso e Jamie non avrebbe mai detto di poter adorare tanto l'imbarazzo sul viso di qualcuno. Le si chinó sopra, avvolgendola in un abbraccio che quasi la piegava, la bació, piano morbido e seducente e lei lo lasciò fare. 
Abbandonarsi per Ali significava fiducia e istinto, con la testa all'indietro lasciò che lui seguisse con le sue labbra il profilo della sua gola. E fu un unico fremente brivido. 
Fu Jamie a portare la danza, ed Ali si fece portare senza sforzo.
Se la trascinò dietro e si siedette sul bordo del letto, senza mai staccarle gli occhi di dosso lasciando che lei si avvicinasse a lui, in piedi immobile davanti uno all'altra. Era fame quella che adesso si passavano tra le labbra, una fame che arriva alle mani, che la fa correre alla ricerca del bordo della maglia di lui. Ali né sollevo i bordi quanto bastava per toccare la sua pelle, morbida e pallida. E Jamie inconsapevole dei suoi movimenti ridusse gli spazi e se la lascio sfilare.
Ora erano solo pelle, una contro l'altra. 
Ognuno invitava l'altro con tacite richieste a liberarlo dei rispettivi abiti. Con occhi socchiusi, e con movimenti automatici, non era la mente a comandarli ma l'istinto.
Jamie la fissò un istante, la guardò come a voler imparare a memoria tutto di quel corpo, e come per poter ripetere la lezione infinite volte, e il rossore che comparve sul viso di lei quando Jamie le fisso gli occhi addosso, lo fa impazzire.
Ali dolcemente si accomodò sulle sue gambe, adesso era lei che comandava, i suoni che Jamie emetteva nemmeno lui li riconosceva, ed erano un invito per lei che ne traeva gloria e furore e questa sicurezza che lei metteva nei movimenti stava mandando Jamie fuori di testa.
I loro movimenti diventarono come una melodia fatta di alti e bassi perfettamente incastrati.
Jamie la lasciava fare, le lasciava il potere di decidere della sua vita o della sua morte, per una volta era lui che si lasciava portare, lei era forte, decisa sapeva quello che voleva e sapeva come ottenerlo, quella facciata di insicurezza nascondeva un mondo che voleva uscire alla luce del giorno. Jamie pensò che era bello sentirsi in balia di qualcuno.
Quando Ali accennò a rallentare la furia che la stava comandando Jamie la prese di peso e la posò  sul letto. Sembrava così piccola e fragile li distesa, accanto a lui...con quegli occhioni spalancati e arrossata in viso. Ad Ali non sembrava vero, lo sguardo di Jamie era un misto di meraviglia e fame, si sentiva toccata letteralmente da quegli occhi blu e in ogni punto in cui loro si posavano si sentiva avvampare.
"Voglio che lei senta che è al sicuro" fu il pensiero di Jamie poi la baciò e l'accarezzò, si mosse con lei e lei era languida, calda e sapeva di buono ed era dolce quando si muoveva e lo assecondava e ad ogni bacio e ad ogni carezza lei vibrava come le corde della sua chitarra, e ad ogni vibrazione Jamie sentiva di non poter resistere oltre.
La fermò con il peso del suo corpo spinto contro il suo per un ultimo lungo istante, come a voler imprimere quel momento non solo nei ricordi ma anche nei loro corpi. E Ali lo strinse forte con le braccia le mani e le gambe, non lo voleva lasciar andare lo avrebbe voluto lì per sempre.
E poi mentre nell'affanno lui le si abbandonava addosso, con il volto soffocato nel suo collo lei sorrise.
Jamie si sollevò, puntò i gomiti ai lati di lei e la guardò. 
Ali era sconcertata non si può essere ancora più belli dopo tutto questo.
Jamie sorrise.
- che c'è? - le chiese lei baciandolo.
- La fetta di torta più buona della mia vita! - e rise.
E rise anche lei, risero tutti e due complici.

Lui era lì con lei e da ora in poi sarebbe stato tutto al proprio posto.
Ci voleva coraggio a scegliere la felicità.

 
   
 
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