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Autore: kk549210    03/01/2015    7 recensioni
Una giovane donna piantonata in auto in una strada di periferia. Ma chi è questa qua? E cosa vuole? E' un autentico rebus per tutto il vicinato, e ognuno ha la sua originale soluzione.
Genere: Commedia, Slice of life, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Volevo solo vedere lui
 
NdA: Questo racconto è ispirato a una storia vera, i cui personaggi sono stati cambiati e rimescolati con altri che non c’azzeccano proprio nulla e che, nel bene o nel male, mi è capitato di incrociare sul mio cammino sotto forma di “persone” oppure con frammenti extra-vaganti della mia fantasia/ parrhesìa. Come diceva Hemingway, per quanto afferma l’immortale Gabo in non ricordo quale suo scritto giornalistico –cito a braccio-, tutto quello che scrivo fa capo alla mia esperienza, ma se dicessi da dove traggo ispirazione, gli avvocati mi starebbero addosso per querelarmi e farmi a pezzi.
 
 
 
L’agente di Polizia Municipale bussò al vetro della Nissan Micra.
-Patente e libretto, signora! – fece risoluto.
La donna seduta all’interno dell’autovettura si chinò a radunare i documenti richiesti. Mise mano al cassetto portaoggetti e rovistò nell’ampia borsa di Prada alla ricerca del portafogli.
-Eccoli – accennò con un timido sorriso. Quel vigile urbano appena sceso dalla motocicletta d’ordinanza le metteva addosso un non so che di inadeguatezza. Il volto olivastro, la barba corta ma curatissima, le mani grandi dalle dita lunghe e affusolate che rovistavano nei suoi documenti, nella sua vita. Sarebbe stato anche un gran bel ragazzo, se non fosse stato lì a indagarla con fare inquisitorio.
“Carino, però. Un Johnny Depp, però con i capelli corti…” si disse, pensando maliziosamente che avrebbe fatto un pensierino a quel bell’esemplare in divisa, se le sue energie non fossero già state concentrate su un altro obiettivo.
-Signora, è da molto che è ferma qui? – chiese l’agente togliendosi gli occhiali da sole.
“Mmm, che begli occhioni scuri ha il vigile di turno” si disse lei. Una pensata stupida, sì. Ma quell’intervento della Polizia Municipale la faceva sudare freddo e quindi doveva trovare un diversivo per distrarsi. Non stava commettendo nessuna infrazione, perché allora era arrivato quella sorta di Terminator a controllarle i documenti? Quella era una strada di periferia, senza uscita per giunta, e lei non stava certo infrangendo i limiti di velocità. Era ferma, e in quella zona non c’era il divieto. Né il famigerato Piano Sosta, entrato da pochi mesi in vigore, che spingeva gli automobilisti venuti da fuori – per rabbiosa protesta, o forse, per malcelata taccagneria- a rimanere piantonati dentro le loro autovetture con il motore acceso a guisa di rapinatori in trepidante attesa dei complici con il malloppo.
-Saranno un paio di minuti, agente – rispose, cercando di mantenere la calma. Era una fandonia colossale, perché in verità era lì da un’ora buona. E per fortuna che quello lì non l’aveva beccata sul fatto, mentre scattava foto all’oggetto delle sue brame con una Canon Eos tutt’altro che poco appariscente.
-Ah! – fu l’unica osservazione del vigile urbano.
La giovane conducente della Micra si sentì come stretta in una morsa. E se l’avesse multata? No, non c’erano gli estremi per una sanzione. Non stava facendo nulla di male, non aveva compiuto nessuna infrazione all’onnipotente e famigerato Codice della Strada.
-Non mi sembra che qui ci sia il divieto di sosta… – si giustificò titubante. Meglio misurare le parole. Gli uomini in divisa sono molto suscettibili e il rischio di una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale non piace a nessuno. Specie in una piccola città di provincia, dove la stragrande maggioranza del corpo di Polizia Municipale è formato da clericoraccomandati senz’arte né parte. E con una coda di paglia lunga sei metri, per giunta.
-No, signora. Ma gli abitanti di questa strada hanno segnalato al Comando la presenza costante di questa autovettura. Charlie Zulu 435 Zulu Bravo… è questa la sua targa?
“Come li odio quando giocano con il codice internazionale. Neanche fossero i Marines americani in mezzo al deserto dell’Afghanistan…”      
-Sì – disse lei schiarendosi la voce. Non poteva certo esprimere ad alta voce i suoi pensieri. L’ego del pulotto belloccio sarebbe precipitato a livello fogne e lei si sarebbe dovuta cercare un buon avvocato. Con lo stipendio interinale che scivolava di quando in quando nelle sue tasche, non era certo il caso.
-Signora, – fece l’agente restituendole i documenti – è tutto a posto. Ma per il futuro le consiglio di non soffermarsi così insistentemente davanti a private abitazioni. Potrebbe essere denunciata per violazione alla legge sulla privacy. Non si sa mai come possono reagire gli abitanti di un quartiere residenziale…
-Grazie per l’avvertimento… buona giornata!
Senza nemmeno rispondere, il poliziotto si era già rimesso occhiali e casco ed era rimontato in sella, rombando via con ben poche cerimonie. Un gran bell’esempio di urbanità, non c’è che dire!
Anche la giovane automobilista decise che era meglio lasciare il campo. Lui, lo avrebbe rivisto l’indomani.   
     
  
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