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Autore: MiaBlack    04/01/2015    17 recensioni
Seguito di "Carpe diem tutto accade per una ragione"
La storia si colloca nella seconda stagione, Felicity conosce già Oliver. ma Oliver non se lo ricorda, non ha riconosciuta la bella informatica e lei non si prodiga a farsi riconoscere anzi cercherà di evitare che lui lo scopra, ma Felicity nasconde un segrete un grosso segreto. Cosa accadrà quando il suo segreto sarà sul punto di essere rivelato, quanto sarà disposta a fare perchè Oliver non venga a sapere quello che nasconde.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci con il primo capitolo del 2015, l'idea di farvelo leggere mi spaventa un po' non vorrei che a fine capitolo chiedeste la mia testa infilzata in un palo su i bastioni del castello come Robb Stark in Game of Thrones v.v
grazie

Capitolo 28

La situazione a Starling city era ormai degenerata, Slade aveva fatto un'altra mossa e questa volta a rimetterci era stata Moira, la famiglia Queen si era appena riunita promettendosi più sincerità reciproca quando Slade aveva speronato la macchina e aveva messo Oliver davanti alla scelta: salvare Thea o sua madre, Moira si era alzata in piedi e si era sacrificata per i suoi figli, il suo sacrificio era stato un duro colpo per Oliver e per Thea. Felicity aveva visto Oliver allontanarsi da lei e dai bambini chiudendosi nel suo dolore senza permetterle di alleviarlo almeno un po'.
Moira non era però l'unica cosa che era accaduta, Roy si era svegliato in uno stato di overdose da mirakuru il giovane non riconosceva nessuno e le loro parole non venivano registrate, il giovane era una palla impazzita che si muoveva senza una meta precisa, Sara aveva trovato come unica soluzione uccidere il ragazzo, trovandosi però in opposizione con Oliver il quale non voleva fermarlo uccidendolo, alla fine Arrow aveva sedato Roy e ora il giovane riposava sotto l'effetto del veleno di vipera al covo, mentre i laboratori della S.T.A.R. cercavano di sintetizzare l'antidoto. Sara rendendosi conto della decisione estrema che aveva preso aveva deciso di allontanarsi da Starling city, aveva bisogno di rivedere qualcuno e in sella alla sua moto era andata via.

 

Quella sera come ormai molte altre Felicity era sola a casa insieme ai bambini, Oliver si era trattenuto al covo e lei non era riuscita a fargli cambiare idea, aveva provato a convincerlo ad andare a prendere i figli insieme a tornare a casa e passare un po' di tempo con loro, staccare per un po' non gli avrebbe fatto male, ma quando prendeva una decisione non era facile smuoverlo. Sentì la porta aprirsi e i passi leggeri di Oliver risuonare per l'ingresso, anche quella sera era tornato a casa senza aver fatto nessuno sciocchezza, lentamente uscì dalla cucina per poterlo osservare, l'espressione triste e preoccupata era un peso per il cuore di Felicity, vederlo in quello stato la faceva preoccupare ancora di più.

-Ehy... - la salutò lui quando la vide ferma sulla soglia, cercò di sorridergli ma gli uscì solo una piccola smorfia.

-Hai fame? Ti ho lasciato qualcosa nel forno. - spiegò Felicity, Oliver si avvicinò e le baciò dolcemente la testa.

-Grazie. - lei era li, era sempre li per lui, qualunque cosa facesse lei gli sarebbe rimasta affianco avrebbe rispettato i suoi tempi e gli avrebbe dato quello di cui lui aveva bisogno.

-Oliver... So che stai male, ma non puoi isolarti in questo modo... - era il momento che capisse che non era più solo, aveva due figli e non poteva ignorarli solo perché ora stava male, loro avevano bisogno di lui.

-Mi dispiace... -

-MAMMA! - l'urlo di Robert la fece sobbalzare, gli urli in quella casa se ne sentivano anche troppi, ma in quello c'era qualcosa di diverso: c'era paura e questo mise in allarme subito Felicity che corse verso il salotto.

-Hope! - spiegò lui indicando la sorella che seduta in ginocchio per terra perdeva sangue dal naso.

-Vai da tuo padre, muoviti! - con una leggera spinta spedì Robert da Oliver mentre lei si precipitava da Hope e la prendeva in braccio andando verso il bagno.

