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Autore: Luxy_95    02/01/2015    2 recensioni
Lux, una ragazza diciassettenne, innamorata di un gruppo: i Tokio Hotel. Questo la porterà a dei guai seri, in cui dovrà scegliere il proprio destino. Un destino di semplice amore, causato da troppo male e da combattere da sola, o un destino dove, per salvare il proprio amore, dovrà semplicemente accettare di dover seguire il male?
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Undicesimo capitolo


 

Tom si svegliò in trance.

Il sogno che aveva fatto l'aveva stravolto, sicuramente per Tom sarebbe stata la cosa più bella che potesse mai accadere, ma sapeva che ancora doveva aspettare per poterlo realizzare.

Lux invece era addormentata sull'addome di Tom e le sue braccia gli cingevano la vita. Si aggrappava a Tom come se non volesse farlo scappare, voleva tenerlo imprigionato tra le sue braccia, forse anche per tenerlo al sicuro, così Tom la spostò e la avvinghiò tra le sue braccia per poi annusarle i capelli e il suo dolce profumo, poi le posò un delicato bacio sulla fronte e la distese sul letto appoggiandole la testa su un morbido cuscino di seta e decise di prepararle qualcosa da mangiare.

Quel giorno doveva andare dal manager per programmare l'appuntamento per il photoshoot, dato che ormai l'uscita dell'album era alle porte. Mancavano solo pochi mesi e avrebbero cominciato con tour, interviste, M&G e quant'altro, doveva rompere con Lux al più presto, lei non sarebbe riuscita a sopportare tutta quella distanza per non parlare di cosa le sarebbe potuto succedere in sua assenza.

Tom si alzò dal letto, erano le sei e mezza del mattino, così decise di portare a Lux la colazione.

Tornò in camera alle sette circa con un vassoio stracolmo di cibo. Tom poggiò il vassoio sulla scrivania, dove di solito scriveva alcune sue melodie.

Camminando piano arrivò al letto e si mise a sedere accanto a Lux.

-Lux, amore, Svegliati-

La ragazza si lamentò, ma poi aprì i suoi occhietti vedendo un Tom allegro.

-Buongiorno!- Disse lei.

-Buongiorno amore, come stai?- Le chiese il rasta mentre le baciava la fronte.

-Meglio di quanto mi aspettassi, anzi, direi che sto proprio bene. Tom, sono in ottima forma, non sto scherzando.-

Tom la guardò circospetto ma decise di non commentare.

-Bene, mangia la colazione, devi lavorare sull'incantesimo.-

-Aaahhh, già fatto. Ho bisogno dei quattro elementi ovvero aria, acqua, terra e fuoco.-

-Bene, e cosa ci devi fare?- Domandò Tom portandole il vassoio sulle gambe.

-Grazie ad un piccolo incantesimo finiranno dritti nel mio corpo, cioè l'incantesimo mi permetterà di creare una sostanza che entrerà nel mio corpo.- Rispose Lux mentre prendeva il succo d'arancia per poi versarne un po’ nel bicchiere e cominciare a mangiare.

Per Tom era un piacere vederla mangiare un boccone dopo l'altro.

Lux la sera prima decise di non dire a Tom di Vivianne.

La ragazza, sazia, decise di dover farsi una doccia mattutina per affrontare la giornata con freschezza, così prese qualche straccio dalla sua anta di armadio e filò in bagno, mentre Tom rimase spiazzato dalla forza corporea di Lux. Era cambiata, la vedeva cambiata, fin troppo cambiata per i suoi gusti, così la raggiunse in bagno mentre lei sistemava la sua roba sul comodino vicino al lavandino.

-Amore, sei sicura di star bene?- Le chiese Tom preoccupato. Lei lo guardò con il sopracciglio destro alzato.

-Certo che sono sicura. Te l'ho detto, mi sento in ottima forma.- Rispose confusa.

