STAYLOR
"Veronica!
Lascia stare quei cavalli e
vieni in casa ad aiutarmi!" la chiamò a gran voce la madre.
Veronica
era una ragazza di sedici anni, alta,
magra, capelli castani e occhi verde speranza. Era una ragazza molto
timida e riservata,
e proprio per questo non aveva molti amici, anzi non ne aveva. L'unica
persona
con cui riusciva a confidarsi era sua nonna Margherita, la sola che era
in
grado di capirla.
Veronica
diede un'ultima carezza ai cavalli ed
entrò in casa sbuffando. Preparò il tavolo e
mangiò in fretta e furia, ansiosa
di tornare nel fienile.
Passò
un'altra ora con i cavalli, dopodiché decise
di andare da sua nonna Margherita nella casa accanto, come faceva molto
spesso.
Entrò
salutando calorosamente sua nonna,
abbracciandola, dopodiché andarono tutte e due in salotto
per bere una tazza di
thè, che Veronica adorava.
Ad
un certo punto mentre parlavano Veronica vide
un libro sul tavolino li vicino e siccome le sembrava interessante
decise di
allungarsi per prenderlo e leggere la trama. Si girò un
attimo visto che sua
nonna l'aveva chiamata per chiederle una cosa sulla scuola e senza
accorgersene
attirò a sé il libro. Appena dopo essere
sprofondata di nuovo sul divano, Veronica iniziò a
leggere la trama, mentre sua nonna sbalordita, visto che
aveva assistito alla scena, mandò
giù tutto d'un fiato il thè rimasto nella sua
tazza.
Subito
dopo che Veronica ebbe finito di leggere
e bere il suo thè, la nonna le si avvicino per parlarle e
lei, preoccupata
per quello che poteva dirle, si avvicinò e Margherita
iniziò a parlare:
"Veronica,
quello che sto per dirti è una
questione veramente importante, che non ho mai detto a nessuno fino ad
oggi, mi
raccomando io mi fido di te perciò non dirlo a nessuno, ok?
O almeno non agli umani. Tranquilla, una volta finito
capirai…"
"Nonna
mi spaventi, cosa c'è di così
importante da dire?" chiese Veronica
spaventata.
"Oh
tranquilla, non è nulla di preoccupante. E' difficile da
spiegare ma proverò a farmi capire il meglio
possibile. Per cominciare voglio dirti che tu, mia cara, possiedi dei
poteri magici, molti poteri magici, e che hai una tua sosia in giro per
il
mondo. Devi trovarla entro i tuoi vent'anni altrimenti i vostri poteri
svaniranno per sempre. Ma non ho ancora finito, perché devi
sapere che in tutta
questa storia vi è anche il male: perché per ogni
sosia del bene nasce anche
una sosia del male, che sono molto cattive e che devono essere
distrutte per il
bene vostro e del mondo. Lo so che è difficile ma
è proprio così" Disse la
nonna.
Veronica
la guardò a lungo stupita, poi quando
finalmente si riprese, le rispose:
"Ehm…
nonna, sicura di stare bene?! Secondo
me è meglio che tu vada a riposarti un po'…"
"Ma
no tesoro, che dici! È la pura verità,
credimi. Anche se è difficile prima o poi te ne accorgerai
cara!"
"Ok,
nonna, anche se io non ti credo
comunque. Ora vado. Sai, io credevo che almeno tu non mi raccontassi
storielle come
ai bambini! " disse Veronica poco convinta, avviandosi verso la porta.
"No
no, aspetta… non ho finito!" ma
Veronica ormai era uscita di casa correndo.
Decise
di tornare dai suoi cavalli
adorati per dargli da mangiare. Prese il fieno e perplessa
iniziò a pensare a
tutto quello che poco prima le aveva raccontato sua nonna e
così decise di
vedere se veramente aveva ragione e di provare i suoi cosiddetti
"poteri".
Iniziò
a pensare mentre intanto allungava una
mano vero una mucchietto di fieno, e disse poco convita:
“Fieno spostati”, ma purtroppo
non ci riuscì. Sentì la voce di sua nonna dietro
di lei: "Tesoro,
devi crederci, altrimenti non funzionerà."
