Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: GravityZero94    02/01/2015    3 recensioni
Leo si voltò verso il resto del gruppo, sorpreso lui stesso di ciò che aveva appena scoperto.
"Ragazzi... avevamo la soluzione sotto il naso fin dall'inizio! Ricordate la profezia di Al? Era tutto scritto, ma non potevamo capirlo! E' come se fosse stato il..."
"Destino" completò Pier, assottigliando gli occhi "Un destino che ci ha dato una sola speranza"
"Un legame che può salvare il mondo" terminò il pensiero Luna "O che lo distruggerà, possiamo soltanto continuare a tifare per loro, no?"
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Due anni dopo la morte i Alphonse, la minaccia di Drascensione si fa sempre più incombente. Il sacrificio di Alphonse ha dato una speranza agli eroi di Nuova Domino, ma il loro nemico gli darà tregua? Una nuova lotta sta per cominciare, una lotta a cui nessuno era pronto, che porterà i nostri duellanti a prove sempre più difficili e a combattimenti senza tregua. Ma Drascensione non è l'unico nemico. Il mondo non è mai stato tanto vicino all'apocalisse.
Seguito di Yu gi oh 5d's: Shadow of the Crimson Dragon, ambientato due anni dopo, necessario aver letto la prima per capire la seconda.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rua/Leo, Ruka/Luna, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Alphonse sarebbe… il Drago della Creazione?” chiese sorpreso Drascensione “E’ impossibile, Alphonse è me”
“Alphonse ERA te, Drascensione” lo corresse Jaden “Vi siete staccati, ricordi? Quel tuo gesto ha avuto più conseguenze di quello che credi”
“In ogni caso è ancora più assurdo il fatto che sia TUO discendente!” rimbeccò Drascensione, sempre più sorpreso.
“Già, hai avuto una mira eccezionale quando hai scelto dentro chi reincarnarti. La madre di Alphonse era una mia discendente, ed è da me che derivavano i suoi poteri, evidentemente il potere del Re Supremo si è trasferito alla mia discendenza. E come se non bastasse, Ephren Harley è discendente diretto di Yugi Muto, Alphonse non poteva nascere con una forza maggiore”
Drascensione guardò di lato, mentre tutti fissavano sorpresi Jaden, scoprendo gli “illustri natali” del loro caro amico Al.
“Il che è davvero molto buffo perché ha fatto in modo che Alphonse fosse effettivamente più forte di te, no?”
“Già, così pare” disse il drago “Poco importa. Tanto non ho intenzione di combatterlo, non di nuovo! Non si sa mai gli venga la geniale idea di uccidersi di nuovo”
L’ironia di Drascensione lasciò tutti un può stizziti, ma nessuno si azzardò a parlare.
“Forse se tu non ti fossi deciso a metterti contro Yusei e gli altri non lo avrebbe mai fatto” rispose stizzito Jaden.
“Yusei? QUEL Yusei?” chiese Yugi “E’ tantissimo tempo che non lo vedo, chissà che fine ha fatto!”
“Si è sposato e ha messo su casa” rispose contenta Luna “E’ passato tanto tempo da quando vi siete incontrati”
Leo annuì, sorridendo, mentre Pier li guardava spaesato, esattamente come Drascensione. Quando Yusei era tornato dopo aver sconfitto Paradox aveva raccontato ai suoi amici dell’incontro con Jaden e Yugi Muto, quindi era normale che i tre sapessero dell’accaduto.
“Oh, voi non lo sapete” disse Yugi, tranquillo e sorridente “Una volta Yusei e Jaden sono tornati indietro nel tempo per fermare un certo Paradox che voleva distruggere il gioco del Duel Monster, poi lo abbiamo sconfitto insieme”
E Drascensione non riusciva neanche immaginare che razza di avversario fosse questo Paradox, vista la fatica che avevano fatto a sconfiggere quei due, non voleva sapere che diamine sarebbe successo se con loro ci fosse stato anche Yusei.
“Io avrei una domanda” chiese Pier “Com’è possibile che voi siate… vivi?”
Yugi scoppiò a ridere, divertito.
“Noi non siamo vivi” disse il duellante “Quando Atem portò con se gli oggetti del Millennio per distruggerli, Kerykeion e Sombre pensarono di usarli come catalizzatori di energia per ridar vita a tutte quelle regioni distrutte da Sophia tremila anni fa, così lo convinsero a darglieli. Dopo un po’ però le popolazioni del Duel Terminal si preoccuparono che potessero essere usati dai Costellazione o dai Branco per conquistarli e Kerykeion e Sombre decisero di trovare dei guardiani imparziali e metterli a guardia del Mausoleo, così ci vennero a trovare nel regno dei Morti e ci convinsero a stare qui di guardia. Siete i primi in tutti questi anni a sconfiggerci tutti”
“Ci credo, siete delle leggende in fondo”  disse Pier.
“Forse è così, o forse siete semplicemente più motivati di altri” disse Yugi, prendendo dalla teca il leggendario Puzzle del Millennio e porgendolo a Drascensione “Questo ve lo siete meritato, riportatelo nel Duel Terminal per favore”
“Non uscirà nemmeno dal Duel Terminal” disse il drago, cominciando a sparire “Lo usiamo e lo lasciamo a Kerykeion e Sombre… forse più Sombre che Kerykeion, lui proverebbe a combinarci un disastro o due prima di rimetterlo al suo posto”
“Hai ancora intenzione di sterminare gli umani?” chiese Jaden, mentre i quattro stavano definitivamente sparire “No, affatto. Ho cambiato il mio piano già parecchio tempo fa”
Quando i quattro sparirono, Jaden e Yugi rimasero da soli, contemplando il punto dove si trovavano gli umani fino a pochi secondi fa. Avevano tutti e due la faccia seria, come se ci fosse ancora qualcosa che li preoccupasse.
“Sei preoccupato per… l’altra parte della profezia?” chiese Yugi “Intendo, quella del Duel Terminal?”
“Si… la profezia dice che un drago avrebbe sterminato l’umanità. Ma se Drascensione non è il colpevole allora…”
“Bhe, si dice che sia io che tu fossimo in grado di cambiare il destino” disse Yugi, cercando di essere positivo “Probabilmente Alphonse ha questa capacità, ma in maniera raddoppiata”
 
