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Autore: _Teartheheart    03/01/2015    1 recensioni
Natalie, una ragazza che conosce bene la morte, uccisa da un colpo d'arma da fuoco nel 1920, rinata più e più volte dalle morti avvenute negli anni avvenire cercando risposte su ciò che accade al suo corpo ogni qual volte smette di vivere. Vaga per Londra, per le città in cerca di risposte, del perché ciò accade, e del perché dalla sua prima morte, il mondo sembra si sia dimenticato del suo amato Harry, perfino i dati anagrafici, le persone che lo conoscevano, nessuno ricorda della sua esistenza, ma lei non capisce, non poteva essere tutto un sogno, non poteva essere pazza come sostenevano i suoi genitori nel 1920 tanto da rinchiuderla in un manicomio.
Ma allora che cosa accadde a quel tempo? Perché nessuno lo ricordava? Chi le sparò? Ma soprattutto, perché rinasceva ogni volta che raggiungeva la morte?
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Benvenuti in questa nuova storia. 
Spero che l'introduzione vi abbia incuriosito, e spero ancor di più che amerete la mia storia. 
Amo tutto ciò riguardi il fantasy e il sovrannaturale. 
Questa storia tratta proprio di questo. 
Spero tanto vi appassioni, e spero in una vostra recensione. 
Grazie dell'attenzione. 

Be, buona lettura. 

 

Occhi, guardatela per l'ultima volta,
braccia, stringetela nell'ultimo
abbraccio, o labbra, voi, porta del
respiro, con un bacio puro suggellateun patto senza tempo con la morte
che porta via ogni cosa. 
Vieni, amaro conduttore, vieni, 
disgustante giuda!...Bevo al mio amore! 
(beve il veleno) O onesto speziale! 
il tuo veleno e' rapido,e cosi' ,con un 
bacio,io muoio. 

Reborn from fire. 
Prologo.

20 Settembre 1920, Londra. 

Eravamo una normale coppia, una di quelle che facevano progetti per il futuro, una di quelle che si amava fino a morire l'uno per l'altro. 
Era una mattina gelida di Autunno, uno di quei gelidi giorni paragonati al freddo polare, camminavamo per la strade di Oxford, come ogni fine settimana, Harry mi guardava, i suoi occhi verdi ancora una volta facevano girare la mia testa, sorrido quando dolcemente avvicinandosi al mio orecchio dice: «Sei bellissima mia dolce Natalie» 
Pronunciavano in molti il mio nome, ma chissà perché quando lo sentivo udire dalle sue labbra il mio cuore incominciava a rimbalzare, uscendo quasi dal mio petto. 
Mi sentì travolta da un calore che invase le mie guance, mi fermo guardandolo fisso, i suoi ricci neri sfioravano le sue guance gelide, bianche come il latte, lo guardo ancora e ancora finché dico «Promettimi, promettimi che la nostra vita sarà piena di amore, con alti bassi ma che ci ameremo sempre, promettimi che non diventeremo una di quelle coppie che dopo il matrimonio non si sfiorano più, che non si guardano più come ci stiamo guardando adesso, promettimelo Sig. Styles, ed io ti prometterò di essere la donna che meriti di avere accanto» 
mi guarda accennando un sorrido, e avvicinandosi a pochi centimetri dal mio viso dice: «Te lo prometto, e sono certo che non accadrà mai e sai perché Natalie? Perché quelle coppie che tanto temi non hanno mai avuto quello che abbiamo noi, nemmeno nei primi anni di ''amore'', perciò mia dolce e testarda Natalie, non temere mai del mio amore, quello è l'unica cosa in cui credo fermamente, e tu Natalie sei già la moglie, l'amica, l'amante perfetta per me, sei tutto ... la mia vita, il mio mondo e niente e nessuno cambierà mai questo» 
Quelle parole mi fecero capire ancora di più quanto lo amassi, e quanto sarebbe stata bella la ma vita tra le sue braccia. 
Le sue labbra si avvicinarono alle mie, e quando stavano per essere sigillate da un nostro bacio, il tonfo di uno sparo ci fece staccare, spalanco gli occhi e lo guardo «Cos'è stato?» sussurra lui, poi sento il mio corpo cedere, nessun dolore, solo un formicolio, cado sulle ginocchia e mi chiedo chi mai abbia potuto farmi questo, e soprattutto perché?
Harry mi guarda le sue mani ricoperte di sangue, i suoi occhi pieni di paura, urla, chiede aiuto, urla ancora implorandomi di rimanere viva «No, Natalie, ti prego, resta con me ... dobbiamo realizzare quei sogni ricordi? Una casa, dei bambini ...» mi implorava e piangeva, io ero li inerme pronta a spegnermi, volevo resistere ma il mio cuore batteva sempre di meno, lo guardai mentre delle lacrime caderono sul mio viso «Ti amo» cercai di dire, e poi sono morta. 
Non so nemmeno se riuscì ad udire il mio sussurro, non so niente. 
Mi risvegliai per strada, viva mi chiedevo cosa fosse accaduto, ero nuda, distesa sulle strade di Londra, quando mi alzai mi guardai intorno, cercando di capire cosa fosse accaduto, ero sempre li a Londra, gridai il suo nome, ma nessuno rispondeva, così nascondendo la mia nudità cercai disperatamente di tornare a casa mia, e quando lo feci non vi trovai nessuno. 
Cercai il mio amato, il mio adorato Harry, cercai i suoi occhi, la sua voce ovunque, ma non lo trovai ... non sapevo come poteva essere accaduto, come fossi sopravvissuta a quello sparo, chi fosse stato e sopratutto come fossi finita in quelle strade, nuda col corpo contro le strade gelide di Londra, a quel tempo non sapevo nulla. 

Sono passati novant'anni, e sono morta venti volte, cercando di capire cosa fossi, e cercando Harry, ma non trovai niente, non trovai risposte per niente, Harry era scomparso, guardando gli archivi degli anni '20 era come se non fosse mai esistito, come se fosse stato tutta una mia immaginazione, perfino i miei genitori a quei tempi mi presero per pazza, tanto che poco dopo la mia 'non morte' mi rinchiusero in un manicomio, dicendo che blateravo di essere quasi sposata con un certo Harry. 
Non credevo a ciò che sentivo, ma era vero? Il mio Harry non era mai esistito? Ero davvero pazza? E quello sparo in realtà ero io che mi svegliavo da un sogno?
Ma no, non poteva essere, chi potrebbe spiegare mai quelle sue mani avvolte al mio corpo? E le sue labbra non potevano essere frutto della mia immaginazione, perché ancora a distanza di novant'anni, ricordo ancora il loro sapore sigillate alle mie, sento ancora la sua voce. 
Da quei lontani anni '20 cerco ancora delle risposte, cosa sono io? Cos'è che scatena il mio ritorno dalla morte? Cos'è accaduto quel giorno? Chi mi ha sparato? E cosa è successo al mio amato, e al suo ricordo? 








   
 
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