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Autore: Ylenia Lilly    02/01/2015    0 recensioni
Questa è una storia completamente inventata da me, si parla di ragazzi adolescenti, che in tutti i modi anche nonostante le sofferenze altrui, vanno avanti.
"Mia madre... non c'è più." disse Stefano nel primo capitolo della storia a capitoli, ovvero il protagonista di questa storia.
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
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L'estate stava finendo, i giorni passati in spiaggia erano finiti anche quelli, arrivò settembre ed era cominciata la tanto odiata scuola. Quella fu una mattinata molto pesante per Martina e Stefano, visto che nei mesi scorsi si svegliavano tardi perché c'erano le vacanze estive.
I due ragazzi si svegliarono molto presto quella mattinata, per il primo giorno di scuola. Erano entrambi nuovi allievi del terzo superiore, e non avevano idea di cosa gli aspettasse. Entrambi ignari di tutto si prepararono per andare a scuola, arrivarono e si sedettero su una sedia dentro una grande aula ascoltando il discorso del preside.
Preside: Ragazzi mi raccomando, quest'anno voglio che vi impegnate molto ed evitate di fare gli stupidi. Ricordate che sarò severo con chi se lo merita.
A quelle parole un ragazzo di un'altra classe disse;
X: Si signor capitano!
Preside: Di Guardo... sei sempre il solito.
X: Mi perdoni Signor Preside, ma ogni anno fa sempre lo stesso inutile discorso. Ormai lo abbiamo capito tutti.
Preside: Appunto, ogni anno ci sono sempre alunni nuovi, ed è un mio dovere fargli sapere che regole si devono rispettare in questa scuola.
X: Vabbè il Preside è lei.
A quel punto un ragazzo si sedette vicino a Martina che stava già ascoltando da un bel pezzo il discorso. Era Stefano.
Stefano: Scusami... è occupato questo posto?
Martina: Oh no no, è libero.
Stefano: Ah ok, ti spiace se mi siedo qui o disturbo?
Martina: No tranquillo, non disturbi affatto.
Stefano sorrise lievemente e si sedette accanto a lei. 
Stefano: Sei nuova in questa scuola? 
Martina: Si, tu?
Stefano: Anch'io, ho cambiato scuola quest'anno perché dove andavo prima non mi trovavo bene.
Martina: Io invece sono nuova qui perché ho cambiato casa... ed anche quartiere. 
Stefano: Capisco. 
Preside: Ragazzi cosa avete tanto da bisbigliare voi due? 
Stefano: Ma niente... siamo solo dei nuovi studenti e ci sentiamo un po' a disagio.
Preside: Ah, allora questa mi sembra una buona occasione per alzarvi in piedi e presentarvi davanti a tutti noi, no?
Stefano: Sissignore... ai suoi ordini... *si alza sbuffando e si "presenta"*. Ciao a tutti, mi chiamo Stefano Gangemi, ho sedici anni e non so che cazzo me l'ha fatto fare oggi a venire qui. *Ridacchia*
X: Amico sei forte!
A quelle parole Martina sbuffa a ridere ma cerca di non farsene accorgere da nessuno mettendosi le masi davanti al viso. 
Preside: Già, avresti fatto meglio a rimanere a casa mio caro Stefano. Comunque tu invece ragazzina? Come ti chiami? E quanti anni hai? 
Martina si alzò timidamente.
Martina: S-salve... mi chiamo Martina Gisanno e ho quindici anni e mezzo. 
Preside: Bene, adesso che vi siete presentati potete anche sedervi.
Martina e Stefano si sedettero continuando ad ascoltare il noiosissimo discorso del preside. Qualche minuto dopo, i due ragazzi realizzano di essere capitati nella stessa classe leggendo il tabellone di tutte le classi della scuola che c'era sul corridoio.
Martina: 3° sezione D.
Stefano: Allora stiamo insieme?
Martina si gira verso di lui e lo guarda sbalordita.
Martina: E-eh...!?
Stefano: Intendo in classe, stiamo insieme no?
Martina: *controlla la lista* Si siamo nella stessa classe! Allora, entriamo? 
Stefano: Io me ne starei tutto il tempo qui fuori nei corridoi ma purtroppo non posso. Entriamo.
Entrarono in classe e cercarono banchi per sedersi.
X: Ehi, ma tu non sei quello nuovo di stamattina?! Ehm... Stefano Gangemi? 
Stefano: Si sono io, perché?
X: Perché mi sei molto simpatico! Siediti pure qui assieme nel mio banco sei vuoi.
Stefano: Va bene grazie! *si siede*. Beh, tu sai il mio nome ma io non so ancora il tuo.
Fabrizio: Ah si scusami tanto! Mi chiamo Fabrizio, piacere di conoscerti.
Stefano: Il piacere è mio.
Martina trovò un posto di banco.
Martina: Ehm... scusa è libero questo banco vicino a te? 
X: Si si siediti pure!
Martina: Grazie molte.
Irene: Come ti chiami? Io Irene!
Martina: Martina. Grazie per il posto del banco!
Irene: Ma figurati! Senti, ma quel Stefano lo conosci? 
Martina: Diciamo che l'ho conosciuto stamattina...
Irene: Beata te, ahahaha!
Entrò la professoressa in classe.
Prof.ssa: Buongiorno ragazzi! Come l'anno scorso, sono la vostra insegnante di antologia. Oh ma ci hanno messo due nuovi ragazzi nella nostra classe? 
Stefano e Martina: ...
Prof.ssa: Come vi chiamate? E quanti anni avete?
Stefano: Mi chiamo Stefano e ho sedici anni.
Martina: Ed io Martina e ho quindici anni e mezzo.
Prof.ssa: Siete figli unici? *chiese gentilmente*
Stefano: Per mia sfiga no... ho una sorella più grande di me.
Martina: No, ho un fratellino piccolo.
Prof.ssa: Ah bene! Poi? Ma da quanti siete formati in famiglia?
Martina: Mamma, papà, mio fratello ed io.
Stefano: Io, mia sorella e mio padre.
Prof.ssa: E tua madre? I tuoi genitori hanno per caso divorziato? *chiese inconsapevolmente*
Stefano: No... mia madre... non c'è più.
Martina restò immobilizzata da quel che aveva sentito.
Tutta la classe: ...
Prof.ssa: Oh cielo, scusami non era mia intenzione farti tutte queste domande! Non avrei dovuto impicciarmi. Perdonami!
Stefano: Non si preoccupi, ormai ci sono abituato da undici anni. Se n'è andata undici anni fa ma ero piccolo e non ricordo quasi niente.
Prof.ssa: Scusami ancora... Va bene ragazzi cambiamo discorso, che cosa avete fatto quest'estate? *disse a tutta la classe*
Stefano: ... *Sospira e tira fuori il cellulare di nascosto*
Martina diventò triste per quello che aveva appena detto Stefano.
Martina: Poverino... io non so nemmeno che significhi perdere un caro. Chissà quante dure prove ha dovuto affrontare nella sua vita fino ad oggi... *disse pensando fra sé e sé*
   
 
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