 
Luna, Leo, Pier e Drascensione apparvero nuovamente davanti a Costellazione Sombre e Kerykeion Brancomalvagio, che li fissarono per qualche interminabile istante. Drascensione non disse nulla ma prese soltanto il Puzzle del Millennio consegnatogli da Yugi Muto, alzandolo come un trofeo sopra la testa.
“Però…” commentò Sombre “Avevo creduto che non ce l’avreste fatta. Sei davvero eccezionale, Drasc”
“Il merito non è tutto mio, i miei compagni sono stati dei supporti provvidenziali, senza di loro non ce l’avrei mai fatta”
Leo, Luna e Pier si scoccarono un’occhiata sorpresa. Le loro orecchie avevano cominciato a dare i numeri o il drago li aveva appena definiti “compagni”? La cosa non  sfuggì nemmeno a Kerykeion e Sombre che scoccarono al drago un’occhiatina divertita.
“Che avete da guardare, voi due?” chiese Drascensione alle due divinità.
“Nulla Drasc” disse Sombre, anticipando una battuta di suo fratello “Pensavamo che è molto bello il fatto che, dopo tutto questo tempo, tu sia riuscito i nuovo a crearti dei legami”
Qui Drascensione sbarrò gli occhi, diventando rosso di vergogna. Si voltò verso i gemelli e Pier, tornando poi a guardare Sombre, con una espressione infuriata, tradita dal suo volto scarlatto.
“LORO? MA TI SEI FRITTA IL CERVELLO IN MIA ASSENZA? LEGAME CON LORO? FATTI MASTICARE LA TESTA DA UNO DEI TUOI DRAGHI, MAGARI COMINCIA A FUNZIONARE MEGLIO”
“Perché ti scaldi tanto, allora?” lo prese in giro Kerykeion.
“Perché io non stringo legami con… umani!” disse, con una forte nota di disprezzo nell’ultima parola.
Eppure non riusciva a non provare nemmeno un pizzico di affetto per quei tre UMANI, nonostante il fatto che lo avrebbe negato fino alla morte. Lo avevano capito, lo avevano ascoltato, lo avevano difeso davanti a Jaden, avevano smesso di giudicarlo come “la parte oscura del Drago Cremisi” e avevano visto il “buono” che ormai anche lui credeva sepolto in secoli e secoli di rabbie e vendette. Si disse che era causa dell’affetto che Alphonse provava per loro, che si era ripercosso su di lui, facendogli prendere facilmente in simpatia quei tre, ma stava mentendo a se stesso. Scosse la testa. Non VOLEVA e non POTEVA stringere legami con gli umani, aveva promesso di fermare il male nel mondo e loro sarebbero stati soltanto un intralcio ai suoi piani.
“Adesso, se avete smesso di sparare idiozie, aiutatemi a preparare il rituale! Non ho voglia di rimandare ancora! Quell’imbecille di Al è rimasto morto per troppo tempo!”
I due Costellazione si guardarono per un secondo, ridacchiando, e cominciarono ad aiutare Drascensione nel suo rituale, tracciando linee a terra che cominciarono ad attorcigliarsi fra di loro come serpenti velenosi, formando strani disegni che l’uomo aveva dimenticato da chissà quanto tempo. I tre ragazzi stettero parecchi passi indietro, ansiosi di riavere il loro amico ma nervosi, in quanto in quel momento non potevano fare assolutamente nulla per accelerare il processo. Ci volle all’incirca un’ora prima che il disegno fosse completato e un’altra mezz’ora buona per controllare che non ci fosse alcun errore. Alla fine di tutto, inciso nell’erba vi era un grande cerchio con tre stelle incrociate ed un cerchio più piccolo su un lato, sul cui bordo erano disegnati un sole ed una luna, accompagnati con altri segni raffiguranti i pianeti o le costellazioni, un mistico cerchio alchemico che fece rabbrividire gli umani, stupiti dalla sicurezza con cui Drascensione esaminava il suo capolavoro con occhio critico. Al centro di esso, un sole i cui raggi erano collegati al cerchio più esterno, teneva dentro di se il mistico oggetto che avevano faticato a recuperare. Luna rifletté su quanto potesse essere difficile ricordare qualcosa del genere.
