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Autore: _Wendy_    02/01/2015    0 recensioni
Lei non è una ragazza popolare che pensa solo alle feste e lui non è il bad-boy di turno.
Lei soffre ma cerca di nasconderlo e non crede di poter essere felice, non fino alla fine del liceo.
Lui arriverà nella sua vita all'improvviso e sarà il suo angelo personale.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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G: Ok te lo dico.
Lo vedo un po’ incerto ma poi inizia a parlare.
G: Abbiamo parlato di te. Abbiamo parlato di te tutto il tempo.
IO: Cosa? Perché?
Ovviamente iniziai ad arrossire e mi guarai le converse.
G: Perché Chris voleva sapere praticamente tutto di te, altrimenti perché mi avrebbe chiesto i tuoi interessi, le tue passioni ecc.?
IO: E io che ne so…forse sta facendo un compito sulle passioni delle ragazze e raccoglie informazioni.
G: Pronto? Andiamo nella stessa classe, ricordi?
Eccoci arrivati a casa.
Aprimmo il cancelletto bianco e camminammo lungo il vialetto per poi salire i tre scalini in legno che ci separavano dalla porta bianca anch’essa.
IO: Ah, allora non lo so perché ti ha chiesto quelle cose ma non è per quello che pensi tu.
G: Certo, certo. Si vedrà.
Urlai un “Buonasera Ma!” e salì in camera mia.
 
Dopo essere arrivata all’ultimo dei gradini neri iniziai a camminare per il corridoio fino a quando arrivai  all’ultima porta a sinistra: la mia amata camera.
Appesi la giacca alla sedia della mi scrivania, buttai lo zaino per terra e mi spogliai, poi mi misi il mio pigiamone grigio con un gatto disegnato sulla maglia e infilai le ciabatte blu; poi mi sedetti e accesi il computer per andare un po’ su Twitter e controllare le news.
 
Mentre scorrevo la tl il mio telefono vibrò, così lo presi e lessio il messeggio che mi era appena arrivato:
“Buonasera, bellissima.”
Da: sconosciuto.
Non ci pensai su neanche un secondo, sapevo che erano stati i miei stupidi compagni di classe a mandarmi quel messaggio. Questa volta però ero preparata, me l’avevano fatta una volta, non sarebbe ricapitato.
Così decisi di rispondere attaccando subito chiunque fosse stato a mandarmi il messaggio.
“Ciao stronzi! Mi dispiace per voi ma non ci casco un’altra volta quindi smettetela, sprecate solo messaggi inutilmente.”
Lasciai il telefono accanto al pc, presi Four che avevo comprato due giorni prima e lo misi al pc.
Alzai il volume quasi al massimo e mi lasciai trasportare dalla musica, da quelle voci stupende che cantavano parole dolci, parole che sognavo potesse dirmi qualcuno un giorno.
Il cellulare vibrò ancora, scocciata lo presi; già sapevo chi mi aveva scritto.
“Ehm…stronzi? O.o di chi parli bellissima?”
Allora erano stupidi davvero?!
“So che siete i miei “compagni di classe” quindi basta, per favore non ricominciate.”
La scorsa volta mi avevano presa in giro nello stesso modo, ero stanca.
“No no, credo che tu abbia frainteso, non sono della tua classe e non mi conosci J”
Come no!
“Non ci credo.”
Continuavo a battere il piede per terra per il nervosismo.
“Ehi, chiedimi qualcosa che i tuoi compagni di scuola non sanno così ne avrai la prova.”
“Okay qual è la mia materia preferita?”
“Il tua materia preferita è l’inglese, no?”
Non era una domanda difficile, in effetti, ma quelle capre dei miei compagni non potevano saperlo.
“Si, giusto. Chi sei?”
“Sarebbe troppo facile ce te lo dicessi, bellissima.”
“Cosa vuoi, allora? Almeno questo devi dirmelo…”
Sussultai quando sentì mia madre che mi chiamava dalla cucina:
M: ANTOO SCENDI CHE è PRONTA LA CENA!
IO: SI MAMMA! ORA VENGO!
Spensi il pc, presi il cellulare e scesi giù, in cucina.
 
