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Autore: Akira Yuki    01/01/2015    1 recensioni
Lord Samuel, discendente di un nobile casato di Parigi, è tra i pochi nobili che si occupa del bene dei più poveri. E' considerato da tutti un angelo per via della sua sconfinata bontà. Ma la predizione del fratello rinnegato si avvererà: l'angelo cadrà, consumato dalle fiamme alimentate dal desiderio verso una donna.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Quel pomeriggio lo passai più o meno tranquillamente, tuttavia quella vsione mi aveva davvero scosso. Erano le otto di sera, l’ora di cena, ed io ancora non ero tornato alla villa, impegnato com’ero a leggere e firmare carte varie. Tornai velocemente a casa e mangiai qualcosa veloce, ma per me era ancora presto per andare a dormire, così decisi di fare ancora un ultimo giro per la città.
Diversi negozi erano ancora aperti, ma io mi limitavo a guardare le vetrine.
Suonarono le campane. Siamo vicini alla santa Pasqua, e ogni sera il prete faceva una messa. Visto che molta gente vi andava, decisi di farlo anche io per stanotte.
Durante la messa, il prete chiese se vi fossero volontari per leggere una parte della Bibbia. Una ragazza alzò la mano e si avviò verso il leggio davanti all’altare: era lei. I capelli ancora sciolti che le ricadevano ribelli sulle spalle e sulla schiena come una criniera. Il vestito semplice, bianco e rosa.
La guardai per tutto il tempo che lesse, rapito dalla sua dolce voce.
Purtroppo quel momento durò troppo poco: lei finì e tornò a sedersi.
Poco dopo la messa finì e io mi alzai uscendo. Mi guardai indietro e la vidi uscire con una sua amica. Notai che la sua amica mi indicava, e quella dolce fanciulla mi guardò. Mi si avvicinarono.
-Buona sera, Messere..-. Ella sorrise, incurvando quelle dolci e rosse labbra.
-Buona sera..-. Mi svegliai dal mio torpore.
-Ahaha… Voi siede Lord Samuel vero?-.
Io annuii. –Sì, sono io.. Voi siete la nipote di Lady Butterfly?-.
Ella annuì. Era così bella.
La sua amica le disse qualcosa all’orecchio, poi ella mi guardò.
-Perdonatemi ma devo correre.. Ahah, alla prossima-. Andò via con la amica e scortata da qualche guardia. Io la guardai fino a che la sua figura non sparì ai miei occhi.
Tornai a casa anche io.
Quella sera non riuscii a dormire.

Il giorno dopo mi alzai più tardi: mi addormentai all’alba. Quando andai a fare colazione Alfred mi guardò un po’ preoccupato.
-Mio signore, tutto bene? Sembrate stanco..-.
-E’ perché lo sono.. Non ho dormito molto stasera-.
-Posso chiederle perché?-.
-Non riuscivo a dormire.. Non so perché-. Mi alzai e me ne andai nello studio. Mi sedetti sulla poltrona e chiusi gli occhi, sperando di riposare almeno un po’.
Non fu così: subito dopo Alfred venne a chiamarmi, qualcuno voleva vedermi. Mi alzai e andai alla sala principale e lì vidi Lady Butterfly.
-Oh.. Lady Butterfly, cosa vi porta quest’oggi da me?-.
-Ahaha.. Non nascondermelo! Lo so che hai incontrato mia nipote-. Era divertita e le si leggeva in viso una sorta d’aria di sfida.
-Ah, sì, ieri sera..-. Mi avvicinai a lei.- Posso offrirle qualcosa?-.
-No, non mi fermerò molto, grazie. Allora, Lord Samuel, come vi è sembrata??-.
-Ah.. Vediamo..-. “Bellissima, assolutamente perfetta, Afrodite è nulla in confronto a lei, la sua voce batte quella della musa Calliope, i suoi occhi sono più profondi dell’ambra vera, la sua pelle è delicata come il fiore di un ciliegio e le sue labbra…”. Mi ripresi.
-Ah.. E’ molto carina-. Dissi infine. Mi sentii un bugiardo, ma non potevo dire altro..
-Carina? Solo?-. Sembrava un po’ delusa.
-Ah.. No, ecco.. In realtà è molto bella.. Non credo di aver mai visto fanciulla più bella..-.
-Ah! Lo sapevo che mi nascondevi qualcosa!-. Sorrise vittoriosa.
“Peccato che non sai cosa..”, pensai, ma subito scossi la testa.
-Beh, ora che lo so posso andare… Grazie del vostro tempo, Lord Samuel-. Fece una lieve riverenza e andò via. La guardai andare via ma poi tornai al mio studio.
Avevo lasciato le tende chiuse, era quasi tutta buia la stanza. Passai vicino allo specchio grande per andare verso la poltrona, ma davanti a quello mi girai e guardai il mio riflesso. Ero stanco e sentivo qualcosa dentro di me vacillare, ma per un attimo vidi il mio riflesso sorridere malignamente. Mi allontanai di scatto, ma era tutto normale… Che stessi impazzendo? O era solo un’allucinazione data dal sonno?

  
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