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Autore: ridarosa    01/01/2015    1 recensioni
"Ripensò a quando Niall gli aveva proposto quella fuga, poco più d un mese prima. Lui lo aveva guardato, credendo che fosse impazzito del tutto. Aveva bloccato il film che stavano guardando insieme –Frozen, e si era morso le labbra, valutando la proposta, quando si era reso conto che negli occhi gli brillava pura follia, essenziale, delicata follia.
Avevano preparato quel viaggio in fretta e furia, beccando per volere divino offerte dell’ultimo minuto. Erano atterrati a New York due giorni prima, avevano sistemato le loro valige in un piccolo albero a Brooklyn e si erano dedicati allo shopping, mangiando capcakes e stancandosi per i troppi chilometri percorsi, c’era tanto da vedere e poco tempo per farlo."
La magia del Capodanno si incarna in Zayn e Niall, rendendoli stelle luminose in un'altrettanto luminosa New York.
*
[Con la straordinaria partecipazione del mio amato Logan Lerman.]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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31 dicembre 2014, 23.55

Mancavano solo cinque minuti alla mezzanotte, all’inizio del nuovo anno, e Zayn aveva perso Niall in quella moltitudine di persone che invadeva Time Square. Oltre un milione di persone, aveva stimato un’allegra giornalista al telegiornale mattutino. Lì per lì Zayn aveva ritenuto la cifra a dir poco esagerata, ma si era dovuto ricredere quando aveva notato il mare di gente felice e malinconica che riempiva la celeberrima strada.
Oltre un milione di persone aveva abbandonato il calore delle loro case per festeggiare il Capodanno insieme a sconosciuti, dividendo bottiglie di alcolici e risate.
Zayn aveva perso Niall, quel pazzo, sciocco, irlandese, quasi ubriaco del suo ragazzo. Si era distratto un attimo, il naso all’insù per controllare il countdown. Il suo ragazzo aveva riso, una di quelle risate che ti riempivano il cuore per quanto belle e spensierate sono. Aveva abbassato lo sguardo, un piccolo sorriso sulle labbra carnose, pronto a ridere con lui, ma non lo aveva trovato. Si era sentito come fosse in un sogno, o in Matrix, dipende dai punti di vista. I rumori che lo circondavano si erano improvvisamente ovattati, e i suoi gesti erano rallentati.
Niall non era più accanto a lui. E il suo mondo si era improvvisamente fermato.
Si girò, alzandosi in punta di piedi, scrutando con occhi dilatati la massa di teste. Era impossibile trovarlo in quel modo.
Niall indossava un cappellino rosso, come almeno la metà di persone presenti in quella strada. Infilò una mano, intorpidita dal freddo, nella tasca sinistra del cappotto, cercando freneticamente il telefono. Controllò sul display illuminato –sullo sfondo campeggiava una foto sua e di Niall, scattata quell’estate, a Bath- se Niall lo avesse chiamato, ma non c’era alcuna nuova notifica. Lo chiamò.
Il telefono squillava a vuoto, facendo crescere in lui l’ansia.
Scosse la testa e si trattene dal lanciar via il telefono. Fece un respiro profondo e chiuse per un attimo gli occhi, cercando un qualche calma orientale.
Spintonò le persone attorno a lui, che lo opprimevano con le loro risate e gli schiocchi dei loro baci. Alzò la voce e chiamò il suo ragazzo, sperando che fosse nei paraggi, che lo udisse e che si girasse verso di lui, dedicandogli uno di quei sorrisi dolci ed esasperati, che gi regalava ogni volta che Zayn faceva o diceva qualcosa di stupido –e Zayn lo faceva molto spesso.
Ma non successe.
Niall non era nei paraggi.
La mente di Zayn si riempì di pensieri, terribili pensieri. Qualcuno poteva averlo rapito, trascinato via in quella folla che era peggio del labirinto di Dedalo.
No, si disse, Niall avrebbe certamente urlato, e sarebbe stato difficile non udirlo, persino in quel caos gioioso.
Allora si era allontanato volontariamente.
La consapevolezza che si fosse allontanato volontariamente pesava dentro di lui, come avrebbe fatto un masso legato al collo, pronto a trascinarlo in un mare troppo scuro per essere blu.
“Scusami, cerchi qualcuno?” chiese una persona vicina a lui. Era stata spintonata, ma aveva avuto la rara gentilezza di non bestemmiargli dietro, non l’ultimo dell’anno, almeno.
Era un ragazzo giovane, dai tratti delicati, quando maschili, strano connubio. Capelli neri e occhi azzurri, di una sfumatura appena più chiara di quelli del suo ragazzo. “Sono Logan.” si presentò, accennando un sorriso cordiale.
