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Autore: Pablini_forever    03/01/2015    1 recensioni
NUOVA SCUOLA. NUOVA VITA. NUOVO TUTTO!
Ludmilla Ferro e’ la ragazza più bella e più studiosa della sua scuola ed e’ una ragazza davvero molto gentile e sempre pronta per aiutare il prossimo. Per lei conta solo il benessere dei suoi compagni. In questa storia la ragazza troverà molti ostacoli,ma lei non si arrenderà.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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NARRA FEDERICO
E purtroppo lei si stacca da me,mi guarda con un sorriso e poi corre via senza dire nulla.
Odio essere rifiutato.
Odio non essere scelto da qualcuno.
Odio essermi innamorato.
Esco dal college, l'aria fredda di novembre mi colpisce il viso.
Corro verso la palestra e salgo sulle gradinate. Arrivo su quella più alta e guardo il cielo che e' stellato.
Cazzo,ho combinato un casino.
Io non mi innamoro.
Io non posso.
L'ho persa.
Ludmilla non mi avrebbe più parlato e io avrei sofferto ancora di più. Sarei finito con un cuore spezzato.
Era la prima fottuta volta che mi innamoro e non so come comportarmi. Mi sento male al pensare che Ludmilla sarebbe uscita con altri ragazzi. Mi sento male al pensare che mi avrebbe ignorato per sempre. E poi io innamorato? Cazzo, no.
Sento qualcuno salire le gradinate,Francesca. Guardo altrove sbuffando, non mi interessa che lei e' qui...e poi, non voglio che vede come sono ridotto,sono stupendo...notate il sarcasmo, no?
-Perché sei qui?- dico arrabbiato.
- Ah, calma amico, vengo in pace...volevo solo salutare. Che cosa ti succede?- si siede vicino a me e io mi copro il viso con le mani.
-Ho appena commesso l'errore più grande della mia vita.-dico io triste.
-Cosa hai combinato? Dai Federico dillo alla tua amica Fran, prima che lei se ne vada.- sorride.
-Beh...- e comincio a raccontarle tutto.
-Fanculo! No, vabbè mi stai prendendo per il culo, vero?- strillò lei.
Io negai.
- Fede, questo è bellissimo!- sorride, continuando a gridare.-Davvero? Oddio. Ho aspettato questo momento da tre mesi. Fede sei il ragazzo perfetto per Ludmilla e poi anche lei sente qualcosa per te, me lo ha detto settimane fa. Te lo avrebbe detto, solo che eri in palestra...non te lo ha detto più?
Il mio mondo si e' appena capovolto.
Le mie mani iniziano a sudare e il mio cuore accelera.
-No, non mi ha detto nulla.- lei negò con il capo.
-Merda Fede...e se quello che prova è cambiato? Sta uscendo con qualcun'altro?- annuisco.
Era innamorata di me da settimane e io non me ne ero mai accorto? Testa di cazzo che sono!
- Ma con chi esce?-chiede lei.
- Non lo so,lo vista con Maxi l'altro giorno.-rispondo io.
- Dirò a Maxi di allontanarsi da lei, okay? Adesso vai da lei e prenditi quello che è tuo.-mi dice lei.
-Lei mi evita Fran...non ho nessuna chance. Mi ha appena detto che siamo solo amici.-dico io.
-La ucciderei adesso!-grida lei.
-Vabbè Fran, io vado...andrò dai miei nonni.- mi alzo e la saluto. Mi incammino verso la mia stanza, quando un grido mi distrae.
-Ragazzi, ragazzi hanno domato il leone,Pasquarelli si è innamorato!- grida Lodo sorridendo e io entrai nella mia stanza.
Fortunatamente Ludmilla non era lì,di solito la trovo sempre nella mia stanza insieme a quell'argentino di Maxi.
Mi stendo sul suo letto e la porta si apre, facendo entrare il mitico Andres. Lui e' da invidiare,e' stupido e non capisce nulla.
-Fratello vieni con me.- sorride.
-Cosa vuoi Andres?-dico urlando.
-Chiudi quella bocca,alza il culo e seguimi.- ordina lui,io sbuffo e lo seguo. Lui saluta tutte le ragazze che vede: Becky Sunn, Brenda Pofter, Katty Mety, Len Kim, Jesy Breth e molte altre ragazze. Sono carine,ma nessuna e' come Ludmilla.
Tutte,da brave puttane,ci fanno l'occhiolino. Se ne vanno sculettando,cercando di chiamare la mia attenzione,ma io tengo lo sguardo per terra.
-Amico alza lo sguardo, c'è una buona vista!-dice Andres eccitato.
Io sospiro e alzo la testa,non mi aspettavo di vedere Ludmilla davanti a me,sorridente e bella come sempre. Il mio cuore inzia a battere,Andres mi spinge verso di lei.