-E’ che ieri hai avuto una crisi, il corpo di una adolescente normale di diciassette anni crollerebbe e tu, Lux, hai diciassette anni.-

-Tom, dimentichi che sono una strega?- Disse girandosi per accendere la caldaia e mettere l'acqua alla giusta temperatura.

-No che non lo dimentico, ma ricordo bene che hai perso tanta energia fino quasi a morire Lux, mi capisci?-

Lux si girò di nuovo verso Tom, quasi esausta.

-Tom, smettila di preoccuparti, sto bene, questo è l'importante. Ora per favore se uscissi dal bagno, dato che voglio farmi una bella doccia rilassante, ti ringrazierei infinitamente e poi sarò tutta tua!-

"Tutta mia? Intende davvero quello che penso io?"

-Cioè, dopo mi dirai le tue preoccupazioni.- Continuò Lux.

"Ecco lo sapevo, ancora non è pronta."

-D'accordo amore, ma sta attenta a non scivolare, se ti serve un aiuto basta che bisbigli il mio nome e io correrò da te, e se…-

-Tom, va fuori, adesso.- Lo interruppe Lux.

-Dicevo, se ti serve il bagnoschiuma è nell'armadietto lì sotto.-

-Oh, grazie!- Gli sorrise.

-Prego!-

Tom tornò in camera, prese il vassoio e lo portò in cucina, dove trovò Simone sorridente.

-Mamma? Perché sorridi?-

-Oh, niente tesoro.- Sorrise ancora sotto i baffi e guardò verso Bill praticamente innamorato.

-Bill? Che ha nostra madre?- Gli chiese Tom.

Bill rimase a guardare il vuoto e a pensare che lei era fin troppo bella.

-Bill?- Ripeté Tom. Non avendo nessuna risposta si voltò di nuovo verso la madre.

-Mamma? Mi spieghi che ha Bill ora?-

-E’ infatuato tesoro, non ti ricordi? Anche con Hilary era così.-

Hilary era l'amore della vita di Bill, ma purtroppo la perse per colpa di un tumore cerebrale molto esteso. Da quando la perse, i suoi occhi cambiarono, da un bellissimo dorato come quelli del fratello, persero colore per poi diventare un blu ghiaccio. Bill perse l'anima per colpa della perdita di Hilary, avrebbe voluto salvarla, ma purtroppo il suo sangue la lasciò in vita solo per un anno e qualche mese. Lui l'amava, l'amava con tutto se stesso, poi inaspettatamente è arrivata Zoey che con la sua infinita dolcezza scosse il cuore di Bill tanto da farlo diventare pensieroso e farlo pensare solo a lei.

-Poveri noi, tutti e due sono innamorati l'una dell'altro. Me ne ero già reso conto ieri mentre ballavano.-

-Tom, zitto. A proposito di ieri, mi dicono che sei caduto vedendo Lux mezza nuda.- Rispose Bill acido ma anche divertito, non voleva che nessuno per adesso sapesse dei suoi sentimenti verso Zoey, almeno finché non avessero riportato i genitori di Lux a casa loro, poi avrebbe potuto darsi alla pazza gioia insieme a Zoey.

-Bill, ci spii?-

-Beh, dopo la botta che ti sei preso, fratellone, dovevi aspettartelo che continuavo a sentire e a ridere finché non vi siete baciati, che poi ho smesso di ascoltare credendo che lo stavate per fare a momenti.-

-Bill, ZITTO, ADESSO!-

-Veramente, è stata epica la parte della caduta.- Si intromise Simone.

-MAMMA!- Gridò Tom. –Questi, se permettete, sono affari miei e di Lux.-

-Mi pare giusto, amore, ma non puoi farci una colpa, siamo vampiri e se si sente una botta ci allarmiamo.-

-Giusto, avete ragione. Solo che… Vorrei che sia così per sempre.-

-Oh, mio Dio Tom. Ancora pensi di lasciarla?- Sussurrò Bill per non farsi sentire da Lux.

Tom decise di dire una piccola bugia per non allarmare la famiglia.