“Dovrebbe essere giusto” disse Drascensione “Iniziamo”
“Se vuoi possiamo chiedere ai Gishki di dargli una controllatina” ridacchiò Kerykeion, beccandosi un’occhiata fulminante di Drascensione.
“No, grazie” disse serio “Se lasciassimo fare a loro Alphonse uscirebbe blu e con il cervello di un microcefalo”
“Era un’idea” disse Kerykeion, ridacchiando.
“Ragazzi, datemi le carte” disse Drascensione.
Luna annuì, dando al drago le sei carte dei Predestinati che Drascensione fissò con una sorta di ribrezzo, prima di passarne due a Kerykeion e due a Sombre. I tre posizionarono le carte su alcuni spazi rettangolari che sembravano essere fatti apposta per loro ed il cerchio si illuminò di una luce rossastra.
“Sembra funzionare” commentò Sombre “Adesso tocca a te, Drasc”
Drascensione annuì, allungando una mano verso il cerchio e chiudendo gli occhi. Iniziò a pronunciare una strana cantilena di parole incomprensibili, provenienti da un linguaggio arcano e misterioso, con toni duri e secchi che davano l’impressione che il drago stesse lanciando una maledizione. La luce proveniente dal cerchio cominciò a diventare sempre più intensa, fino al punto che gli astanti dovettero ripararsi con un braccio e socchiudere gli occhi per poter vedere cosa stesse succedendo. L’intera foresta sembrò diventare più scura e, in lontananza, si poterono sentire i versi preoccupati degli Yang Zing. Ad un certo punto Drascensione aumentò il volume della cantilena, in maniera progressiva ed incessante e, come a rispondere ai suoi comandi, si sollevò un terribile vento che per poco non fece volare via persino Kerykeion e Sombre. Luna, spaventatissima, si aggrappò a suo fratello, che a sua volta si tenne ad un ramo, cercando di rimanere in piedi nonostante il vero e proprio uragano che si stava formando. Dalle sei carte si sprigionarono sei fasci di luce che cominciarono ad intrecciarsi fra di loro, brillando ognuno di luce propria e di colori diversi. Le figure evanescenti dei draghi apparvero intorno al cerchio, ruggendo come se stessero soffrendo, poi svanirono nuovamente nel nulla. A quel punto Drascensione cadde in ginocchio, senza smettere un attimo di recitare la cantilena mistica, facendo preoccupare Sombre.
“Drasc! Fermati, accidenti, così ti ammazzi!”
I ragazzi fissarono nuovamente il drago, che aveva un’espressione sofferente in volto, ma continuava imperterrito a recitare senza fermarsi un attimo, quasi non avesse neanche sentito l’urlo di Sombre.
“ADESSO SPIRITI DELLA TERRA! RIPORTATE INDIETRO IL SERVO DELLA LUCE!” disse, stavolta nella loro lingua.
Dal cerchio si sprigionò una immensa colonna di luce rossa, talmente brillante che nessuno riuscì a guardarla e dovettero chiudere gli occhi, accompagnata dal rumore del vento sempre più forte. Questo durò per un paio di secondi, poi ci fu il silenzio. Quando Luna ebbe il coraggio di riaprire gli occhi, lo spettacolo davanti a lei era la cosa più bella che avrebbe potuto desiderare di vedere.
