Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: mattmary15    31/12/2014    3 recensioni
'1996 collection' è il titolo di un album ispirato a Saint Seiya composto da 10 canzoni. Ogni titolo è diventato l'ispirazione per raccontare, ogni volta con due versioni diverse, frammenti di vita dei personaggi di Saint Seiya. Dal primo capitolo ... Rodorio non credeva nel Natale.
La Dea era tornata in un giorno di Settembre che con la neve e gli alberi decorati con palline colorate non aveva nulla a che fare...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Gemini Saga, Nuovo Personaggio, Pegasus Seiya, Saori Kido, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il destino di una vita intera'
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Chi: Shun e Hyoga.
Quando: Dopo la fine della guerra sacra contro Hades, l’attacco di Artemis e il primo attacco di Marte. Pre nascita di Kouga.
Dove: Santuario, Grecia.
Perché: Perché non sempre le cose vanno come vogliamo e i legami più saldi si possono incrinare.

 

2#Where Do We Go
-Partire/Restare-

Aveva deciso di partire.
Sentiva il bisogno di restare.
Non aveva senso rimanere.
Non poteva lasciare quel luogo.
Il gelo delle terre del nord era il suo elemento naturale.
Il caldo cielo di Grecia era un ventre accogliente in cui rinascere.
Partire era la soluzione ad ogni problema, la cura per ogni sua ferita, la promessa di giorni felici.
Restare era l’unico modo per sopravvivere, l’unica via che fosse rimasta da percorrere, il porto sicuro al riparo dalle tempeste della vita.
E avevano mentito. Entrambi.
Hyoga sapeva che il dolce abbraccio di Flare era un’illusione destinata a svanire come quella di Lemuri che gli aveva mostrato sua madre prima di trafiggerlo con le dorate scaglie della sua armatura. Come poteva, tuttavia, tirarsi indietro? Lui che le aveva sussurrato dolci parole d’amore, che le aveva promesso la pace per il suo regno e per il suo cuore? Che l’aveva allontanata dall’orgoglioso figlio di Sleipnir?
Flare era pura e innamorata. Senza macchia alcuna. Senza colpa. Capace di donarsi interamente e incapace di abbandonarlo.
Shun, invece, sapeva che la coraggiosa June aspettava solo che lui si decidesse a varcare la soglia della sua casa. Non lo avrebbe giudicato per non averlo fatto prima. Non lo avrebbe biasimato per averla fatta soffrire tanto a lungo. Sarebbe bastato un gesto semplice come respirare.
Hyoga non aveva valigie da fare, in spalla solo lo scrigno con l’armatura del Cigno.
Shun aveva troppe cose da portare con sé.
Entrambi sapevano che più breve fosse stato il loro addio, meno avrebbero sofferto. Forse per questo scelsero una notte d’inverno. L’ultima notte dell’anno. Con tutto il santuario immerso nel silenzio. Solo le stelle a sfrigolare nel cielo.
“Hai già salutato tutti?” chiese Shun col naso all’insù. Hyoga annuì infilando le mani nelle tasche dei pantaloni. “E’ la notte di capodanno.” –Davvero vuoi andar via in una notte come questa?-
“E’ una notte come le altre.” –Cosa cambierebbe scegliendo un altro momento? Soffrirei comunque- Si affrettò a dire il biondo come a voler eliminare subito qualsiasi pretesto per trattenersi.
“Non lo è affatto.” –Come può essere una notte come le altre se te ne stai andando per sempre?-Shun s’irrigidì nella voce e nella postura continuando a dargli le spalle. Hyoga sentì freddo. Ed era una sensazione strana e sgradevole.
“Un anno finisce e porta via ciò che è stato. Ne comincia uno nuovo. Credevo che queste cose ti piacessero, Shun.” –Davvero tu non senti che si è come rotto qualcosa fra noi?-Fece Hyoga rimanendo alle sue spalle ma guardando a propria volta il cielo.
“Un nuovo inizio.” –Credi che andrà meglio lontano da me, da noi?- Sussurrò Andromeda.
“Una nuova vita.” –Abbiamo bisogno di ricominciare.-
“Quella vecchia non andava più bene?” –Io non voglio crederlo.-
