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Autore: Queila    01/01/2015    1 recensioni
Lucius, Bellatrix e Severus sono i protagonisti della mia storia, non ha mai scritto di loro tre insieme xD, spero vi piaccia!
Dal testo:
“No, no, ti prego”. Si lamentò la ragazza sdraiata a forza sul letto a baldacchino.
“Zitta!” sbraitò la riccia, agitando la bacchetta.
“Non lo hai ancora capito, Mezzosangue: sei in nostro potere, non puoi nulla contro di noi. Non è colpa tua, ma della tua stirpe, tu non sei degna di ribellarti a noi”.
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Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Lucius Malfoy, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questione di sangue
 


“Così ami una sporca Mezzosangue?”
“Zitta, Bella, o qualcuno potrà sentirti…”
“Hai rubato l’Amortentia per lei, perché non ti ama, eh? È questione di sangue, sai? C’è chi lo brama e chi lo sporca… tu che vuoi fare, Lucius? Fai pena, Malfoy, davvero pena”.
Il Serpeverde prese da dietro i capelli della mora e li tirò verso il basso per farle male e farla tacere una volta per tutte, ma la presa non sortì l’effetto desiderato.
“Stai cercando di sedurmi, Lucius? Puoi toccarmi, questo lo sai… sono sempre aperta alle tue mani, o magari alla tua lingua…”
“Ti ho detto di stare zitta… neanche dovresti essere qui (*)” urlò spostandola di lato con violenza e facendola cadere sul pavimento di marmo.
“Lo sai che sono attaccata a questa scuola, ogni tanto mi fa bene venire a trovarti, devo tenere sotto controllo la situazione. E comunque prima o poi mi pregherai in ginocchio di essere tua, e quella sporca Mezzosangue sarà solo uno stupido ricordo sbiadito”. Sputò a terra dopo aver finito la frase, si alzò con molta calma sporgendosi quel tanto che bastava per far ammirare a Lucius il seno pieno e si allontanò lentamente ondeggiando i fianchi.
Il biondo rimase solo nella sua camera, tormentato da terribili dubbi. Bella aveva scoperto il suo segreto, ma quella era solo una facciata della storia. Sapeva benissimo cha amare una strega non pura era una vergogna, un vero atto abominevole che andava contro la natura del mago stesso, era per questo che doveva essere sicuro, sicuro dei propri sentimenti.
Aveva rubato l’Amortentia dallo studio di Lumacorno per testare il proprio olfatto e i propri sentimenti, cosa avrebbe percepito?
Girava la piccola fiala tra le mani da mezz’ora ormai. Aveva paura di scoprirsi malato, di essere diventato pazzo; al sol pensiero era scosso da conati di vomito: lui odiava i Sangue-sporco, aborriva tutto ciò che non era puro, tutto ciò che non era perfetto. Rifiutava una parte di se stesso, schifava un antro della sua mente, ma presto avrebbe saputo… presto avrebbe stappato quella dannata boccetta e la verità gli sarebbe stata rivelata. Si guardò allo specchio, disgustato del suo stesso riflesso, abbassò lo sguardo e si portò al naso la fiala ancora chiusa ispirando profondamente, chiuse gli occhi e s’immaginò la chioma bionda della ragazza Mezzosangue, le sue cosce sode e i suoi occhi verdi, un formicolio gli prese nel basso ventre, si fermò e si guardò allo specchio, di nuovo.
Tolse il tappo con movimento deciso.
Una serie di odori lo investì.
Sorrise tra sé, e presto il sorriso si trasformò in una risata soddisfatta.
Percepì intensamente l’odore del sangue fresco venire dalla boccetta, unito a quello del legno di Olmo(**).
Non era malato, voleva solo sangue e sapeva come ottenerlo.
 