In ginocchio davanti al cerchio, boccheggiante dalla fatica, vi stava ancora Drascensione, con un sorriso soddisfatto in volto e gli occhi rossi che fissavano dritto davanti a se. E, al centro del cerchio, vi era un ragazzo con i suoi stessi tratti somatici. Era alto, dai capelli neri come piume di corvo, e gli occhi azzurri come il cielo limpido che fissavano spaesati l’ambiente circostante. Indossava una versione rivista di quella che era la vecchia divisa del Team Illusion ai tempi del torneo R-Genex, un paio di pantaloni bianchi ed una maglietta rossa, con un lungo impermeabile bianco simile alla divisa degli Obelisk Blu all’Accademia del Duellante, con un disegno sulla schiena che rappresentava lo stemma del Drago Cremisi allo specchio e l’occhio del Wdjat al centro, con la scritta “Team Illusion” che campeggiava sopra di esso. Ci fu un istante in cui il ragazzo guardò verso il trio di umani, con il volto che gli si illuminò dalla gioia, per poi incontrare gli occhi della ragazza dai capelli verdi.
“Alphonse” riuscì a dire Luna, troppo felice per poter credere davvero che quello fosse l’amato che aveva visto morirgli davanti.
“Luna” disse lui, che sembrava ancora più incredulo.
Stettero per un singolo istante fermi, poi scattarono all’istante l’uno verso l’altra, incontrandosi in un abbraccio troppo a lungo mancato. La ragazza, con il volto poggiato sul petto di Alphonse, scoppiò in lacrime ma, per la prima volta da due anni a quella parte, erano lacrime di gioia. Assaporò l’odore della pelle di Alphonse, il calore umano che solo lui sapeva trasmettergli, sentì le braccia del ragazzo stringersi sulla propria schiena, legandola a se. Ecco, in quel momento credeva di aver raggiunto il massimo della felicità, in quel posto meraviglioso, insieme alla persona che amava, fermi in quell’abbraccio che sembrava interminabile e che non voleva terminare. Sentì una lacrima di troppo sul volto ed alzò lo sguardo verso il volto di Aphonse, notando finalmente che anche il suo volto era rigato dalle lacrime. Sorrise, sollevandosi un po’ sulle punte per sfiorare le sue labbra con le proprie, in un bacio salato per le lacrime, ma comunque meraviglioso. Incuranti della presenza di altre persone stettero stretti in quella posizione per un tempo indefinitamente lungo, finché non decisero di tacito accordo di staccarsi un po’ e guardarsi negli occhi.
“Mi sei mancato” disse, ancora in lacrime, la ragazza.
“Io… ero sempre con te, anche se non potevi vedermi, o sentirmi, non ti ho mai lasciato” disse il ragazzo, accarezzandole una guancia con il pollice.
“Ma io volevo… poterti vedere, ti volevo al mio fianco, capisci?” disse la ragazza, in lacrime.
“Scusa” disse semplicemente Al, abbracciandola di nuovo.
La ragazza si lasciò nuovamente cullare dalle braccia del ragazzo, sorridendo. Quanto gli era mancata quella sensazione? Potersi far stringere fra le braccia, perdersi nei suoi occhi. Aveva atteso davvero troppo a lungo quel momento. Un colpo di tosse, spaventosamente finto, li riportò alla realtà.
“Siete davvero TENERISSIMI ragazzi, ma se continuate a scambiarvi smancerie diventerò diabetico” commentò Kerykeion, dando voce alla sensazione di imbarazzo generale con il suo sarcasmo.
Luna e Al si staccarono di malavoglia, con quest’ultimo che aveva assunto una colorazione che dir paonazza sarebbe stato un eufemismo. Scoppiò qualche risatina dalle parti dei Costellazione, ma venne coperta dall’abbraccio di Leo, che aveva scavalcato Pier con una falcata e si era precipitato sull’amico.
“Ci sei mancato da morire, razza di idiota!” disse, con le lacrime agli occhi e con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia “Se non avessimo fatto tutto questo lavoro per riportarti in vita ti ucciderei”
“A proposito, come avete fatto a…” cominciò Al.
