Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: LittleMaknae    03/01/2015    2 recensioni
Missing moments nel mondo del Giappone.
Fay è libero dal passato, ma ora deve guarire. Kurogane non ha intenzione di lasciarlo da solo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Calm me down.

 
[flashback - acid Tokyo]

Fay si aggrappò con tutta la sua forza alla camicia di Kurogane, sporca del suo sangue, e urlò più che poteva. Sentiva di stare per morire a causa di tutto quel dolore, ma il ragazzo dai capelli neri non sembrava avere intenzione di lasciarlo andare. Voleva essergli grato, doveva essergli grato, ma semplicemente non ci riusciva: Kurogane aveva salvato la sua vita contro il suo volere, ma per cosa? Dopo tutto questo, non lo avrebbe aiutato a guarire dal suo passato, nessuno poteva. Il biondo voleva semplicemente morire in modo da far finire la sua agonia e non dover più scappare. Ma il suo rapporto con Kurogane era ormai troppo profondo perchè lo lasciasse andare tanto facilmente. Era colpa sua se entrambi ormai erano così legati l'uno all'altro: era intrappolato, doveva liberarsi.
Così, al suo risveglio, appena vide Kurogane gli parlò, e scappò, di nuovo, come ormai tanto bene sapeva fare.
"Buongiorno, Kurogane"


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[presente - arrivo in Giappone]

Quando Fay aprì gli occhi le immagini di quello che era appena successo a Celes gli tornarono più vivide di prima. Guardò l'uomo che teneva inconscio tra le sue braccia e d'istinto iniziò ad urlare. Si sentva come se il mondo gli fosse appena caduto addosso, non sapeva cosa fare, non riusciva a vedere niente e nessuno, se non la figura quasi senza vita di Kurogane ed entrò in preda al panico.
Le sue parole, strozzate dai singhiozzi, vennero interrotte dalla voce calma di una giovane ragazza "non ti preoccupare, starà bene" gli disse, e lui credde, le volle credere. Ora che era libero da qualsiasi cosa, ora che era rimasto solo nel mondo, doveva credere, ne aveva la necessità.
Dopo le sue parole alcune persone, forse guerrieri, presero e portarono via Kurogane, lasciando il biondo lì da solo, fermo, incapace di fare qualsiasi cosa tranne che piangere silenziosamente. Shaoran lo aiutò ad alzarsi e insieme incominciarono a seguire il gruppo di persone che, come gli spiegò il compagno di viaggio, erano dirette verso il palazzo della giovane ragazza, Tomoyo, la miku di cui aveva tanto parlato il guerriero. Non ebbe bisogno di sapere altro per calmarsi anche solo per poco, e così, perse i sensi.