Nessuno dei due parla, ci guardiamo soltanto. Andres va via e noi rimaniamo soli,soli come cani.
- Ehi,Ludmilla,come stai?-chiedo io.
- Bene,ma io dovrei...come dire? Andare,adesso. Ho delle cose da studiare,Federico.-dice lei sorridendo e andando via.
NARRA LUDMILLA
Federico e' davvero insopportabile,vuole essere il mio ragazzo però questo e' impossibile. Voglio conoscere gente nuova,magari più fighi.
Il giorno dopo mi metto una gonna viola con scritto 'Ludmilla' e una maglia con scritto 'Amor' e infine delle scarpe con il tacco. Esco fuori,mi sistemo la gonna, scendo rapidamente le scale per arrivare in cucina,dove mi aspettava la mia bellissima colazione.
Mi siedo nel mio posto di sempre e poso la tazza di cioccolata calda, preparata dalla cameriera, tra le labbra. Una volta che ho finito di fare colazione, mi alzo e inizio a preparare le mie cose per andare a scuola,non voglio arrivare tardi per nulla al mondo.
Saluto tutti i presenti, e esco correndo, devo andare a prendere la mia migliore amica per andare insieme a lezione: Nata. Nata e io siamo diventate ottime amiche,e' davvero dolcissima. Indosso i miei occhiali,di sempre,e busso una e un'altra volta alla porta della stanza, non sto facendo la ragazza educata, pero aspetto la mia amica,che come sempre e' in ritardo. Va' a letto tardi per le interminabili conversazioni con il suo fidanzato. Occhei,adesso non lo e' però presto lo sarà. Non dico chi e',perché presto si saprà.
Quando esco dalla porta, mi avvicino a lei, e le do' un grande abbraccio, Nata e' diventata la mia migliore amica da sempre, una delle poche persone che mi conoscono alla perfezione, posso fidarmi di lei, è sempre stata accanto a me, appoggiandomi nei bei momenti, ma anche nei brutti.
-Ciao amica!- saluto.
-Ciao tesoro- dice sbadigliando.
Mentre camminiamo verso l'istituto,Nata mi racconta i suoi piani per il fine settimana, a differenza dei miei, che non ho niente da fare. Lei esce con il suo fidanzato|amico, e io resto a casa,come tutti i sabati, a non fare niente.
A volte li invidiavo,altre no. L'amore potrebbe arrivare nella mia vita,quando meno me lo aspetto, non devo correre troppo. Dal momento che non ho ancora conosciuto il ragazzo che mi rubi il cuore. Il college e' pieno di ragazzi carini, però nessuno ha chiamato la mia attenzione,ovviamente uno aveva rubato la mia attenzione: Thomas.
Continuiamo la nostra passeggiata verso la scuola. Sono cosi presa dai miei pensieri, che non mi accorgo che la mia amica non smette di parlare.
-Dicono che abbia ucciso qualcuno- dice la mia amica all'improvviso.
-Di che parli?-dico curiosa.
-Di Federico.- dice Nata con voce timorosa.
-Sono voci per renderlo più popolare- odio ascoltare quel nome- Non devi preoccuparti.
Alzo le braccia all'aria,come se niente fosse. Acceleriamo il passo, e in un paio di minuti arriviamo a destinazione. Una volta che superiamo la porta dell'istituto,ci addentriamo nel corridoio dove c'erano gli armadietti,per prendere i nostri libri. Forse starete dicendo: 'Voi non abitate nel college,la vostra scuola?'. Beh,il college ha 2 parti. Nel dormitorio ci sono gli appartamenti e nell'altro tutte le cose per la scuola con tutte le sue aule e strumenti.
Ascolto come il mondo sta in silenzio. Stronzate, le mie orecchie ascoltano in un sussurro il nome della persona più nominata di tutto l'istituto. Non gli do' importanza, apro il box-office, e aspetto che la mia amica risponde alla domanda che le ho posto. Però non ottengo nessuna risposta. La guardo con i miei occhi scuri, e la vedo nello stesso luogo, guardando nello stesso posto di tutti. Prendo il mio quaderno, e quando stavo per girare sulle mie scarpe nuove, qualcosa, o per meglio dire qualcuno mi ferma.
Qualcuno da' una rumorosa pacca sul mio sedere,sento le guance bruciare. Una risata risuona vicino al mio orecchio.
Mi giro incontrando il colpevole, mi da le spalle e continua a camminare con la stessa spavalderia di sempre. Non abbiamo mai parlato tantissimo, mai ci siamo guardati, e adesso mi ha appena messa in ridicolo. Lui non mi conosceva, e io non gli avrei permesso di fare quello che aveva appena fatto. Butto il quaderno e corro verso di lui.
- Pasquarelli!- grido il suo cognome, ottenendo la sua attenzione- Razza di idiota,ti sto parlando,guardami!
