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Autore: _Yozora_    02/01/2015    1 recensioni
Qual'è il problema? Tu...non pensi di meritare di essere salvato.
Quelle parole gli tornarono in mente all'improvviso.
Quello era ciò che l'angelo gli aveva detto durante il loro primo incontro.
La prima volta in cui i suoi occhi blu si erano legati a quelli verdi del cacciatore e gli aveva letto dentro, come nessuno aveva mai fatto prima.
Castiel aveva ragione.
Lui pensava di non meritare di essere salvato perchè non lo meritava.
Genere: Azione, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Tutto era tornato alla normalità.

Castiel era tornato da una settimana ed era come se non se non fosse mai stato assente.

Come se tutto quello che era successo da quando aveva cominciato a lavorare con Crowley non fosse mai successo.

Eppure i segni che il “ tradimento “ dell'angelo aveva lasciato erano presenti.

Castiel lo vedeva nello sguardo di Dean ogni volta che i loro occhi si incrociavano.

Lo sentiva nella cautela con cui sceglieva le parole quando parlava con lui.

Le ferite che aveva procurato al cacciatore sarebbero state difficili da curare e avrebbero lasciato cicatrici indelebili, ogni volta che l'angelo ci pensava si sentiva morire dentro.

Sapeva che non era tanto quello che aveva fatto a ferire Dean, ma più il fatto che era stato proprio lui a farlo.

Non era stata una persona qualsiasi ad ingannarlo e mentirgli, ma Castiel.

Non sarebbe stato facile da digerire, l'uomo lo sapeva bene e malediva in continuazione il giorno che aveva deciso di fidarsi del Re dell'Inferno.

Continuava a ripetersi che non aveva avuto altra scelta, che tutto ciò che aveva fatto lo aveva fatto con le migliori intenzioni, e ci credeva.

Ci credeva davvero.

 

- Dov'eri quando avevo bisogno di te? -

- Io c'ero. Tu dov'eri? -

 

Ricordava ancora lo sguardo che il biondo aveva mentre diceva quelle parole.

La sofferenza che vi aveva letto aveva travolto anche lui.

In quel momento non aveva capito, come avrebbe potuto, immerso com'era nella sua missione.

Con il senno di poi, ripensandoci, aveva capito cosa gli stava veramente chiedendo.

Dean era sempre stato lì.

Davanti ai suoi occhi.

A portata di mano, se solo avesse voluto.

Nonostante cercasse di mantenere la promessa fatta al fratello di avere una vita normale con Lisa e Ben, sarebbe bastato che Castiel si fosse presentato davanti la porta di casa per far sì che il cacciatore rivolgesse tutta la sua attenzione su di lui.

Lo avrebbe aiutato, se solo gliel'avesse chiesto.

Lo avrebbe ascoltato, se solo gli avesse parlato.

Sarebbe anche solo rimasto in silenzio a confortarlo come solo Dean sapeva fare, se solo si fosse fatto vedere.

Sarebbe soltanto bastato che Castiel avesse bussato a quella porta o che gli si fosse avvicinato una delle innumerevoli volte in cui si trovava fuori o in garage.

Invece niente.

Il moro era rimasto ad osservarlo in silenzio senza essere visto.

Abbastanza vicino da poter vedere il sorriso tirato e stanco che il biondo rivolgeva ai vicini ogni volta che li incrociava per strada, ma troppo lontano per poter poggiare la mano sulla sua spalla come aveva sempre fatto per fargli sentire che non era solo.

Si rese conto che Dean aveva ragione.

Non era il cacciatore che non c'era stato quando l'angelo aveva più bisogno di lui, era stato l'angelo a chiudere gli occhi davanti alla silenziosa e disperata richiesta d'aiuto del cacciatore.

Ancora una volta una fitta si fece sentire al cuore dell'uomo dagli occhi blu e si sentì morire ancora un po' quando si rese conto di essere stato lui ad abbandonare il suo migliore amico, ma che il suo migliore amico non lo aveva mai abbandonato.

 

 

Era tutto troppo normale.

Talmente normale da far venire a Dean i brividi.

Non ci era abituato.

Nella sua vita, ogni volta che sembrava potesse rilassarsi scoppiava una bomba.

Stavolta, invece, era passata una settimana e non era ancora successo niente.

Erano tornati al bunker, portandoci Castiel per la prima volta.

Lo sguardo abbagliato dell'angelo alla vista del luogo che una volta era stato il rifugio degli Uomini di Lettere aveva fatto sorridere il cacciatore.