Era un suo coetaneo, e si vedeva dalla luce nei suoi occhi, ma sembrava più piccolo, forse grazie al buffo copricapo che indossava. A Zayn sembrava di conoscerlo.
Era con un gruppo di suoi amici, che si erano voltati verso il moro, incuriositi dallo scambio di battute. Erano tutti giovani, sotto trent’anni, la voglia di divertirsi brillava sulle loro labbra, arrossate e screpolate dal freddo. Chissà chi avrebbero baciato, quelle labbra, allo scoccare della mezzanotte.
“Sì. Il mio ragazzo, l’ho perso di vista e non riesco più a trovarlo.” rispose con voce seria, guardandolo negli occhi. Si morse le labbra, torturandosele.
Il ragazzo, Logan, annuì e si alzò in punta di piedi, cercando qualcuno.
“Ci ho già prov-“ tentò di dire, fraintendendo le sue intenzioni. Il ragazzo non aveva le benché minima idea di come fosse fatto Niall, non poteva cercarlo in quel modo, ma Zayn aveva la mente troppo impegnata per notare quelle piccole incongruenze.
Logan alzò la mano e attirò l’attenzione di un agente di polizia, presente lì per la sicurezza dei cittadini.
“Salve, il mio amico, qui, ha perso di vista il suo ragazzo.” spiegò con precisione, indicando il moro.
L’agente aveva uno spiccato accento newyorkese, completamente estraneo a quello a cui Zayn, profondamente inglese, era abituato. Lo scrutò con occhio critico, incerto se credergli o no. Alla fine annuì.
“Seguimi.” gli ordinò rigidamente, mentre si infilava nella massa di persone con la stessa facilità di un coltello nel burro.
Zayn pensò, osservando il suo fisico asciutto, che qualsiasi sceneggiato americano mentiva sulle fattezze dei poliziotti, e che quello lì, in particolare, non vedesse ciambelle da molto tempo.
Si voltò e ingraziò Logan, sapendo di dovergli molto. Un po’ si vergognava di esser stato tanto sciocco da essersi fatto prendere dal panico, ma non gli importava molto in quel momento.
“Buon anno.” gli augurò con un sorriso sincero sulle labbra. Lo osservò per un’ultima volta e si chiese se lo avrebbe mai rivisto.
“Buon anno anche a te. E auguri.” gli rispose, ricambiando il sorriso ed arricchendolo con uno sguardo totalmente luminoso, come le insegne di quell’angolo di mondo in cui si erano incontrati. I suoi amici avevano rivolto l’attenzione al buffo spettacolino che animava il grande palco al centro della strada. Solo una ragazza, occhi verdi, penetranti, e capelli ricchi di un caldo castano, accennò un sorriso nella sua direzione, quasi augurandogli buona fortuna.
Zayn voltò loro le spalle e raggiunse il poliziotto che si era fermato ad aspettarlo. Le persone attorno a lui stavano già stappando i primi spumanti, nonostante mancassero un paio di minuti alla mezzanotte.
A Zayn non importava più del Capodanno, del bacio che avrebbe voluto dare al suo ragazzo allo scoccare del nuovo anno, a come lo avrebbe voluto stringere mentre intorno a loro la strada sarebbe esplosa di gioia, illuminata dai fuochi d’artificio e decorata dai coriandoli, che avrebbero volteggiato leggiadri e delicati nell’aria.
A lui importava solo di trovarlo. Ci sarebbero stati altri Capodanni da festeggiare, altri baci da dare e altre volte in cui lo avrebbe stretto al corpo.
Ripensò a quando Niall gli aveva proposto quella fuga, poco più d un mese prima. Lui lo aveva guardato, credendo che fosse impazzito del tutto. Aveva bloccato il film che stavano guardando insieme –Frozen, e si era morso le labbra, valutando la proposta, quando si era reso conto che negli occhi gli brillava pura follia, essenziale, delicata follia.
Avevano preparato quel viaggio in fretta e furia, beccando per volere divino offerte dell’ultimo minuto. Erano atterrati a New York due giorni prima, avevano sistemato le loro valige in un piccolo albero a Brooklyn e si erano dedicati allo shopping, mangiando capcakes e stancandosi per i troppi chilometri percorsi, c’era tanto da vedere e poco tempo per farlo.
Scosse la testa, mentre i ricordi gli riempivano gli occhi di piccole scintille luminose, quanto la sfera che tutti stavano guardando. Si rese conto, mentre seguiva l’agente, che stavano raggiungendo le transenne in prima fila, appena a tre metri dal palco.
Mancava un minuto a Capodanno e la radiotrasmittente del poliziotto gracchiò. L’uomo la prese e se la portò all’orecchio, annuì alle parole del mittente e chiuse la conversazione.