-Tieni la testa dritta Hope mi raccomando. - prese l'asciugamano appeso e le tamponò il naso, sulla porta apparve Oliver che guardava le due preoccupato, in salotto c'era una vistosa pozza di sangue, il vestito chiaro era diventato rosso e l'asciugamano che era premuto contro il naso si stava sporcando rapidamente.

-Oliver prendi del ghiaccio dal frigo, presto. - intontito dalla situazione Oliver ci mise un attimo a muoversi, il suo sguardo era su Hope che pallida si appoggiava alla madre in cerca di sostegno.

-Oliver! - lo richiamò Felicity visto che il ragazzo non sembrava intenzionato a spostarsi di li.

-Hope... andrà tutto bene, ora papà arriva col ghiaccio e il sangue smetterà di uscire... - disse cercando di essere più calma possibile Felicity, sapeva che in qui momenti tutta l'intelligenza di Hope non serviva a nulla, il panico l'assaliva e come ogni bambina di cinque anni doveva essere rassicurata.

-Mamma... -

-Hai battuto? - chiese Felicity sperando che la piccola le dicesse di si, ma quella scosse la testa.

-Stavo giocando non me ne sono nemmeno accorta fino a che non mi è caduto sulle mani... - spiegò lei mostrando le dita sporche alla madre.

-Ora le laviamo okay. - sorrise e Hope sorrise con lei.

-Ecco il ghiaccio. - Oliver era tornato con in mano del ghiaccio avvolto in un panno, appoggiò l'impacco freddo sulla fronte della bambina e continuandole a tamponare il naso.

-Ce la fai ad aprire l'acqua? - Hope annuì e si allungò per arrivare al rubinetto infilò le mani sotto il getto freddo e iniziò a lavarle accuratamente.

-Felic...- Oliver era rimasto accanto a loro, si sentiva inutile e spaesato, non aveva mai visto Hope perdere sangue dal naso, non aveva mai visto nessuno dei suoi due figli stare male o avere qualche problema, vedere tutto quel sangue l'aveva bloccato, la sua piccola Hope sembrava ancora più piccola in mezzo a tutto quel rosso, Felicity invece non aveva battuto ciglio le era corsa in contro e l'aveva aiutata.

-Oliver stai con Robert per favore. - allontanato dal bagno Oliver si sentì messo da parte, si sentiva d'intralcio al lavoro di Felicity.

-Continua a stare dritta, si sta già fermando! - sentì dire da Felicity, nella sua voce c'era una sfumatura di sollievo e di tranquillità.

Oliver tornò in salotto sperando di trovare il bambino, ma Robert non era li, la macchia di sangue era in mezzo all'impiantito e spiccava a contrasto con il bianco del pavimento, ma la macchia poteva aspettare, uscì dal salotto e iniziò a cercare Robert, trovandolo in camera di Felicity rannicchiato in un angolo della stanza.

-Robert... - lo chiamò sedendosi accanto, il bambino si stringeva le ginocchia e fissava il pavimento davanti a i suoi piedi.

-Ciao... - fece lui fiondandosi tra le braccia di Oliver che si era accucciato accanto a lui, Oliver lo abbraccio tirandolo a se.

-Tua sorella sta bene, succede che esca sangue dal naso... - cercò di spiegargli Oliver, ricordava che anche a lui quando era piccolo ogni tanto accadeva, ma non era una cosa grave, certo tutto quel sangue aveva scombussolato anche lui, ma comunque non era una cosa grave.

-A Hope succede spesso... - spiegò Robert imbronciato.

-Spesso? - chiese, Robert annuì. Felicity e Hope uscirono dal bagno e andarono verso la camera, i due le sentirono camminare e parlare a bassa voce per il corridoio, Hope ridacchiava e Felicity continuava a parlare di qualcosa che non riuscivano a capire.

-Andiamo a vedere come sta? - propose Oliver, Robert scosse la testa scivolando via dal padre e nascondendosi sotto il letto della madre, Oliver guardò il bambino nascondersi, inutili furono le sue parole per convincerlo ad uscire dal suo nuovo nascondiglio, sconfitto dal suo insuccesso se ne andò da Felicity sapendo che lei sarebbe stata più brava.