Tutto quello che passa davanti ai miei occhi,va' a rallentatore. Quel ragazzo cattivo, gira sulle sue scarpe (rubate, probabilmente) e alza il capello dalla sua testa. Porta la sua mano tra i suoi capelli, muovendoli e facendoli diventare più ribelli del normale, e fissa miei occhi. Sono condannata. con un semplice sguardo.
-Che cosa hai detto?-mi chiede con un grande sorriso.
-Chiedimi scusa.-dice lui guardandomi male.
Inizio a ridere, si allontana dal suo gruppo di amici, per avvicinarsi a me. Nega con la testa, e quando penso di ricevere un 'mi dispiace' uscire da quelle labbra rosa, mi sbaglio.
Si avvicinò a me , per rifare esattamente quello, che aveva fatto qualche minuto prima. Non la smette di ridere e io voglio sprofondare. Quando guardò i suoi amici, per prendersi gioco di me, e poi tornare a guardarmi. E in quel momento, la mia mano colpiva il suo viso. Sono in pericolo, quel ragazzo cattivo. avrebbe reso la mia vita impossibile solamente perché gli ho detto un semplice 'no'. E' davvero una cosa al quanto stupida. Improvvisamente il suo viso, diventa rosso di rabbia, le sue mani si chiudono in due pugni e il suo sguardo penetrante mi avverte che e' arrabbiato con me. Non sapevo come uscire da quella situazione.
Lui si sarebbe vendicato,e io non sapevo come difendermi.
Provo a camminare all'indietro, pero qualcosa me lo impedisce la sua mano stringeva la mia.
Le sue dite,sono strette contro la mia pelle.
Temo, che da un momento all'altro le sue unghie possono insediarsi sotto la mia pelle, facendomi gemere di dolore.
-Hai sbagliato ragazzo.-dice a denti stretti.
-Non credo,Pasquarelli- provo a difendermi,dimostrargli che non ho paura di lui.
-Non hai paura di me?-dice inarcando un sopracciglio.
-Dovrei?-gli rispondo con un'altra domanda.
-Sono un ragazzo pericoloso-dice lui alzando un sopracciglio.
-Continuo a non avere paura di te.- riprovo ad allontanarmi da lui.- Lasciami stare Pasquarelli o vedrai cosa ne sono capace io.
-No.-urla lui.
-Mi stai facendo male,imbecille.-urlo io.
-Stai attenta a quello che dici.-dice minacciosamente , mentre mi lancia uno sguardo d'odio.
Mi libero dalle sue mani, e mi allontano da lui. Comincio ad camminare nella direzione opposta,non voglio vederlo di nuovo. Prendo la mano della mia amica e mi dirigo in fretta nella mia classe, non voglio arrivare tardi per "l'incidente" di qualche secondo fa.
Per quanto avrei voluto stare attenta alla lezione,quello che era appena successo mi aveva lasciato in shock... Cosa avevo fatto, perchè lui mi umiliasse e mi toccasse in quel modo? Occhei,forse e' stata diciamo colpa mia però lui non deve reagire così. E' pazzo. Io non sono una ragazza problematica, ne' molto meno, mi metto in problemi, però non potevo restare zitta quando qualcuno mi stava affrontando. Finalmente, suona la campanella, comunicando a noi alunni, che le lezioni erano giunte al termine.
Presi le mie cose e le metto nello zaino, volevo uscire,non potevo restare un secondo di più in quel posto. Metto lo zaino,sulla spalla destra,e comincio ad avanzare, verso l'uscita dell'istituto, all'improvviso sento risate e mormorii, inclusi grida. Non ho esitato ad avvicinarmi, per vedere quello che sta succedendo fuori, davanti ai miei occhi, c'era un circolo di alunni che circondavano due ragazzi, il più debole che tremava di terrore sul terreno sabbioso, mentre provava a schivare i colpi del ragazzo che tutti conosciamo. Non posso credere a quello che sto vedendo, nessuno ha fatto nulla per aiutarli, al contrario alcuni ridevano e altri filmavano la scena dal telefono divertiti.
Non ho esitato un secondo di più, e mi addentro nel circolo intorno a quei due poveri ragazzi.
Mi avvicino al ragazzo che tremava per terra, e fermo le braccia del delinquente.
-Smettila!- grido.
Improvvisamente mi obbedisce e si alza da terra, inchiodando quei occhi verdi su di me. Cercai nella mia borsa un fazzoletto, per asciugarmi dal sangue del ferito e provo a alzarlo da terra. Il suo occhio era gonfio, di un colore violastro. Passo le un braccio intorno alle sue spalle, e cercai di uscire da quel circolo.
Tutti sono felici vedendo quello che Pasquarelli causa. Egli intanto, sta oziosamente a guardare, come trascino la sua vittima.
