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Autore: Lidja_    31/12/2014    1 recensioni
Avevo bisogno di parlare con qualcuno, e c'era solo una persona di cui potessi fidarmi. Mi diressi verso la casa numero 6 ma qualcosa mi fermò. Le volevo ancora bene, ma ora tutto era cambiato. Avevo fatto le mie scelte. Così mi girai e corsi verso la foresta, dove l'ultima di queste mi stava aspettando. Non avrei mai pensato che mi sarei innamorato di lei eppure eccomi lì che fremevo al pensiero di tenerla ancora tra le mie braccia.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Ethan Nakamura, Percy Jackson, Silena Beauregard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ancora una volta la Principessa Andromeda naviga per le acque del Pacifico. Io e Beckendorf corriamo sul ponte dopo aver piazzato l'ultimo fuoco greco. Le gambe mi fanno male e il cuore pulsa nel petto come a chiedere una tregua ma soprattutto un brutto presentimento mi attanaglia il cervello.
Per favore, aiutami!”
Improvvisamente mi ritrovo appoggiato al parapetto con il mio amico che mi supplica.
Non abbandonarmi” continua lui mentre altri due me lo tengono fermo.
Cosa aspetti?” mi chiede uno “Scappa, salvati!”
Ti prego, Percy. Non abbandonarmi. Non puoi! CODARDO!”
Ovunque mi giri quegli occhi vitrei sono lì ad aspettarmi e a sottrarmi la poca forza che credevo di avere. Mi fissano e si aspettano qualcosa, qualcosa che però non otterranno.
I-io non posso salvarti! Non c'è niente che possa fare” gli grido di rimando.
Poi l'esplosione.

Mi svegliai nel mio letto tremando. Era passato tanto tempo e ancora quel pensiero mi tormentava. Quello che avevo fatto a Beckendorf era imperdonabile, da vero codardo. Non avrei mai dovuto lasciarlo lì a morire.
Cos'altro avresti potuto fare? mi chiese una vocina nella testa Nulla
Mi alzai a fatica dalla branda della casa numero 3. Mi infilai un paio di jeans e la maglietta arancione del campo. Uscii per evitare di pensare a quella domanda e per paura di tutte le risposte che avrei potuto trovare.
'Ho fatto la cosa giusta' continuavo a ripetermi, e ormai ci credevo.
L'unica cosa che mi permetteva di uscire per qualche minuto da quei pensieri era la vita al campo che, a tre settimane dalla mia vittoria su Crono, era quasi tornata quella di sempre: scalate sulla parete di lava, corse con le bighe, cavalcate sui pegasi, partite di pallavolo con le ninfe, ma soprattutto IMPRESE. Ce ne erano sempre di più ora che la guerra era finita e Rachel se la stava cavando benissimo.
Ma questa volta nemmeno un bel duello con un figlio di Ares mi avrebbe fatto stare meglio. Avevo bisogno di parlare con qualcuno, e c'era solo una persona di cui potessi fidarmi. Mi diressi verso la casa numero 6 ma qualcosa mi fermò. Le volevo ancora bene, ma ora tutto era cambiato. Avevo fatto le mie scelte. Così mi girai e corsi verso la foresta, dove l'ultima di queste mi stava aspettando.
Non avrei mai pensato che mi sarei innamorato di lei eppure eccomi lì che fremevo al pensiero di tenerla ancora tra le mie braccia.
<< Silena! >> chiamai e la mia voce si incrinò. Era ancora strano pronunciare il suo nome.
<< Pensavo non saresti venuto >> una figura uscì dall'ombra. I suoi grandi occhi azzurri mi fissavano sorridenti ma io riuscivo a leggere oltre quel velo e vedere il dolore e il desiderio che la riempivano.
<< Scusa >> borbottai << Ora però sono qui >> le feci notare ritrovando tutta la sicurezza che quel sogno mi aveva strappato.
Feci un passo e le afferrai il braccio costringendola ad avvicinarsi.
Prima che le nostre labbra si incontrassero un lampo le passò negli occhi. Stava pensando a Beckendorf. Non potevo negare di averlo fatto anche io nelle ultime settimane passate con lei. Si incolpava della sua morte e si era rifugiata nella nostra relazione clandestina per superarla, se solo avesse saputo...
Cercai di ignorarlo e le passai una mano sul collo portandola nei capelli. La strinsi a me mentre le nostre labbra si rincorrevano. Lei gemette e il bacio diventò improvvisamente salato. Mi passò una mano sulla schiena seguendo la linea dettata dalla colonna vertebrale fino all'unico punto che mi teneva ancora legato al mondo mortale. Mi irrigidii e mi scansai velocemente. Come è possibile temere la persona che si ama?
La guardai e i suoi occhi erano rossi: stava piangendo.
<< Non dovremmo fargli questo >> mi disse singhiozzando.
<< Devi dimenticarlo e andare avanti, Silena >> le asciugai una lacrima, lei mi prese la mano, la strinse e mi fece un sorriso poco convinto.
<< Sai, forse potrei andare avanti se tu lasciassi la biondina e noi potessimo essere una coppia normale >>
<< E' questo che vuoi? >>
<< Sì, voglio che lasci Annabeth e voglio poterti vedere fuori da questa foresta piena di mostri >>
<< Lo farò stasera, promesso >>
Questa volta la baciai dolcemente.


Silena  






Spero di ricevere tante recensioni, mi piacerebbe moltissimo sapere cosa ne pensate.
E' la mia prima fanfiction quindi non troppo cattivi (quanto basta) per favore :3
Potrete trovare la stessa storia raccontata dal punto di vista di Annabeth pubblicata da _Fanvergent_ 

Dedico questa storia proprio a lei, grandissima scrittrice nonché mia migliore amica.. 

 

   
 
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