Veronica,
senza risponderle, ci riprovò e il fieno si
spostò. Rimase
a bocca aperta e si girò verso sua nonna, per poi
raggiungerla e riempirla di
domande: "Nonna, ma com'è successo? Perché ho dei
poteri? Anche tu li
avevi? Da quanto sai questa cosa?"
Avrebbe
voluto continuare, ma Margherita la
interruppe dicendo:"Ehi, ehi calmati tesoro, stai tranquilla! Ora ti
spiegherò di nuovo tutto con calma e tu mi farai tutte le
domande che vorrai. Però andiamo a casa a sederci che
è meglio e intanto tu ti tranquillizzi, che
ne dici?"
"Si
ok, forse hai ragione, andiamo che è
meglio" e con questo finirono la loro conversazione per poi dirigersi
in
casa.
Entrate,
sua nonna fece sedere la nipote in
cucina e le portò un bicchiere d'acqua per farla riprendere,
dopodiché si
sedette vicino a lei ed iniziò a parlarle dolcemente:
"Allora
cara, so che tutto questo potrà sembrarti strano,
però è comunque il tuo
destino e devi accettarlo, perché devi sapere che noi siamo
state create per
uno scopo, ovvero riuscire a togliere alcune parti del male nel mondo,
perché
ogni Staylor…"
"Aspetta
un attimo, calma! Che cos'è una
Staylor?" esclamò Veronica interrompendo la nonna.
"Bè,
noi siamo delle Staylor, tesoro, e
abbiamo dei poteri magici. Comunque, riprendendo il discorso, ogni
Staylor è
divisa in quattro copie.."
"Copie?!"
disse Veronica interrompendo
di nuovo la nonna.
"Sosia,
se preferisci. E appunto sono due
brave e due cattive, le due brave sono state allontanate in diverse
parti del
mondo fin dalla nascita e devono ritrovarsi entro i vent'anni
altrimenti i loro
poteri svaniranno, come ti avevo già detto prima. Questo te
l'avrei dovuto dire
quando avevi sette anni, ma purtroppo, non so il motivo, tu non hai mai
iniziato a fare magie. Magari a quest'ora può darsi che la
tua sosia l'avresti
già trovata, e ti saresti già allenata! Ma non
importa, lei sarà già in
viaggio per trovarti, ne sono sicura cara." Disse rassicurandola la
nonna.
"Ah...
e le sosia cattive?" Chiede
Veronica.
"
Bè le sosia cattive invece sono insieme
fin dalla nascita, come gemelle, e loro diffondono il male nel mondo e
vanno
fermate al più presto. Io le mie due sosia cattive le ho
già distrutte!
Ovviamente con la mia la mia sosia "
"
Wow, quindi anche tu eri una Staylor! e la
mamma?" disse Veronica stupita.
"Bè
vedi non tutte le persone lo possono
essere e, infatti, tua madre non lo è, per questo non sa
niente e tu mi
raccomando non dovrai mai dirglielo né a lei né a
nessun altro essere umano,
intesi?" spiegò la nonna Margherita.
"
Ma quindi noi non siamo esseri
umani?" disse Veronica completamente sconvolta.
"Bè
non proprio, siamo diciamo un po'
soprannaturali, ecco!"
"Questa
cosa mi spaventa..."
"Oh
no, presto ti abituerai,
tranquilla..." Disse rassicurandola la nonna.
"
Spero. E comunque una volta che io e la mia
sosia brava ci saremo riunite cosa succederà?" chiese Veronica
sempre
più curiosa.
"Beh,
qui viene la parte più difficile. In
pratica voi due brave e le due cattive dovrete scontrarvi in una
battaglia. Se
vinceranno le cattive, nel mondo si aggiungerebbero cose cattive,
brutte, e voi
scomparireste per sempre."
"
E in caso contrario?" chiese Veronica con voce tremante.
"In
caso contrario il bene trionferà
anche sul mondo e le due cattive scompariranno e con loro anche un male
nel
mondo, e voi no. Ah, dimenticavo: se le due sosia brave non riescono a
congiungersi e litigheranno, vincere la battaglia sarà
veramente difficile,
perché litigando i vostri poteri perderanno forza"
pronunciando queste
parole, Margherita accarezzò il viso della nipote.