“Quella vecchia non esiste più.” –Non lo capisci?-
“E lo hai deciso tu?” –Non puoi decidere anche per me!-
“Lo abbiamo deciso noi. Shyriu è partito, Ikki ha scelto la sua strada e Seiya, bhè Seiya è diventato il cavaliere d’oro del Sagittario. Difenderà la sua bella fino alla morte!” –Dovremmo essere i soli a rimanere attaccati a qualcosa che gli altri hanno dimenticato?-Concluse ironicamente Hyoga.
“E lo stesso farai tu con la tua principessa! Hai avuto il tuo lieto fine, Hyoga.” –E tu non stai dimenticando niente?-
“Sembra che tu ne sia dispiaciuto.” –Se potessi farti capire come mi sento! Ma anche questo sentimento è sbagliato. Finora non abbiamo mai avuto bisogno di parlare, io e te.- Shun sentì qualcosa tirare nel petto.
“Non è vero. Ti auguro nient’altro che la felicità.” –Credi che potrei anteporre la mia felicità alla tua?-Hyoga strinse un pugno.
“Abbi cura di te, Shun.” –Ti prego cerca di capire, non farmi stare in ansia.- Il cavaliere di Andromeda si toccò il braccio destro ferito* che nascondeva sotto un maglione due taglie più grande di quella che indossava di solito e sentì le lacrime pungere agli angoli degli occhi. Si strofinò il viso con il dorso della mano.
“Anche tu.” –Non ho bisogno che tu dica altro perché io ti voglio bene.-
“Stai piangendo, Shun?” –Se scoppiassi a piangere, non potrei lasciarti e partire.- La voce di Hyoga tremava come le foglie delle rose di Aphrodite che costeggiavano la scalinata esterna alla tredicesima casa. Shun scosse il capo ma non si voltò.
“Scrivi ogni tanto.” –Non piangerò, sarò forte.-
“Avrò molto da fare.” –Non tornerò sui miei passi.-
“Certo.” –Tu però non rendere le cose più difficili, vai.-
“Allora io vado.” –Non smetterò mai di pensare a te, Shun.-
Hyoga lo sopravanzò e prese a scendere in modo spedito i gradini del tempio. Shun non riuscì più a trattenere le lacrime. Dove stavano andando tutti? Suo fratello aveva scelto Pandora. Shyriu aveva discusso con Seiya  e poi se n’era tornato sul Monte Lu. Seiya aveva scelto di dedicarsi anima e corpo al suo nuovo ruolo di generale dei santi d’oro. Ora anche Hyoga, la persona a cui in fondo al cuore voleva più bene, lo stava lasciando indietro come si fa con i ricordi. Davvero l’amore per la bella Flare era più potente del legame che avevano avuto sin da quando, bambini chiusi in un orfanotrofio, avevano preso a dormire stretti e a farsi coraggio a vicenda?
D’istinto allungò una mano verso la schiena del cavaliere che si allontanava e sussultò non appena il primo dei fuochi d’artificio di Rodorio, esplose in cielo. Quelle scintille variopinte che salutavano il corso del nuovo anno ebbero il potere di bloccare sul posto Hyoga.
La mezzanotte era scoccata. Il nuovo anno era iniziato ma nel suo cuore, nulla era mutato. Il ricordo di tutti i momenti passati con i suoi compagni lo tormentava lo stesso. Quando tutti avevano deciso che fosse meglio perdersi? Prendere direzioni diverse? Quei quattro ragazzi erano stati la sua famiglia, la sua vera famiglia. Non poteva sopportare di vedere le cose cambiate. Non poteva restare. Shun doveva capire. Si voltò di scatto. Doveva spiegargli. Shun era ancora lì, fermo sulla scalinata. Si stringeva in quel maglione troppo grande e sorrideva. A causa del rumore dei fuochi e della distanza, Hyoga non fu certo di capire bene.
“Io resto qui, Hyoga.” –Perché non resti con me?-
Il cavaliere del Cigno abbassò il capo e sorrise amaramente. Shun non era il più debole ma il più forte tra loro. Quello che credeva ciecamente nelle loro radici.
“Io vado, Shun.” –Perché non parti con me?-
Entrambi risposero con gli occhi a quelle mute domande.
Entrambi si accorsero che le stelle erano sparite in mezzo alle fiammelle colorate dei fuochi.
Hyoga riprese la discesa delle dodici case, Shun risalì alla tredicesima.
Entrambi dissero a loro stessi che andava bene così.
Entrambi mentirono. Un’ultima volta.