L’aria che si respirava dalla torre di Astronomia era fresca e vivace. Il secondo anno era iniziato particolarmente bene per Severus: Lily non degnava neanche di uno sguardo quel maiale di Potter, aveva preso un ottimo voto a Pozioni ed era riuscito a vedere Lucius tutti i giorni dall’inizio delle lezioni.
Aveva pensato per tutta l’estate al biondo, lo aveva sognato e desiderato con tutto se stesso, ogni centimetro della sue membra era scossa al pensiero del suo volto. Pur avendo solo dodici anni Severus provava per Lucius un’attrazione che mai aveva sentito per altri, neanche per Lily.
Era qualcosa che andava oltre la semplice ammirazione, era bramosia, un morboso bisogno di sentirlo vicino. Aveva cominciato a leggere articoli sui Puro sangue e sui Sangue – sporco per lui, si stava avvicinando alle arti oscure pur di comprendere meglio il suo mondo, aveva sete di conoscenza, sete di Lucius. Giravano voci su di un mago, un ex studente che si era fatto potente e che voleva riunire tutti i maghi di sangue puro per scatenare una pulizia del mondo magico, si diceva che Lucius fosse molto vicino a questa persona, Severus aveva letto molto e si era informato: Tom Riddle, era lui il portavoce di questa nuova mentalità. Era tutta questione di sangue, dicevano. C’è chi non è degno, c’è chi è infetto, e poi ci sono quelli come Lucius: perfetti, puri e potenti, quelli che possono ogni cosa.
E Severus voleva essere esattamente come loro: voleva avere il potere, voleva essere degno, proprio come sua madre, proprio come Lucius.
Sentì dei sospiri provenire dalle scale, si girò di colpo e capì che qualcuno stava per raggiungerlo sulla torre; si appiattì alla parete e si nascose dietro una colonna.
Celato dal buio, riconobbe subito le due figure che si stavano baciando: Dana McNight, una stupida Mezzosangue Corvonero, e Lucius Malfoy, il suo Lucius.
I due si toccavano ovunque, senza interrompere il contatto delle loro bocche.
“Sei pronta, Dana?” chiese il biondo con un ghigno.
“Per cosa?”
“A perdere la tua verginità… otterrò il tuo sangue infetto stanotte.”
“No, cosa? Lucius?” la ragazza cercò di allontanarlo, ma il Serpeverde era forte, troppo per una ragazza di appena cinquanta chili.
Severus scappò il più in fretta possibile, lasciandosi dietro le urla e i singhiozzi della Corvonero.
La mattina dopo, Severus si svegliò un gran mal di testa, dettato dai sogni confusi e turbati di cui era stato vittima durante tutta la notte.
In Sala Grande non si parlava che di una cosa: Dana McNight era stata violentata. La ragazza aveva riportato profonde ferite sulle cosce e sui seni e l’autore non era stato identificato: aveva lanciato una fattura grazie alla quale la Corvonero non poteva rivelare in nessun modo l’aggressore. Piton sapeva chi era stato e sapeva anche perché lo aveva fatto, ma non avrebbe mai denunciato il suo amore segreto, mai. Dana, d’altronde, era di razza inferiore, non era neanche una vera strega e non era degna di studiare in quella scuola, i veri maghi erano i soli a poter usufruire degli insegnamenti di altri veri maghi.
Pur formulando questi pensieri, il nodo alla bocca dello stomaco non accennava a diminuire, Severus era inquieto. Arrivò finalmente il biondo artefice della violenza e si unì per colazione agli altri Serpeverde; mentre quest’ultimo si sedeva al tavolo della sua casata, Severus lo osservò accuratamente.
Lucius era quello di sempre: gli occhi grigi brillavano d’intelligenza e i capelli biondi erano splendenti alla luce del sole che filtrava dalle finestre. Severus arrossì, si riconcentrò sulla colazione, lieto del fatto che il suo stomaco si fosse finalmente sciolto.
 