Quando si svegliò nuovamente si ritrovò in una stanza vuota, spoglia di mobili quanto di oggetti. Le sue ferite erano ormai guarite grazie al sangue di vampiro che scorreva nelle sue vene e si sentiva molto meglio, ma soltanto fisicamente. Appena gli venne in mente Kurogane si alzò di scatto con l'intenzione di andare a cercarlo, realizzando, però, che non aveva la più pallida idea di dove andare. Fortunatamente Tomoyo lo stava aspettando fuori dalla sua stanza.
"Calmati Fay, lui sta bene. Davvero."
Cercando di non piangere nuovamente, ricompose sè stesso.
"Come stai? Ti senti meglio?"
Il biondo annuì.
"So tutto, da cosa è successo durante il vostro viaggio, al tuo rapporto con Kuragane, perciò non ho intenzione di farti domande, non preoccuparti, tranne una."
"Risponderò ad ogni cosa, se avrò una risposta."
Tomoyo gli sorrise gentilmente.
"Sono sicura che sai quanto importante sia Kurogane per me. Per il suo bene, ed anche per il tuo, rispondi a questo: hai chiarito i tuoi sentimenti? Sai, adesso, cosa fare?"
La ragazza fissò Fay con un espressione calma e allo stesso tempo molto sicura; il biondo abbassò la testa, guardando, solo apparentemente, i suoi piedi. Un minuto più tardi le rispose.
"Sì, principessa."
Tomoyo sorrise semplicemente e gli fece strada verso la stanza di Kurogane.
"Entro prima io, si sveglierà presto. Gli spiegherò tutto, poi ti lascerò entrare, va bene? Aspetta qui."
Fay venne così lasciato solo nel buio corridoio. Sentì i battiti del suo cuore aumentare di ritmo, era ancora scosso da tutto quello che era successo, come poteva non esserlo? Ma non poteva entrare nel panico in quel momento. Aveva bisogno di dare la sua risposta al ragazzo a cui doveva così tanto, e questa volta gliene doveva dare una giusta.
Dieci minuti più tardi Tomoyo gli permise di entrare. Lentamente si avvicinò alla figura di Kurogane, con il cuore in gola, senza osare guardarlo negli occhi. Inspirò profondamente, ce la poteva fare:  non era più solo, anche se con molta difficoltà, finalmente, l'aveva capito.
"Buongiorno, Kurotan" e con queste semplici parole Kurogane si sentì guarito. Guarito da tutto quello che era successo, non aveva bisogno di sentir altro dalla bocca del mago e sorrise, con uno dei suoi più belli e rari sorrisi.
Quando Tomoyo li lasciò soli Fay si avvicinò silenziosamente a Kurogane e gli si sedette vicino. Il ragazzo lo guardò con curiosità: era raro sentire il silenzio quando c'era Fay nei paraggi.
Si sorprese ancora di più quando il biondo gli si lanciò letteralmente addosso, abbracciandolo con tutta la sua forza.
"Grazie a Dio stai bene" sussurrò tra sé.
"HEY HEY CHE STAI FACENDO, GUARDA CHE FA MALE LASCIAMI- SCEMO-”
Ma il mago invece di lasciarlo andare, sprofondò ancora di più il volto nel petto di quel ragazzo, quell'uomo, così possente e iniziò a piangere silenziosamente. Quest'ultimo rimase in silenzio, immobile, non osando dire o fare niente, gli sembrava che se lo avesse fatto avrebbe rischiato di rompere quella bambola di porcellana che aveva subito già fin troppe ferite.
Mezz'ora dopo Fay finalmente smise di piangere e sembrò essersi addormentato. Kurogane lo sentì effettivamente diminuire la presa sui suoi vestiti, ma non sembrava che avesse comunque intenzione di lasciarli. Lo sdraiò allora gentilmente di fianco a lui sostituendo il pezzo di stoffa del suo kimono, a cui era afferrato, con la sua mano, lo seguì nel mondo dei sogni.

Forti urla lo svegliarono improvvisamente. Kurogane conosceva fin troppo bene la persona a cui apparteneva quella voce e prontamente ne afferò il corpo magro, sudato e tremante, scuotendolo per svegliarlo. Quando il mago aprì gli occhi tutto ciò che lesse in essi era il terrore. Terrore del suo passato, di sè stesso, del mondo da cui non era mai stato accettato. Lo abbracciò, cercò di calmarlo, di fargli capire che non era più così, che ormai era tutto finito. Ma Fay era ben lontanto dal calmarsi, erano successe troppo cose per lui da sopportare tutte in una sola volta. Quando ricordò del suo incubo venne assalito da un nuovo e ancora più doloroso senso di panico e Kurogane se ne accorse immediatamente
"Ohi, Fay, calmati. Stai bene, sono qui, guardami."
Fay tremò semplicemente di più e provò a respirare, ma sembrava che non sapesse più come fare.
"respira per favore, siamo al sicuro"
Il mago scosse violentemente la testa. Non ci riusciva. Kurogane allora gliela strinse delicatamente tra le mani, costringendolo ad alzarla leggermente e posando la sua fronte su quella sudata del compagno.
"Non.. non andare.. non.. per favore.. mai.."
il moro gli spostò delicatamente delle ciocche sudate di capelli dagli occhi, fissandolo profondamente.
"ssh, sono qui, non andrò da nessuna parte, ora calmati, giuro che non ti lascerò da solo"
Fay mormorò un altro "ma..i.." singhiozzando un'ultima volta, senza però versare lacrime.
"mai.. mai." .
Con queste parole il biondo finalmente iniziò a calmarsi e, esausto, si riaddormentò cullato nelle braccia dell'altro che, con un amore che non aveva mai avuto prima, gli premeva di tanto in tanto le labbra sui suoi capelli lunghi e fini.
"Te la farò pagare prima o poi per tutti gli infarti che mi fai prendere, stupido mago.” sospirò tra sè.
Quando tutto si calmò veramente, Kurogane sdraiò nuovamente Fay accanto a sé, iniziando a baciarlo dolcemente e lentamente sulle labbra.
“Non vado da nessuna parte, ti aiuterò a guarire.”


Fay davvero non era solo. Non più.
  
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