-No, solo vorrei che fossimo sempre sereni senza quell'Oscar tra i piedi.-

-Perché dici?-

-Perché ieri quando sono andato a cercarla nel locale, lei e Oscar stavano parlando di una proposta, lei però non ha accettato, poi sono arrivato io, allora lei mi ha detto che le aveva fatto una proposta e che lui era solo uno stronzo, di conseguenza Oscar l’ha presa per il collo, ho cercato di difenderla, ma Oscar è molto più forte di me e mi ha scaraventato a terra. Dopo di che Lux ha usato i suoi poteri mettendo troppo ossigeno e tagliando alcune sue vene nel cervello. Purtroppo non è riuscita a finirlo, che è caduta. A quel punto mi si è fermato il cuore, tremava tantissimo e non riusciva a controllarsi, io la supplicavo di calmarsi, ma niente. Non volevo e non voglio tutt'ora perderla, mi sono impaurito a tal punto che mi sono messo a piangere, e sapete che per i vampiri è praticamente insolito piangere.-

-Oddio, Tom, mi dispiace.- Si scusò Bill.

-Tranquillo, comunque poi ad un tratto non si muoveva più, sentivo il mio cuore lacerarsi, ve lo giuro, sentivo ogni cellula del mio cuore scoppiare, poi mi ha sussurrato che non mi avrebbe mai lasciato…-

-Che carina!- Dissero in coro Bill e Simone.

-Già, ecco perché la voglio tenere al sicuro, capite? Volevo lasciarla proprio per questo, sarebbe stata più al sicuro con i suoi genitori e tutto il resto, solo senza di me e tutta la storia dei vampiri.-

-Ok Tom, ma ormai non puoi farci niente dato che tutti i vampiri in città sanno dell'esistenza di Lux.-

-Ma infatti, dato che c'è Axel volevo soggiogarla per far si che lui sia un suo fratello adottivo o una roba del genere, così avrebbe avuto protezione comunque.-

-Le hai pensate proprio tutte, fratellino!-

-Si, ma tanto ora non serve più a niente.-

-Giusto! Bene andiamo allo studio, c'è tanto da fare.-

-Si, un attimo che avverto Lux.-

Tom salì le scale e bussò alla porta del bagno.

-Lux, io e Bill andiamo allo studio, sei sicura di stare bene?-

-Si Tom, sta tranquillo, sto una favola. Ah, a proposito, oggi comincio con l'incantesimo.- Disse lei mentre apriva la porta in accappatoio.

-Ma prima non dovresti riposarti?-

-Tom, lo farò ogni sera, quindi da qui a sera ce ne sarà di tempo per riposare, non credi?-

-Hai ragione, allora ci vediamo stasera, mi sa che tutto il giorno rimarremo in studio. Ti chiamerò.-

-D'accordo caro, buon lavoro. Un bacio.- Gli disse.

-Grazie amore, un bacio anche a te, ti amo!- Lux si beò delle ultime parole di Tom come fosse una drogata.

-Anch'io, anch'io ti amo!- Gridò lei. -Ora però vai a lavorare se no fai tardi e io non vedo l'ora di sentire le nuove canzoni, perciò fila.- Continuò Lux con una voce convinta mentre Tom sorrise da dietro la porta

-Va bene mia piccola Alien. Riposa, mi raccomando.- Replicò infine per poi scendere giù dalle scale.

-Lo farò.- Disse lei mentre sorrideva

La giornata per Lux era passata noiosa, a parte nei momenti in cui Tom la chiamava per assicurarsi che stesse bene.