Entrai in quella stanza dalle pareti nere con dei quadri bianchi e neri, al tavolo bianco in legno erano seduti già mamma e Gianluca con due piadine davanti; poi c’era una sedia bianca vuota, difronte a Gianlu, con un una piadina davanti anche lì.
I miei occhi si illuminarono a quella vista fantastica e mi precipitai a tavola. Dimenticai il ragazzo misterioso e divorai la piadina mentre chiacchieravo con mamma e Gianlu.
M: Allora ragazzi, come è stata questa uscita con i nuovi amici?
Gianluca con la bocca ancora piena cerca di rispondere:
G: Uesta upita è ttata pantaptica!
IO: Stupido, non ti ha mai insegnato nessuno che non si parla con la bocca piena?
Mentre lui ingoiava e spiegava (a modo suo) a mamma quello che avevamo fatto, io presi il cellulare per vedere se il “ragazzo misterioso” mi aveva risposto.
Infatti aveva risposto ma non avevo sentito la vibrazione, apro il messaggio e leggo:
“Tranquilla, non sono uno stalker o roba simile, semplicemente voglio conoscerti meglio perché mi hai colpito…”
Si, certo, l’avevo colpito…
Mentre rispondevo mia madre mi chiese con chi stessi messaggiando e io le risposi solo “nessuno”, poi inviai il messaggio:
“Difficile credere a quello che dici se non so chi sei, dimmi almeno chi ti ha dato il mio numero…”
Non avevo idea di chi potesse essere quel ragazzo ma non avevo escluso del tutto l’ipotesi che potesse trattarsi di qualche mio stupido compagno di classe.
M: Dai dimmi chi è, è il fidanzato?
Spalancai gli occhi e alzai la testa per guardarla.
IO: Ma quale fidanzato?! Non può essere un’amica?
M: Certo, ma se non me lo dici…!
Gianluca si pulì la bocca con un tovagliolo e poi disse:
G: è ora di andare sul divanooo!!
Dovete sapere che noi tre, ogni sera dopo cena andiamo sul divano e guardiamo la tv, l’abbiamo sempre fatto, da quando eravamo piccoli.
IO: Yeeeee, dai madre, vieni anche tuu!
 
Corremmo nel salotto e ci precipitammo sul divano nero, mamma prese una coperta e dopo aver poggiato i piedi sul tavolino in vetro che stava davanti al divano, sul tappeto bianco, ci coprimmo tutti e tre.
Gianlu stava tra me e mamma, mi mise il braccio intorno alle spalle e io appoggiai la testa sul suo petto.
Era fantastico stare in quella posizione, mio fratello era morbidoso (?).
Mamma accese la tv e c’era “Tale e quale show”, piaceva a tutti quindi decidemmo di guardare quello.
Mentre si esibiva Scanu, presi il cellulare per guardare i messaggi.
“Non posso dirti nessuna delle due cose, mi dispiace. Però ti giuro che non ti sto prendendo in giro, voglio solo conoscerti e non voglio che tu sappia chi sono perché potresti rifiutarmi.”
Aggrottai le sopracciglia, non conoscevo nessuno che potesse essere “interessato” a me.
Poi lui aveva paura che lo rifiutassi? Ma rifiutare che cosa? Mi aveva solo scritto qualche messaggio…
“Non condivido pienamente quello che dici ma okay, possiamo messaggiare quando ti va, se proprio ci tieni.”
Tanto per essere chiari: non è che ora gli credevo, avevo solo detto di si perché mi sembrava che ci tenesse ma sospettavo ancora che volesse prendermi in giro; non gli avrei mai raccontato tutto su di me, solo qualcosina per vedere che avrebbe detto.
“Messaggerei con te 24 ore su 24 bellissima ;)”
Si, vabbè…
 “Dai che non ci credi neanche tu…!”
M: Oh ma la smettiamo con quel telefono, si o no?
IO: Si mamma, sorry.
Girai la testa in direzione del televisore attaccato alla parete bianca e vidi Frizzi travestito da non so chi ma faceva ridere un casino, appena iniziò a cantare scoppiammo tutti a ridere, era davvero fantastico!
Io però volevo leggere la risposta del ragazzo senza volto, così di nascosto presi il cellulare e lessi:
“Invece si, trust me.”
Eh, fosse facile!
Non risposi ma sorrisi dopo aver letto quel messaggio.
 
Dopo mezz’ora iniziai ad avere sonno, così diedi la buona notte a mamma e Gianluca e salì in camera, una volta arrivata misi il cellulare sul comodino vicino al letto e poi mi infilai sotto le coperte.
Poi non so perché ma mi venne voglia di dare la buonanotte al ragazzo misterioso così gli scrissi:
“Buonanotte sconosciuto.” 
Poi crollai, non vidi neanche la sua risposta perché ero troppo stanca.
 
 
 
 

SPAZIO AUTRICE:
Heii! Sono tornata ma non credo che abbiate sentito la mia mancanza J
BUON NATALE E BUON ANNO A TUTTI (anche se in ritardo)!!
Questo è il nuovo capitolo, che ne pensate? Fatemelo sapere con una recensione, se volete.
Alla prossima!!

_Wendy_

  
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