-Ora stiamo un po' sulla sedia a dondolo... - Hope si era accomodata su una grande sedia di vimini, il vestitino era stato tolto e sostituito con un pigiama pulito.

-Papà! - urlò Hope vedendo il padre, Oliver sorrise e le andò incontro dandole un bacio sulla guancia.

-Robert si è nascosto sotto il tuo letto... - commentò Oliver guardando Felicity, che si limitò ad annuire come se non ci fosse niente di strano.

-Lo fa sempre. - borbottò Hope scollando le spalle.

-Hope che dici se papà ti legge una storia mentre io vado da Robert? - propose Felicity.

-Si! -

-Falla stare dritta con la schiena mi raccomando. - Oliver annuì e Felicity uscì.

-Ciao piccoletta! - la salutò Oliver dandole un altro bacio, poi prese il libro appoggiato sul comodino accanto al letto della bambina, Hope si spostò facendo posto al padre sulla sedia.

-Come stai? - le chiese mentre la faceva sedere sulle sue gambe.

-Meglio, ogni tanto succede, ma la mamma dice che non è nulla di grave...- spiegò Hope sbadigliando.

-Succede piccola, domani sarai come nuova. Leggiamo! - Hope si accomodò meglio contro il petto del padre e si rilassò tra le sue braccia. Mentre i due leggevano tranquilli Felicity andò in camera sua a cercare Robert, il bambino era ancora raggomitolato sotto il letto e non sembrava intenzionato a uscire.

-Robert esci da li! - lo chiamò Felicity, il bambino scosse la testa, non voleva muoversi, la bionda era stanca, quella giornata sembrava non voler finire, succedeva un disastro uno dopo l'altro, non bastava Oliver e il suo allontanarsi da loro, ci voleva anche Hope e il sangue dal naso che aveva scosso il fratello.

-Robert, Hope sta bene è in camera con papà. - lo rassicurò lei, Robert scivolò più vicino al bordo del letto senza però uscire da sotto, Felicity si sedette a terra, sarebbe stata una cosa lunga.

-Ma lei... non mi piace quando succede... - spiegò lui.

-Sai che non è una cosa su cui Hope ha il controllo, succede e basta, secondo te a lei piace quando accade? -

-No... - rispose mesto scuotendo la testa.

-Lei ha paura più di te... -

-Non lo dimostra, sembra sempre così forte, come te e papà. Io invece ho tanta paura. -

-Ho paura anche io e ha paura anche Hope, amore, papà ha più paura di tutti noi messi assieme.- rispose Felicity, la paura che Oliver aveva di perderli era così radicata in lui che molte volte spaventava anche lei, eppure nonostante tutto non si faceva abbattere.

-Non è vero.-

-Tu padre aveva paura che tu non lo volessi e ora ha paura di perderci, Robert nessuno è senza paura, ma non devi lasciarti dominare da lei o sarai sconfitto. -

-Non ho capito... - ammise Robert facendo capolino da sotto il letto, fissando accigliato la madre.

-E' un discorso un po' difficile, ma avere paura è una cosa normale e non è per forza un male. - il bambino fissava la madre aspettando che lei si spiegasse perché lui non riusciva a vederci niente di buono nell'aver paura.

-La paura ti può impedire di fare qualcosa di pericoloso, se non hai paura di nulla farai cose stupide e ti farai male, ma allo stesso tempo, avere paura non deve fermarti dal farti fare le cose.-

-Non capisco mamma.-

-Quando sarai più grande lo capirai, combatti la paura, non lasciare che ti blocchi, tu sai cosa si deve fare se Hope perde sangue dal naso. - Robert annuì, aveva visto molte volte cosa faceva sua madre e gli era stato detto spesso come occuparsi della sorella se lei o la nonna non c'erano.

-Si porta in bagno e si tampona il sangue con l'asciugamano e le devo bagnare la fronte con l'acqua fredda. - Felicity annuì, l'acqua fredda o il ghiaccio aiutava a bloccare il sangue, la testa non doveva essere tenuta ne indietro così che il sangue non le andasse in gola e ne tenuta bassa, Hope doveva stare semplicemente con la schiene e la testa dritta.