-Tom giuro che sto bene, ho appena finito di cenare. Tu, piuttosto, hai mangiato?-

-Si, abbiamo mangiato un hot dog, sta tranquilla amore.-

-Bene, io tra poco inizio l'incantesimo così sabato sarò prontissima e finalmente rivedrò i miei genitori-

-Perfetto piccola. Sta attenta, mi raccomando.-

-Lo farò amore.-

-Brava piccola, ci vediamo dopo se sei ancora sveglia.-

-Ok.-

Lux spense la chiamata con il sorriso sulle labbra, poi prese tutto l'occorrente per fare l'incantesimo. Appena finì, rimise tutto apposto, poi scese giù in salotto, dove c'erano Simone e Gordon a guardare un film in TV. Lei si diresse in cucina, versò un po’ di acqua in un bicchiere e bevve, dopo di che tornò in camera sua e di Tom, prese il portatile del ragazzo, lo aprì e vide che nello sfondo c'era un collage di lei in tutte le posizioni in cui dormiva, sul desktop vide una cartella con il nome “La mia vita”. La aprì e vide una svariata di foto di lei, di suo fratello, di Simone e Gordon e della band. Finalmente si accertò di essere davvero importante per Tom tanto da metterla nella cartella delle persone più importanti per lui.

Passò qualche ora a vedere un film romantico, era da tanto che non si sfogava guardando un buon film. Sentì la porta aprirsi, chiuse il computer e corse verso la porta a gran velocità per abbracciare e baciare il suo amato, appena aprì la porta però sbatté contro una persona, Tom l'aveva preceduta andando subito in camera sua.

-Ciao piccola.- Salutò il ragazzo accarezzando la schiena della ragazza.

-Ciao amore, com'è andata al lavoro?-

-Bene.- Rispose sorridendo poi però sentì un odore buonissimo di sangue. -Amore ti sei ferita?- Chiese Tom preoccupato guardandola dritto negli occhi.

-Cosa? No, perché?-

-Sento odore di sangue molto buono.-

-Ah. Comunque no amore, te l'ho detto, oggi mi sono riposata al massimo, ho mangiato e ho fatto l'incantesimo e ti ho aspettato.- Rispose lei avvicinandosi al rasta e abbracciandolo al collo.

-Capito.- Finì lui dandole un ben appassionato bacio pieno di fare, amore e sentimento.

 

* * * * * * * * * * * *

 

Passò una settimana, Lux aveva ormai completamente tutto il sangue puro. Tom e la sua famiglia decisero di mandare Lux da Axel, perché Lux emanava troppo buon odore e non riuscivano a starle lontani. Lo stesso Tom perse il controllo e stava per mordere la ragazza. L'unico immune a quell'odore paradisiaco era Axel, la sua natura era di proteggere Lux sempre, anche a costo della sua stessa vita.

-Axy sono a casa!- Urlò Lux appena entrata in soggiorno.

-Merda! Ehm, ciao Lux, tutto bene?-

-Mi hai visto due ore fa Axel e a quanto ricordo avevo detto di stare bene. Ah, Karen esci fuori, vedo il copri-divano muoversi.-

-Ehm, ciao tesoro!-

-Ciao. Tesoro perché ti nascondevi? Mi dispiace ammettere che ormai Axel è diventato più importante di me, ma questo mi fa anche piacere. Resti a cena da noi?-Karen parve sorpresa, credeva che Axel fosse una specie di figlio per Lux.

-Ma non ti dispiace che ci stiamo frequentando?-

-Perché dovrebbe?-

-Beh, tu sei la creatrice di Axel, non sei gelosa? O, che so, protettiva verso Axel?-

-Tesoro, mica sono sua mamma, io l'ho solo liberato dal male che aveva dentro, niente di più e niente di meno.-

-Si, Lux, ma tu mi hai salvato dall'inferno. Io ti devo la vita.-

-Axel, non devi proprio niente, tu sei libero della tua vita punto.-

-D'accordo, ma comunque ti proteggerò sempre!-

-Te ne sono grata, anche se mi basta che mi proteggi Karen.-

-Lo farò, certo.-

-Axel, intendo in qualsiasi momento, anche se sono pure io in pericolo.-

Axel la guardò circospetto.