“Andiamo, siamo quasi arrivati.” mormorò, girando la testa e incrociando il suo sguardo. Forse aveva letto negli occhi scuri la preoccupazione del ragazzo, perché accennò un piccolo sorriso comprensivo.
La folla, intorno a loro, sembrava più ostica da attraversare, probabilmente non volevano perdersi il grande spettacolo musicale che avrebbe seguito la mezzanotte.
Fu solo grazie alla presenza dell’agente se Zayn riuscì ad attraversare la moltitudine. Si trovò premuto contro le transenne, mentre qualcuno lo spingeva.
“Scavalca.” gli consigliò il poliziotto, mentre in fretta si dileguava nella folla, pronto ad aiutare qualcun’altro, magari qualcuno troppo ubriaco per essere sicuro per sé stesso.
Zayn seguì il consiglio e si ritrovò a cavalcioni del metallo freddo. Represse un brivido sulla schiena e si affrettò a scendere del tutto. Quello spiazzale era incredibilmente vuoto, per uno che aveva attraversato una parte di Time Square.
Sentì urla di giubilo e alzò di riflesso lo sguardo. La palla di vetro, cristallo e luci aveva iniziato la sua discesa, mancavano dieci secondi a Capodanno.
“Zayn!” urlò qualcuno. Riconobbe la voce, la cadenza, la tonalità e il calore, mischiato ad affetto. Si girò di scatto e i suoi occhi si sgranarono, diventando quasi ambra liquidi. Mimò il nome del suo ragazzo e gli corse incontro.
Si scontrarono a metà strada. Niall gli saltò in braccio e Zayn strinse i suoi fianchi tra le mani.
Chiuse gli occhi e lo baciò, d’istinto. Tante domande gli affollavano la mente, ma l’unica cosa che gli importava era che lui fosse tra le sue braccia, letteralmente al sicuro.
Le labbra, secche per il freddo, si cercarono, quasi trovassero ossigeno le une nelle altre. Intorno a loro esplose la strada.
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Urla e schiamazzi, mentre centinaia di coriandoli e bigliettini piovevano su di loro. I tappi di spumante saltavano, le risate volavano veloci, il rumore di baci riempiva l’aria.
“Ti amo.” sussurrò Niall, quando sciolsero il bacio, per poter almeno respirare. Intrecciò le gambe al suo bacino e gli sorrise.
Un bigliettino azzurro gli finì sulle labbra.
A New York c’era la buffa usanza di buttare bigliettini con nuovi propositi la notte di Capodanno, sperando che capitassero a qualcuno e che quel qualcuno realizzasse il proposito.
Zayn tolse una mano dal fianco del suo ragazzo ed prese delicatamente il bigliettino, sotto lo sguardo curioso di Niall. Sapeva che quel bigliettino era suo.
“Vorrei trovare il giusto Yang per il mio Yin.”
Sorrise e guardò il suo ragazzo negli occhi, pensando che sarebbe stato un piacere realizzare quel proposito.
“Ti amo.” Quelle semplici parole, quell’insieme di lettere così comuni, volarono ridenti nell’aria, ammassandosi a tutti gli auguri, i sospiri, le risate, le canzoni, arricchendo l’atmosfera come i brillantini luminosi sul capellino rosso di Niall.
Chiuse gli occhi e il suo ragazzo lo baciò, liberando le farfalle nello stomaco.





NdA.BUON ANNO, meraviglie!
E' meraviglioso iniziare il 2015 con un dolcissima Ziall, pura e casta.
Gli Ziall sono belli. Sono la mia OTP. Sono linfa vitale per il mio blog tumblr. Sono essenzialmente parte, e causa, alle volte, della mia "pura follia, essenziale, delicata follia".
Vorrei dire due paroline a riguardo della storia. L'ispirazione mi è venita il 30 sera alle 20.40, o giù di lì, dopo mesi passati a cercare di combattere il mio blocco dello scrittore, nonostante molti abbiano affermato che io scrittice non posso considerarmi. Anyway, l'ho battuto. Sia data lode agli dei.
C'era questo film carino, in tv, "Capodanno a New York". Mi sono lasciata travolgere dai feels, ho immaginato gli Ziall e boom, ero di nhuovo ncinta di una os. Una piccola, sciocca, frivola, estremamente dolce e dolosamente fluf os.
Grazie per esser arrivati sin qui, per aver letto le mie note deliranti, ma, ehi!, è solo il primo giorno di un lungo anno.
Vorrei ricordarvi che recensire fa bene al vostro karma e alla qui presente scrittrice, o aspirante, almeno.
Passate un felice primo giorno dell'anno, e incrocio le dita per tutto il resto, sperando possa essere meraviglioso, quanto meravigliosi sono i miei Ziall.
Auguri. Sinceramente Auguri.
Baci.
Giulia.
  
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