Il giorno successivo, dopo le lezioni, Severus fu convocato nell’ufficio di Lumacorno.
Il ragazzino, con molta titubanza si parò di fronte la porta della camera del professore: era indeciso se entrare o meno.
Qualcuno forse aveva scoperto che aveva visto la violenza consumata il giorno prima?
Con un lungo sospiro bussò più volte. Il professore lo invitò a entrare e il Serpeverde spinse con forza la grande porta di Mogano. L’ufficio era piuttosto piccolo rispetto a come Severus se lo sarebbe aspettato: il camino era acceso e nella stanza regnava un accogliente torpore che mise a proprio agio il giovane.
“Allora, Severus, ti stai forse chiedendo cosa ci fai qui, eh?”
“Sì, Signore” annuì.
“Bene, mi volevo congratulare con te e dirti che presto ti arriverà un certo invito, per una certa cena…” disse Lumacorno ammiccando a una mensola dove vi erano riposte molte foto di studenti sorridenti.
“Oh, certo Signore, grazie Signore” Severus non era di certo uno stupido, aveva capito immediatamente a cosa il maturo professore alludesse, e ne fu subito fiero. Sarebbe stato riconosciuto per i suoi meriti, un sorriso d’orgoglio gli si dipinse sul volto.
Si avvicinò per stringere la mano al professore e un odore familiare lo avvolse.
“Sei disorientato, figliolo, eh?” Lumacorno aveva un’espressione di chi la sa lunga e sorrise abilmente al ragazzo, ammiccando mentre gli stringeva la mano con fare deciso.
“È Amortentia: la sto preparando per la lezione di domani, la mia boccetta è misteriosamente scomparsa” disse accigliato.
“Oh, capisco professore”
“Sai che pozione è l’Amortentia, Severus?”
“Certo” sussurrò sicuro.
“Ottimo, non mi aspettavo altrimenti da uno studente brillante come te!” si complimentò.
Dopo averlo ringraziato, Piton si avviò verso la porta avvolta ancora dall’odore di Giglio e Oleandro. Perso nei suoi pensieri, stava per raggiungere la tenda che celava il Dormitorio Serpeverde, quando impattò contro una persona, o meglio un gruppo di persone.
“Ohi, Mocciosus, che ci fai ancora in giro? Cercavi uno shampoo? Sirius ne ha uno ottimo ai semi di lino, vero, Felpato?” Un ragazzo ride alle spalle di Severus.
James Potter era di fronte a lui con gli occhi che brillavano di spavalderia e lo squadrava dall’alto al basso con uno sguardo disgustato.
“Potter, levati dai piedi”. Il Serpeverde si allontanò veloce allungando il passo a ogni respiro.
“Scappa pure Piton, non sai fare altro”.
“Un giorno, Potter, avrai paura di me”.
Severus non sentì le grasse risate provenienti dai quattro Grifondoro, sparì nelle tenebre per raggiungere il suo dormitorio.
 
“È questione di sangue, carina, non lo sai?”
 Dei lamenti sommessi provenivano dalla stanza di Lucius Malfoy, piccoli singhiozzi si propagavano per il corridoio vuoto, Severus si avvicinò alla porta non perfettamente chiusa e, deglutendo sonoramente, guardò dentro.
Vide una donna mora completamente vestita di nera, la riconobbe subito come Bellatrix, con la bacchetta in mano che apriva le gambe a una ragazza, Piton non ne riconobbe il viso sconvolto dalle lacrime.
“La feccia come te non è degna” disse affondando il viso tra le cosce della sconosciuta, quella gridò di dolore.
“Fai piano Bella, o ci sentiranno tutti”.
Il cuore di Severus fece le capriole al riconoscimento di quella voce bassa e profonda, così sensuale, decise che stanotte si sarebbe addormentato cullato dal dolce ricordo di quella voce.
“Lucius, sempre a impiastrarti di profumo, la fai finita con quest’odore di fragole?”
“È Oleandro, Bella, e alle donne piace… quindi smettila di lamentarti e fammi spazio”. Il biondo si avvicinò famelico e silenzioso alle gambe della ragazza, mentre si slacciava la cintura dei pantaloni, uno sguardo assetato di sangue gli dipingeva il volto.
“No, no, ti prego”. Si lamentò la ragazza sdraiata a forza sul letto a baldacchino.
“Zitta!” sbraitò la riccia, agitando la bacchetta.
“Non lo hai ancora capito, Mezzosangue: sei in nostro potere, non puoi nulla contro di noi. Non è colpa tua, ma della tua stirpe, tu non sei degna di ribellarti a noi”.
Piton si allontanò e si rifugiò nella sua camera con mille pensieri che gli ronzavano per la mente.
Sdraiato, al buio, assorto nei propri pensieri e completamente avvolto dall’oscurità, decise che sarebbe diventato qualcuno d’importante anche lui. Uno degno. Uno puro. Un leader. Un principe.
Niente e nessuno gli avrebbe detto cosa fare o come agire, avrebbe dimostrato al mondo intero cosa un Prince era in grado di fare, voleva sbalordire, voleva riconoscimenti, voleva vendetta e sangue.
Avrebbe fatto capire a gente come Potter di cosa fosse capace:
sapeva perfettamente a chi unirsi.
 
 
(*) Dunque per via del pacchetto ho dovuto arrangiarmi: Lucius è al settimo anno, Severus al secondo e Bellatrix è già diplomata, essendo di tre anni più grande di Lucius. Quindi ho ipotizzato che potesse andare a fargli visita di tanto in tanto.
 
(**) Legno della bacchetta di Lucius.
 
Note: Sappiate che ho scritto di Piton solo una volta e di Lucius mai… sono una Grifondoro inside, ma ogni tanto spazio e non so perché, ma il pacchetto con questa coppia mi aveva colpito subito. Io ci ho provato, spero sia uscito qualcosa di almeno leggibile.
 
Grazie a tutti di aver letto, lasciate un’opinione se volete J.
 
Ciao ^^
  
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