-Va bene.-

-Bene, io vado a fare l'ultimo incantesimo, domani è il grande giorno, finalmente potrò rivedere i miei genitori.-

-Beh, allora, se volete, faccio un po’ di insalata?-

-Certo.-

-Perfetto, a dopo.-

Lux prese due ciotole, una la riempì con dell'acqua, mentre nell'altra ci mise una manciata di terra dal giardino, poi si diresse in camera sua, prese una candela e la accese, aprì la porta finestra e pronunciò una specie di incantesimo per il vento ed una piccolissima tromba d'aria entrò in camera sua, senza fare alcun danno.

-Quid mihi opus sit vobis, qui omnia, quae quatuor elementis-

Un’onda di energia pervase il corpo di Lux, l'acqua nella ciotola sparì, il terriccio diventò arido, la candela si spense e la piccola tromba d'aria si affievolì diventando una brezza d'aria fresca fino a svanire.

Lux afferrò le due ciotole con una mano, con l'altra afferrò la candela e la appoggiò sulla scrivania, poi scese le scale dove trovò Axel e Karen a preparare da mangiare.

-Che fate di buono?- Chiese Lux ai due ragazzi.

-Tramezzini, accompagnati con dell'insalata.- Rispose Axel.

-Mh… Buono! Cosa hai messo nell'insalata?-

-Allora, uova sode, foglie d’insalata, pomodorini e cetrioli, conditi con sale, olio e aceto balsamico.-

-Grazie mille Axy, sei fantastico!- Disse Lux.

-Concordo!- Azzardò Karen.

-Che ragazze gentili.- Rispose Axel assimilando la faccia di un gattino.

I tre ragazzi portarono i tramezzini, l'insalata, una bottiglia di vino bianco e tre calici in tavola.

-Allora Karen, dimmi un po’, come ti trovi con mio figlio?- Chiese Lux con un mezzo sorriso malizioso sulle labbra. Axel non riuscì a trattenere un sorriso mentre Karen prese a singhiozzare, di certo non si aspettava una domanda del genere.

-Sto scherzando tesoro, ma comunque sul serio, voi due fate una bella coppia, spero viviate sempre felici.- Lux appariva saggia, forse aveva paura di non vivere abbastanza da vederli insieme felici. Lux si cagava letteralmente, si fidava completamente di Tom, ma aveva una paura folle di morire. Insomma, l'idea di essere dissanguata da cinque vampiri non la allettava tanto, ma in fin dei conti lei lo faceva per i suoi genitori, per questo lo accettava.

-Lux, vedrai, andrà tutto bene!-

-Lo so, ma la paura ce l'ho lo stesso.-

-Ci credo!-

I tre iniziarono a mangiare e appena finirono, Lux si diresse in camera sua mentre Axel e Karen si sedettero sul divano guardando il film che trasmettevano in TV in quel momento.

Lux sedendosi prese il telefono, cercò il numero di Tom nelle ultime chiamate e avviò la chiamata.

Primo squillo.

Secondo squillo.

-Pronto Lux, tutto bene?-

-Uhm si. abbastanza.-

-Che succede?-

-Ho una paura stramaledetta Tom. Se ti dicessi che mi sto letteralmente cagando addosso, non ci crederesti.-

-Invece ci credo, delle streghe hanno perso la vita per colpa di un incantesimo del genere, altre, invece, hanno salvato delle persone, e tu sei una di queste ultime, amore.-

-Speriamo bene, comunque volevo dirti che se mai mi succedesse qualcos…-

-Zitta Lux, non ti succederà niente. Io farò presto, te lo giuro, sarò il primo a bere il tuo sangue così sarò pronto appena gli altri finiranno di bere, ok?-

-Tom, dovete bere sangue a pari merito, ciò vuol dire che dovrete mordermi contemporaneamente.-

-Fa lo stesso, fidati di me, io ci riuscirò, d'accordo?-

Lux fece un piccolo sorriso e la paura come per magia sparì.