-Vedi lo sai, se ci siamo io o la nonna? -

-Chiamo voi. -

-Esatto, come hai fatto prima, mi hai chiamato e sono corsa da voi. Sei stato bravissimo. -

-Odio quando succede, ho tanta paura.- Felicity tirò via il figlio da sotto il letto e lo strinse a se, anche lei aveva sempre tanta paura quando vedeva Hope sanguinare in quel modo, ma cercava di nasconderlo e di fare del suo meglio.

-Voglio andare da Hope... -

-Andiamo! - insieme uscirono dalla stanza, la camera dei bambini era silenziosa, Hope era seduta sulla sedia e dormiva tranquilla con sopra una coperta, Robert sorrise e andò sulla sedia con lei.

-Faccio il bravo e non la sveglio... - assicurò alla madre sotto lo sguardo scettico della donna.

-Okay... -

 

Oliver dopo che Hope si era addormentata si era alzato e l'aveva coperta, poi era andato a pulire il pavimento del salotto, Felicity lo trovò in cucina mentre metteva via quello che aveva usato per pulire.

-Ehy, Hope dorme e io ho pulito...- disse.

-Grazie. - in pochi passi Felicity si fiondò tra le braccia di Oliver, il quale era sempre pronto ad accoglierla, la teneva stretta aspettando che si calmasse, anche se cercava di nasconderlo Felicity era scossa da quello che era successo, quando finalmente la sentì rilassarsi Oliver non mollò la prese, la strinse ancora più forte a se e pose la domanda che gli stava frullando per la testa da un po'.

-Cosa non mi hai detto? - chiese lui chiudendo gli occhi, Felicity si irrigidì tra le braccia di Oliver prima di provare ad allontanarsi, cosa che però il ragazzo non le lasciò fare, strinse le braccia attorno al corpo della bionda intrappolandola.

-Felicity... -

-Non ora Oliver.- si limitò a dirgli sperando che questo lo facesse demordere, ma Felicity non aveva considerato la determinazione di Oliver, questa volta non voleva cedere.

-Ti prego, cos'ha mia figlia? - chiese lui aumentando se possibile ancora di più la presa su di lei.

-Un... meningioma... - rispose lei nascondendo il viso contro la spalla di Oliver e stringendo le braccia attorno al suo corpo così che lui non potesse allontanarsi da lei, la presa di Oliver si fece più lenta, le braccia scivolarono lungo il corpo di Felicity, mentre il suo cervello elaborava quella nuova informazione.

-Come...Quando... - provò a chiedere Oliver stordito da quella nuova notizia, sua figlia, la sua piccola Hope, la sua vivace e intelligentissima bambina aveva un tumore al cervello.

In cucina ancora stretti in quell'abbraccio, Felicity iniziò a raccontare come avevano scoperto la malattia della figlia.

 

Felicity era ancora in ospedale, aveva partorito tre giorni prima eppure ancora non era tornata a casa, le faceva ancora strano pensare di avere due figli, in quei nove mesi si era preparata all'idea di essere madre di un bambino, ma non di due, nonostante i controlli nessun medico le aveva parlato di un secondo figli, cosa che la faceva alquanto innervosire, erano nel 2007, come era possibile che nessuno si fosse accorto che dietro a quel enorme bambino ci fosse un esserino piccolo e gracile che buono buono stava nascosto all'ombra del fratello. I medici le avevano detto che poteva succedere, il secondo era ben nascosto dal primo e il battito del suo cuore risultava debole messo a confronto con quello del fratello.

Felicity si era addormentata su una poltroncina, si era trasferita su quella scomoda sedia: li dormiva, consumava i suoi pasti e allattava Robert, si allontanava solo per andare in bagno. I medici avevano dato il consenso a lei e al figlio di lasciare l'ospedale, ma purtroppo non alla seconda figlia: Hope a causa di alcuni problemi era stata messa in un incubatrice e li continuava a rimanere.

Felicity fu destata dal suo sonno con violenza da un allarme, ancora intontita Felicity era schizzata in piedi e fissava preoccupata l'incubatrice dove il corpo della figlia rimaneva immobile, sconvolta rimase ferma sul posto ad osservare la piccolina, alcune infermiere arrivarono di corsa messe in allarme dalla luce rossa e dal rumore fastidioso del dispositivo.

-Signorina si deve allontanare! - le fece un'infermiera mentre dolcemente cercava di allontanarla dall'incubatrice.

