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Autore: RedEco    01/01/2015    1 recensioni
7 colori, 7 opere d'arte, 7 modelle ed un'unica artista.
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Cap.2: Era dipinto utilizzando varie sfumature di arancione, dal marroncino fin quasi al giallo, solo la pelle del viso concedeva un accenno di rosa al dipinto. L’acrilico sembrava fondersi con la tavola, dando un gran senso di lucentezza e trasparenza, quasi il quadro fosse stato dipinto in aria.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Red velvet
Rosso - Olio su tela
637 parole, rating giallo.


«Ti vedo tranquilla, Yuki» Jeanne Rousseau, sdraiata su di un divanetto ed avvolta in un lungo velluto di seta rossa, osservava divertita la giovane giapponese che, china sulla tela, la stava ritraendo: i lunghi capelli bianchi erano raccolti per non intralciarle i movimenti, i piccoli occhi a mandorla scrutavano attenti la modella, e le mani delicate si muovevano sicure sulla tela, riproducendo fedelmente ogni più piccolo dettaglio «Forse un po’ troppo tranquilla per qualcuno che sta dipingendo un nudo».
In risposta Yuki staccò il pennello dalla tela e si voltò a guardarla «Non vedo perché mai, non è il primo nudo artistico che dipingo, e anche fosse, tu non sei esattamente il mio tipo».
Jeanne le sorrise maliziosa «Bugia, io sono il tipo di tutti!»
Yuki sorrise, accennando una risata, in effetti la francese non aveva tutti i torti: il suo corpo perfetto e il suo atteggiamento da femme fatale le avevano fatto guadagnare l’appellativo di “Venere”; e per quanto Yuki non subisse il suo fascino, non poteva negare che Jeanne fosse una donna bellissima. «Se lo dici tu» le disse con aria di finta innocenza, riprendendo a dipingere.
«Ma cherie, mi stai forse dicendo che non ti piaccio nemmeno un po’?» replicò lei, fingendo un tono di voce triste «Nemmeno così?» aggiunse, passando un dito sul profilo del seno nudo, lasciato volutamente scoperto dalla seta.
Yuki arrossì violentemente; ripensandoci, forse un po’ del fascino di Jeanne lo subiva anche lei. «Ehm... ho finito, vuoi guardare?» domandò di scatto, non trovando nulla di meglio da dire per cambiare argomento; quantomeno non era una bugia: eccetto parte dello sfondo e qualche piccola correzione, il dipinto era terminato.
«Certo, perché mai non dovrei voler vedere una splendida donna?» esclamò in risposta Jeanne, alzandosi a sedere, e accantonando momentaneamente i suoi tentativi di avances.
«Ammiro come sempre la tua modestia» ribatté Yuki sarcastica, sollevando la tela dal cavalletto per mostrargliela «Comunque tieni conto che potrei cambiare qualche particolare. Sai, devo...»
«Yuki!» la interruppe improvvisamente Jeanne, con un tono abbastanza deciso da farla ammutolire «Perché diavolo mi hai censurato le tette?!»
Yuki, che alla prima esclamazione si era quasi spaventata, non riuscì a trattenersi dallo scoppiare a ridere «Scusa, è questa la cosa che ti preoccupa di più? Se ti ho dipinto o meno il seno?» chiese, tentando di soffocare le risate.
«Guarda che è importante! Le mie tette sono un opera d’arte, che credi?» rispose la francese con aria fin troppo seria, prendendosi il seno tra le mani «Comunque per questa volta chiuderò un occhio, fa vedere» aggiunse, prendendo la tela dalle mani di Yuki, per osservarla meglio. Il dipinto era dominato dal colore rosso. Rosso era lo sfondo, costituito da lunghi drappi che scendevano dal soffitto, dietro i quali si intravedeva un abbozzo di finestra, come rosso era anche il velo che celava alla vista il seno e il bacino di Jeanne, lasciando scoperti l’addome snello e le gambe sinuose. L’attenzione di Jeanne si soffermò infine sul viso, dai lineamenti delicati e precisi, perfettamente somigliante all’originale. Fatto salvo per gli occhi chiusi «Scusa Yuki, ma... sto dormendo?»
«Beh, sì» ammise l’artista, lievemente in imbarazzo «È che quando dormi diventi ancora più carina, quasi elegante. Non come me che quando dormo sembro una pecora ubriaca» concluse ridacchiando.
«Se può consolarti, sei la pecorella più carina che conosca» la rassicurò Jeanne, carezzandole una guancia «Tuttavia, se davvero mi hai ritratta addormentata, in tal caso questo dipinto è completamente irrealistico!»
«Cosa?» quasi strillò Yuki, in parte offesa e in parte sconcertata «E perché mai?»
«Oh, è molto semplice...» rispose calma Jeanne, per poi fare una pause ed appoggiare la tela sopra un tavolino, accanto ai propri vestiti ripiegati. Di scatto afferrò Yuki, e la trascinò sopra di sé, circondandola con il velluto di seta rossa «Io non dormo mai da sola, cherie!»





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Finalmente ho ripreso a pubblicare! Ho cominciato a scrivere questa cosa già ad ottobre, ma poi mi sono bloccato.
Questa è una raccolta basata sui colori dell'arcobaleno. Volevo pubblicare le fic seguendo l'ordine (rosso, arancio, ecc...), ma non ho quasi idee per il giallo, dunque potrei facilmente seguire un'ordine diverso.
Ho deciso di associare ogni capitolo ad un diverso tipo di opera, spero solo di non dire castronerie.
   
 
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