"
Ma nonna io… io… ho paura; insomma, non so
che fare! Come faccio a trovare la mia sosia brava? E se non riusciremo
a
congiungerci? E se non riesco a vincere la battaglia ed io
scomparirò?
Cosa devo fare?" chiese Veronica scoppiando a piangere.
La nonna cercò di
calmarla dicendole che l'avrebbe aiutata e che di sicuro ce
l'avrebbe fatta.
"Ascoltami:
ora respira. Ho ancora tante
cose da dirti e da insegnarti, quindi ora vai a riposare. Vieni domani
mattina
alle 8.00 nel fienile, ti insegnerò a usare i tuoi poteri"
Veronica,
sconvolta, annui e corse dai suoi cavalli.
*Il
giorno seguente*
"Veronica,
tesoro, dove sei?" Chiese
la nonna.
"Sono
qui nonna, voglio sapere tutto quello
che posso fare con i miei poteri oggi stesso!" disse Veronica correndo
incontro alla nonna.
"Brava,
questo è lo spirito giusto! Allora,
cominciamo: tu puoi volare, far spostare gli oggetti, diventare
invisibile, far
comparire gli oggetti e molto altro. E per la lotta con i sosia del
male userai
tutti i poteri che riguardano l'acqua, mentre la tua sosia quelli che
riguardano
il fuoco.
Ma
ricorda che tu lotterai contro il sosia del
fuoco non quello del acqua! Stai tranquilla, perché con la
tua sosia ti
allenerai" disse la nonna Margherita con decisione.
"Ma
come faccio? Ho tante cose da imparare
e pochissimo tempo!" disse
Veronica
più spaventata di prima.
"Fidati,
imparerai benissimo! E sono sicura
che la tua sosia ti aiuterà!" Disse con dolcezza la nonna.
Passarono
mesi ad imparare tutti i trucchi per i
poteri di Veronica fino al momento di imparare a volare, la cosa
più difficile.
"Tesoro,
come ti dico sempre se non credi
nei tuoi poteri, non credi in te e se non credi in te non
credi nelle Staylor q quindi non volerai."
disse la nonna alla sua nipotina.
Veronica
si trovava in cima al fieno a cinque
metri da terra, e rimase li impalata, molto spaventata da quello che
poteva
succedere.
"Nonna,
io ci credo! Credo quello che
sono, credo nei miei poteri, credo nelle Staylor!" gridando queste
parole
con convinzione Veronica si lancio e riuscì a volare.
Fecero
molte prove, finché venne il
giorno in cui Veronica dovette partire per andare a cercare la sua
sosia.
Era pronta.
"Nonna
scusa, ma come faccio a
trovarla?" chiese Veronica preoccupata.
"Con
l'istinto, tesoro. Fidati di te e vedrai
che la troverai. E poi ricorda che lei è l'opposto di te."
disse
saggiamente la nonna
"Ok,
grazie nonna sono pronta!" detto
questo Veronica l'abbraccio forte e volò via.
Volò
per giorni, settimane, in cerca della sua
sosia, senza riuscita.
Era spaventa e preoccupata di non riuscire a trovarla. Decise di
fermarsi e riflettere su quello che le aveva detto
Margherita. Si concentrò e pensò dove potrebbe
trovarsi una ragazza che era il suo opposto.
"Io
non vivo in città, ma lei ovviamente
si! Ma quale? Ma certo, New York!" disse a gran voce.
Partì
e andò molto veloce, aveva una sensazione
strana, quasi si sentisse finalmente compresa.
Passò
un mese ed era certa di aver cercato in
tutta New York ma della sua sosia nessuna traccia.
"Salve
posso esserle utile?" disse
cameriera di un importante bar Newyorkese.
"Em…si
grazie, una tazza di the!"
disse Veronica con aria smarrita.
Attese
il suo the, quando notò che la cameriera
a cui aveva ordinato la stava fissando.
"Non
è possibile!" esclamo silenziosamente
Veronica, che nel frattempo aveva notato che gli occhi della cameriera
erano
come i suoi. Lei era una sosia! In quel momento si era avvicinata e la
guardò
fissa nei occhi:
"Sei
tu? Sei tu la mia sosia? Sei tu che io
ho cercato per anni?" Chiese la cameriera a Veronica,
speranzosa.