-Che sta succedendo? - chiese preoccupata.

-Non lo sappiamo, si deve allontanare per favore.- senza tanti complimenti Felicity fu mandata fuori dalla stanza, attraverso il vetro poteva vedere tre infermieri e un medico attorno alla sua bambina, quelli furono i primi momenti di vera angoscia che Felicity provò. Il medico uscì dopo qualche minuto che la bambina si fu stabilizzata.

-Signorina Smoak? - chiese lui avvicinandosi.

-Si, come sta?-

-Ha avuto un collasso respiratorio, non sappiamo la causa, ora si è stabilizzata, ma dovremmo fare dei controlli. - spiegò il medico senza sbilanciarsi, nemmeno lui sapeva cosa avesse la bambina di preciso.

-Collasso respiratorio? Da cosa può essere causato? - chiese lei preoccupata, non le piaceva l'idea di non sapere, quell'incertezza la stava uccidendo lentamente. Il medico si limitò a scuotere la testa.

-Se non facciamo gli esami non possiamo saperlo... Ora è stabile, ma non possiamo ancora fare niente, domani se non si verificano altre crisi inizieremo i test. -

-Posso tornare dentro? - chiese, voleva tornare accanto a sua figlia così che sentisse la sua presenza e capisse che non l'aveva abbandonata.

-Potrebbe tornare a casa, anche Robert ha bisogno di lei.-Felicity sorrise, ma scosse la testa, Robert sarebbe stato portato da sua madre tra qualche ora, lei voleva rimanere li, non perché Robert fosse meno importante, ma perché non sopportava l'idea di abbandonare quell'essere minuscolo ed indifeso.

Il giorno seguente come annunciato dal medico Hope fu portata a fare tutti i controlli, Felicity rimase con Stesy e Robert per tutto il tempo, le due sedute in sala d'aspetto si passavano Robert coccolandolo a vicenda.

-Andrà tutto bene Felicity... -

-Certo come no, perché fino ad ora la mia vita è stata un successo. - rispose Felicity alzandosi dalla sedia e iniziando a camminare per il corridoio cullando dolcemente Robert che infastidito dallo scatto della madre si era messo a piangere.

-Felicity abbi un po' di fede! -

-Non ce la faccio mamma, mi dispiace ma non ce la faccio... - rispose lei allontanandosi dalla donna, non riusciva ad avere fede, la sua vita era stata una delusione dopo l'altra: suo padre che se ne andava, Oliver che non la vedeva, la scoperta di essere incinta, la scomparsa di Oliver e poi quello, due gemelli di cui uno forse non sarebbe sopravvissuto, avere fede non faceva per lei.

Ci vollero quasi due ore, due lunghissime ed interminabili ore perché il medico andasse da Felicity con una risposta, mentre le infermiere portavano Hope in reparto il dottore prese le due donne da parte iniziando a spiegare loro quale era il problema della bambina.

-Come le abbiamo già detto purtroppo il cordone ombelicale della bambina era parzialmente ostruito, questo ha fatto si che la piccola avesse meno nutrimento e si sviluppasse meno, anche se è completamente formata ha alcuni problemi... - iniziò l'uomo, questo per Felicity non era una novità, quando erano nati le era già stato spiegato questo, Hope a livello di organi era completa, solo che era troppo piccola e indietro rispetto al fratello, ma quello non era un problema, con un po' di tempo avrebbe recuperato senza problemi, ma a quanto pareva il suo sviluppo tardivo non era l'unico problema.

-Cosa ha causato il collasso respiratorio? -

-Non lo sappiamo con esattezza... -

-COSA HA?- urlò Felicity frustrata da quel continuo girare attorno alla risposta.

-Una massa.- rispose velocemente il medico.
-Cosa vuol dire? -

-La tac ha mostrato una massa scura, al momento non abbiamo molte informazioni, dovremmo fare una biopsia.-

-Cosa comporta? Che rischi ci sono? - chiese Stesy stringendo la mano alla figlia.

-La massa è situata in una zona delicata, tra il lobo frontale e quella parietale sinistra, in caso di complicazioni potremmo danneggiare la capacità di apprendimento e di memoria.... - continuò spiegando altri dati tecnici che a Felicity non dicevano nulla.