Poi i suoi occhi incontrarono quelli di Drascensione. Pier, che stava andando ad abbracciare l’amico redivivo, si fermò per non interrompere il gioco di sguardi fra i due draghi quasi uguali. Rosso contro azzurro, azzurro contro rosso, i loro occhi non si staccavano da quelli dell’altro. Alphonse deglutì, preoccupato, evidentemente non aveva calcolato la presenza della sua controparte.
“Ciao Al” ringhiò Drascensione “Sono felicissimo che tu sia tornato fra noi vivi”
“Senti, posso…”
“TU ADESSO FAI PARLARE ME, DANNATO MICROCEFALO!” urlò Drascensione, evidentemente furioso “Tu non hai nemmeno idea di cosa ho dovuto passare a causa tua! Per cercare un modo per riportarti in vita ho dovuto allearmi con degli UMANI”
Ad ogni passo Drascensione si fece sempre più vicino, fino al punto di afferrarlo per il bavero della maglietta.
“E quando penso di esserci riuscito, scopro che TU, IMBECILLE hai spaccato la tua anima fra i Draghi di Quetzacoatl, costringendomi a venire qui e ad allearmi con DUE PREDESTINATI ed al PRESCELTO DI COCITUS!”
Alphonse, nonostante fosse alto quanto la sua controparte, in quel momento si sentiva effettivamente minuscolo davanti a Drascensione.
“Dammi un solo motivo per cui hai fatto una ca***ta del genere!”
“Per fermarti… prima che fosse troppo tardi. Non volevo che completassi il piano” disse Al, distogliendo lo sguardo.
Drascensione sgranò gli occhi, sorpreso, poi urlò di rabbia.
“PERCHE’ DANNAZIONE? ABBIAMO FATTO UNA PROMESSA!”
“UNA PROMESSA STUPIDA! NON E’ COSI’ CHE CAMBIEREMO IL MONDO!”
“PERCHE’?”
“Perché… perché se togliessimo agli umani il loro libero arbitrio… tutto questo non esisterebbe” disse Alphonse, abbassando la voce ed indicando Leo, Luna e Pier.
“C-cosa?” chiese il drago.
“Non so cosa sia successo in questo tempo in cui sono stato morto ma… pensaci bene. Volevamo diventare le nuove divinità del mondo e togliere agli esseri umani la possibilità di sbagliare, di far soffrire gli altri, di scegliere la via delle tenebre. Ma guarda bene. Se Prometheus non avesse ucciso mio padre, non avrei mai conosciuto Luna e Leo, Leo forse non avrebbe partecipato al torneo R-Genex e Pier sarebbe rimasto per sempre un duellante clandestino. Il mondo è fatto di questo, il bene ed il male, non esiste l’uno senza l’altro. Se non sapessimo cosa ci reca dolore, come potremmo essere sicuri di non farne ad altri? E se non conoscessimo i momenti tristi, come faremmo a dire << Sono felice >>? Se non conoscessimo l’odio, il disprezzo, l’emarginazione, l’egoismo… come faremmo a riconoscere l’amore, l’amicizia, i legami e l’altruismo? Quando facemmo quella promessa, eravamo molto arrabbiati con gli esseri umani, ci avevano tolto tutto e ci avevano condannato ad una sofferenza immensa ma…”
Alphonse si fermò un istante per prendere fiato, stringendo il pugno.
“LEI non era forse un essere umano?”
Drascensione tremava visibilmente, gli occhi spalancati e la bocca socchiusa come per dire qualcosa.
“Lei… lei era diversa! Lei era diversa da tutti gli altri esseri umani!” biascicò.
“Hai ragione, ma a scuola mi hanno insegnato che non esistono casi unici. Lei era diversa, ma quante persone diverse esistono al mondo? Diecimila, un miliardo, forse di più! Quelle persone forse soffrono, ma se hanno la forza di guardare avanti, anche loro troveranno la strada per essere felici”
Drascensione scrollò la testa. Umani? Diversi? Gli umani erano tutti uguali! Qualcuno poteva essere migliore, ma solo perché la vita gli aveva impedito di fare altrimenti. Gli umani erano spregevoli, gli umani non desideravano che il male degli altri.
 