"Si,
sono io, sono Veronica! E scusa del
ritardo… ho scoperto solo nove mesi fa di avere i poteri."
rispose
Veronica contentissima e anche un po' imbarazzata.
"Mi
chiamo Emma. Che stiamo aspettando? Dobbiamo
andare!" disse Emma togliendo il grembiule e scappando via con lei.
"Dobbiamo
trovare un rifugio per
allenarci" disse Veronica
"Io
ne conosco uno, seguimi" disse
Emma alzandosi in volo. Arrivarono in poco tempo al rifugio e Veronica
non poté
che commentare: "Ma questa è casa tua!"
"Si,
ma fidati di me, nel mio garage ho un
passaggio segreto, che non conosce nessuno. Avanti, seguimi." Disse
Emma
convinta.
Una
volta arrivate nel garage, Emma spostò un
enorme armadio, ovviamente con i propri poteri, e loro insieme
attraversarono
un enorme e buio sotterraneo che attraversava tutta la
città: era inquietante,
ma era anche perfetto per allenarsi con i loro poteri. Mentre
camminavano,
Veronica, incuriosita, fece ad Emma tante domande per capire che tipo
di
persana era: "Ma tu, quando e come hai fatto a scoprire di essere una
Staylor?"
"Vedi,
è successo molti anni fa,
quando avevo sette anni, e in pratica un giorno, mentre ero in giardino
con mia
zia, stavo guardando il cielo e ad un certo punto ho visto passare un
aeroplano
enorme e così per scherzare ho detto 'Lo tocco!' e senza
neanche accorgermene
mi sono alzata da terra rimanendo sospesa nell'aria. Solo dopo mia zia,
che è
una Staylor anche lei, mi ha detto tutto quello che dovevo sapere, e da
lì ho
iniziato a viaggiare per il mondo alla ricerca della mia sosia, ovvero
te!" disse Emma.
"Ah
wow! Io invece l'ho scoperto molto
tardi, solo pochi mesi fa…" Disse Veronica tristemente.
"Tranquilla
non ti preoccupare, noi ce la
faremmo!" La rassicurò la sua sosia.
Col
passare degli anni questa coppia di Staylor
divenne molto forte. Ormai i poteri non avevano più segreti
per Emma e
Veronica, si allenavano il più possibile anche se Emma
lavorava e Veronica era
sempre occupata con i suoi cavalli ed il suo fienile, ma nonostante
tutto non si
erano mai date per vinte e infatti continuarono ad allenarsi nel
rifugio,
aspettando con ansia la loro battaglia contro le sosia cattive, che
sarebbe
avvenuta molto presto.
Un
giorno però, mentre Veronica e Emma stavano
mangiando tranquillamente, quando ad un certo punto Emma
lanciò un'occhiata di
sfida a Veronica e iniziò a fare una magia, ovvero accendere
tutte le candele
del locale. Allora Veronica per gioco fece aprire tutti i rubinetti del
ristorante, e da lì iniziarono una piccola lotta di magia
per vedere chi fosse la
migliore.
Sembrava
tutto un gioco, quando Emma esclamò:
"Tanto sono io la più brava, non mi batterai mai!"
Veronica
rispose: "Ahhahah, tanto l'acqua è
più forte! Non potrai mai battermi!" E concluse riempiendo
tutti i
bicchieri della gente di acqua.
Ma
Emma, senza darsi per vinta, accese tutti i
fornelli con uno schiocco di dita e Veronica a sua volta rispose
innaffiando
tutte le piante fino a farle fiorire e poi morire.
Continuarono
fino a quando il locale era
veramente in uno stato pietoso, perciò le due ragazze fecero
tornare tutto a
posto.
Appena
uscite si guardarono in modo minaccioso
dritto negli occhi e iniziarono a scannarsi lanciandosi contro bombe di
fuoco e
di acqua, insultandosi a vicenda.
Quando,
ad un tratto, fu Emma a insultare in
modo ancora più brutto Veronica: "Ehi, dimmi un po', come
pensi di
battermi? Non ci riuscirai mai se continui a stare con quei cavallini
del
cazzo"
Ma
Veronica rispose con gli occhi lucidi
"Vai a cagare e lasciami in pace!" e se ne andò.
Emma andò
nella direzione opposta.