-Dove vai?- dice mettendosi difronte a me.
-Lasciami passare.- dico furiosa.
Nego con la testa, ma io continuo a camminare, insieme alla persona che sto aiutando, e quando credo che me ne sarei potuta andare. Sento la sua pelle sopra la mia. Lo guardo con furia. Con un movimento spinge il ragazzo, e quando cerco di aiutarlo, per evitare che cade per terra,le braccia di quel ragazzo cattivo, mi avvolgono la vita e mi sollevano da terra, posandomi sulla sua spalla.
Tutti ci guardavano, e ascoltavano i miei gridolini, però nessuno si degna di aiutarmi. Mi portò nel suo posto preferito. Dietro l'istituto portava tutte le ragazze, con cui faceva delle cose del tutto inappropriate. Lui continuava a girare il cappello, ignorando le grida e insulti che gli lancia. I suoi passi rallentano vicino alla recinzione che separa la scuola dal parcheggio.
-Non ti avvicinare a me.- lo avverto- posso farti male-
-Non farmi ridere scricciolo.-disse avvicinandosi.-ti volevo lontano, e hai continuato ad intrometterti. Che posso fare con te?- si sistema i pantaloni e metto la mano sul cavallo.-Come ti chiami?-
Non posso credere alle mie orecchie,non ricorda nemmeno il mio nome.
-Non ti dirò il mio nome-dico io furiosa.
-Ti posso obbligare dolcezza,sono Federico Pasquarelli, ottengo sempre quello che voglio.-
Quando ho provato a scappare dal suo fianco, la sua mano ha rallentato i miei passi. Lui intreccia le sue forti braccia intorno alla mia vita,costringendomi a posare il mio petto sul suo.
Sentivo il suo alito mentolato, accarezzare le mie guance, era tutto così pericoloso. Le mie mani si posano sul suo petto, sentendo il suo cuore battere nello stesso modo del mio. Il suo viso si avvicina ogni volta di più. Non smetteva di sorridere, in quella maniera che comincia a odiare. Le sue labbra rosa si aprirono e io chiudo gli occhi spaventata.Il suo atteggiamento mi fa impazzire, il cattivo ragazzo sta per baciarmi, e io non posso fare nulla. Chiudo semplicemente gli occhi. Le mie mani sono sul suo petto duro, sento il suo cuore battere alla stessa velocità del mio. Non mi e' mai successo qualcosa di simile, e questo, sicuramente, mi spaventa ancora di piu'. Oramai lui e' capace di tutto. E in quel istante, smette quel respiro mentolato sul mio viso, per sentirlo vicino al mio orecchio. Le sue labbra toccarono il mio lobo, facendo gelare la mia pelle.
-Cosi' che vuoi che ti baci, eh?- dice ridendo.
Mi ha appena presa in giro (per la cronaca---> DI NUOVO!) e per fortuna questa volta siamo soli, senza nessuno che ci vede, e voci ridendo di me.
Completamente soli, e lui rideva di me. Maledigo il momento in cui chiusi gli occhi.
-Allontanati da me,- spinsi il suo corpo, senza risultato, era ancora vicino a me- Voglio respirare.
-Al contrario, piccola- disse con un grande sorriso- vuoi che ti lasci senza respiro, lo vedo nel tuo sguardo.
Lui si avvicina a me dolcemente,lui appoggia le sue labbra sulle mie e le mie labbra appoggiano le sue. E si,ci siamo baciati. Il bacio dura pochi minuti,a dirla tutta mi e' piaciuto e anche un sacco.
- Ehi,era quello che volevi-dice lui sorridendo-posso dartene quanti baci vuoi,dolcezza.
- Non voglio i tuoi baci,voglio che tu mi dica perché fai ciò.-dico io.
- Credi sia facile accettare il tuo 'no'?-chiede lui-Ascolta,io sono cambiato a causa tua.
- No,ti prego,torna ad essere il vecchio Federico
- Non mi piace il vecchio me.
- A me si,lo adoravo. Ti prego,fallo per me.
Lui annuisce e mi stringe forte a lui. Io,stavolta,sono contenta che mi stringe però poi mi lascia andare e scappa via senza dire nulla. Viene da me Francesca insieme a Violetta,Camilla e Nata. Racconto tutto e non so se stiamo insieme o no,ma io lo vorrei. Almeno così non fa del male a nessuno.
- Chiamalo.-mi consiglia Violetta.
Prendo il cellulare e mi risponde subito. Metto il cellulare all'orecchio e non so cosa dire.
- Allora,stiamo insieme?-chiedo io.
- Solo se mi prometti che lo saremo per sempre.-risponde lui.
- Va bene,lo farò.
NARRA LEON
Qualcuno,qualcuno mi chiama e io mi preoccupo. Mi volto ed e'...
  
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