-D'accordo, domani a che ora veniamo da voi?-

-Al mattino presto, così abbiamo tutto il tempo per andare lì mentre i vampiri cattivi stanno dormendo e ne cominciamo ad uccidere uno ad uno senza fiatare, per poi arrivare da quel bastardo di Oscar.-

-Perfetto, a domani amore!-

-A domani.-

 

Il mattino non tardò ad arrivare, anzi, a casa Trümper era passato abbastanza veloce, dovevano nutrirsi al meglio per riuscire a combattere il meglio possibile nella battaglia.

Alle ore cinque circa Lux si svegliò, si preparò, poi si diresse in cucina e aprì il frigorifero prendendo una mela, una banana e la confezione di latte per poi posarla sul bancone, sbucciò la mela e la pulì dai semini, poi sbucciò la banana e la tagliò a fette, dopo di che aprì la confezione del latte e ne versò un po’ nel frullatore, gettò dentro la frutta e un po’ di zucchero e fece partire.

Alle sei in punto Lux e Axel arrivarono a casa Trümper.

Tom aprì loro la porta, i due entrarono, e mentre Lux salutava Tom con un bacio a fior di labbra, Axel era già sulla difensiva, ma Tom resistette a non morderla. I tre entrarono in salotto, dove trovarono candele accese in tutta la sala e le tapparelle abbassate.

-Ragazzi, ma perché tutto questo buio?-

-Sono stato io a farlo.- Rispose Bill con non poca modestia -Così l'atmosfera magica è più presente!- Continuò, esclamando esaltato.

Lux non volle scontentarlo e così gli sorrise, si avvicinò a Bill, gli diede un bacino sulla guancia e gli sussurrò un “Grazie”. Bill invece trattenne il fiato per non mordere la cognata.

-Amore, cosa dobbiamo fare?- Chiese Tom.

-Ci sono cinque punti dove il sangue circola di più nel corpo, ovvero sul collo, sui polsi e sulle caviglie. Amore, prendi un bicchiere e versaci dentro un po’ del tuo sangue.-

-Perché?- Chiese Simone preoccupata.

-Perché avrò bisogno di bere il sangue normale di un vampiro, non quello puro, per tornare in vita. Tom deve riuscire a farmelo bere o in qualche modo farmelo circolare in corpo appena perdo un battito al cuore, se non ce la farà allora oggi mi sarò sacrificata per i miei genitori.- Disse con un accenno di sorriso negli occhi, intanto Tom tornò con il bicchiere pieno di sangue in mano.

-Cosa che non succederà perché io ti salverò.- Lux lo guardò con estremo amore e con occhi dolci.

“Sarà così?” Pensò Lux, poi guardò Tom mentre posava il bicchiere sul tavolino.

-Capito.- Continuò Simone.

-Ok, ci siamo!-

-Bene, ora tutti dovrete mordermi allo stesso istante e bere tutto il mio sangue, fino all'ultima goccia.-

I cinque annuirono, Lux si beò di un ultimo sguardo a Tom, infondo avrebbe potuto morire per davvero. Dopo di che si sdraiò sul tavolo da pranzo, Tom prese posto sopra la testa, Simone al polso destro mentre Bill al polso sinistro, Gordon e Axel invece occuparono le caviglie.

-Bene, al mio tre partite. Uno, due, tre…- I cinque la morsero appena pronunciò il terzo numero e ai morsi sentì tutti i sorsi dei vampiri. La sensazione era molto diversa da quello che ricordava, sentì la testa girarle, poi totale buio, vide una piccola luce in lontananza che piano piano le si avvicinava, finché non la pervase, dopo di che non sentì nulla. Di colpo tornò tutto all'indietro e aprì gli occhi trovando un Tom pieno di lacrime, decisamente diverso da come lo aveva lasciato due secondi prima.

-Hey, Tom, perché stai piangendo?- Chiese Lux, stupita. Tom invece continuò a piangere. Lux, ancora più scioccata, vide tutta la famiglia disperata, guardò le sue mani e sembrarono trasparenti, il suo corpo anche, poi si alzò, guardò il tavolo e rimase spiazzata. Il suo corpo giaceva sul tavolo morente e freddo, ma all'improvviso vide Tom cacciare indietro le lacrime, si morse il polso sinistro e lo attaccò alle labbra di Lux facendo scorrere il suo sangue dentro la sua gola. Lux si sentì gravitata verso il suo corpo, lo sentì di nuovo bruciare per poi avere bisogno di tanto ossigeno. Aprì gli occhi e prese più aria che poteva nei polmoni, stavolta però era davvero tornata a vivere.