“Non ti avvicinare a mia sorella, tipo strano, altrimenti…”
“Altrimenti cosa? Posso ucciderti quando voglio”
“Bhe, morirò per dare a mia sorella Patricia il minimo di speranza per fuggire!”
 
No, quell’esempio non andava bene, neanche quello era “essere diversi”. Elizabeth era semplicemente ferma nel suo ruolo di sorella maggiore, non aveva alcun intento veramente buono.
 
“Mi dispiace mentirgli. E’ una ragazza molto dolce, farle del male mi sembra che mi macchi l’anima… Quando tutto sarà finito anche lei sarà felice, vero?”
“Immagino di si”
“Bhe, allora spero che la vittoria sia presto nostra, Maestro!”
 
Neanche la preoccupazione di Shisui per il nemico valeva nulla. Persino lui aveva notato la cotta stratosferica che Shisui aveva preso per Luna.
 
“Quella ragazza mi sembra troppo sola… mi piacerebbe poterla tirare un po’ su, ma ho un caratteraccio…”
“Lascia perdere, è il nemico in fondo”
“Lo so, ma è anche una mia amica”
 
Non vale, non vale, non vale! Queste parole risuonavano nella mente di Drascensione come una cantilena folle che gli stava trapanando il cervello.
 
“Ho visto le guerre trucidare bambini… l’uomo può essere davvero orribile”
“E’ quello che dico anche io, Iceman”
“Tra i bambini uccisi in guerra c’era mio figlio, lo sa Maestro? Nessun uomo dovrebbe permettersi di sfiorare cose pure come i bambini”
 
Ancora quelle parole gli rimbombavano in mente, non voleva dare ragione ad Alphonse. Lui lo voleva soltanto confonderlo, voleva fargli credere che era sbagliato il suo modo di vendicarsi solo perché aveva paura di perdere l’amore di Luna.
 
“Una persona che ha sofferto da una vita perché quelli come noi non riuscivano a vedere il buono nascosto dal suo potere! Che ne sai tu di quello che ha passato? Eh?”
“Non dico che non abbia fatto i suoi errori, ma se lui è cattivo, allora anche io lo sono. Tutti lo siamo. Quando è morta Hitomi volevo soltanto prendere Prometheus e strappargli il cuore dal petto con le mie mani! E lui? Lui ha fatto la stessa cosa! Per quanto non voglia ammetterlo, sarà pure una divinità, ma il suo cuore è terribilmente umano”
“Tutti noi facciamo degli errori. Io per primo ne ho fatti tanti, ma questo non ci rende necessariamente cattivi! La colpa di tutto questo è soprattutto di quelle persone che hanno saputo guardare soltanto l’oscurità di Drascensione! L’unico peccato di Drascensione è stato… non trovare una persona come Al, capace di guardare oltre le apparenze! E forse proprio per tutto quello che ha passato e sofferto il mondo dovrebbe imparare molto da lui e dai suoi Malebolge!”
 
