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Autore: Lidja_    01/01/2015    1 recensioni
Avevo bisogno di parlare con qualcuno, e c'era solo una persona di cui potessi fidarmi. Mi diressi verso la casa numero 6 ma qualcosa mi fermò. Le volevo ancora bene, ma ora tutto era cambiato. Avevo fatto le mie scelte. Così mi girai e corsi verso la foresta, dove l'ultima di queste mi stava aspettando. Non avrei mai pensato che mi sarei innamorato di lei eppure eccomi lì che fremevo al pensiero di tenerla ancora tra le mie braccia.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Ethan Nakamura, Percy Jackson, Silena Beauregard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera arrivò troppo presto e io e Annabeth camminavamo una di fianco all'altro senza parlare. Avrei voluto sapere cosa le passasse per la testa ma avevo paura a chiederglielo. Stavo cercando il coraggio di dirle di Silena, dirle che non la amavo ma che avevo bisogno di lei, che non volevo che se ne andasse. Come si poteva dire una cosa del genere a una persona e sperare anche che questa ti abbracciasse e ti augurasse buona fortuna per il tuo amore?
Si stava tormentando le mani. Era preoccupata per qualcosa. Odiavo vederla preoccupata.
Cominciai a pensare che forse non era il momento giusto per aggiungere altri problemi alla sua vita. Come rassicurarla? Come consolarla?
Se almeno avessi saputo cosa c'era che non andasse..
Poi il mio cervello smise di funzionare. Il desiderio di vederla felice era più forte della razionalità.
La spinsi contro il muro della mia cabina e la baciai. Non so cosa mi fosse passato per la testa. Non era questo che volevo ma vederla soffrire mi faceva ancora male, anche se probabilmente la causa ero proprio io.
I nostri baci non erano come quelli con Silena. Appassionati, sì, ma non per il senso di colpa o il dolore, questi sapevano di paura: paura di perdersi, paura di lasciarsi cadere, paura di non essere abbastanza. La strinsi ancora di più per impedirle di tremare. Una mano scivolò sotto la maglietta mentre le baciavo il collo.
<< Vuoi entrare? >> mi sentii bisbigliare.
Cosa? Sei impazzito? mi gridò la voce nella testa.
<< I-I-Io, no >> balbettò lei palesemente nervosa << Non sono.. >>
Mi allontanai per permetterle di respirare e per cercare di tornare lucido. Cosa diavolo stavo combinando? Lei stava ancora cercando una scusa per non entrare e per evitare di dirmi quello che non fosse.
<< Sono stanca >> mentì lei.
Ringraziai gli dei per questo salvataggio, le rifilai un 'Notte' un po' frettoloso e la lasciai sola e scioccata appoggiata al muro della mia cabina.
Mi stesi sul letto ancora vestito, scosso da quello che avevo appena fatto.
Ma a cosa diamine stavo pensando? Non era questo che volevo. Io volevo solo renderla felice.
Ripensai a Silena, alla promessa di quella mattina e a tutto il male che continuavo a farle. Non potevo permettermi che mi abbandonasse, avevo bisogno di lei. Forse era arrivato il momento di dimostrarglielo.
Mi alzai di fretta, corsi fuori e poi alla porta della cabina numero 10.
Mi tremavano le mani ma dopotutto era normale, no? A fatica bussai e fu, per mia fortuna, proprio lei ad aprire.
Le afferrai una mano senza dire niente e me la tirai fino alla mia casa.
<< Percy ma sei impazzito? Ti rendi conto di che ora siano, non possiamo uscire dalle cabine a quest'ora! E se ci beccassero? >>
Finalmente chiusi la porta alle mie spalle
<< Ora vuoi spiegarmi che diavo- >> non la lasciai finire.
Le afferrai la testa e cominciai a baciarla. Più la baciavo e più avevo bisogno di lei. Avevo bisogno di sentire il suo corpo ancora più vicino. La spinsi contro la scrivania mentre lei gemeva, le mani sotto il sedere e in un attimo era alla mia altezza appoggiata sopra. Cominciai a baciarle il collo e lei mi passava le mani sulla schiena e fra i capelli.
Mentre la mia bocca era occupata a lasciare piccoli segni rossi sul suo collo le mie mani esploravano ciò che c'era sotto la sua maglietta, i fianchi, il ventre piatto e il seno.
Improvvisamente mi afferrò il bordo della maglia e me la sfilò. Rimase un attimo a fissarmi per poi fare lo stesso con la sua. Indossava un reggiseno rosso che, pur standole benissimo, era solo un'intromissione tra i nostri due corpi. Riprendemmo a baciarci e a esplorarci finché un altro piccolo gemito salì dalla sua gola.
<< Oh Charlie >>
Scioccato e con l'orgoglio ferito mi scostai velocemente da lei.
Mi fissava con lo sguardo di chi ha appena perso il suo giocattolo preferito. E se fossi stato solo questo per lei? Un giocattolo da usare e riusare per poi essere rimpiazzato all'arrivo di uno migliore?
<< Percy, m-mi dispiace tanto >> mi disse ancora ansimando
Rimanemmo a guardarci per un po'. Cosa fare?
Fregatene! mi disse la stupida vocina.
<< Forse dovresti andare >> le consigliai ridandole la maglietta
<< Percy non fare così.. sai che ti voglio bene >> un altro pezzo del mio cuore era stato distrutto << è stata solo... l'abitudine >>
<< Vuoi scherzare? Silena fuori >> mi infilai anche la mia maglia e le aprii la porta
<< Mi dispiace >> ripetè lei sull'uscio
Appena se ne fu andata mi buttai sul letto e provai ad addormentarmi ma troppi pensieri mi invadevano la mente. Possibile che io provassi qualcosa di più rispetto a lei? E se fossi stato veramente solo un passatempo? Avrei solo voluto sapere cosa fare,​ con Annabeth che mi amava e Silena che avrebbe dovuto farlo. La mia vita mi sembrava un incubo e con l'arrivo del sonno ne avrei vissuto un altro.



   
 
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