-Potrebbe subire un deficit di apprendimento. Abbiamo bisogno del consenso per fare la biopsia... -

-Io...- Felicity era indecisa, la localizzazione della massa era delicata, ma non poteva non acconsentire all'esame, aveva bisogno di risposte, così si fece coraggio e firmò il consenso.

La biopsia rivelò che la massa era un meningioma.

-Vede... è una cosa rarissima a questa età e difficilmente viene diagnosticato così velocemente...-

-Come è possibile? Ha solo pochi giorni... -

-Non so cosa dirle, il tumore per ora è benigno ed ha una grandezza veramente misera, se rimane così potrebbe non dare mai problemi alla bambina.-

-E' possibile rimuoverlo? -

-No, in quella posizione è troppo pericoloso. -

-E' benigno ha detto? Quindi non dovrebbe causare problemi? - si infirmò Stesy.

-Al momento e benigno, purtroppo non è detto che rimarrà così per sempre, è opportuno che faccia regolari controlli... in caso di cambiamenti prenderemo in considerazione la chemioteramia, ma per ora è troppo piccola. -

-Quali complicazioni potrebbe portare il tumore? -

-I sintomi sono tanti, potrebbe avere mal di testa, problemi alla vista o all'udito, svenimenti o attacchi epilettici, vista la posizione potrebbe presentare la disartria: ovvero problemi di linguaggio, ma anche di apprendimento.-

 

il ricordo era ancora vivido nella mente di Felicity come se fossero passati solo pochi giorni e non sei anni, Oliver aveva ascoltato tutto il racconto in silenzio, aveva capito che c'era sotto qualcosa che Felicity non gli aveva detto, ma non credeva che fosse qualcosa di così grave.

-Facciamo controlli ogni due mesi, per ora il tumore è rimasto li, immobile, non è ne cresciuto ne diminuito, le cellule non si sono modificate. Ogni tanto accusa un po' di mal di testa, ma i controlli dicono che tutto va bene. - continuò lei, mentre parlava si era allontanata da Oliver non riusciva a parlare rimanendo tra le sue braccia, gli aveva volontariamente omesso quel particolare e si sentiva in colpa.

-Me lo avresti detto? - chiese Oliver, l'idea che Felicity gli avesse omesso una cosa così importante lo faceva infuriare.

-Non lo so! Non ne ho idea va bene? Il pensiero che quel tumore possa modificarsi e portarmi via la mia bambina mi terrorizza. Non voglio pensarci, voglio allontanare il più possibile l'idea che nella testa di Hope ci sia quel coso. - spiegò Felicity prima di andarsene dalla cucina, lasciando Oliver da solo a riflettere su quello che aveva scoperto.

Continua....

Primo capitolo dell'anno si inizia subito BENE vero?
Buona domenica a tutti!  okay so che dopo questo capitolo mi vorrete uccidere, la piccola e tenera Hope ha un tumore al cervello <.< come mi è venuta l'idea? boh non lo so cercavo una malattia magari ereditaria ma alla fine dopo aver spulciato malattia dopo malattia questa è quella che mi è sembrata rispettasse di più le mie richieste. DICO SUBITO io NON sono medico, NON ho studiato medicina e non mi intendo di malattie/tumori e tutto il genere quello che ho scritto l'ho trovato su internet quindi se non è proprio così ricordatevi che siamo in una FF e per quanto possa sembrare "realistica" non lo è quindi ci si può prendere una licenza poetica v.v
La scena in cui Hope perde sangue dal naso è stata una folgorazione nel senso mi sono svegliata una mattina, avevo gli occhi ancora chiusi e la mia mente mi ha regalato l'immagine di Hope che perde sangue dal naso e Felicity che corre da lei dopo l'urlo di RObert. cervello malato? altamente probabile, ma ne è uscito un bel capitolo ammettelo!

che altro dire? qualcuno aveva capito che Hope nascondeva qualcosa, qualcuno non l'aveva minimamente considerato, nonostante tutti i miei indizi buttati li per la trama xD

Ora parliamo dei 6 gennaio, se tutto va bene v.v il 6 pubblico la storia per ringraziarvi delle 350 recensioni e per augurarvi buona epifania! come mi ha suggerito Kia con una storia prendo due piccioni! xD
un bacione
Mia

   
 
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