Le parole con cui lo avevano difeso Luna, Leo e Pier tornarono a bombardargli la mente, più forte di qualsiasi trapano esistente. Alphonse lo guardava rattristato e deciso allo stesso tempo, voleva far capire alla sua controparte la motivazione della sua scelta.
“Se io fossi rimasto vivo, debole come ero, avresti potuto fare comunque quello che volevi. Ma sapevo che avresti perso tempo a cercare di riportarmi in vita ed ho fatto in modo che ciò ti fosse impossibile, per dare più tempo agli altri di fermarti. So che lo vedi come un tradimento ma, fidati, era l’unica cosa che potessi fare. Non volevo e non voglio averti come nemico. So chi sei e so che cosa c’è in fondo al tuo cuore, perché è ciò che si trova anche nel mio. Voglia di vendicarsi del mondo, rabbia, dolore, malinconia ma… mio padre mi insegnò una cosa quando ero piccolo. Non piangere per quello che la vita ti ha tolto, stringi i denti, serra i pugni e combatti per ciò che la vita ti ha donato. E la vita ti ha donato una seconda chance, una possibilità di farti degli amici, di stabilire nuovi legami… non perdere questa occasione. Se vuoi, sarò io stesso il tuo primo amico”
“Alphonse” disse Drascensione, confuso.
“Errato” disse Leo, scavalcandolo “Sono successe tante cose negli ultimi giorni e posso dire che al massimo tu sarai il suo SECONDO amico… il primo sono io”
“Terzo, Al. Ci sono anche io” lo corresse Pier.
“Quarto” disse semplicemente Luna, stringendo il braccio del fidanzato, che guardò sorpreso il resto del suo team.
Che diamine era successo in sua assenza?
Drascensione fissò i quattro membri del Team Illusion, disorientato.
“Morite tutti, dannazione! Me ne torno nel mondo degli umani!”
“Fermo Drascensione” urlò Sombre “Sei troppo debole, rischi di ammazzarti!”
“Non starò qui un secondo di più!” ringhiò Drascensione, bruciando la creatura con gli occhi.
“In fondo alla foresta c’è un castello, trovati una stanza lì dentro e riposa fino a domani. Con le idee più chiare ragionerai meglio”
Drascensione la fissò per un secondo, risentito, poi andò nella direzione consigliatagli, a passo di marcia.
“Ryu…” biascicò Leo, deluso.
In fondo, tutti e quattro i membri del team Illusion speravano in una riconciliazione del drago con il resto del mondo.
“Dovete dargli tempo, non sperate che riesca a smaltire millenni di odio e solitudine in un istante” disse Sombre, con calma “Avete fatto davvero tanto per lui oggi, davvero”
“Già” disse Kerykeion, serio “Per quanto mi riguarda, credo che tornerà sulla retta via, ma non si fiderà mai al cento per cento degli umani… penso sia un buon compromesso, no?”
“Immagino di si” disse Pier “Comunque, non ci siamo ancora potuti riabbracciare Al… vieni qua! Ci sei mancato tantissimo!”
 
 
Quella sera, Alphonse camminava per le sponde del laghetto vicino al castello di Sombre, che aveva gentilmente messo a disposizione letti e cibo per tutti quanti, persino per Kerykeion, rimandando al giorno dopo il viaggio verso la Foresta Naturia ed il regno degli umani. Aveva tante cose su cui riflettere, in particolare sulla sua antica personalità, quella che aveva perso ogni fiducia negli umani. Si rese conto che forse era stato troppo duro con lui e che avrebbe dovuto rimediare, in qualche modo. Sentì un fruscio nell’acqua e fu contento di veder sbucare fuori la cristallina figura di Bixi, suo compagno di mille battaglie.
“Ciao, amico” disse, allungando una mano verso la testa del drago spettrale.
Quello si fece volentieri sfiorare la testolina azzurra, cominciando poi a gironzolargli attorno fluttuando a mezz’aria.
“Chi c’è là?”
La voce proveniente dalle fronde distrasse per un istante il ragazzo, che finì per scivolare su un sasso e cadde a peso morto in acqua. Quando uscì la testa dall’acqua e riuscì a vedere chi era stato a parlare, gli venne da sorridere.
“Tutto ok?” chiese Luna, riuscendo a stento a trattenere le risate.
“A parte il fatto che sono finito in acqua, facendo la figura dell’idiota davanti alla mia ragazza? Perfetto!”
Si issò sulla sponda, sedendosi sulla riva e venendo fiancheggiato da Luna.
“Come mai non sei a letto?” chiese il ragazzo.
“Potrei rigirarti la domanda”
“Bhe, ho avuto il mio sonno durato un paio d’anni, credo che non dormirò per settimane” rispose il ragazzo “A proposito, mi dispiace averti fatto soffrire”
“Lo so, probabilmente dovrei essere furiosa ma… sei tornato, ed è l’unica cosa di cui mi importi al momento” disse la ragazza, appoggiando la testa sulla spalla di Alphonse “Non hai idea di quanto sia stato difficile senza di te…”
Rimasero così, in quella posizione, felici di essersi riuniti dopo essere stati separati dalla Nera Signora.
“Al?” chiese la ragazza “Ti amo”
Il ragazzo diventò rosso peperone, ma sorrise.
“Anche io. E ti prometto che questa volta neanche la morte ci separerà, dovessi sfidarla personalmente!”
 