Guardò di nuovo la sua mano era di carne e ossa, poi guardò la famiglia e vide tutti con un sorriso sulle labbra e lacrime scorrere sul loro viso. Tutti si avvicinarono e la abbracciarono, mentre Tom la strinse a sé.
-Dio, credevo di morire.- Tom strinse Lux più che poteva, tant'è che la tirò a sedere sul tavolo.

-Hey, sono qui, cosa è successo?- Rispose Lux mettendosi più comoda.

-Lux, credevo, di aver fatto in tempo, ma il sangue mi ha fritto il cervello, mi dispiace tantissimo.-

-Hey, ora sono viva ed è questo l'importante, sinceramente non avevo dubbi che non ce l'avresti fatta. Concentrati, Tom, dobbiamo salvare i miei e poi tutto sarà finito e potremmo stare insieme fin quanto vorremo.-

-Si, si hai ragione. Tu stai qui a casa con Axel.-

-D'accordo. Ora andate, se no si svegliano e non riuscirete a combatterli tutti.-

-Lux sappi che se mai mi succedesse qualc…-

-Tom, non ti succederà niente, ok? Ti amo e non accetterò di perderti, sia chiaro. Tu DEVI tornare tutto intero da me, ok?- Lux lo guardò con tanta fiducia e gli accarezzò la guancia mentre gli dava piccoli baci sul viso. Tom era più che beato delle attenzioni di Lux, ormai alla sua bella non si presentava nessun pericolo, adesso era compito suo renderla ancora più felice.

-Si, si amore, aspettami, mi raccomando.-

-Sempre, amore mio.- Rispose Lux dandogli un bacio a fior di labbra.

Tom però voleva assicurarsi che stesse bene e non riusciva a lasciarla sola con Axel, anche se doveva farlo.

-Qualsiasi cosa ti succedesse, basta che chiami il mio nome, capito?-

-Va bene.- Rispose Lux con vana speranza che tornasse vivo e vegeto insieme ai suoi genitori.

-Bene, Gordon, mamma, Bill, andiamo.-

-Stiamo aspettando te, Romeo.- Scherzò Bill per alleggerire la tensione palpabile, Tom lo guardò e sorrise.

-A dopo amore.-

-A dopo amore mio.- Lux gli sorrise felice, sapeva che sarebbe tornato insieme ai suoi genitori, e così, prendendo due piccioni con una fava, gli avrebbe presentato Tom.

Intanto i quattro vampiri partirono verso un palazzo antico e abbandonato fuori città.

All'entrata c'erano due vampiri a sorvegliare per sicurezza, ma dalla sera precedente erano talmente fradici di alcool che stavano dormendo sul posto. A Simone piaceva giocare così, decisa sui suoi bei tacchi a spillo, camminò come se fosse sulla passerella e con un paletto in entrambe le mani.

-Cucu, sveglia bellezze!- Sussurrò Simone. I due vampiri aprirono gli occhi di scatto, ma Simone non perse tempo e infilò entrambi i paletti nei loro cuori.

-Oh, ragazzi, quanto la amo quando fa così.- Esordì Gordon. I gemelli lo guardarono con un sorrisino sulle labbra, in effetti dovevano ammettere che le mosse di Simone erano davvero belle.

-Gordon, ti consiglio di tenerti questi pensieri per te.- Ammiccò Tom.

-Andiamo, buoni a nulla, la mamma è già dentro!- Li avvertì Bill.

