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Autore: Fiore di Giada    03/01/2015    10 recensioni
Questa storia partecipa al contest "A qualcuno piace... cattivo" indetto da Aleiyah.
Allora, come personaggi, ho scelto Diamond e Sailor Pluto e ho provato a immaginare un Diamond che convince la Guardiana del Tempo a tradire i sovrani del Gold Kingdom.
Come ne è uscito? Non so, ai posteri l'ardua sentenza.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Demando/Diamond, Setsuna/Sidia
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda serie
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Le porte del tempo si stagliavano dinanzi alla guardiana di Plutone, maestose, imponenti, invalicabili.
Sailor Pluto sospirò. Da quanto tempo era condannata a quell'eternità di solitudine?
Sola.
Era prigioniera del suo senso del dovere e del suo rispetto verso i regnanti del Gold Kingdom.
Aveva scelto lei di sopportare quel peso, eppure...
Perché la consapevolezza non leniva il senso di vuoto che le stritolava l'anima, anzi lo esacerbava?
Ad un tratto la giovane donna si scosse dai suoi pensieri e, con un gesto istintivo, strinse la presa delle sue lunghe dita attorno al suo bastone.
- E' impossibile fuggire al controllo della Guardiana delle Porte del Tempo... - esclamò divertita la voce di Diamond.
Alcuni istanti dopo, la figura elegante del principe della Black Moon si materializzò a poca distanza dalla combattente.
- Diamond... Devo ricordarti che sei stato esiliato dalla regina Serenity su Nemesis? - esclamò la Guardiana e, sollevato il bastone come fosse una sarissa, lo puntò contro il petto del principe.
Il sorriso sul volto del giovane si accentuò. Sailor Pluto era una guerriera molto potente e dotata d'un adamantino senso del dovere, ma anche lei presto sarebbe crollata...
E non sarebbe stato necessario servirsi dei suoi poteri mentali per indurla al tradimento...
Il suo sguardo, ad un tratto, si adombrò. I regnanti si vantavano d'esser giusti, eppure avevano condannato il clan della Black Moon ad un esilio crudele...
E forse lui e Sailor Pluto non erano tanto distanti.
- Che cosa hai da sorridere? - ringhiò la guerriera di Plutone. Come poteva, sotto la minaccia del suo bastone, rimanere tanto calmo e tranquillo?
- Che cosa ne guadagni? - domandò calmo Diamond.
La guardiana, colta di sorpresa dalla domanda, indietreggiò. Diamond era dunque a conoscenza della sua situazione?
E cosa intendeva fare di tale informazione?
- Sì... So tutto. Ti è stato dato il compito di custodire le Porte del Tempo. Sei condannata ad una eternità di solitudine. E tutto questo perché? - la incalzò ancora Diamond.
La ragazza fece un ulteriore passo indietro. Con calma crudele, il principe della Black Moon le stava ricordando il suo orrendo destino...
Perché?
- Devo proteggerli. Perché solo loro possono garantire la pace! E solo Queen Serenity e il suo sposo possono farlo! - rispose poi con apparente risolutezza. In realtà quelle parole avevano aperto una crepa nella torre di autoinganni che si era costruita...
Il principe della Black Moon scoppiò in una risata sarcastica.
- E' davvero ammirevole il tuo senso del dovere... Ma ti dimentichi che, mentre loro si mostrano come la coppia felice di regnanti benevoli, hanno condannato la Black Moon all'esilio. E, senza alcun riguardo per i tuoi sentimenti, ti hanno costretta ad una eternità di dolore e solitudine. Sailor Pluto, è questo che desideri? Una falsa pace a prezzo di solitudine e lacrime? Perché non si può basare il bene sul male. - affermò l'uomo con voce calma, seppur vibrante di sarcasmo.
La donna trattenne un gemito di sgomento a stento. Uno dei loro più acerrimi nemici era venuto a conoscenza del suo segreto più recondito...
Sailor Pluto, da tempo, era innamorata di Endymion, sposo di Serenity.
E, pur di proteggere il regno, non aveva esitato a tenere celato questo sentimento negli anfratti più segreti del suo cuore.
E un nemico era a conoscenza di tale verità.
- Cosa vuoi?- domandò la custode delle Porte del Tempo. Dinanzi a Diamond ormai era senza difese...
Il capo del clan della Black Moon sorrise. Sailor Pluto era convinta che lui l'avrebbe ricattata...
Ma non era quello il suo intento.
- Oh nulla. Una alleanza. Ti propongo solo questo. - affermò sornione l'uomo e, con sarcasmo, aprì le mani, quasi volesse mostrarle di essere disarmato.
Sailor Pluto lo guardò, perplessa. Avrebbe dovuto attaccarlo, ma una strana curiosità si insinuava nella sua mente...
Cosa desiderava Diamond?
- Non lo immagini? Voglio semplicemente che tu passi dalla parte della Black Moon... In cambio, quando conquisteremo la vittoria, potrai disporre di Endymion come meglio credi, mentre io potrò fare di Serenity la mia regina. - rispose e, per alcuni istanti, la sua voce tremò di tristezza.
Per un po' di tempo, la guerriera rimase immobile, come stralunata. Il suo sogno proibito finalmente sarebbe diventato realtà...
Tra lei e il re non si sarebbe più frapposta la bella Serenity...
Il suo senso morale si ribellava ad una tale prospettiva, eppure in quel momento un sentimento nuovo sovrastava la sua debole voce.
O erano tanti sentimenti nuovi?
Amore. Desiderio. Vendetta.
Le parole di Diamond, così franche e dirette, avevano distrutto la finta felicità con cui si era circondata, pur di sfuggire alla solitudine.
Perché doveva condannarsi ad una eternità di abbandono e oscurità, per proteggere una coppia di regnanti che non si accorgevano del gelo a cui era condannata a vivere?
Perché doveva difenderli dai pericoli a cui loro non sapevano fare fronte?
Perché doveva rinunciare alla sua felicità?
Costoro le avevano mai mostrato gratitudine?
Il capo della Black Moon non solo si era accorto di questo, ma le aveva fatto una proposta equa, che avrebbe accontentato entrambi.
Non aveva preteso di nutrirsi del suo dolore per arrivare alla sua felicità.
E, in quel momento, se ne accorgeva con sgomento.
Come aveva potuto essere così cieca?
Serenity ed Endymion si erano nutriti abbondantemente della sua sofferenza per erigere il loro regno dorato.
Ma questo non sarebbe andato avanti a lungo.
Un tale stato di cose sarebbe presto terminato.
Sospirò e, con un gesto deciso, porse la mano a Diamond, che annuì con un lieve cenno del capo e le porse la sua.
-Affare fatto, principe Diamond.-



   
 
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