Note: *Shun si tocca il braccio perchè durante il primo attacco di Marte ne 'Il destino di una vita intera' in cui i cinque bronze hanno combattuto (fedele alla versione omega) Andromeda ha difeso Hyoga ed è stato colpito dalla maledizione di Marte che assorbe il cosmo dei cavalieri.
Pertanto, nel momento raccontato, Shun è ferito.
 


Chi: Hilda e Flare.
Quando: Dopo la partenza di Hyoga da Asgaard e prima del risveglio di Marte.
Dove: Asgaard, Regno del Nord.
Perché: Perché il rapporto tra sorelle è sempre un affare delicato.

 

-Partire/Restare-
Otherverse version

Il freddo sembrava esser diventato ancor più pungente. La neve non smetteva di cadere su Asgaard. La tavola era stata preparata con cura e con ogni sorta di prelibatezze. Nessuno vi sedeva. La sala da pranzo era rimasta vuota.
Hilda sentiva ancora le urla della sorella nella sua testa.
“Come hai potuto farlo? Come hai potuto farmi questo, sorella?!”
“Atene ed Asgaard sono in pace. Non potevo trattenere il cavaliere del Cigno contro la sua volontà!”
“Dovevi, invece! Ha promesso!”
“Il suo primo giuramento è verso la dea Atena!” Flare era scoppiata in una risata isterica.
“Verso Atena? Come sei ingenua sorella! E’ così che Nettuno ti ha messo al dito l’anello del Nibelungo?”
Lo schiaffo era arrivato in pieno viso prima che Flare potesse accorgersene. I suoi occhi s’erano riempiti di  lacrime non di tristezza ma di rabbia.
Da diversi mesi Hyoga s’era gradualmente allontanato da lei. E lei aveva smesso d’essere felice. Il dubbio s’era insinuato nel suo cuore e molto veleno era uscito da quel paio di labbra che non avevano mai proferito cattiveria prima di allora.
Poi Hyoga era partito dicendole addio e non più arrivederci. Flare, però, non aveva perduto completamente la speranza. Almeno non fino a quando Acquarius era giunto nelle terre del Nord con un involto.
Conteneva la spada Balmung che Hilda aveva consegnato a Seiya in segno di fedeltà alla dea Atena. Quel cavaliere freddo come il suo allievo, passando davanti a lei, aveva fatto un cenno col capo. Il suo sguardo carico di compassione.
Hilda aveva consegnato la spada di Odino ad Orion e aveva letto il biglietto. Poche righe da parte di Seiya che faceva ammenda per il comportamento del cavaliere del Cigno attraverso la restituzione della sacra Balmung. Un gesto per compensare l’affronto. Compensare?
Hilda, sua sorella, avrebbe dovuto ordinare ad Orion di usare Balmung per uccidere quel traditore. Invece aveva deciso d’invocare la ragion di stato a difesa della sua codardia. O semplicemente del suo disinteresse?
“Non dirlo mai più, Flare. Non ho pagato abbastanza la mia ingenuità?”
“D’ora in poi non chiederlo più a me. Dimentica di avere una sorella!”
“Flare!”
“Dimenticalo!” aveva urlato Flare.
“Flare, ti prego, siamo sempre state unite. Ti aiuterò io a superare questo momento. Ricordi com’erano le nostre vite prima che l’anello del Nibelungo le rovinasse? Ho molte colpe ma non quella di non averti amata. Come farei senza di te?” Lei non aveva ascoltato una parola. Si era strappata la cuffietta dalla testa e l’aveva lasciata scivolare per terra.
“Tu hai Orion, sei la regina di Asgaard.”
“E tu, forse, non hai sempre avuto Artax? Non sei la principessa di questi luoghi, colei che li ha difesi più di tutti?”
Flare, a quelle parole, era stata attraversata da un fremito. Non era forse quella la verità? Doveva restare. Tenere duro per il suo cuore spezzato e restare. Poi aveva guardato fuori dalla finestra. La neve che cadeva a ricordarle come stavano davvero le cose. Non c’era più niente da difendere. Dando le spalle a sua sorella, alla sua regina, al suo popolo, aveva preso la sua decisione.
“Flare, dove stai andando adesso?”
Quella domanda rimbombò nelle aule degli Asi e il suo eco non ebbe risposta. Le porte del palazzo si spalancarono al passaggio della principessa e lasciarono che lei si perdesse nelle distese innevate del Nord.
Qualcuno disse di averla vista raggiungere da sola la torre più lontana dal palazzo. Solo un uomo incappucciato che camminava qualche metro dietro di lei.
Le loro orme si persero nella neve e per molto, molto tempo, gli abitanti di Asgaard si dimenticarono della dolce principessa di Polaris e del suo primo cavaliere.


Note dell'autrice:
Bene, bene... innanzitutto le cose allegre! Auguri di Buon Anno a tutti, proprio a tutti... da quelli che sono stati contenti del mio fulmineo ritorno a quelli che speravano sparissi ingoiata dalla Bocca di Ade (Death è in ferie e torna dopo la befana, sorry!!!).
Vi auguro con tutto il cuore che l'anno s porti via le cose brutte e vi porti in dono qualsiasi desiderio del vostro cuore, soprattutto quelli che non riuscite a confessare a nessuno!
Veniamo alle note dolenti. Per questa seconda track della collection ho scelto due distacchi... Forse inconsciamente ho somatizzato la fine dell'anno...
Shun e Hyoga si dicono addio tra la tredicesima e la dodicesima casa. Si rivedranno, tranquilli e, per allora, avranno imparato a dire la verità!
Hilda e Flare invece litigano di brutto e questa scena spiega come la dolce Flare dell'anime diventa la perfida Flare della mia long. Il finale sotto la neve è abbastanza adatto alla mia attuale situazione. Sono sommersa dalla neve! Help...
Happy new year!
 

  
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