Aprii lentamente gli occhi, come al solito mi ero appisolata e non me n'ero resa conto. Ultimamente il mio pensiero fisso era un umano che avevo conosciuto a scuola: Alec.
Pensavo al suo sorriso, Dio, così dannatamente sexy, ma allo stesso tempo così dolce. Eravamo diventati amici, o una cosa del genere, gli umani chiamavano questa sorta di relazione in un modo davvero strano, venivamo definiti “amici di letto”, ma lui era la persona con cui volevo stare, non era solo la persona che mi piaceva portare a letto.
Averlo vicino mi faceva stare bene, mi sentivo come se il resto del mondo non esistesse e non mi importava quanto strano potesse essere pensare di essermi innamorata di uno sconosciuto, quello sconosciuto mi piaceva e non riuscivo ad essere me stessa con altri se non con lui.
Le sue mani su i miei fianchi, la sua bocca sul mio collo, la voglia che provava anche solo nel vedermi, l'eccitazione che sentivo ogni volta che era in me, non avrei potuto rinunciare a lui per nulla al mondo. Non era solo attrazzione fisica la nostra, noi avevamo più di quello che lasciavamo credere; accanto a noi la passione era palpabile, e il desiderio che provavamo l'uno per l'altra era incontenibile, non lo facevamo nemmeno apposta, finivamo spesso nei vicoli peggiori pur di poter stare insieme, ma ciò non importava perchè eravamo noi due, insieme.
 

Il sesso non era una cosa che veniva compresa nel mio mondo, si concepiva solo se c'era amore e anche se tutti insistevano sul fatto che noi due non ci amavamo, io avrei rinunciato alla mia immortalità per lui, il che era molto più di quanto avrei mai fatto per chiunque altro.

Nel mio mondo, a secidi anni, diventava normale entrare a far parte del mondo degli umani ed era una cosa che avevo aspettato per anni e finalmente ero felice di poter fare quell'esperienza.

Avevo conosciuto Alec il primo giorno di scuola, non so perchè si interessò a me, so solo che dopo la prima lezione mi venne a parlare e da quel momento mi resi conto che niente sarebbe stato come prima.