Nessuno sapeva cosa dire, non avevano nulla infondo, non sapevano dove si trovava l’alieno e il lupo mannaro, e soprattutto non sapevano come arrivarci. Dean però non poteva arrendersi, si trattava di Castiel e di certo non lo avrebbe lasciato andare

<< Non possiamo ridurci al silenzio, dai cazzo! Cosa abbiamo Dottore ? >> domando con foga Dean, l’alieno alzò lo sguardo, sollevò un angolo della bocca e pensò che quel ragazzo aveva grinta
<< sappiamo come è arrivato l’alieno, sappiamo da chi è stato aiutato, abbiamo i due cacciatori più bravi della Terra che possono ucciderlo o tenerlo a bada per un po’, poi abbiamo un piano, di cosa vi lamentate ? >> tutti a sentir pronunciare quelle parole sgranarono gli occhi, lui si stiracchiò e si godette il momento, adorava quando riusciva a prendere di sorpresa gli altri.

<< abbiamo un piano e da quando ? >> chiese Amy curiosa, viaggiava ormai da molto tempo con lui eppure riusciva sempre a stupirla 

<< da quando ho aperto il server robot >> rispose beatamente mentre si stava crogiolando nel caldo del tè che era riuscito a prepararsi dalla bustine rubate da Amy nel Tea Shop

<< cosa !? e quando avevi intenzione di dircelo ? >> sbottò Dean, lo odiava, lo odiava con tutto il cuore, cosa aveva al posto del cervello? Si chiese, che ci godeva pure nel metterli sulle spine

<< dopo aver bevuto il the, ma vista la gravità della situazione ho pensato fosse meglio dirlo prima >> rispose prendendosela con tutta calma, il ragazzo stava ribollendo dalla rabbia e così decise di andare a vedere come stava Jack, il povero ubriaco del tea shop. 
<< da quand’è che pensi ? >> chiese con sfacciataggine River, Sam sorrise e poi aggiunse

<< sembrate marito e moglie, ora se… >> non riuscì a completare la frase perché Dean era entrato correndo con Jack in braccio, e urlava
<< sta per morire, sta delirando, non ho idea di come aiutarlo >> disse affannosamente mentre lo appoggiava su un tavolo, l’unica superficie piana che si può in una biblioteca.
Il Dottore corse verso di loro, scansionò l’uomo con il cacciavite sonico e comunicò agli altri con desolazione

<< le funzioni vitali si stanno arrestando, non c’è più nulla da fare, il suo cervello non riesce più a reggere le emozioni, è stato per troppo tempo compresso da quelle del server robot >> l’uomo gemette qualcosa, e dopo due tentativi riuscì a pronunciare

<< dai >> River aggrottò la fronte, non capiva davvero cosa volesse dire con ciò, guardò Amy con aria interrogativa, e lei notandola, spiegò 

<< dai server robot, ce ne sono di più Dottore >> l’alieno venne preso da un attimo di panico, maledicendo se stesso per essere stato così poco acuto

<< gli alberi…ma certo! Che idiota che sono stato! >> Jack sembrò sorridere e disse con un filo di voce

<< esatto…quasi tutti però, ho sentito…dove…dove stanno… >>

<< DOVE?! >> chiese il Dottore impaziente, ogni suo singolo muscolo era in tensione, gli sarebbe bastato quel nome per  completare il suo piano. Jack afferrò la spalla dell’alieno e cercò di buttar fuori quelle parole ma esse gli morirono in gola e subito dopo spirò.

Un silenzio soffocante calò su di loro, e le ore successive per il Dottore non fecero altro che deprimerlo ancor di più, stava guardando un punto imprecisato del pavimento da più di tre ore, intanto i due fratelli avevano già portato il corpo fuori dal bunker chissà dove, e a lui non interessava più nulla, perché ora sì che non avevano più nulla, si sentiva incredibilmente stupido, così tante domande senza risposta, non riusciva darle un senso ne un ordine, era sfiancate. Era così immerso nei suoi pensieri che sussultò nel momento in cui Amy gli toccò la spalla

<< hey uomo stropicciato, perché quel muso lungo ? >> disse lei con fare gentile, gli sorrise debolmente e lui fece lo stesso. Il Dottore di alzò dalla sedia e abbracciò l’amica, voleva rimanere così per sempre, lei sapeva sempre come fargli ritrovare un sorriso, anche se non gli faceva uno di quei discorsi poetici, ma con quelle poche parole riusciva a renderlo più sollevato.

<< avanti, vieni ad aggiungerti a noi, ci serve qualcuno di intelligente >> disse lei, lui soffocò un sorriso e ricambiò dicendo

<< non sono intelligente, sono incredibilmente intelligente >>
 
<< e con un ego troppo grande >> 

Non si era accorto che avevano posto le sedie in cerchio e che tutti stavano aspettando solo lui
<< Allora Dottore, non facciamoci prendere dallo sconforto ora, dopo aver salvato Castiel, il ragazzo di Amy e la tua cabina della polizia potremo piagnucolare quanto vorremo, ma non ora perché non è questo il giorno, ma ci sarà un giorno, in cui il coraggio degli uomini cederà.. in cui abbandoneremo gli amici e spezzeremo ogni legame di fratellanza… ma non è questo il giorno.. ci sarà l'ora dei lupi.. e degli scudi frantumati quando l'era degli uomini arriverà al crollo.. Ma non è questo il giorno! Quest'oggi combattiamo! Per tutto ciò che ritenete caro.. su questa bella terra.. v'invito a resistere… >> Dean pronunciò quel monologo con tale impeto che perfino River ne rimase sorpresa, mentre Sam sconsolato fece di “no” con la testa, visto che il fratello aveva appena citato una frase del signore degli anelli – il ritorno del Re, pronunciata da Aragorn prima di combattere contro l’esercito di Mordor. 