Il giorno dopo, il gruppo si ritrovò alla porta che conduceva alla foresta di Sombre. Luna e Alphonse erano rimasti svegli tutta la notte, abbracciati sulla riva del fiume(per loro fortuna il clima era abbastanza caldo da non far prendere un brutto raffreddore ad Al) e adesso continuavano a stare attaccati come due cozze l’uno all’altro. Pier invece era stato il primo a svegliarsi ed il primo ad essere pronto a partire, facendosi trovare davanti la porta, mentre Leo si era alzato poco dopo, allegro come a Natale. Drascensione, invece, era arrivato per ultimo, con un broncio di due metri e gli occhi pronti a fulminare chiunque osasse anche solo respirare nella sua direzione, tanto che non aveva ancora aperto bocca con nessuno.
“Adesso andate” disse Sombre, mentre il gruppo veniva circondato dagli Yang Zing “I miei Wyrm vi accompagneranno fin dentro la foresta dei Naturia, spero che il vostro ritorno vi porti gioia”
Drascensione emise un verso di stizza, salendo a cavalcioni di Yazi.
“Soprattutto a te, amico mio. Ne hai bisogno, e la meriti” disse Sombre, rivolgendosi al drago.
Quello non rispose, ma diede un leggero colpo al drago, che partì in picchiata verso la foresta dei Naturia. Gli altri si sistemarono sugli altri Yang Zing, Leo su Suanni e Pier su Bi’an, mentre Alphonse e Luna salirono su Baxia.
“Che la fortuna vi accompagni, guardiani della luce, e che le tenebre del vostro mondo possano essere sconfitte”
“Grazie Sombre! Spero che ci rivedremo un giorno!” disse Alphonse, mentre i draghi partivano. Finalmente facevano ritorno nella terra degli umani.
 
 
“Dove accidenti siamo?” chiese Leo, ritrovandosi in una stanza completamente a soqquadro.
Le pareti erano imbrattate di sangue dovunque e sembrava che fosse scoppiato un incendio, perché molti muri erano bruciacchiati ed alcuni sembravano essere stati sfondati da un tir in corsa.
“Sembra la stessa stanza da cui ce ne siamo andati ma… cosa è successo?” chiese Pier.
“Ssssh!” fece Pier, sentendo delle voci.
“Ehi ragazzi” disse una voce, fuori dalla porta “C’è qualcuno lì dentro”
“Ehi! Quella è la voce di Crow!” si sorprese Leo “Andiamo”
Leo scattò verso la porta, aprendola. Effettivamente, dall’altro lato trovò Crow Hogan che lo fissò sorpreso e, insieme a lui, tutto il resto del Team 5d’s.
“Che ci fate qui, voi?” chiese Drascensione, scavalcando Leo.
Un fulmine biondo gli arrivò addosso, abbracciandolo forte. Il drago si guardò addosso, disorientato, individuando la figura come Elizabeth. Un particolare lo colpì parecchio. La ragazza stava piangendo, copiosamente.
“Liz, che diamine…”
“Li hanno uccisi tutti, Maestro” pianse la ragazza, disperata “L’uomo senza volto e… Prometheus”
 
 
Angolo dell’Autore
Ed eccomi di nuovo qui, con il tanto atteso ritorno di Alphonse! Finalmente i nostri ritornano nel mondo degli umani ma… brutta sorpresa, i Malebolge sono morti per mano di Nessuno e Prometheus! Non ve lo siete dimenticati, Prometheus, non è vero? Spero di no, perché è di nuovo fra i piedi come potete vedere! Maledetto Prometheus….. si, lo detesto anche io, ok? Spero che la parte su Luna e Alphonse vi sia piaciuta perché non è stato facile scriverla, come spero vi sia piaciuta la parte con Drascensione ed i suoi propositi di vendetta falliti. Cosa succederà adesso? Come reagirà Drascensione allo sterminio della sua squadra? Perché il team 5d’s era lì? Per saperlo, non vi resta che leggere il prossimo capitolo! Intanto ringrazio i recensori CyberFinalAvatar, yugi00 e giuggy3(che ha iniziato adesso a leggere la storia, spero che la parte romantica ti sia piaciuta :P)! Alla prossima, see you!
  
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