Era
la prima litigata che avevano fatto da anni,
i loro poteri erano diventati fortissimi ma con quella litigata
avrebbero
dovuto ricominciare dall’inizio.
Il
giorno dopo, entrambe a casa propria, appena
si svegliarono sentirono una strana sensazione dentro di loro e, una
volta
capito cosa stava succedendo, si alzarono di scatto dal letto, si
vestirono in
fretta e raggiunsero di corsa il loro rifugio ognuna per conto proprio.
Si
trovarono una di fronte all'altra, si
guardarono e quando stavano per dire una parola, iniziarono ad essere
trasportate come in un vortice oscuro, fino ad essere catapultate nel
parco
dove avrebbero sfidato le sosia del male.
Furono
scaraventate a terra in modo brusco, ma
si alzarono subito e capirono che erano state le sosia cattive a farle
arrivare
lì.
Un
attimo dopo si guardarono e Emma disse a
Veronica telepaticamente: "Senti, so che litigando probabilmente
abbiamo
perso i nostri poteri, ma dobbiamo andare avanti lo stesso,
perché è giunto il
momento di far vedere ai nostri sosia quello che siamo e che abbiamo
imparato
in questi anni!"
Misero
una mano sopra all’altra e gridarono:
"STAYLOR!"
Ad
un tratto le piombarono di fronte le due
sosia cattive. Guardarono Emma e Veronica e si misero a ridere.
Una
disse all'altra, con tono malefico:"E
queste sarebbero le sosia da battere? Ma per favore!"
"Già,
batterle sarà una passeggiata!
Ahahahah" Le rispose l'altra, con tono altrettanto malefico.
"Finalmente
ci incontriamo!” disse Veronica.
"È
da anni che aspettiamo questo momento
per potervi distruggere una volta per tutte!" Esclamò Emma.
Le
due sosia cattive erano uguali e identiche a
Emma e a Veronica. L'unica cosa diversa erano gli occhi, di un colore
stranissimo, un marrone scuro tendente al rosso.
Dopo
quella "amichevole"
chiacchierata, Emma e Veronica si guardarono in segno di intesa, e
iniziarono
la battaglia.
Emma
cercò di creare una palla di fuoco con le
proprie mani, ma era troppo debole, per questo la palla
svanì dopo poco. Così
la sosia cattiva dell'acqua le piombò addosso lanciandole un
enorme getto
d'acqua fino a farla scaraventare contro un albero.
Quando
Emma cadde a terra stremata, Veronica
sentì un colpo allo stomaco.
Nel
frattempo Veronica non riusciva ad usare i
poteri, continuò a provare fino a quando la sosia del male
le scaraventò
addosso un fulmine. Emma sentì dolore.
Avevano
paura, si avvicinarono e si presero le
mani forte e dissero urlando: "Noi ci crediamo!"
Detto
questo si alzarono in cielo creando
intorno a loro una grandissima luce abbagliante, stava succedendo
qualcosa di
strano. Emma e Veronica si guardarono, non erano preparate a tutto
questo, non
avevano mai sentito quella strana forza dentro di loro.
Unendo le loro mani,
palmo contro palmo, formarono una palla gigante d'acqua e fuoco,
potente,
enorme e unica.
A
quel punto capirono che loro non erano
semplici Staylor, ma che erano delle Staylor speciali, avevano qualcosa
in più
che tutte le altre Staylor non avevano.
Lanciarono
l'immensa palla e annientarono le
nemiche con un solo colpo.
Finalmente
la battaglia si era conclusa. E in
meglio, perché loro avevano vinto.
Ma
soprattutto perché loro finalmente avevano
capito quello che erano realmente. Non delle semplici Staylor ma le
più forti!
Col
passare degli anni, crearono una scuola di
poteri per tutte le nuove Staylor.
Emma
e Veronica diventarono i capi, le più
potenti Staylor di tutti i tempi.
E
furono ricordate per sempre.
Salve a tutti :)
Questa storia è stata fatta da me e due mie amiche due anni fa. L'abbiamo inventata noi di sana pianta, e oggi mi è venuta la brillante idea di pubblicarla, spero vi piaccia! Nel caso invece voi amaste Harry Potter, ho in corso una long, se volete passate a dare un'occhiata :) http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2038939&i=1
Un bacio,
Eleonora <3