<< e perciò ora Dottore, cosa diamine centrano gli alberi ? >> chiese Dean alzando un angolo della bocca compiacendosi di se stesso per quando gli fosse uscita bene quella battuta, ma c’era qualcosa che mancava, la classica battuta di Castiel, il quale non avrebbe capito il riferimento fatto e lui lo avrebbe preso in giro per farlo sorridere, gli mancava così tanto quell’idiota.

Il Dottore si prese un attimo per organizzare i pensieri, e subito dopo guardò ognuno di loro e cominciò a parlare 

<< I server Robot come dice la parola stessa sono dei server, per cui contenitori di memoria, solitamente non hanno una mente propria ma hanno degli ordini da seguire, se la loro memoria è vuota assomigliano a dei cyberman ecco perché la prima volta che ne ho incontrato uno pensavo di essere spacciato, ma appena mi guardò, il suo aspetto cambiò, e solo a quel punto capì che cosa avevo di fronte… >>

<< chi è che hai visto? >> chiese Amy curiosa e questo gli fece guadagnare un’occhiataccia dal suo amico

<< stiamo cercando di capire come tirare fuori i nostri amici dalle grinfie un pericoloso licantropo alfa e da un alieno pazzo, che per quanto possiamo saperne potrebbero averli già uccisi e tu mi  fai una domanda personale? Umana >> disse il dottore sconsolato scuotendo la testa, e continuò il discorso

<< l’alieno quando si è schiantato sul suolo terrestre aveva una nave piena di questi server robot, molti inutilizzati, per cui di certo non poteva lasciarli così per strada perché le persone si sarebbero insospettite, per cui ha inserito nella loro memoria l’immagine di un albero, in questo caso un cipresso, qualunque cosa che si inserisce nel loro hard disk loro la riproducono alla perfezione. Purtroppo Jack essendo così vicino al bosco potrebbe aver intuito qualcosa e prima che potesse portare timori tra la gente, l’alieno l’ha ridotto al silenzio. Il bambino diceva che i cipressi rubavano le persone, questo perché molto probabilmente, come ci ha fatto capire Jack, non c’era un solo server robot ad incasinagli la testa ma ce ne erano di più, e all’alieno servivano delle persone vere e proprie per far sì che il server robot potesse riprodurle… >> Sam non aveva ben chiara una cosa, così si affrettò a chiedere prima che l’altro andasse tropo avanti

<< c’è per un albero basta una foto, mentre se si vuole riprodurre una persona gli serve un individuo intero? E poi come fai a mettere una persona in un hard disk ? >> 

<< sì esatto Sam, per certe cose basta la semplice immagine, mentre per altre bisogna avere un corpo, poi il server robot può modificare il suo aspetto a suo piacimento perché in fondo voi umani non siete diversi gli uni dagli altri, avete tutti 2 braccia, e due gambe, 10 dita e un naso, e così via, a loro non interessa il DNA o l’RNA ma la forma di un corpo umano. Ora invece per la seconda domanda è molto più complicato, provo a mettertelo in caratteri semplici, prendi una persona, la scansioni, la rendi numeri e poi inserisci questi nel robot e bhei numeri rappresentando una persona, sono la persona stessa per cui essa scopare perché è stata inserita nel server robot…lo so che non ti sarà molto chiaro, è che bisogna aver studiato scienze della polimerizzazione atomica e aver letto “l’ABC de numeri binari” [1] per comprendere ciò che sto dicendo, per cui prendi quello che ti dico come oro colato >> disse il Dottore facendo un sorriso a trentadue denti, dopodiché si sistemò il cravattino e si stirò la giacca con le mani e proseguì

<<  Ora essendo un Server Robot, deve essere controllato da un computer, per cui a voi le deduzioni, vorrei sentire i vostri neuroni lavorare, i miei hanno già fatto abbastanza >> concluse il Dottore sbadigliando, era davvero sfinito da quella giornata. River sorrise e disse

<< allora cominciamo, la nave si è appena distrutta al suolo, deve assolutamente mettere al sicuro i suoi server robot prima che la gente del luogo cominci a insospettirsi, incontra questo lupo mannaro, ne è intimorito, arrivano ad un accordo, questo gli dice… >>

<< gli dice che c’è un posto non molto lontano da lì, dove ci sono dei computer in disuso, per cui un capannone… >> Amy aveva interrotto River, ma pure lei venne interrotta da Sam

<< un capannone dove può comodamente starsene lì senza alcun problema, insabbiano tutto, fanno la foto a un cipresso e fanno quella roba lì che ha detto il Dottore, poi l’alieno per rispettare il patto con il licantropo costruisce un aggeggio che può attirare le particelle…insomma quelle particelle col nome strano, poi arrivi tu e succede l’apocalisse >>  concluse il ragazzo col fiatone, il Dottore fece un mezzo inchino e disse

<< perfetto e ora il mio piano, in  merito a questo >> cominciò a descriverlo in tutti i suoi particolari e quando lo concluse Dean disse

<< mi piace, è così che si ragiona >>

<< lo sai che la prima parte di esso potrà costarvi la vita >> rispose l’altro con tristezza, ma Dean non sembrò curarsene e sostenne
 
<< non facciamo questo già tutti i giorni ? >> 



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[1] non esiste una scienza del genere così come il libro, sono frutto della mia immaginazione