Ehm, salve? Mi
vergogno a pubblicare solo ora, sono passati mesi
dall’ultima volta e mi scuso moltissimo. Ho avuto una sorta
di blocco per
questa storia ma ora son tornata e prometto di non lasciar passare
più così
tanto tempo per il prossimo capitolo. Ringrazio la Vane che mi ha
spinto ad
aggiornare e nulla, prometto che ci sentiamo presto. Grazie per aver
anche solo
letto e grazie a chi ancora legge. <3
Yeli_
Capitolo
sedici
Calum arriva
a casa di Luke
dieci minuti dopo, in anticipo come sempre. Entra senza nemmeno
bussare, usa le
chiavi che il biondo gli ha dato anni prima. Lo trova disteso sul
divano beige,
col telefono tra le mani e lo sguardo concentrato. Si siede
pesantemente sul
divano e – Luke, si può sapere che hai?- Il biondo
alza lo sguardo dal
cellulare e – Niente Cal- e se c’è una
cosa che Calum odia del suo migliore
amico è questa, questo suo negare sempre tutto, questo suo
tentativo di
nascondere le cose. Lo chiama di nuovo, il moro e Luke capisce di dover
dire
tutto. Si mette a sedere ed inizia ad esporsi completamente, dice
tutto, anche
quello che non avrebbe mai immaginato di svelare.
::::
Lena
è seduta a terra, la
schiena alla porta e le gambe lunghe protratte in avanti. Ha
“Thinking out
loud” che risuona nelle orecchie e la voce di Ed che la fa
star bene. Le mani
tremano ed i pensieri vanno all’unica persona che vorrebbe
lì con lei. “Take me into
your loving arms” Rivive la
sera prima, quel bacio che ancora le fa tremare il cuore, Calum
lì con lei, sorride
Lena e sente di provare finalmente qualcosa, qualcosa che non avrebbe
mai
pensato di provare. “Kiss
me under the
light of a thousand stars” E desidera averlo lì. Il
secondo ritornello inizia quando il campanello suona, Lena si alza
sgranchendosi un po’ le gambe ed apre la porta. Scende le
scale fino a giungere
davanti l’ingresso, con una lentezza che sa di impazienza. Si
sistema i lunghi
capelli neri e poi sorride quando apre la porta. Calum è
lì davanti a lei, con
un sorriso sghembo in faccia. Si guardano in silenzio, quando lui si
avvicina a
lei e le lascia un bacio a fior di labbra. Dopo qualche secondo si
allontana e
le sorride, ancora. Lena si volta senza dir nulla, cercando di
nascondere quel
rossore che le colora il viso.
L’imbarazzo
regna sovrano nel
grande salone. Lena non sa cosa fare, è impacciata e si
tortura le mani da ben
dieci minuti.
- Se continui
così le mani ti
cadranno, mh – il tono più dolce e meno
freddo. – è un vizio, non ci posso far nulla.- e
le tensione tradisce il suo
tono di voce che si abbassa leggermente. Calum le si fa più
vicino, Lena
continua a torturarsi le mani, non sa cosa fare. È questione
di minuti o forse
secondi, il moro le prende piano le mani e la bacia, la bacia come ha
fatto la
sera prima. La stringe tra le sue braccia e Lena capisce cosa
significhi essere
tra le braccia giuste.
Take
me into your loving arms.
::::
Clare odia
Ashton. Lo odia
perchè è così insistente da farle
saltare i nervi. Insiste da più di due ore su
quanto abbia bisogno delle sue bacchette e su quanto lui abbia il
diritto di
riaverle. Clare non cede però, perché
è testarda e perché non da mai indietro
quello che ormai è suo di diritto. È colpa del
biondo se è così distratto ed ha
dimenticato una cosa tanto “preziosa” in un
negozio. – Ti prego, Clare. Non
riesco a suonare altrimenti.- -Ashton, mi sembri uno stupido, ma vai in
un
negozio. Ne vendono di altre, se non lo sai!- Solito tono saccente.
Solito
sbuffo del biondo.
Ashton si
avvicina, furbo. Un
sorriso strano ad increspargli il volto. Clare lo guarda interrogativa.
– Che
vuoi?- Silenzio. Ashton si avvicina ancora un po’.
– Ashton, che vuoi?- ripete
Clare, la voce non più tanto ferma come in precedenza. Il
biondo continua ad
essere silenzioso, nemmeno un sospiro lascia le sue labbra schiuse.
È ormai ad
un passo da lei. Le accarezza piano una guancia e la bacia, dolcemente
come
nessuno.
- Avrai le
tue bacchette.-
Ashton
sorride vittorioso per
poi baciarla nuovamente.