Per molti versi Castiel non era diverso da un bambino che esplora il mondo per la prima volta, nonostante fosse più vecchio della Terra stessa.

Era un dettaglio quello, che Dean dimenticava fin troppo spesso.

Alzò lo sguardo sull'oggetto dei suoi pensieri e lo trovò seduto al tavolo della stanza accanto a quella dove si trovava lui a fissare un punto non ben definito del pavimento, anche lui immerso nei suoi pensieri.

Una morsa gli strinse il cuore.

Non avevano più parlato dopo la confessione del moro al motel, non davvero.

Le sue parole avevano spaventato il biondo e non avevano fatto altro che farlo preoccupare di più per lui.

Eppure non era ancora riuscito a trovare il momento adatto per parlargliene.

Pensare che una volta gli veniva così naturale parlare con l'angelo.

Prima che tutta quella storia cominciasse non serviva neanche che parlassero per capirsi, per sapere cosa passava in testa all'altro.

Eppure adesso Dean non riusciva più ad entrare nei pensieri di Castiel, come se all'improvviso fosse troppo lontano per poterlo raggiungere.

Strinse un pugno.

La situazione che si era creata tra di loro non gli piaceva per niente.

Sapeva che l'uomo che stava osservando in quel momento aveva in gran parte contribuito a renderla tale, sapeva che entrambi erano rimasti seriamente feriti emotivamente molto più che fisicamente, sapeva anche che se il moro aveva agito in quel modo, alleandosi con Crowley, tagliandolo fuori, era stato perchè in quel momento aveva reputato che fosse la cosa migliore da fare.

Sapeva che aveva avuto le migliori intenzioni, lui stesso, più di una volta, aveva fatto carte false per ciò che credeva fosse giusto.

Cavolo, era finito all'Inferno pur di riavere indietro il suo amato fratellino.

Chi meglio di lui avrebbe potuto capire Castiel?

Eppure aveva fatto un male cane quando aveva capito che lo aveva ingannato.

Credeva di essere riuscito a superlarlo.

In Purgatorio quando, trovandolo, aveva provato un sollievo fuori dal normale e l'aveva abbracciato come pochissime volte prima aveva fatto, pensava di essere riuscito a superare quel dolore.

Poi c'era stato lo sconforto di averlo perso, quando era riuscito a tornare con Benny sulla Terra e Castiel era rimasto intrappolato in un luogo al quale non apparteneva e con quello la ferita del tradimento aveva ripreso a pizzicare.

Era felice che l'amico fosse di nuovo con loro, sano e salvo.

Lo era davvero, ma qualcosa si era allentato tra di loro e non sarebbe bastata qualche pacca sulla spalla a rafforzarlo.

Non quella volta.

 

 

- Tu non capisci. Dov'eri quando avevo bisogno di te? -

 

Dean ricordava perfettamente lo sguardo dell'angelo mentre diceva quelle parole. In quel momento non aveva saputo leggervi dentro, o semplicemente non aveva voluto, ma ripensandoci conosceva quel sentimento nei suoi occhi.

Abbandono.

Castiel aveva visto l'amico cercare di costruirsi la vita che suo fratello avrebbe voluto per lui e si era sentito perso.

Sapeva benissimo che si era alleato con Crowley perchè non voleva frantumare in mille pezzi ciò che con grande faticava cercava di ottenere, aveva preferito che il suo peso non gravasse anche sulle spalle del cacciatore che già ne aveva passate tante.

Lo maledì per aver pensato, anche solo per un secondo, che non sarebbe corso in suo aiuto se solo gliel'avesse chiesto e maledì sé stesso per essersi allontanato tanto da lui quando aveva perso Sam in quella gabbia.

Si odiò per aver preferito chiudersi da solo nel suo dolore e aver allontanato colui che per lui, a suo tempo, aveva sacrificato tutto.

 

- Ho rinunciato a tutto. Ho rischiato tutto...per TE! Ed è così che mi ripaghi? -

 

Dean ricordava la rabbia con cui Castiel lo aveva picchiato, sbattuto al muro e gli aveva sputato in faccia quelle parole, quando pensava di dire di sì a Michele.

Non aveva mai visto l'angelo così infuriato.

In quel momento aveva avuto paura.

Il suo cuore fece male al ricordo che quella volta lui non lo aveva abbandonato andando contro persino alla sua stessa famiglia per un essere umano, mentre lui non era riuscito a rimanere accanto a Castiel anche solo per portargli un po' di conforto, un po' di sollievo.

Si rese conto che non era stato il suo migliore amico a tradirlo, ma lui a deludere il suo migliore amico.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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