I quattro vampiri camminarono lungo i corridoi ammazzando ogni vampiro che trovavano sul loro cammino. Tom si diresse nelle cantine del palazzo. Oscar aveva trasformato tutto, era come una caverna, con lanterne sui muri, qualche disco appeso sulle pareti. Vide altri due ragazzi dormire su dei divanetti.

“Ecco i cani da guardia” Pensò Tom. Con massima prudenza si avvicinò a uno dei due e gli trapiantò il paletto nel cuore. L'altro, accortosi di ciò che stava succedendo, si svegliò per poi provare a fuggire, ma Tom con una tale velocità si trovò davanti al ragazzo.

-Nessun vampiro deve scappare dalla propria responsabilità, Mitch.-

-Ma come hai fatto?- Chiese Mitch incredulo.

-Ti ricordi della streghetta? La mia ragazza? A cui TU hai osato a far male?-

-Eccome se me la ricordo, fratello, ancora bramo il suo sangue. Come cazzo fai a starle così vicino? Addirittura una volta, quando ero con Vivianne a sorvegliarvi, eravate abbracciati mentre stavate dormendo, chissà che strazio starle accanto bramando il suo sangue.-

-Esatto, ecco perché me la tengo solo per me, anzi, ti darei una possibilità. Se mi dici dove sono i genitori di Lux potrai bere un po’ del suo sangue.-

-Affare fatto, fratello. Allora, Oscar sta dormendo dentro insieme al suo immancabile quaderno di Margareth, dove non c'è scritto assolutamente niente.- Ammise Mitch altamente stufo.

-Perfetto, e i genitori?-

-C'è un passaggio segreto, vicino alla libreria c'è una lanterna sempre spenta, se la tiri la libreria farà un quarto di giro, lì dentro stanno i genitori di Lux. Ora, se non ti dispiace, vado a godermi il pasto.- Disse per poi cominciare a camminare verso l'uscita.

-Non così in fretta.- Sentenziò Tom, con un paletto sul petto.

-Avevamo un patto!- Disse Mitch incredulo.

-Lei è solo mia.- Mitch sbarrò gli occhi a quella risposta, Tom in quello stesso istante infilò il paletto per bene nel cuore di Mitch.

Tom aprì la porta della camera di Oscar, effettivamente Mitch aveva ragione. Oscar stava dormendo e abbracciava quel quaderno. Si avvicinò e si piegò per sussurrare una frase ad Oscar.

“Finalmente ti ucciderò stronzo” e dalla schiena gli conficcò il paletto centrando appieno il cuore, per poi lasciarlo lì. Tom prese il quaderno e si diresse ad aprire il passaggio segreto. Tirò la lanterna ed effettivamente vide i genitori di Lux addormentati. Erano legati con delle corde e per giunta ammanettati. Di corsa li slegò e li portò sulle spalle, quel sangue gli aveva dato una forza tale da poter prendere due corpi e correre fuori dal palazzo. Uscito da lì, Tom appoggiò il padre di Lux sulla macchina, aprì lo sportello e lo fece sedere dentro, al sicuro, e accanto mise la moglie. Vide che i due erano ridotti abbastanza male, non poteva rischiare e guarirli, aveva paura che fossero degli stregoni.

-Ragazzi, bruciate tutto e andiamo!- Gridò Tom chiudendo la porta della jeep di Gordon.

Simone, Gordon e Bill obbedirono al grido di Tom, qualche secondo dopo uscirono e videro Tom appoggiato alla sua macchina.

Qualche altro secondo e sentirono delle urla provenire dal palazzo.



Note dell'autore: 

Innanzitutto vi chiedo scusa dell'enorme ritardo con cui aggiorno inoltre ringrazio KiraKY per avermi dato una spinta a finire :3 poi come sempre, ringrazio Cornelian per avermi betato il capitolo, ringrazio tutte le persone fantastiche che hanno recensito l'ultimo capitolo ed infine volevo augurarvi un buon anno nuovo, spero che quest'anno per voi sia un anno pieno di felicità e pieno di emozioni, magari anche fortuna in amore ;) tantissimi bacioni

Luxy_95
 


 
   
 
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